Macerata

52^ stagione, Arena Sferisterio, dal 22 luglio al 14 agosto 2016

S’intitola Mediterraneo la 52^ edizione del Macerata Opera Festival, quinta stagione sotto la guida di Francesco Micheli, nella suggestiva Arena Sferisterio di Macerata. Innovazione e sperimentazione sono la cifra stilistica del Festival che quest’anno riflette sul tema dell’integrazione culturale tra i popoli del bacino del Mediterraneo e sull’incontro tra culture del mare nostrum.

Tre i titoli d’Opera in programma dal 22 luglio al 14 agosto 2016: Otello di Giuseppe Verdi, per la regia dello spagnolo Paco Azorin (Premio Campoamor 2016); Norma di Vincenzo Bellini, con la regia dei siciliani Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi; completa il cartellone Il Trovatore di Giuseppe Verdi, ripresa dell’applauditissimo spettacolo del 2013 ideato dal regista Francisco Negrin.

Opere e cast:

A dirigere Otello è Riccardo Frizza, grande esperto di repertorio italiano, presenza costante nei principali teatri del mondo, da Parigi a New York, reduce dal suo settimo titolo al Metropolitan con Maria Stuarda a gennaio. Norma è concertata da Michele Gamba, giovane direttore trentaduenne assistente di Daniel Barenboim e collaboratore di Tony Pappano, alla ribalta della cronaca nel marzo scorso per la sostituzione lampo ne I due Foscari alla Scala. Sul podio per Il Trovatore c’è Daniel Oren, il direttore israeliano la cui fama trova riscontro nelle numerosissime produzioni internazionali dirette in questi anni. Oren sarà sostituito da Francesco Ivan Ciampa per la recita del 6 agosto.

L’esecuzione musicale è affidata alla Fondazione Orchestra Regionale delle Marche e al Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini”.

Tra le voci più attese: quella del tenore americano Stuart Neill nel ruolo di Otello e di Roberto Frontali in quello di Jago. Per la prima volta nel ruolo di Desdemona è il soprano Jessica Nuccio, voce di “famiglia” dello Sferisterio che torna dopo il grande successo in Rigoletto dello scorso anno seguito al debutto nel 2014 in La Traviata “degli specchi”. Nel ruolo di Cassio debutta allo Sferisterio il giovane tenore marchigiano Davide Giusti.

Anche il cast di Norma presenta voci di grande levatura, come quella del soprano uruguayano Maria Josè Siri, interprete tra le più richieste che il 7 dicembre aprirà la stagione scaligera con Madama Butterfly.

Pollione è Rubens Pellizzari mentre il ruolo di Oroveso è affidato a Nicola Ulivieri. Torna anche Sonia Ganassi per Adalgisa.

La ripresa de Il Trovatore riporta allo Sferisterio Anna Pirozzi nei panni di Leonora, ruolo che sosterrà anche al Covent Garden di Londra, prima dell’arrivo a Macerata. Applauditissima lo scorso anno nel doppio ruolo di Cavalleria Rusticana e Pagliacci, Anna Pirozzi in questa stagione è stata impegnata al Teatro alla Scala nella nuova produzione de I due Foscari. Marco Caria è Il conte di Luna, ritorno gradito come quello per Azucena, sostenuto magistralmente da Enkelejda Shkosa nel debutto del 2013. A impersonare Manrico, invece, è il tenore Piero Pretti, voce agile e sicura, apprezzata in più ruoli nella sua recente carriera.

Collaborazioni:

Se sul fronte degli ingaggi l’attuale direzione guarda alle voci più promettenti del panorama internazionale, la ricerca nell’ambito della regia ha trasformato lo Sferisterio in un laboratorio creativo in cui artisti originali e innovativi si confrontano con una duplice sfida: quella con i grandi titoli del repertorio e quella con un palcoscenico unico al mondo, dominato da braccia larghissime e sovrastato dall’imponente muro.

La nuova produzione di Otello è realizzata in collaborazione con il Festival di Peralada, a Girona in Spagna.

La regia e le scene sono affidate al quarantenne regista spagnolo Paco Azorin, già vincitore con questa coproduzione del premio Campoamor “miglior spettacolo del 2015” e di numerosi altri riconoscimenti. Con più di cento produzioni all’attivo in ambito teatrale, operistico e della danza, Azorin vanta una lunga collaborazione con Lluís Pasqual e Viktor Ullate. I costumi sono disegnati da Ana Garay.

Anche Norma è frutto della collaborazione con un’altra prestigiosa istituzione operistica: il Teatro Massimo di Palermo. La regia è di Luigi Di Gangi e Ugo Giacomazzi, due tra gli autori più innovativi del panorama drammaturgico italiano. Le scene sono di Federica Parolini, che ha già firmato La Bohème “sessantottina” di Leo Muscato del 2012 (Premio Abbiati), ripresa con rinnovato successo lo scorso anno. I costumi sono di Daniela Cernigliaro, che ha già collaborato con Francesco Micheli per i costumi di Candide a Firenze.

Festival OFF:

Tra i tanti appuntamenti collaterali del Festival: Goran Bregovic and his Wedding & Funeral Orchestra (24 luglio), l’artista che ha conquistato l’Europa con le colonne sonore dei film di Emir Kusturica, è simbolo musicale di quel crocevia di culture rappresentato dalla frontiera balcanica. Ospite atteso con The 12th Room Tour (14 agosto) è l’acclamato pianista Ezio Bosso, la cui storia ha appassionato il grande pubblico dopo l’apparizione a Sanremo.

Medea, lo spettacolo di Micheli per il non profit:

Medici Senza Frontiere è partner benefico del Festival: lo spettacolo originale Medea, da Cherubini a Pasolini, in scena l’11 agosto con la regia di Francesco Micheli, raccoglie fondi per il progetto Milioni di Passi, a favore dei profughi e dei migranti. Daniela Dessì veste i panni di Medea, l’attore Cesare Bocci interpreta il ruolo di Giasone. L’orchestra è affidata alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa, conduce Francesco Micheli. Sul palco i bozzetti di Dante Ferretti e i costumi originali di Medea di Pierpaolo Pasolini realizzati da Piero Tosi, per gentile concessione del Museo Tirelli.

La Notte dell’Opera si conferma la festa a tema più partecipata dell’estate marchigiana con oltre 40.000 persone per le strade di Macerata (4 agosto).

Mostre, concerti, aperitivi culturali, incontri completano un cartellone ricco con oltre 50 appuntamenti nei cortili, nei palazzi storici, nei musei e nelle biblioteche.

I numeri del Festival:

Prosegue con impegno e passione il progetto Cento Mecenati, la campagna di crow founding per lo Sferisterio che registra già 67 adesioni. Rimangono ancora 33 posti disponibili per raggiungere i 100.000 euro di donazioni individuali, con Art Bonus, che l’Associazione conta di assegnare entro l’apertura del Festival. Anche gli Amici dello Sferisterio hanno scelto di diventare donatori con un sostegno economico importante all’Arena maceratese.

Ottimi i primi dati di biglietteria al 31 maggio: tra vendite e prenotazioni, la biglietteria dello Sferisterio ha superato i 10.000 tagliandi emessi, per un incasso di circa 500.000 euro.

Macerata Opera Festival è il primo ente certificato in Italia dal China Outbound Tourism Quality Service Certification Program (QSC Program) come attrazione turistica garantita dal National Tourism Administration (Ministero del Turismo cinese).

Programma completo su sferisterio.it

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Macerata Opera Festival inaugura la 51° stagione

con un Rigoletto sospeso tra realtà e incubo

Nuova produzione dell’opera di Verdi firmata dal regista Federico Grazzini che sceglie per la sua prima regia allo Sferisterio un Luna Park abbandonato come luogo di scontro Nel cast Jessica Nuccio, Vladimir Stoyanov e Celso Albelo. Sul podio Francesco Lanzillotta, a tre anni dal suo debutto al Festival con Il piccolo spazzacamino

Venerdì 17 luglio 2015 alle ore 21.00 s’inaugura la 51° stagione lirica del Macerata Opera Festival con Rigoletto, titolo che chiude la “Trilogia popolare” verdiana aperta con Il trovatore nel 2013 e proseguita nell’edizione del cinquantenario con La traviata nel celebre allestimento firmato da Henning Brockhaus.

La regia è affidata a Federico Grazzini, che per la prima volta è chiamato a realizzare un allestimento allo Sferisterio. Sul podio dell’Orchestra Regionale delle Marche Francesco Lanzillotta, a tre anni dal suo debutto, con Il piccolo spazzacamino di Britten. Il coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” è diretto dal Maestro Carlo Morganti.

Il trio dei protagonisti vede i ritorni a Macerata di Vladimir Stoyanov e Jessica Nuccio, rispettivamente Rodrigo in Don Carlo nel 2005 e Violetta in La traviata lo scorso anno, e il debutto di Celso Albelo. Nel cast anche Gianluca Buratto, Nino Surguladze, Leonora Sofia, Mauro Corna, Alessandro Battiato, Ivan Defabiani, Giacomo Medici, Rachele Raggiotti e Silvia Giannetti. Con Federico Grazzini hanno collaborato Andrea Belli alle scene, Valeria Donata Belletta ai costumi e Alessandro Verazzi alle luci.

Per il regista Federico Grazzini, Verdi ha costruito una drammaturgia musicale che è sintesi prodigiosa

tra realtà e simbolo. Nella messinscena emergono questi due livelli nel conflitto tra la dimensione pubblica (associata alla corte e alla maschera sociale del buffone) e quella privata (associata alla paternità) del protagonista. Rigoletto ha un cuore perché è padre, ma il suo lavoro a corte lo ha deformato. Portando avanti il suo progetto di vendetta diventerà carnefice di sua figlia, ma prima di tutto carnefice di se stesso. “Ci siamo ispirati al mondo della malavita ma soprattutto ai super-cattivi dei film di Tarantino” – dice Grazzini – “perché c’è una forte violenza che regola i rapporti tra i personaggi. È un mondo dalle tinte fosche fatto di depravazioni, noia e brutalità”. L’azione si svolge in un Luna Park abbandonato. I cortigiani sono una banda malavitosa comandata dal Duca. Rigoletto è un clown, affiliato storico della banda. Poco fuori dal piazzale, in una vecchia roulotte vive Giovanna, guardiana del Luna Park. Sparafucile è un venditore di panini e alcolici, la sua taverna è un furgone. Il Luna Park è il mondo di questi personaggi, un luogo di doppiezza, finzione, specchi, in cui riso e terrore si intrecciano senza soluzione di continuità. Tutta l’opera è allora un monito sul concetto di reponsabilità. Rigoletto non riconoscerà il suo ruolo nella vicenda. Gilda è l’unica, in tutta l’opera, a farsi carico delle colpe altrui e interrompe, per amore, la spirale d’odio innescata con la maledizione.

Nella messinscena di Grazzini, Rigoletto si stacca dal cadavere della figlia e immagina un ultimo dialogo con lei… In questa allucinazione Gilda compare come uno spettro. Gilda immaginerà di ballare con l’oggetto dei suoi desideri. Tutta la scena finale sarà una trasfigurazione della precedente: la concretizzazione del peggior incubo di Rigoletto. Terminato l’incubo, Rigoletto si trova con il cadavere di Gilda tra le braccia. Non c’è conforto. Non esiste assoluzione. Solo la disperazione che travolge la sua coscienza dilaniata. Il padre Rigoletto è svanito, giustiziato dalle sue stesse azioni. Alle sue spalle la maschera del Buffone che fa da cornice all’ingresso del Luna park si staglia beffarda. Ghignante e gigantesca come non mai.

Accanto al regista si è mosso Francesco Lanzillotta nella direzione musicale di un Rigoletto giocato sui toni scuri dei rapporti tra i personaggi, rapporto dialettico che trova ragione d’essere anche tra l’orchestra e l’azione sul palcoscenico. Drammaturgicamente è un’opera che ha un senso teatrale molto forte, incentrata sul rapporto padre e figlia in cui tutti i personaggi si affrontanto faccia a caccia e in cui le azioni si susseguono fino al tragico evento finale, in maniera estremamente consequenziale e si sviluppano attraverso un unico filo conduttore.

Nel cast voci sicure: insieme a Jessica Nuccio ci sono Celso Albelo, nel ruolo che nel 2006 lo portò all’ attenzione della critica internazionale, il Duca di Mantova inscenato al fianco di Leo Nucci al Festival Verdi a Busseto, ruolo con il quale ha conquistato il pubblico di molti teatri internazionali. Con lui Vladimir Stoyanov, voce vigorosa e ineccepibile, acclamato a Napoli nel 2012 per Traviata, che ritorna a Macerata dopo tantissime apparizioni su palcoscenici quali Teatro alla Scala, la Opernhaus di Zurigo, il Teatro La Fenice, il Metropolitan di New York, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Real di Madrid, la Wienerstaatsoper, la Deutsche Oper e la Staatsoper a Berlino.

17, 25, 31 luglio, 9 agosto 2015, ore 21

Giuseppe Verdi

Rigoletto

Regia Federico Grazzini

Scene Andrea Belli

Costumi Valeria Donata Bettella

Disegno Luci Alessandro Verazzi

Il Duca di Mantova Celso Albelo

Rigoletto Vladimir Stoyanov

Gilda Jessica Nuccio

Sparafucile Gianluca Buratto

Maddalena Nino Surguladze

Giovanna Leonora Sofia

Il Conte di Monterone Mauro Corna

Marullo Alessandro Battiato

Matteo Borsa Ivan Defabiani

Il Conte di Ceprano Giacomo Medici

La Contessa di Ceprano Rachele Raggiotti

Un paggio della Duchessa Silvia Giannetti

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche

Coro Lirico Vincenzo Bellini

Complesso di palcoscenico Banda Salvadei

Direttore Francesco Lanzillotta

Rigoletto allo Sferisterio 1921 – 2015

Rigoletto è un titolo ricorrente allo Sferisterio. La prima rappresentazione, nel 1974, vantava la partecipazione nei panni del Duca di Mantova di uno dei tenori più amati dal pubblico: Luciano Pavarotti. Con lui, nello spettacolo diretto da Carlo Franci con la regia di Roberto Laganà, Sherrill Milnes nel ruolo di Rigoletto, mentre la “prima” Gilda è Rosetta Pizzo. L’allestimento di Roberto Laganà torna in scena l’anno successivo nel 1975, quando con Rosetta Pizzo cantano Alfredo Kraus e Cornell MacNeil. Nel 1980 sempre Rosetta Pizzo nel ruolo di Gilda è parte fondamentale della nuova produzione firmata dal regista Alessandro Giupponi e diretta da Enrico De Mori: questa volta ad accompagnare la Pizzo sono Aldo Filistad nei panni del Duca e Ingvar Wixell in quelli di Rigoletto. Per una nuova produzione dell’opera di Verdi bisogna attendere solo 5 anni, nel 1985 il regista Mauro Bolognini e il Maestro John Mauceri firmano l’allestimento dove protagoniste sono le voci di John Rawnsley, Cecilia Gasdia e Lando Bartolini.

Renato Bruson è Rigoletto nel 1993, nell’allestimento di Henning Brockhaus e Josef Svoboda che segue la produzione dell’anno precedente della Traviata degli specchi; sul palco anche Giusy Devinu e Claudio Di Segni, diretti dalla bacchetta di Gustav Kuhn.

Rigoletto ritorna per la prima volta nel nuovo millennio nel 2002, sotto la direzione di Daniele Callegari per la regia di Giovanni Agostinucci: nel cast Marcelo Alvarez, Lucio Gallo, Mariella Devia. La produzione più recente è quella del 2011, nell’ultimo anno di Pier Luigi Pizzi allo Sferisterio. Il regista Massimo Gasparon e il Maestro Andrea Battistoni portano in scena l’opera di Verdi con le voci di Ismael Jordi nei panni del Duca, Giovanni Meoni in quelli di Rigoletto e Dèsirée Rancatore in quelli di Gilda.

Gli artisti

Francesco Lanzillotta

Francesco Lanzillotta ritorna a Macerata Opera Festival a tre anni dal suo debutto, con Il piccolo spazzacamino di Britten.

Recentemente applaudito in Madama Butterfly al Teatro Regio di Parma e in La Bohème, al Teatro Comunale di Ferrara, è ospite regolare dei maggiori teatri italiani, tra cui la Fenice di Venezia, San Carlo di Napoli, Verdi di Trieste, al Regio di Parma, Lirico di Cagliari, Filarmonico di Verona, e delle orchestre Rai di Torino, Haydn di Bolzano, Regionale Toscana. Ha inaugurato la stagione lirica 2014/15 dirigendo Don Checcho sul podio dell’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli e, dalla stagione in corso, è il nuovo direttore principale dell’Orchestra Filarmonica Toscanini.

Tra i suoi prossimi impegni c’è la direzione de La Voix Humaine di Leoš Janáček al Teatro la Fenice di Venezia. Salirà inoltre nuovamente sul podio dell’Orchestra della Svizzera Italiana, della Haydn di Bolzano, della Rai di Torino, e dell’ORT in una tournée in Germania. Debutterà su podio dell’Orchestra Verdi di Milano (Expo 2015) e della State Symphony Orchestra of Russia.

Dal 2010 è Direttore Principale Ospite del Teatro dell’Opera di Varna in Bulgaria. Si esibisce alla testa della Sofia Philharmonic Orchestra, Gyeonggi Philharmonic Orchestra di Suwon in Korea, e all’Opéra de Nancy, dove ha debuttato nel 2014 nel Totè e il medico dei pazzi di Giorgio Battistelli.

Diplomato in composizione e direzione d’orchestra, con lode, al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, si è perfezionato in direzione d’orchestra al Bard College di New York, con Harold Farberman, poi con George Phelivanian a Madrid.

Federico Grazzini

Federico Grazzini è reduce dei successi delle regie del 2014 a Rouen (Hansel und Gretel) e a Nice (Turandot) oltre che di un allestimento di Gianni Schicchi e Pagliacci al Teatro Regio di Parma.

Nel 2013 ha firmato un allestimento dell’Olandese volante e, nel 2011, de Il barbiere di Siviglia che, dopo il loro debutto al Teatro Fraschini di Pavia, sono stati replicati al Teatro Sociale di Como, al Teatro Ponchielli di Cremona e al Teatro Grande di Brescia. Ha inoltre firmato regia e disegno luci di Rigoletto per As.li.co presso il Teatro Sociale di Como all’interno del progetto Pocketopera e la regia di Gianni di Parigi di G. Donizetti presso il Festival della Valle d’Itria di Martinafranca nel 2010, un allestimento ripreso nel Settembre 2011 per il Wexford Opera Festival.

Regista e light designer, è diplomato in Regia teatrale alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano perfezionandosi all’Accademia d’Arte Drammatica Shukinskaja di Mosca. Da sempre affianca alla ricerca teatrale lo studio da autodidatta e uditore della musica, in particolare della direzione d’orchestra. I suoi spettacoli hanno toccato importanti teatri italiani tra cui il Piccolo Teatro Studio e il Teatro degli Arcimboldi di Milano, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Ponchielli di Cremona e il Teatro Sistina di Roma.

Celso Albelo

Alla vigilia del suo debutto al Met, a gennaio 2016 nella parte di Leicester in Maria Stuarda, Celso Albelo debutta al Macerata Opera Festival nella parte del Duca di Mantova, la cui interpretazione, nel 2006 al Festival Verdi a Busseto, gli ha permesso di conquistare l’attenzione della critica internazionale.

Il suo repertorio include oggi L’elisir d’amore, La Sonnambula, Roberto Devereux, Anna Bolena, Maria Stuarda, La Fille du régiment, Pagliacci, Lakmé, Don Pasquale, Lucia di Lammermoor, I Puritani, Falstaff.

Nato a Santa Cruz de Tenerife, si è formato al Conservatorio Superiore di Musica della sua città perfezionandosi poi con Bergonzi all’Accademia di Busseto. In pochi anni, debutta nei più importanti teatri del mondo come La Scala, la Royal Opera House, l’Opéra National de Paris, il Teatro Real e La Zarzuela di Madrid, il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia, il Gran Teatre del Liceu di Barcellona, l’Opernhaus di Zurigo, Théâtre des Champs-Élysées, Wiener Staatsoper, la Deutsche Oper di Berlino, l’Opera di Tokyo e di Amburgo.

Nel 2013 ha debuttato alla Guangzhou Opera House di Guangzhou, in Cina, (La Traviata), dove è stato nominato Consulente Artistico Onorario. Ha inoltre ricevuto il Premio Ópera Actual 2008, l’Oscar della lirica della Fondazione Arena di Verona (2010-2012) e il Premio Lirico Teatro Campoamor 2010 (quale “rivelazione”) e nel 2012 nella categoria Migliore Tenore della stagione per L’elisir d’amore a Bilbao), la Medalla de Oro delle Isole Canarie 2013, il Premio Giuseppe Lugo 2013 e il Premio Codalario 2014.

Gli impegni della stagione 2015-2016 includono il ritorno alla Wienerstaatsoper in Anna Bolena (Percy) e la parte di Tebaldo in Capuleti e Montecchi alla Deutsche Oper di Berlino e al Liceu di Barcellona.

Vladimir Stoyanov

Al ritorno a Macerata dopo l’interpretazione di Rodrigo in Don Carlo nel 2005, Vladimir Stoyanov, baritono dalla vocalità morbida ed estesa, è reduce del successo della sua interpretazione di Iago nell’Otello verdiano al Teatro dell’Opera di Stoccolma.

Bulgaro, originario di Pernik, Stoyanov ha studiato all’Accademia di Musica di Sofia, e si è perfezionato presso l’Accademia Boris Christoff a Roma, con Nicola Ghiuselev, debuttando al San Carlo di Napoli nella parte di Macbeth nel 1998.

Il suo debutto, italiano gli fa da trampolino per i più importanti teatri mondiali, presso cui si esibisce, da allora, conquistando il Teatro alla Scala, la Opernhaus di Zurigo, il Teatro La Fenice, il Metropolitan di New York, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Real di Madrid, la Wienerstaatsoper, la Deutsche Oper e la Staatsopera a Berlino, l’Arena di Verona, i Teatri di Parma e di Torino, il Palau Reina Sofia, il Teatro della Maestranza (Siviglia), il NCPA (Beijing), il Bolshoi (Mosca), il NHK (Tokyo), il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Massimo, il Teatro Municipal (Santiago del Cile), la Staatsoper München, all’Arena di Verona, la Royal Opera House in Oman, il Festival Verdi di Parma, l’Opéra Bastille (Parigi), e di recente il San Francisco Opera House.

Gli impegni della stagione 2015-2016 comprendono la ripresa di Nabucco a Oviedo Teatro Campoamor, la parte di Ford in Falstaff al Teatro San Carlo di Napoli, e la Dama di Picche con la direzione di Mariss Jansons ad Amsterdam.

Jessica Nuccio

Jessica Nuccio è alla sua seconda prova al Macerata Opera Festival, dov’è stata protagonista della Traviata “degli specchi” nel 2014, un ruolo che ha debuttato nel 2011 al Teatro La Fenice di Venezia, poi ripresa al Palau de les Arts di Valencia, al Teatro Verdi di Trieste, al Lirico di Cagliari e al Teatro Filarmonico di Verona con successo.

Si è esibita ne Le convenienze e inconvenienze teatrali al Teatro Bellini di Catania e a Zurigo, L’Enfant prodigue di Debussy al Teatro Lirico di Cagliari e, più di recente, nella parte di Adina ne L’elisir d’amore a Messina, Palermo, Modena e Parma, e in Liu in Turandot a Valencia.

Nasce a Palermo nel 1985. E’ vincitrice di numerosi premi e concorsi lirici internazionali.

Tra i suoi prossimi impegni, il debutto ne Il Corsaro al Teatro Regio di Parma, La Bohème a Liegi, nel 2016 e La cena delle beffe per la regia di Mario Martone al Teatro alla Scala.

Lo Sferisterio a Eataly: l’Opera è donna

Il Macerata Opera Festival presenta la sua 50°stagione
con una conferenza-spettacolo al Palco Smeraldo di Milano:
In scena con Francesco Micheli il soprano Jessica Nuccio,
la pianista Cesarina Compagnoni, Drag e Pistacoppi.
La stagione allo Sferisterio, con tre direttori donna sul podio,
dal 18 luglio al 10 agosto 2014

Lo Sferisterio – la spettacolare arena che accoglie gli spettacoli lirici estivi a Macerata – ha scelto un luogo e una formula inedita per presentare a Milano la 50° edizione del Macerata Opera Festival: il palco Smeraldo di Eataly, che ha ospitato oggi uno spettacolo dedicato alle donne nell’opera rinnovando una collaborazione già avviata a New York in occasione della manifestazione Marche is Good. Sul palco si sono alternati insieme al Direttore Artistico Francesco Micheli il soprano Jessica Nuccio, che ha interpretato cn l’accompagnamento della pianista Cesarina Compagnoni le arie di Violetta che ccaterà questa estate a Macerata, le Nina’s Drag Queens e il gruppo folkloristico Li Pistacoppi. Lo spettacolo è stato chiuso da un saluto del sindaco Romano Carancini.
“L’Opera è donna” è il titolo della stagione operistica 2014: non solo sul podio dei tre titoli in cartellone saliranno tre donne, ma l’intero festival si trasformerà in un momento di riflessione sul protagosismo femminile in scena e fuori con la partecipazione di musiciste, scrittrici, giornaliste, scienziate e blogger.
All’Arena Sferisterio, la stagione si apre il 18 luglio con Aida, protagonista Fiorenza Cedolins:si tratta dell’opera che nel 1921 segnò la trasformazione dello Sferisterio da struttura sportiva a teatro d’opera all’aperto. Si trattò allora di un atto d’amore del conte Pieralberto Conti, alla guida della Società Cittadina, per la donna che amava, il soprano Francisca Solari, che ne fu protagonista. Oggi Aida segna il debutto come regista a Macerata di Francesco Micheli, alla sua terza stagione come direttore artistico, e della direttrice d’orchestra britannica Julia Jones.
La seconda nuova produzione è Tosca, con Susanna Branchini. Il capolavoro di Puccini torna in un nuovo allestimento firmato da Franco Ripa di Meana, sul podio la giovane coreana Eun Sun Kim.
Infine torna sul palcoscenico dello Sferisterio la “Traviata degli specchi” di Henning Brockhaus e Josef Svoboda, seconda tappa della “trilogia popolare” inaugurata da Il trovatore nel bicentenario e destinata a concludersi con Rigoletto nel 2015. Dirige Speranza Scappucci, che dopo anni di esperienza come maestro collaboratore e coach di tutto il repertorio italiano all’Opera di Vienna, all’Opera di Roma, a Salisburgo e al Metropolitan ha intrapreso da due anni con successo la carriera di direttore d’orchestra. La protagonista è Jessica Nuccio, ascoltata in anteprima oggi al Palco Smeraldo.
Ma anche quest’anno le tre opere, concentrate nei fine settimana, sono solo il punto d’arrivo di un percorso che impegna tutti i giorni della settimana: il Festival Off coinvolgerà l’intera città con incontri, conferenze, spettacoli e concerti in cui il tema femminile si intreccerà con le celebrazioni per la 50° edizione.

Il calendario delle opere

18 e 27 luglio, 2 e 10 agosto 2014
Giuseppe Verdi
Aida
Regia Francesco Micheli
Scene Edoardo Sanchi
Costumi Silvia Aymonino
Luci Fabio Barettin
Coreografie Nikos Lagousakos
Aida Fiorenza Cedolins

Radamès Sergio Escobar

Amneris Sonia Ganassi

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Vincenzo Bellini
Direttore Julia Jones

19 e 25 luglio, 3 e 8 agosto 2014
Giacomo Puccini
Tosca
Regia Franco Ripa di Meana
Scene Edoardo Sanchi
Costumi Silvia Aymonino
Luci Fabio Barettin
Floria Tosca Susanna Branchini

Mario Cavaradossi Luciano Ganci

Il barone Scarpia Sebastian Catana

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Vincenzo Bellini
Direttore Eun Sun Kim

26 luglio, 1 e 9 agosto
Giuseppe Verdi
La traviata
Regia Henning Brockhaus
Scene Josef Svoboda
Costumi Giancarlo Colis
Luci Henning Brockhaus e Fabrizio Gobbi
Coreografie Valentina Escobar
Violetta Valéry Jessica Nuccio

Alfredo Germont Antonio Gandia

Giorgio Germont Simone Piazzola

Fondazione Orchestra Regionale delle Marche
Coro Lirico Vincenzo Bellini
Direttore Speranza Scappucci

Le direttrici

Julia Jones
Il direttore d’orchestra inglese Julia Jones si esibisce regolarmente in molti dei principali teatri d’opera europei. Recenti successi includono Idomeneo e Die Zauberflöte alla Semperoper di Dresda, La Traviata con la Welsh National Opera, Idomeneo a Francoforte, Così fan tutte alla Royal Opera House, Covent Garden e Madama Butterfly al Grand Théâtre de Bordeaux.
Negli ultimi anni, Julia Jones è apparsa come direttore ospite alla Staatsoper di Berlino (Otello, Aida, La Traviata, Le Nozze di Figaro), alla Wiener Staatsoper (Die Zauberflöte, La Bohème, Così fan tutte), alla Staatsoper di Amburgo (Macbeth , Idomeneo, Otello) e alla Volksoper di Vienna (Don Giovanni, La Traviata, Le avventure di Mr. Broucek, Carmen). È ospite regolare al Teatro dell’Opera di Francoforte dove le nuove produzioni includono Die Entführung aus dem Serail, Le Nozze di Figaro, La Damnation de Faust e Così fan tutte. Impegni futuri includono Die Zauberflöte al Covent Garden, nuove produzioni di Otello e il Castello di Barbablù a Bordeaux, Fidelio alla Volksoper di Vienna.

Eun Sun Kim
Ha studiato a Seoul composizione e direzione d’orchestra e ha continuato la sua formazione presso la Scuola di Musica di Stoccarda, dove si è laureata con lode.
Ha debuttato all’Auditorio Nacional di Madrid con l’Orquesta Sinfónica de Madrid e al Real Teatro con Il Viaggio a Reims di Rossini nella primavera del 2010, e al Teatro dell’Opera di Graz con La Boheme. Nel giugno 2012 ha debuttato con successo alla Wiener Volksoper con Carmen di Bizet.
Nella primavera del 2012 è stato acclamata al Teatro dell’Opera di Francoforte per il suo debutto con La Bohème. Nell’autunno del 2013 dirigerà la nuova produzione di Der Fledermaus di Strauss presso la English National Opera di Londra. Nel 2014 sarà a Vienna e Marsiglia con La traviata e con La sonnambula a Francoforte con il soprano Brenda Rae nel ruolo del titolo.

Speranza Scappucci
Nata a Roma e diplomatasi a Santa Cecilia, Speranza Scappucci ha costruito una carriera di successo internazionale come maestro collaboratore di alcuni dei più grandi direttori del nostro tempo, quali Riccardo Muti, Zubin Metha, Seiji Ozawa in teatri come il Metropolitan, l’Opera di Roma, la Lyric Opera di Chicago, il Festival di Salisburgo. È stata inoltre maestro collaboratore al festival di Glyndebourne dal 2001 al 2006. Negli ultimi anni Speranza Scappucci si è affermanta sulla scena internazionale come direttrice d’orchestra: di recente ha diretto I Capuleti e i Montecchi di Bellini alla Yale Opera, dopo il precedente successo della produzione di Così fan tutte del 2012 in cui aveva diretto dal cembalo la Yale Philharmonia. Tra i prossimi impegni l’inaugurazione della stagione 2013-14 della Scottish Opera con una nuova produzione di Don Giovanni, protagonista Sir Thomas Allen.

I registi

Francesco Micheli
Francesco Micheli è direttore artistico del Macerata Opera Festival dal 2011. Nato nel 1972 a Bergamo, laureato in Lettere Moderne, si è diplomato a 24 anni alla Civica Scuola d’Arte Drammatica “Paolo Grassi” di Milano. Inizia a lavorare come aiuto regista per i circuiti lirici regionali toscano e lombardo, il Festival di Wexford. Nella regia d’opera debutta nel 1997 con La Cantarina di Niccolò Piccinni, per il Museo del Teatro alla Scala. Nello stesso anno dà inizio alla collaborazione con l’As.Li.Co. per il progetto Opera Domani. Caratteristica della sua attività come regista d’opera è la sperimentazione che lo ha portato a ramificare la sua attività in diversi ambiti creando un laboratorio sperimentale permanente per vivere il teatro lirico anche in contesti inusuali, convinto della necessità che il melodramma torni al centro della vita sociale nazionale. Ha collaborato con il Massimo di Palermo al progetto per le scuole ed ha ideato e diretto eventi in piazza e progetti a carattere sperimentale con l’Accademia di Santa Cecilia di Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, le Olimpiadi invernali di Torino, il Rossini Opera Festival. Cura i progetti per le scuole e presenta le proiezioni dei concerti nei cinema per la Filarmonica della Scala. Nel corso della stagione 2010/2011 Francesco Micheli è stato regista tra l’altro de Il barbiere di Siviglia al Massimo di Palermo, Roméo et Juliette di Gounod all’Arena di Verona (lo spettacolo sarà ripreso nell’agosto 2013) e Il killer di parole e La Bohème alla Fenice di Venezia, dove a novembre 2012 ha inaugurato l’anno verdiano con un Otello che è stato ripreso pochi giorni fa con enorme successo nel cortile di Palazzo Ducale e sarà replicato in tournée in Giappone. Insegna Regia presso il biennio di specializzazione in Scenografia all’Accademia di Brera e collabora con la tv satellitare Sky Classica.

Franco Ripa di Meana
Nel 1984 debutta come attore alla Biennale di Venezia nella compagnia la Gaia Scienza di Giorgio Barberio Corsetti, con cui lavorerà per tre stagioni.
Come aiuto regista ha lavorato dal 1987 al 1989 al Teatro alla Scala di Milano, e in seguito nei maggiori teatri lirici italiani ed europei. Dal 1990 ha collaborato regolarmente con Luca Ronconi e Graham Vick, curando la ripresa di molti loro spettacoli.
Ha debuttato nella regia d’opera nel 1991 al Teatro San Carlo di Napoli; all’estero il suo primo allestimento è stato al Festival di Wexford nel 1998. Da allora ha messo in scena oltre quaranta opere liriche, tanto di autori contemporanei, quanto del repertorio più consueto o meno frequentato.
Nell’ottobre 2006 ha debuttato al Teatro alla Scala di Milano, con la regia di Ascanio in Alba di Mozart. Nel 2009 ha inaugurato la stagione estiva dell’Opera di Roma a Caracalla con Tosca, e quella del Maggio Musicale Fiorentino con Trovatore, La trraviata e Rigoletto in tre serate consecutive. Nel 2010 ha debuttato in Cina, con la regia di Elisir d’amore per il NCPA di Beijng, ha inaugurato la stagione del Teatro La Fenice di Venezia con Intolleranza di Luigi Nono nel 2011, e con Lou Salome di Giuseppe Sinopoli nel 2012.

Henning Brockhaus
Nato a Plettenberg, nel 1965 si diploma in lingue. Nello stesso anno inizia gli studi musicali alla Nordwest-Deutsche Musikakademie di Detmold, presso la quale si diploma in clarinetto e segue i corsi di composizione. Dopo una carriera promettente come clarinettista riprende gli studi alla Freie Universität di Berlino, dove studia psicologia, filosofia e scienza del teatro, seguendo contemporaneamente come assistente volontario alla regia diverse produzioni sia alla rinomata Volksbühne, al Berliner Ensemble e La Staatsoper di Berlino.
L’incontro nel 1975 con Giorgio Strehler, di cui diviene assistente e collaboratore al Piccolo Teatro, segna il suo orientamento definitivo verso la regia. La collaborazione con Strehler prosegue anche al Teatro alla Scala di Milano con Lohengrin, due riprese di Die Entführung aus dem Serail, Simon Boccanegra, Don Giovanni e Le Nozze di Figaro. Dal 1984 al 1989 è drammaturgo e regista stabile al Théâtre de l’Odeon, Théâtre de l’Europe a Parigi, mettendo in scena L’histoire inachevée di Volker Braun, Jeux de femme di Zanussi ed Il signor Pirandello è desiderato al telefono di Tabucchi.
Tra i suoi successi più acclamati dalla critica sono indimenticabili le produzioni di Traviata, Rigoletto, Lucia di Lammermoor, Attila e Madama Butterfly al Macerata Opera Festival, Otello al Teatro Comunale di Bologna, La traviata, Macbeth ed Elektra al Teatro dell’Opera di Roma. Nel 1993 per La Traviata e nel 2003 per El Cimarrón di Hans Werner Henze riceve il Premio Franco Abbiati della Critica Musicale Italiana.
Nel 2005, nell’ambito del Festival Pergolesi-Spontini, mette in scena lo spettacolo Vanne, carta amorosa, nel 2006, a Caracalla, per il festival estivo del Teatro dell’Opera di Roma, Turandot, di Giacomo Puccini, nel 2007 Jakob Lenz di Wolfgang Rihm a Macerata Terra dei Teatri.

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