Dittico contemporaneo a Forlì
STAGIONE TEATRALE DIEGO FABBRI 2014/2015 – CONTEMPORANEO
Mercoledì 18 febbraio 2015 ore 21
John Doe
di Marco Valerio Amico
E/gruppo nanou
con
Suono Roberto Rettura
Sissj Bassani, Alessia Berardi, Rhuena Bracci, Anna Marocco
Produzione realizzata con il sostegno di Cantieri con il contributo di:
MIBACT, Regione Emilia-Romagna Assessorato alla Cultura
Light design e scene Giovanni Marocco
John Doe è un nome usato solitamente nel gergo giuridico statunitense per indicare una persona la cui identità è sconosciuta, come nel caso del ritrovamento di un cadavere non identificato fino al momento del suo riconoscimento. Facciamo riferimento alla figura di John Doe, un concetto di assenza di identità, applicato al corpo, alla costruzione coreografica, alle luci e agli eventi narrativi.
Un elenco di situazioni e azioni si susseguono lasciando tracce di racconti sempre incompleti.
Come osservando una fotografia, possiamo solo immaginare cosa è successo e cosa accadrà ai personaggi che appaiono per pochi istanti.
Mercoledì 18 febbraio ore 22
concept e coreografia Cristina Rizzo
BoleroEffect
con
Cristina Rizzo
Performance Annamaria Ajmone, Cristina Rizzo, Simone Bertuzzi
Elaborazione sonora e djing Simone Bertuzzi aka PALM WINE
Disegno luci e direzione tecnica Giulia Pastore
cura e distribuzione Chiara Trezzani
Produzione CAB008, Biennale Danza (Venezia) con il sostegno di Regione Toscana e MiBACT in collaborazione con Terni Festival Internazionale della Creazione Contemporanea (Terni)
BoleroEffect è un tracciato, un percorso che si sviluppa come un oggetto coreografico attorno all’assunto esplicito che il Bolero di Ravel è la partitura orchestrale più popolare esistente al mondo, una musica che tutti conoscono e riconoscono. Ma che cosa è effettivamente un Bolero? È come un’isola deserta. Un luogo dove ri-cominciare, lontano dai continenti, un tracciato sonoro dentro cui trovare delle brecce, un luogo dalle molte risonanze esistenziali “Il Bolero raveliano ci trascina, senza particolari allusioni, senza nostalgia, a uno stato di esaltazione inibita, in un felice coinvolgimento collettivo.”