Vicenza

Si avvicina l’inizio del 66° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza: ecco le novità

Si avvicina la data d’inizio di “Carattere”, il 66° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza, direzione artistica di Eimuntas Nekrosius, il grande regista lituano che per il secondo anno consecutivo pone la sua firma alla direzione artistica della rassegna teatrale promossa dalla Fondazione Teatro Comunale Città di Vicenza con il Comune di Vicenza, Assessorato alla Crescita, realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona, in collaborazione con Il Giornale di Vicenza per la Cultura e con Trivellato spa come sponsor tecnico.

La rassegna si inaugura giovedì 19 settembre con la prima mondiale de “Il Libro di Giobbe” che Eimuntas Nekrosius porterà in scena con gli attori della sua Compagnia Meno Fortas: un lavoro sul destino e il libero arbitrio che attrae particolarmente il regista, sia per la complessità del tema, sia per la grande sfida insita nel rappresentare un testo di questo tipo, la storia di un carattere molto forte che deve affrontare numerose sfide; difficile immaginare come un essere umano riesca a superare e a sopravvivere a tutte queste avversità (repliche fino al 22 settembre).

19, 20, 21 e 22 settembre ore 21

“Il Libro di Giobbe”

di Eimuntas Nekrosius

Con gli attori della compagnia Meno Fortas

Il nuovo spettacolo della compagnia teatrale Meno Fortas si ispira al biblico Libro di Giobbe. Anche in questo caso Nekrosius ha preferito concentrarsi sul testo non in quanto pièce teatrale ma in quanto opera di letteratura, sulla pura filosofia che non può essere spiegata esclusivamente col linguaggio scientifico o la parola scritta. Il teatro potrebbe essere un ottimo modo per esprimere l’essenza di questa filosofia, e dare una risposta alle domande eterne. Per Nekrosius si tratta di un ulteriore tentativo di affrontare un argomento senza tempo, quello che era attuale migliaia di anni fa, lo è oggi e lo sarà in futuro.

Una persona non può cambiare il destino, è lui che controlla la sua vita. Il destino è una continua sfida per l’essere umano e mette sempre alla prova i nostri sentimenti. Ognuno di noi – non importa quanta esperienza abbia della vita – sa che arriva un momento in cui non si è più in grado di controllare la propria esistenza e si affrontano le difficoltà continuando a chiedersi: perché è successo a me?

È un tema molto fertile, che può dar vita a splendidi personaggi teatrali, e il regista lituano cercherà di esprimere la sua personale visione: di tradurre un grande concetto filosofico in un linguaggio teatrale, umano.

Ho scelto un argomento molto complesso e tentare di esprimere tutto questo su un palco è per me una grande sfida. Sono questioni affrontate molto raramente a teatro. Studiare il Libro di Giobbe richiede un’enorme forza intellettuale, una grande capacità di intuizione e una profonda preparazione emotiva. Ancora una volta cercherò di basare questa performance non tanto sugli elementi visivi quanto piuttosto sull’interpretazione degli attori e sulla loro forza interiore.

Eimuntas

Nekrosius

Il calendario degli spettacoli prevede a seguire “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht: dal 28 settembre al 5 ottobre, sei giornate di workshop con Eimuntas Nekrosius, e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre aperte al pubblico del Teatro Olimpico, protagonista l’attore Alessandro Lombardo, con il quale Nekrosius ha già collaborato, accompagnato dai giovani attori selezionati per il workshop (oltre 350 le richieste di partecipazione!).

L’11 e 12 ottobre è in programma “Vita di Edoardo II d’Inghilterra” di Bertolt Brecht, con la regia di Andrea Baracco, giovane regista che affronta felicemente sia testi di autori classici che contemporanei. Il 18 e 19 ottobre sarà la volta de “La guerra di Kurukshetra”, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, rappresentazione su testo di Francesco Niccolini, tratto dal “Mahabarata”. È prevista poi il 21 ottobre una conferenza spettacolo di Serena Sinigaglia dedicata a “Eros e Thanatos”, la storia della passione della regista per i classici del teatro greco.

Il 66° Ciclo di Spettacoli Classici  si chiuderà invece il 30 e il 31 ottobre con la nuovissima produzione di Pippo Delbono che presenterà “Blood” prima parte dei “Concerti sul cielo e la terra”, un viaggio musicale costruito dallo stesso Delbono con la partecipazione di straordinari musicisti e sviluppato in due tappe; la prima in scena a Vicenza con la cantante Petra Magoni, una delle più eclettiche artiste italiane, il cui repertorio spazia dalla musica antica, al jazz, al pop, al rock. La seconda parte “Birds”, prenderà vita invece nel 2014 e potrà avvalersi del contributo musicale di Laurie Anderson e della partecipazione di Bobò, lo storico attore sordomuto di Delbono (la produzione era stata precedentemente annunciata all’interno del 66° Ciclo di Spettacoli Classici, ma motivi personali della performer americana hanno indotto a posticiparla).

In questo particolarissimo percorso artistico in due tappe nella sfera emotiva, Pippo Delbono esprimerà con Petra Magoni le emozioni più terrene, carnali e ancestrali e sarà questa la parte vincolata alla terra e al sangue, mentre con Laurie Anderson sarà invece il firmamento ad esprimersi: il cielo, gli uccelli, lo spirito più trascendente e mistico.

Un’ulteriore novità – una prima assoluta nell’ambito della rassegna di spettacoli classici al Teatro Olimpico – è rappresentata dal ciclo di videoproiezioni che “introdurrà” i registi italiani degli spettacoli classici: gli autori scelti da Eimuntas Nekrosius per il cartellone del 66° Ciclo di spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza hanno tutti infatti sperimentato anche la regia cinematografica. È stata condivisa quindi la scelta di offrire al pubblico un tipo di approccio di questo tipo, programmando, nella Sala del Ridotto del Teatro Comunale di Vicenza, tre serate per presentare dei lavori di Delbono, Corsetti e Baracco, diversi per ispirazione e contesto rispetto alle opere teatrali che saranno presentate all’Olimpico, ma particolarmente significativi nei percorsi creativi dei registi.

Il programma prevede: lunedì 23 settembre Amore Carne (2011) di Pippo Delbono, un film rabbioso, lirico, sconvolgente come l’ha definito il critico di Le Monde Jacques Mandelbaum; mercoledì 25 settembre La Pietra del Paragone (2010), film girato durante la rappresentazione a Parigi del 2007 dell’omonima opera di Gioachino Rossini, una coproduzione del Théatre du Châtelet e del Teatro Regio di Parma, opera di cui Giorgio Barberio Corsetti ha firmato anche l’allestimento con Pierrick Sorin; venerdì 27 settembre La Logica delle Cose (2012), film di Andrea Baracco liberamente tratto dal racconto “Yalda” della scrittrice iraniana esiliata in Italia K. Rahimi. Tutti i film al Ridotto inizieranno alle 20.45.

Come per le rappresentazioni teatrali, anche per le proiezioni i biglietti sono già disponibili online sul sito del Teatro Comunale tcvi.it e in tutte le filiali della Banca Popolare di Vicenza.

La biglietteria del Teatro Comunale riapre martedì 10 settembre (per orari di apertura vedi tcvi.it ); i biglietti per gli spettacoli saranno in vendita anche alla biglietteria del Teatro Olimpico, in Piazza Matteotti 3, la sera degli spettacoli, dalle ore 19.00 alle 21.00, a partire dal 19 settembre.

Il prezzo dei biglietti è di 35,00 euro per la prima de “Il Libro di Giobbe” (19/09); per lo spettacolo laboratorio “Vita di Galileo” (4-5/10) è di 22,00 euro. Per le altre recite de “Il Libro di Giobbe” e per tutti gli altri spettacoli il prezzo dei biglietti è di 28,00 euro (intero), 24,00 euro (ridotto over 60), 18,00 euro (ridotto under 30).

Sono previste riduzioni per abbonati, studenti e sull’acquisto ei biglietti peri 2 o più spettacoli.

Il prezzo per le proiezioni al Ridotto del Teatro Comunale è di 5 euro per La Pietra del Paragone e di 8 euro

per Amore Carne e La Logica delle Cose.

Per ulteriori informazioni:

infolimpico@tcvi.it – tel.: 0444 327393 – tcvi.it/nekrosius

Sede degli spettacoli: Teatro Olimpico: Piazza Matteotti, 3 – Vicenza

Sede delle proiezioni: Teatro Comunale, Viale G. Mazzini 39 – Vicenza

Le Settimane Musicali al Teatro Olimpico di Vicenza ritornano dal 31 maggio al 23 giugno 2013 con MOZART E LA SPAGNA, nuova proposta artistica incentrata sull’allestimento di uno dei capolavori assoluti del teatro di tutti i tempi, ambientato nella città spagnola di Siviglia: LE NOZZE DI FIGARO di Wolfgang Amadé Mozart, su libretto di Lorenzo Da Ponte.

Il Festival, giunto quest’anno alla XXII edizione, prevede un ricco calendario di eventi: sedici in tutto, tra concerti di musica da camera, serate d’opera, incontri con compositori e progetti speciali.
La direzione artistica delle Settimane Musicali è affidata al fondatore del Festival, il direttore d’orchestra Giovanni Battista Rigon.

66° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO

PROGRAMMA

19, 20, 21 e 22 settembre ore 21

“Il libro di Giobbe”

di Eimuntas Nekrosius

con gli attori della Compagnia Teatrale Meno Fortas

28 e 29 settembre ore 21

Da “Gli Uccelli” di Aristofane

Pippo Delbono & Laurie Anderson

Con la partecipazione di Bobò

28 settembre – 5 ottobre

“Vita di Galileo”

di Bertolt Brecht

con la partecipazione di Alessandro Lombardo

Sei giornate di laboratorio, dal 28 settembre al 3 ottobre, con Eimuntas Nekrosius, e due serate di restituzione il 4 e 5 ottobre, aperte al pubblico del Teatro Olimpico

11 e 12 ottobre ore 21

“Vita di Edoardo II d’Inghilterra”

di Bertolt Brecht

regia di Andrea Baracco

18 e 19 ottobre ore 21

“La guerra di Kurukshetra”

regia di Giorgio Barberio Corsetti

testo di Francesco Niccolini

66° CICLO DI SPETTACOLI CLASSICI AL TEATRO OLIMPICO

ALTRI PERCORSI

21 ottobre ore 11 e ore 21

“Eros e Thanatos”

Conferenza spettacolo

di Serena Sinigaglia

66° Ciclo di Spettacoli Classici al Teatro Olimpico di Vicenza

Direzione artistica: Eimuntas Nekrosius

Dopo le ultime, straordinarie esperienze sono felice di tornare anche quest’anno al Teatro Olimpico con diverse idee nuove, concepite appositamente per questo luogo davvero unico. Mi sono reso conto della duttilità di questo spazio e anche di quanto sia importante esprimere le forme del teatro contemporaneo nella cornice di un ambiente classico.

L’idea del teatro classico per me non è qualcosa che sbiadisce nel tempo: tutti gli autori teatrali contemporanei fanno continui riferimenti ai principi e alla letteratura della classicità. Il palcoscenico del Teatro Olimpico mi fa venire in mente un albero in cui ogni singola venatura, ogni linea, ogni gesto creativo sono diventati parte della sua natura, come i rami stessi. Dalle idee del Palladio all’energia sprigionata dalle diverse compagnie teatrali e dai singoli artisti che qui si sono esibiti nel corso del tempo: ogni ramo ha il suo carattere unico. Quindi il programma di quest’anno avrà un titolo molto semplice: Carattere. Forte e fragile, facile e complesso – tutto ciò dà forma a una ricca tela, a un’immagine a più strati. L’arte teatrale è simile al restauro di questa tela, nel tentativo di preservare l’unicità dei personaggi – dei caratteri – creati dai diversi artisti. Ogni carattere è come una raccolta di idee, di storie, di tutto il patrimonio dell’arte teatrale.

Quest’anno il programma si basa sulla diversa interpretazione dei personaggi teatrali. Ho avuto il piacere di invitare i più interessanti artisti contemporanei per presentare le loro idee. Ho anche inserito due produzioni scritte dal grande carattere teatrale Bertolt Brecht il cui impatto sul teatro contemporaneo è stato davvero incredibile.

Ancora una volta vorrei aprire il Festival con il nuovo lavoro della compagnia Meno Fortas tratto dal “Libro di Giobbe”. Questo lavoro mi attrae sia per la complessità del tema, sia per la grande sfida insita nel mettere in scena materiale di questo tipo. È la storia di un carattere molto forte che deve affrontare numerose sfide. Difficile immaginare come un essere umano riesca a superare e a sopravvivere a tutto questo. Nel testo letterario vi sono numerose linee psicologiche; spero che con questa nuova produzione si sia riusciti ad esprimerne almeno una piccola parte.

Per tornare alla scuola teatrale brechtiana, un esempio di grande letteratura strettamente correlato a un grande personaggio, alla storia d’Italia e a quella del progresso umano è la “Vita di Galileo”.

Quest’opera di Bertolt Brecht darà il titolo a una serie di master classes di alcuni giorni con attori italiani. Il risultato finale, che verrà presentato al Teatro Olimpico, potrà poi essere ulteriormente elaborato fino a diventare una vera produzione teatrale. Come protagonista ho scelto Alessandro Lombardo, un attore di grande talento con il quale ho già avuto il piacere di collaborare in alcuni miei spettacoli precedenti. Lavorando fianco a fianco con la squadra italiana spero di aver raggiunto un risultato interessante, combinando l’invenzione teatrale a vari tipi di sperimentazione.

Uno dei più grandi innovatori del teatro in Italia è secondo me il regista Pippo Delbono, che ha dato un grande impulso allo sviluppo dell’arte della performance. La sua nuova produzione, “Birds”, da “Gli Uccelli” di Aristofane, in collaborazione con l’artista di fama internazionale Laurie Anderson, ha le carte in regola per essere una combinazione ben riuscita di idee teatrali e innovazioni musicali. Sento fortemente la responsabilità di condividere il palcoscenico del prossimo festival con artisti della giovane generazione, penso soprattutto ad Andrea Baracco, uno dei registi teatrali più interessanti del momento il cui lavoro mi ha profondamente ispirato. “Vita di Edoardo II d’Inghilterra”, la nuova produzione tratta da Brecht, arricchirà il festival di idee originali e nomi nuovi.

Lavorando spesso in Italia, ho avuto il piacere di collaborare e di assistere alle rappresentazioni di uno dei registi più interessanti del teatro italiano contemporaneo: Giorgio Barberio Corsetti. Le sue ultime opere basate sul “Mahabarata” sono un esempio estremamente creativo e interessante di come gli antichi testi orientali possano trasformarsi in meravigliose produzioni teatrali. Il festival di quest’anno si concluderà con la rappresentazione de “La Guerra di Kurukshetra”.

Eimuntas Nekrosius

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