Lugo

APOTEOSI DEL CLASSICO CON UN PIZZICO DI 900

Al Teatro Rossini di Lugo la concertistica offre cinque appuntamenti con i grandi classici della musica e due chicche novecentesche: dunque molto Paisiello, Vivaldi, Haydn, Mozart, Mercadante e Rossini, ma anche tre capolavori di Strauss, Bartók e Britten con la Filarmonica Toscanini, i solisti dei Berliner, la bacchetta di Tenan e Lanzillotta, il violino di Costea, il piano di Micieli e le voci attoriali di due fuoriclasse come Peppe Servillo e Ivano Marescotti.

La rassegna sarà impreziosita da cinque incontri sui programmi in cartellone col musicologo Enrico Gramigna, dal 3 novembre al 13 marzo, con ingresso libero, in collaborazione con l'Università degli Adulti di Lugo.

Punta decisamente al classico la nuova stagione concertistica 2016-17 al Teatro Rossini di Lugo: con cinque appuntamenti, tutti di grande rilievo, dal 5 novembre 2015 al 15 marzo 2016, la programmazione musicale del Rossini è sostanzialmente in linea col debutto del nuovo festival lughese “Purtimiro” (dal 3 al 30 dicembre 2016) che farà di Lugo una nuova capitale della musica barocca del Sei-Settecento.

Ecco dunque le musiche di Mozart, Haydn, Paisiello, Rossini e Mercadante tutte ispirate al personaggio di Figaro dalle commedie di Beaumarchais per il primo concerto sinfonico del 5 novembre con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Carlo Tenan. Segue l’omaggio al genio del “lughese” Rossini il 12 novembre con l'attore Ivano Marescotti e il pianista Richard Barker per il debutto dello spettacolo “Il Maestro e il Cignale” su testi e musiche di Rossini e dei fratelli Malerbi, i suoi primi maestri quando abitava a Lugo. Una bella apertura Novecento storico nei due concerti successivi: il 27 gennaio con Britten e Bartók con Francesco Lanzillotta sul podio della Filarmonica Arturo Toscanini, in un concerto “supersinfonico” che conoscerà anche il debutto del giovanissimo talento siciliano del pianoforte, Ruben Micieli, impegnato nel Primo Concerto di Tchaikovsky. Richard Strauss e il suo capolavoro “Il Borghese Gentiluomo” ispirato da Molière si ascolterà poi il 28 febbraio con l’Ensemble Berlin, cioè i solisti dei Berliner Philharmoniker, uniti all'estro attoriale di Peppe Servillo, il frontman degli Avion Travel. È questo davvero un concerto straordinario nel quale si potrà ascoltare il mitico complesso berlinese impegnato anche nel Divertimento di Mozart KV 136 e nel Till Eulenspiegel di Strauss. Gran chiusura con due “classici al cubo” come Eine kleine Nachtmusik (Piccola Serenata Notturna) di Mozart e le Quattro Stagioni di Vivaldi il 15 marzo 2016, con l’Ensemble della Filarmonica Arturo Toscanini e la violinista virtuosa Mihaela Costea.

Sabato 5 novembre ore 20.30

DA FIGARO A HAYDN

Musiche di Wolfgang Amadeus Mozart, Giovanni Paisiello, Gioachino Rossini, Saverio Mercadante, Franz Joseph Haydn

Direttore: Carlo Tenan

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

È un programma originale di musiche ispirate dal personaggio del barbiere Figaro delle due celebri commedie di Pierre-Augustin Caron de Beaumarchais, l’agit-prop ante littteram alla corte di Luigi

XV e Luigi XVI. Apre la Sinfonia dal Barbiere di Siviglia del 1782 del tarantino Giovanni Paisiello, poi quella delle Nozze di Figaro del 1786 di Mozart, la Sinfonia e il Temporale dal Barbiere di Siviglia di Rossini del 1816 (con cui è praticamente asfaltato il precedente paiselliano), infine la Sinfonia dall’opera I due Figaro del pugliese Saverio Mercadante, del 1835. Di papà Haydn invece la Sinfonia n. 102 in si bemolle maggiore, scritta a Londra nel 1792 ancora sotto l’influsso drammatico della sconvolgente notizia della morte di Mozart. Con la Filarmonica Toscanini c’è la bacchetta di Carlo Tenan, musicista a tutto tondo di origine veneta che a un passato di virtuoso dell’oboe bilancia un presente da direttore fra i più richiesti della sua generazione: lui che è stato allievo, seguace e assistente del grande Lorin Maazel.

Sabato 12 novembre ore 20.30

IL MAESTRO E IL CIGNALE

Storie, lettere, melologhi e musiche pianistiche di Luigi Malerbi e Gioachino Rossini Voce recitante: Ivano Marescotti

Pianoforte: Richard Barker

Sul palco del Rossini un attore, il romagnolissimo Ivano Marescotti, incontra un raffinatissimo pianista inglese, Richard Barker, di casa al Teatro alla Scala. Tema: il giovane Gioachino Rossini, quando abitava a Lugo coi genitori e studiava coi due maestri Luigi e Giuseppe Malerbi, entrambi prelati. Il primo fumantino e mattacchione, il secondo serio, riflessivo, studioso e collezionista di partiture di compositori tedeschi molto fuori moda in provincia: Bach, Gluck Haydn, Mozart. Ecco formarsi il genio di Rossini, che a Lugo trova una culla feconda, un ambiente vivace e maestri adeguati. Sulle note irriverenti di un Melologo sulla Tombola di Luigi Malerbi e su quelle immortali di Rossini ispirate ai classici tedeschi (il “tedeschino” lo chiamarono poi a Bologna, per quei suoi studi rigorosi), il racconto si dipana irresistibilmente attraverso storie, lettere, melologhi, documenti e musiche pianistiche del Malerbi (custodite alla Biblioteca di Lugo) e di Rossini tratte dai Pezzi di vecchiaia e dalla Petite Messe Solennelle.

Venerdì 27 gennaio ore 20.30

PËTR IL’IČ ČAJKOVSKIJ

Concerto per pianoforte e orchestra n. 1 in si bemolle minore Op. 23

BENJAMIN BRITTEN

The Young Person’s Guide to the Orchestra, variazioni e fuga su un tema di Purcell Op. 34

BÉLA BARTÓK

Suite di danze Sz 77

Pianoforte: Ruben Micieli

Direttore: Francesco Lanzillotta

FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

Ruben Micieli è nato a Ragusa, vive a Comiso, ha 19 anni, quattordici dei quali passati a studiare il pianoforte. Ha talento, una grande mano e una solida tecnica, ha avuto ottimi insegnanti e ora si perfeziona con l’argentino Aquilles Delle Vigne, che fu allievo di Claudio Arrau. Fra i suoi brani preferiti c’è il Concerto in si bemolle minore op. 23 di Cajkovskij, per molti l’;unico vero grande concerto per pianoforte e orchestra, quello che tutti conoscono e amano a dismisura. Ma a suonarlo bene sono ancora in pochissimi, e il giovane Ruben si candida a entrare in questa cerchia ristretta.

Con lui la Filarmonica Toscanini al gran completo sotto la limpida bacchetta del suo direttore stabile, il romano Francesco Lanzillotta. Sul leggio anche la ruvida Suite di Danze di Bela Bartók e la “Guida del giovane all’orchestra”, alias Variazioni e Fuga su un tema di Purcell op. 34 di Benjamin Britten. Un capolavoro nato nel 1946 per far capire gli strumenti dell’orchestra ai più digiuni di musica, nel tempo divenuto però un formidabile banco di prova per orchestre e direttori.

Martedì 28 febbraio ore 20.30

WOLFGANG AMADEUS MOZART

Divertimento in re maggiore per archi K. 136

RICHARD STRAUSS

Till Eulenspiegel einmal anders!

Elaborazione per violino, clarinetto, corno, fagotto e contrabbasso di Franz Hasenöhrl

Das Buerger als Edelman (Il borghese gentiluomo), suite dalle musiche di scena op. 60 Elaborazione per violino, viola, violoncello, contrabbasso, flauto, clarinetto, fagotto, corno e voce recitante di Guy Braunstein (nuova versione elaborata da Peppe Servillo su commissione IUC) Voce recitante: Peppe Servillo

Ensemble Berlin – I Solisti dei Berliner Philharmoniker

Il “Borghese gentiluomo“, una delle commedie di maggior successo di Molière, è una satira sferzante dei nuovi ricchi, che si atteggiano a gran signori con risultati ridicoli, ma vi si può vedere anche una critica alla manierata etichetta e ai pomposi costumi della corte di Luigi XIV.

Del testo sacro del teatro classico, Servillo ha fatto una personale riduzione, privilegiando le partiture e scegliendo per sé il ruolo di trait d’union di voce narrante, di alcuni personaggi comprimari e del protagonista. Nell’interscambio tra parola e musica viene fuori un racconto fatto di allusioni colte, supportato da una musica che, non a caso, appare divertita e sa giocare con le citazioni, da Verdi a Wagner, alle turcherie di maniera. Attraverso i ritmi di danza, cesellati con grazia, traspare l’aspirazione del protagonista a un ideale fatto di eleganza.

Le musiche eseguite dall’Ensemble Berlin, gruppo di splendidi musicisti degli impareggiabili Berliner Philharmoniker , saranno quelle di Richard Strauss, nella elaborazione di G. Braunstein per gruppo strumentale di dieci strumenti.

Mercoledì 15 marzo ore 20.30

WOLFGANG AMADEUS MOZART

Eine kleine Nachtmusik

ANTONIO VIVALDI

Le quattro stagioni

Solista: Mihaela Costea

ENSEMBLE DELLA FILARMONICA ARTURO TOSCANINI

La rumena Mihaela Costea, violino di spalla della Filarmonica Toscanini, non fa mai dimenticare al pubblico che lei è una virtuosa grintosa, già allieva di due prìncipi dell’archetto come Vadim Brodski e Salvatore Accardo. Proprio con Accardo, che ne è uno storico interprete, la Costea ha approfondito lo studio delle Quattro Stagioni di Vivaldi, uno dei brani più famosi della storia della musica, sulla cui interpretazione non sarà mai detta l’ultima parola, ad onta del fatto che è in assoluto il brano più inciso e, probabilmente, il più venduto. Non scherza neppure l’altrettanto popolarissima Serenata n. 13 in sol maggiore KV 525 “Eine kleine Nachtmusik”, la Piccola Serenata Notturna scritta da Mozart a Vienna nel 1787 prima di partire per Praga dove, di lì a poco, avrebbe completato il Don Giovanni. All’inizio del film Amadeus l’anziano Antonio Salieri cerca invano di far riconoscere al sacerdote le sue composizioni. Come accenna l'incipit della Piccola Serenata Notturna, quello comincia a canticchiare. “Questo è Mozart, non l'ho scritto io”, ammette amaramente Salieri.

28-29- 30° ottobre 2016

Compagnia Mauri – Sturno / Fondazione Teatro della Toscana

EDIPO

Edipo Re – Edipo a Colono

di Sofocle

con Glauco Mauri e Roberto Sturno

Scene e costumi di Marta Crisolini Malatesta

Regie di Andrea Baracco (Edipo Re) Glauco Mauri (Edipo a Colono)

Spettacolo serale ore 20.30

° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30

I due sommi capolavori di Sofocle, Edipo Re e Edipo a Colono, costituiranno l’ “unicum” di uno  stesso spettacolo, nel quale si confronteranno due diverse visioni di regia di due opere fondamentali per il pensiero drammaturgico dell’occidente.

Il progetto nasce e si compie pienamente, considerando anche la necessità di analizzare compiutamente la figura di Edipo, attraverso una ricognizione di quello che il suo mito ha prodotto, nel corso di due millenni, in letteratura e in musica.

Edipo re e Edipo a Colono sono due capolavori fondamentali nella storia dell’uomo per gli interrogativi che pongono alla mente e per la ricchezza di umanità e di poesia che ci donano. La storia di Edipo è la storia dell’UOMO, poiché racchiude in sé tutta la storia del suo vivere. Edipo Re e Edipo a Colono sono due opere scritte in epoche diverse della vita di Sofocle ed è nell’accostamento di questi due grandi testi che poeticamente si esprime e compiutamente si racconta la “favola” di Edipo alla ricerca della verità. Alla fine del suo lungo cammino Edipo comprende se stesso, la luce e le tenebre che sono dentro di lui, ma afferma anche il diritto alla libera responsabilità del suo agire. Edipo è pronto ad accettare tutto quello che deve accadere ed è pronto a essere distrutto purché sia fatta luce. Solo nell’interrogarci comincia la dignità di essere uomini. E’ questo che Sofocle, con la sua opera immortale, dice a tutti noi.

18-19- 20° novembre 2016

Artisti Riuniti

DUE PARTITE

di Cristina Comencini

con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua

Scene di Nicolas Bovey

Costumi di Gianluca Falaschi

Regia di Paola Rota

Spettacolo serale ore 20.30

° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30

Un testo tutto in “rosa”, basato sulla femminilità, l’emancipazione della donna, la maternità, le relazioni di coppia e il rapporto madri – figlie. La Comencini mette a confronto due generazioni di donne a distanza di 40 anni: dapprima le madri, molto amiche tra loro che si ritrovano, da molti anni, ogni settimana per giocare a carte, si vedono per fare una partita, chiacchierare, passare il pomeriggio. Nella stanza accanto le loro figlie giocano alle signore, si ritrovano anche loro ogni volta che si incontrano le loro madri. Durante la prima parte emergono storie e dettagli di esistenze parallele, che si intrecciano con toni sentimentali e comici, sullo sfondo delle tematiche esistenziali e sociali degli anni ’60, nella seconda parte le quattro bambine sono diventate ormai delle donne che si vedono nella stessa casa e continuano quel dialogo, interrotto e infinito, sui temi fondanti dell’identità femminile.

13-14- 15° gennaio 2017

Associazione Teatrale pistoiese

CASA DI BAMBOLA

di Henrik Ibsen

con Valentina Sperlì, Roberto Valerio

Scene di Giorgio Gori

Costumi di Lucia Mariani

Adattamento e regia di Roberto Valerio

Spettacolo serale ore 20.30

° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30

Con questo nuovo allestimento del celebre dramma di Ibsen torna a Lugo un gruppo di artisti che hanno realizzato nel gli ultimi anni spettacoli di valore, apprezzati da pubblico e critica, come Un marito ideale di Oscar Wilde e L’impresario delle Smirne di Goldoni.

Quando nel 1879 Casa di bambola fu rappresentato per la prima volta, il dramma suscitò scandalo e polemica ovunque per la sua lettura come esempio di femminismo estremo; tanto che in Germania Ibsen fu addirittura costretto a trovargli un nuovo finale, perchè la protagonista si rifiutava di impersonare una madre da lei ritenuta snaturata.

Ma, al di là di ogni contenuto polemico, il dramma resta opera di una grande e complessa modernità, abitata da personaggi capaci di parlare ancora ai nostri contemporanei.

Partendo da una nuova e attenta rilettura di questo grande classico di fine ‘800, attraverso una riscrittura del testo, Valerio approda ad uno spettacolo dove il centro è “ il dramma nudo”, spogliato di bellurie ottocentesche e convenzioni borghesi.

2-3- 4-5* febbraio 2017

Teatro Stabile dell’Umbria

L’ORA DI RICEVIMENTO (banlieu)

di Stefano Massini

con Fabrizio Bentivoglio, Francesco “Bolo” Rossini

Scene di Marco Rossi

Costumi di Andrea Cavalletto

Regia di Michele Placido

Spettacolo serale ore 20.30

* Rappresentazione pomeridiana ore 16.00

La nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria porta la firma di Stefano Massini, il drammaturgo più rappresentato in Italia e all’estero, premio speciale Ubu 2013 e autore, tra l’altro, di “Lehman Trilogy”, l’ultimo lavoro di Luca Ronconi.

Il professor Eugene Ardeche è un insegnante di materie letterarie. Fra le sue passioni c’è Rabelais, e il Candide di Voltaire. Peccato che sua classe si trovi nel cuore dell’esplosiva banlieue di Les Izards, ai margini dell’area metropolitana di Tolosa: un luogo in cui la scuola, al di là di Rabelais e di Voltaire, è una trincea contro ogni forma di degrado. La scolaresca che gli è stata affidata quest’anno è per il 90% islamica, e in molti casi affidata ai servizi sociali: nella convinzione che il vero trionfo sarebbe portare fino in fondo i suoi tredici allievi senza perderne nessuno per strada, il professor Ardeche riceve le famiglie degli scolari ogni settimana per un’ora dalle 11:00 alle 12:00 del giovedì.

Ed è attraverso un’incalzante mosaico di brevi colloqui – con madri, padri, fratelli, sorelle, assistenti sociali e improbabili affidatari – che prende vita sulla scena l’intero anno scolastico della classe sesta sezione C.

24-25- 26° febbraio 2017

ErreTiTeatro30

IL BORGHESE GENTILUOMO

di Molière

con Emilio Solfrizzi

Scene di

Costumi di Sandra Cardini

Regia di Armando Pugliese

Spettacolo serale ore 20.30

° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30

Il Borghese gentiluomo, una delle commedie di maggior successo di Molière, è una satira sferzante dei nuovi ricchi, che si atteggiano a gran signori con risultati ridicoli, ma vi si può vedere anche una critica alla manierata etichetta e ai pomposi costumi della corte di Luigi XIV. Per la prima rappresentazione del 1670 Jean Baptiste Lully scrisse un sontuoso accompagnamento musicale, che ottenne grande successo ma venne poi accantonato.

Come l’avaro, come il malato immaginario, come l’ipocrita Tartufo, anche il signor Jourdain,

protagonista di questa commedia, che sogna di diventare un gentiluomo è, nella cultura letteraria europea, un archetipo, è il modello esemplare e imprescindibile del nuovo ricco, dell’arrampicatore sociale, dell’ambizioso che pretende di comprare, col denaro, quei meriti e quei titoli di cui è irrevocabilmente privo.

10-11- 12° marzo 2017

Diana Or.i.s

SPIRITO ALLEGRO

di Noel Coward

con Leo Gullotta, Betti Pedrazzi, Rita Abela

Scene di Ezio Antonelli

Costumi di Sartoria Tirelli

Regia di Fabio Grossi

Spettacolo serale ore 20.30

° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30

Una delle commedie più divertenti e popolari del Novecento – per oltre cinquant’anni ininterrottamente in scena nel West End londinese – rivive in una messa in scena originale e fantasiosa. Tra sedute spiritiche e dispettosi fantasmi, Leo Gullotta, nei panni di uno scrittore in cerca di spunti per il suo nuovo romanzo, si destreggia dinanzi allo spettro della prima moglie (che lo vorrebbe defunto per riabbracciarlo) e all’attuale compagna in carne e ossa. Espedienti scenici, più aderenti al pubblico di oggi che alla penna di Coward, rappresentano con inventiva il soprannaturale, in una messa in scena scattante e piena di ritmo.

Venerdì 20 gennaio 2017

Aterballetto

BLISS

Musiche di Keith Jarrett

Scene di Johan Inger

Costumi di Johan Inger e Francesca Messori

Luci di Peter Lundin

Coreografia di Johan Inger

RAIN DOGS

Musiche di Tom Waits

Luci di Peter Lundin

Scene, costumi e coreografia di Johan Inger

Spettacolo serale ore 20.30

Aterballetto, prestigiosa compagnia italiana di danza contemporanea, presenterà Bliss, la nuova produzione firmata da Johan Inger nome di punta della coreografia internazionale. Il punto di partenza di Bliss è la musica del Koln Concert di Keith Jarrett, che ha ispirato e toccato milioni di persone grazie al suo perfetto tempismo nell’attirare una generazione che si muoveva da una parte all’altra della propria vita.

A seguire Rain Dogs che prende il titolo dall’omonimo album di Waits uscito nel 1985, un medley di generi musicali dal blues, al rock, al soul, al jazz, che racconta storie di un’umanità di strada diseredata, disperata, emarginata eppure viva nell’affrontare il quotidiano squallore di un’esistenza spesso senza senso e scopo. C’è – come dice Inger – «un carattere esotico in Tom Waits che richiama gli Stati Uniti di Charles Bukowski, c’è un odore, ci sono dei colori che la sua voce riesce a catturare». Quella stessa realtà che anche il coreografo svedese cerca di ‘catturare’ con la danza sottolineando la malinconia sottile che la contraddistingue.

Venerdì 17 febbraio 2017

Balletto di Siena

CARMEN, EL TRAIDOR

Musica di Georges Bizet, Riccardo J. Moretti

Costumi di Jasha Atelier

Light Designer: Claudia Tabbì

Regia e coreografia di Marco Batti

Una moderna rilettura senza dolcezza femminea, così può definirsi Carmen di Marco Batti. A differenza dei precedenti riallestimenti del titolo, un corpo di ballo di soli uomini interpretano Carmen del Balletto di Siena, dove la seduzione che caratterizza l’intramontabile versione di Roland Petit, viene totalmente sopraffatta dall’avidità, dalle lotte per il potere e dalla subdola manipolazione di una mente stratega. La forza di carattere e l’intraprendenza, che da sempre contraddistinguono il personaggio di Carmen, rappresentano alla perfezione l’energia maschile che sprigiona l’opera di Batti, che si muove tra l’intramontabile opera di Bizet e i numerosi brani appositamente composti dal camaleontico Riccardo J. Moretti.

Spettacolo serale ore 20.30

Giovedì 2 marzo 2017

RBR Dance Company

THE MAN – The Passion of the Christ

Musiche di John Debney, Steve Jablonsky, Craig Armstrong, Diego Todesco, Henrik Takkenberg, Peter Gabriel

Costumi di Cristina Ledri

Video Scenery Design and Concept di Gianluca Giangi Magnoni

Regia di Cristiano Fagioli

Coreografie di Cristina Ledri, Cristiano Fagioli con la collaborazione dalla compagnia Spettacolo serale ore 20.30

The Man si ispira al celebre film “The Passion of The Christ” del 2004, scritto e diretto da Mel Gibson, con musiche tratte dalla colonna sonora del film. Lo spettacolo rappresenta un Cristo profondamente umano e sottolinea l’attualità della Passione tramite uno sviluppo narrativo esplicito, ma mai ordinario. Gli episodi principali e quelli più cruenti sono rappresentati con originali soluzioni drammaturgiche, mantenendo una tensione scenica di grande impatto.

Autentici illusionisti della danza, RBR Dance Company, fondata e diretta da Cristiano Fagioli e Cristina Ledri, è un ensemble artistico dallo stile unico, che unisce coralità lirica a una tecnica ineccepibile, attraverso un equilibrio tra eleganza, poesia, energia fisica, sempre alla continua ricerca del preziosismo del dettaglio. Il loro lavoro è capace di evocare atmosfere oniriche, fantasiose, ipnotiche, facendo interagire i danzatori con costumi, oggetti di scena, giochi di luce e proiezioni video.

Sabato 25 marzo 2017

Junior Balletto di Toscana

ROMEO E GIULIETTA

Musica di Sergej Prokof’ev

Costumi Santi Rinciari

Luci di Carlo Cerri

Regia e coreografia di Davide Bombana

Spettacolo serale ore 20.30

Una riscrittura appassionata, teatrale e avvincente che riporta la vicenda dei due sfortunati amanti veronesi al giorno d’oggi, ai conflitti sociali e culturali che viviamo quotidianamente. In scena il contrasto tra due mondi opposti, due visioni antitetiche della società, della politica, della religione, che entrano in rotta di collisione, e nella loro follia travolgono ogni sentimento di umanità. E tra questi, proprio quello più forte e innocente: l’amore. Nell’invenzione del coreografo la leggenda shakespeariana di Romeo e Giulietta si è infatti andata a sovrapporre all’eco della reale vicenda di Admira e Bosko – lei musulmana, lui il suo fidanzato serbo – uccisi da un cecchino nel tentativo difuggire dal macello di Sarajevo, durante il conflitto balcanico, appena venti anni fa.

Dalle note di Davide Bombana: “Romeo e Giulietta è il balletto che ho danzato con più frequenza nella mia carriera di ballerino impersonando i ruoli di Romeo e Mercuzio innumerevoli volte in diverse versioni coreografiche. Il capolavoro di Prokofiev, lacerante nella sua tragicità, mi sta a cuore forse più di ogni altro balletto. Personalmente trovo che la vicenda di Romeo e Giulietta sia di grande attualità oggi più che mai. L’intolleranza, la violenza, gli odi atavici, gli scontri tra faide ed etníe diverse hanno raggiunto oggi un grado di tensione come forse mai in passato. La vera tragedia di Romeo e Giulietta rimane la sconfitta dell’amore, al suo stadio più puro, davanti alla cecità ed alla barbarie dell’odio razziale, del conflitto di ideologie e religioni”.

GLI INCONTRI DEL ROSSINI

Conversazioni con attori e registi

in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini

Tutti gli incontri si terranno al Teatro Rossini alle ore 18.00

Sabato 29 ottobre 2016

EDIPO RE – EDIPO A COLONO

di Sofocle

Incontro con Glauco Mauri e Roberto Sturno

Sabato 19 novembre 2016

DUE PARTITE

di Cristina Comencini

Incontro con Giulia Michelini, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Giulia Bevilacqua

Sabato 14 gennaio 2017

CASA DI BAMBOLA

di Henrik Ibsen

Incontro con Valentina Sperlì, Roberto Valerio e la compagnia

Sabato 4 febbraio 2017

L’ORA DI RICEVIMENTO

di Stefano Massini

Incontro con Fabrizio Bentivoglio e la compagnia

IN ATTESA DI CONFERMA

Sabato 25 febbraio 2017

IL BORGHESE GENTILUOMO

di Molière

Incontro con Emilio Solfrizzi e la compagnia

Sabato 11 marzo 2017

SPIRITO ALLEGRO

di Noel Coward

Incontro con Leo Gullotta e la compagnia

LA STRAORDINARIA ANNA CATERINA ANTONACCI

CHIUDE LA STAGIONE CONCERTISTICA

CON “LA VOIX HUMAINE”.

Una serata davvero speciale che conclude la stagione concertistica del Rossini; quella in programma venerdì 25 marzo 2016 alle 20,30 con la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Jean-Luc Tingaud, con la partecipazione straordinaria del grande soprano bolognese Anna

Caterina Antonacci, interprete d’eccezione per la cantata scenica La voix humaine (La voce umana) di Francis Poulenc, su testo di Jean Cocteau.

Composta per il teatro nel 1930, musicata nel 1959 da Poulenc, La voix humaine è un formidabile banco di prova per le grandi attrici (un nome per tutte: Anna Magnani) e per le grandi soprano drammatiche (Magda Olivero, Raina Kabaivanska, Renata Scotto) che di solito la affrontano solo a fine carriera. Non è certo il caso dell’Antonacci, artista che oggi sta vivendo il suo momento più glorioso, soprattutto in Francia dove è venerata come una delle ultime dive dell’opera. In scena una donna sola, al telefono col suo ex amante che la respinge. Un testo dall’enorme impatto emotivo, ideale per il temperamento di Anna Caterina Antonacci, che del ruolo è divenuta da alcuni anni interprete di riferimento. Integrano il programma la Sinfonietta di Poulenc e due trascrizioni d’autore di note pagine pianistiche di Erik Satie: Claude Debussy per Gymnopedie 1 e 3 e Darius Milhaud per Jack in the box.

Jean-Luc Tingaud, dopo aver studiato pianoforte e direzione d’orchestra al Conservatorio di Parigi, e ottenuto il diploma all’Ecole Polytechnique, è divenuto assistente del compositore e direttore d’orchestra Manuel Rosenthal. Dal 1997 Tingaud è direttore artistico della Orchestre-Atelier Ostinato di Parigi, composta da giovani musicisti. Si è esibito in sedi prestigiose come:l’Opéra Comique, Théâtre du Châtelet, il Teatro Champs-Elysées, il Théâtre de l’Athénée e in numerosi festival in Francia e all’estero.

Jean-Luc Tingaud ha sempre avuto una predilezione per l’opera, che lo ha portato a dirigere svariate produzioni in importanti Festival europei. Dirige alcune tra le più importanti orchestre sinfoniche di tutta Europa: Royal Orchestra, la Royal Scottish National Orchestra,Ulster Orchestra, Orchestra di Opera North, Orchestra Filarmonica Arturo Toscanini Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, Orchestra del Teatro Massimo, Palermo l’Orchestre Filarmoniche di Varsavia e Cracovia, l’Orchestre National des Pays de la Loire, Orchestre National de Lyon, Mulhouse Symphony Orchestra, Orchestre National de Lorraine, Piccardia Orchestra, l’Orchestre de Bretagne.

Anna Caterina Antonacci, diplomatasi al Conservatorio “G. B. Martini” di Bologna, dove ha anche studiato pianoforte e composizione, ha iniziato la sua carriera artistica vincendo il Concorso “Verdi” di Parma, il “Maria Callas” e il “Pavarotti International”. La particolarità della sua voce e le sue doti d’interprete le hanno permesso di affrontare un repertorio vasto ed eclettico: da Monteverdi (“L’incoronazione di Poppea”, “Il combattimento di Tancredi e Clorinda”), Händel (“Serse”, “Rodelinda”), Paisiello, Cimarosa e Mozart (“Don Giovanni”, “Così fan tutte”) alle opere del belcanto italiano, con predilezione per la vocalità rossiniana (“Ermione”, “La donna del lago”, “La gazza ladra”, “Semiramide”, “Elisabetta, regina d’Inghilterra”) fino alla musica da camera tedesca e francese dell’Ottocento e del Novecento. Le sue caratteristiche vocali le hanno consentito di accostarsi anche ad alcuni ruoli mezzo-sopranili: Rosina, Cenerentola, Romeo, Adalgisa, Charlotte, Dulcinée, Carmen. Si è esibita sui più prestigiosi palcoscenici del mondo in collaborazione con direttori d’orchestra e registi di rilievo internazionale (tra i quali Abbado, Chailly, Christie, Davis, Jacobs, Muti, Pizzi, Kokkos, Vick).

Info e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour 17, 48022 LUGO (RA)

– Tel. 0545.38542 – info@teatrorossini.it

GENERAZIONE DANZA 2016

GIOVEDI 24 MARZO ore 20.30

LA “CENERENTOLA” DI ROSSINI

CHIUDE LA STAGIONE DI DANZA

“CENERENTOLA”

Balletto in due atti

Musica: Gioachino Rossini

Coreografia: Giorgio Madia

Scene e costumi: Cordelia Matthes

La straordinaria versione coreografica di Giorgio Madia, vincitrice del Gold Critics Award (2007) e del Premio Bucchi (2011). Divertente e frizzante per un pubblico di tutte le età, il balletto è ispirato alla celebre fiaba di Charles Perrault cui resta fedele, ma è ambientato negli anni cinquanta con riferimenti ai clichés e opportunità del periodo.

Le musiche di Rossini scelte trasversalmente dal catalogo del compositore pesarese con la loro brillantezza, acrobazia virtuosistica e effetti comici d’orchestrazione, vestono perfettamente l’ambientazione fatta di fate e carrozze, cavalli e scarpette di perraultiana memoria.

GIORGIO MADIA – coreografo Classe 1965, e uno dei coreografi più interessanti di oggi e collabora con i teatri europei più importanti. Ha studiato danza e si e diplomato presso la prestigiosa scuola di ballo del Teatro La Scala ed ha danzato interpretando diversi ruoli in oltre 90 produzioni, lavorando con coreografi di fama mondiale in numerosissime compagnie di balletto tra cui Balletto della Scala, Bejart’s Ballet du XXeme Siecle, Bejart Ballet Lausanne, Pennsylvania Ballet e Milwaukee Ballet, San Francisco Ballet, Aterballetto e Zuricher Ballet. Nel 1988 e stato scelto da Nureyev come suo partner nel pas de deux di Bejart Le Chant du compagnon errant, per la produzione Nureyev and Friends (in tournee in Europa, Asia, Australia e Nord e Sud America fino al 1991). E stato Maitre de Ballet, assistente coreografo e coreografo per il Balletto di Toscana, il balletto della Komische Oper di Berlino, del Teatro di Basilea e del Grand Teatr Łodz, nonché direttore del balletto della Volkoper di Vienna. Le sue produzioni hanno ricevuto importanti riconoscimenti internazionali.

Info e prenotazioni: Fondazione Teatro Rossini, Piazzale Cavour, 17 – 48022 Lugo (RA) – Tel.

0545.38542 – info@teatrorossini.it – teatrorossini.it

Stagione di Prosa 2015/2016

VENERDI 29 GENNAIO ore 20.30 (TURNO A)

SABATO 30 GENNAIO ore 20.30 (TURNO B)

DOMENICA 31 GENNAIO ore 16.00 (TURNO C)

DOMENICA 31 GENNAIO ore 20.30 (TURNO D)

“ IL PREZZO ”

traduzione di Masolino D’Amico

di Arthur Miller

con

Umberto Orsini nel ruolo di Solomon

Massimo Popolizio nel ruolo di Victor

Elia Schilton nel ruolo di Walter

Alvia Reale nel ruolo di Esther

Scene: Maurizio Balò

Costumi: Gianluca Sbicca

Luci: Pasquale Mari

Regia: Massimo Popolizio

Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi.

Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che pur venendo da lontano ci porta ai nostri giorni così pieni di Qual è “Il Prezzo”? È quello che ognuno di noi paga per vivere. Due fratelli, di famiglia agiata, dopo il crollo finanziario del 1929, hanno assunto due posizioni completamente antitetiche. Uno, Victor, ha abbandonato gli studi nei quali brillava, si è arruolato in polizia per poter mantenere il padre caduto in miseria. L’altro, Walter, sottraendosi alle responsabilità familiari, ha proseguito gli studi ed è diventato un grande chirurgo. La nostra vita è ancorata alle scelte operate nel passato.

In quelle scelte, sia pur condizionate in diversa misura, noi avevamo bene o male creduto, tanto è vero che le abbiamo fatte o subite. Ma col passare del tempo ciò che sembrava importante cambia, diventa a volte grottesco, a volte ridicolo, a volte tragico. È impossibile quindi per l’uomo distinguere in modo definitivo il bene dal male, perché tutto muta e, in questa fluidità dell’esistere, è illusorio porre le basi di un edificio morale che resista all’erosione del tempo. Miller affronta ne “Il Prezzo” il tema della conoscenza, una conoscenza non metafisica ma tutta terrena e umana.

Come se la nostra vita, il nostro passato, analizzati nel presente, ci appaiono talvolta come un sogno o una storia che qualcuno ci abbia raccontato e dove la distinzione fra realtà e irrealtà è quasi impossibile. Commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana ma nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi e perciò interrogarsi. Personaggi tondi, vivi, vulnerabili che, grazie alla sublime scrittura di Miller, ci trascinano in un mondo dove l’ironia livida, i dubbi, la cattiveria e l’incertezza riempiono lo spazio scenico che, nella sua immobilità, si presenta come un ring dove lo scontro avviene attraverso un intreccio di parole che rimbalzando da un lato all’altro e ti tolgono il Sabato 30 alle ore 18 presso il Teatro Rossini, per la rassegna Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini, Umberto Orsini e la compagnia incontreranno il pubblico lughese.

Le recite dello spettacolo saranno venerdì 29 e sabato 30 gennaio alle ore 20.30,

domenica 31 gennaio alle ore 16 e alle 20.30.

Informazioni e prenotazioni

Piazzale Cavour 17 – 48022 Lugo (RA)

Tel. 0545.38542 info@teatrorossini.it

Teatro Rossini

AL ROSSINI IL MIRUS CON MARIA

PERROTTA PER SHOSTAKOVICH E I SUO

QUINTETTO SUPERPAGATO DA STALIN

Ci sarà un debutto assoluto e un gradito ritorno martedì 26 gennaio 2016 alle 20,30 al Teatro Rossini di Lugo per il terzo appuntamento della Stagione Concertistica 2015-16, con musiche di Maurice Ravel, Dmitri Shostakovich e Thomas Adès. Il debutto è per il Quartetto Mirus, uno dei migliori quartetti italiani oggi in circolazione i cui componenti fanno parte dell’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, formato sette anni fa alla scuola di Bruno Giuranna all’Accademia Walter Stauffer di Cremona, per il quale così si è pronunciato Walter Levin, primo violino dello storico Quartetto La Salle: “Il loro modo di suonare è pieno di temperamento e di attenzione alla produzione del suono”.

Il gradito ritorno è quello per Maria Perrotta, la pianista cosentina residente a Parigi, vincitrice nel 2008 del Concorso Internazionale “Shura Cherkassky”, che a Lugo si è prodotta nel 2012 e nel 2014 in due indimenticabili concerti solistici dedicati rispettivamente a Bach e Chopin, poi diventati dischi di grande successo per la Decca inglese.

Il Quartetto Mirus e Maria Perrotta si uniranno sul palco del Teatro Rossini per interpretare uno dei capolavori più grandi della letteratura novecentesca, il poderoso Quintetto per pianoforte e archi in sol minore op. 57 di Dmitri Shostakovich, da molti considerato il “terzo” concerto per pianoforte e orchestra dell’autore del Naso, ultimato il 14 settembre 1940, un anno dopo lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, in una Unione Sovietica che si teneva ancora in disparte (l’operazione “Barbarossa” non era ancora scattata da parte tedesca) ma nella quale gli intellettuali come Shostakovich vivevano in un febbrile e nervoso clima di attesa. Scrive Quirino Principe: “Eccitazione e aura di crisi esistono, in verità, in questa partitura, e coesistono con un linguaggio vigoroso e cordialmente comunicativo”. La leggendaria prima esecuzione avvenne con il Quartetto Beethoven (per il quale era stato scritto) e lo stesso Shostakovich alla tastiera il 23 novembre 1940 al Conservatorio di Mosca. L’indomani la Pravda lo salutò come “opera dal lirismo trasparente, umano e diretto” e alla fine dell’anno fu premiato col Premio Stalin: ben 100 mila rubli, una cifra impensabile per un’opera da camera anche ai tempi dello Zar più munifico.

Nella prima parte del concerto il solo Quartetto Mirus eseguirà The Four Quarters (I quattro quarti), l’ultima creazione per quartetto d’archi del 44enne compositore inglese Thomas Adès, autore dell’opera Powder her face (Rifalle il trucco) rappresentata al Teatro Rossini di Lugo nel 2010 con la regia di Pierluigi Pizzi, poi ripresa dal Teatro Comunale di Bologna e dal Teatro La Fenice di Venezia. Adès si è fatto conoscere come pianista vincendo il secondo premio al concorso “BBC Young Musician of the Year” nel 1989. Una decina d’anni più tardi si è imposto come compositore di spicco vincendo il prestigioso Grawemeyer Award. In The Four Quarters (I quattro quarti) Thomas Adès cerca di raccontare lo sviluppo di una giornata-tipo della nostra vita quotidiana dal crepuscolo fino alla “venticinquesima ora”, espressione con la quale lo scrittore americano David Benioff ha descritto il momento più aperto all’immaginazione e una sorta di tempo di riserva che il nostro desiderio cerca per porre rimedio alle occasioni perdute e ai nostri errori. The Four Quarters fu commissionato per il Quartetto Emerson in occasione del simposio di composizione di Richard e Barbara Debs (2007-2008). La prima esecuzione ebbe luogo alla Carnegie Hall a New York il 12 marzo 2011.

Nella prima parte del concerto si potrà ascoltare inoltre uno dei più grandi capolavori per quartetto d’archi: il celeberrimo (e unico) Quartetto in fa maggiore di Maurice Ravel, composto a 27 anni nel 1903 e dedicato “al mio adorato maestro Gabriel Fauré”. Un’opera che viene normalmente associata per somiglianza all’altro grande quartetto d’archi francese, quello in sol minore op. 10 di Claude Debussy, di undici anni precedente, al quale viene quasi sempre accostato sia in sala di concerto che in disco. In realtà si tratta di due opere profondamente diverse, e fu lo stesso Ravel a volerlo ribadire anche per iscritto: “Non dimenticate che il mio quartetto l’ho concepito in quattro parti di contrappunto, mentre il quartetto di Debussy è di invenzione puramente armonica”.

Informazioni e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour 17 – 48022

LUGO (RA) – Tel. 0545.38542 – info@teatrorossini.it –

“CYRANO DE BERGERAC”

DOMENICA 6 DICEMBRE ore 16.00 (TURNO C)

VENERDI 4 DICEMBRE ore 20.30 (TURNO A)

SABATO 5 DICEMBRE ore 20.30 (TURNO B)

LUNEDI 7 DICEMBRE ore 20.30 (TURNO D)

JURIJ FERRINI in

CYRANO DE BERGERAC

di Edmond Rostand

regia di Jurij Ferrini

con

Jurij Ferrini, Rebecca Rossetti, Raffaele Musella, Angelo Tronca,

Matteo Alì, Francesco Gargiulo, Michele Schiano di Cola,

Cecilia Bozzolini, Gianluca Guastella, Riccardo De Leo

Attraverso Cyrano, Edmond Rostand si rivolgeva, secondo il ricordo del figlio Maurice “ad una generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano i colpi inferti all’animo di Cyrano, e che si consolavano con il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914”. Rostand diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo impedire che morissero da martiri, gli diede il coraggio di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac è qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è un vero e proprio inno romantico al valore. La sera del 28 dicembre 1897, calato il sipario sulla scena finale, all’incontenibile grido di “Edmond Rostand!”, un pubblico esaltato richiamò per quaranta volte gli attori sul palco. Alle due del mattino il teatro era ancora gremito di persone che gridavano, piangevano e applaudivano. Fin dal suo esordio, la storia di Cyrano divenne il simbolo stesso di una resistenza mai sopita, la pièce di Rostand conobbe una celebrità immediata, destinata a durare nel tempo. Riportarla sul palco oggi, qui, in Italia, significa premiare con un gesto d’amore quella resistenza di cui siamo stati capaci…dar valore a tutti i nostri sacrifici quotidiani.

“Nella sua carriera di attore e regista Jurij Ferrini ha saputo destreggiarsi tra autori classici e moderni, spogliando i testi per restituirli nelle loro scarna e pungente nudità. La sua cifra stilistica gioca su una recitazione cinematografica, agile ma incisiva, mentre sotto la sua attenta direzione gli interpreti si muovono all’interno di spazi popolati da pochi elementi scenografici insieme funzionali e simbolici. Ferrini sarà quindi protagonista e regista di Cyrano de Bergerac, oliando i perfetti meccanismi del testo con divertente, volutamente sgangherato, iperrealismo” (ufficio stampa della Fondazione Teatro Stabile di Torino). Sabato 5 dicembre alle ore 18 presso il Teatro Rossini, per la rassegna Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini, JURIJ FERRINI e la compagnia incontreranno il pubblico lughese. Le recite dello spettacolo saranno venerdì 4 e sabato 5 dicembre alle 20.30, domenica 6 dicembre alle 16 e lunedì 7 dicembre alle 20.30.

NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI CON GIULIANA DE SIO APRE LA STAGIONE DI PROSA

GIOVEDI 12 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO A) VENERDI 13 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO B) SABATO 14 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO C) DOMENICA 15 NOVEMBRE ore 16.00 (TURNO D)

GIULIANA DE SIO in NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI di Annibale Ruccello

regia di Enrico Maria Lamanna

con Giuliana De Sio, Gino Curcione, Rosaria De Cicco, Andrea De Venuti, Mimmo Esposito, Luigi Iacuzio

Un testo messo in scena da quasi vent’anni con la stessa attrice, Giuliana De Sio. NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI di Annibale Ruccello, drammaturgo scomparso nel 1986 a soli trent’anni è lo spettacolo che apre la stagione di prosa del Teatro Rossini di Lugo. Il testo propone, ancora una volta, il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le tv locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”; ma mentre “Le cinque rose” ha come riferimento il cinema di Hitchcock, di Argento, di Polanski, nel “Notturno” domina quello anni ’70, per intendersi di Scorsese e di Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. Un progetto in definitiva che segna l’ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli. Sabato 14 novembre alle ore 18 presso il Teatro Rossini, per la rassegna Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini, GIULIANA DE SIO e la compagnia incontreranno il pubblico lughese.

STAGIONE DI PROSA 2015-16

12-13-14-15* novembre 2015 Teatro e Società S.r.l. NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI di Annibale Ruccello con Giuliana De Sio Scene di Roberto Ricci Costumi di Teresa Acone Regia di Enrico Maria Lamanna Spettacolo serale ore 20.30 * Rappresentazione pomeridiana ore 16.00 La nota attrice salernitana Giuliana De Sio offre un”interpretazione appassionata e sanguigna del dramma-capolavoro di Annibale Ruccello, autore scomparso nel 1986 a soli trent’anni e punta di diamante della nuova drammaturgia napoletana ‘post-Eduardo’. Il testo propone il viaggio che Ruccello aveva intrapreso nel quotidiano attraversato e contaminato dal thriller, nonché il viaggio nel panorama desolato della periferia urbana, dei ghetti degradati, tra le TV locali e le radio libere. Un percorso apparentemente triste, che però viene ravvivato ora da una miscellanea di sentimenti, ora da involontaria comicità. Una serie di colpi di scena con un occhio al cinema “thrilling”, quello degli anni ’70 di Scorsese e di Kubrik. I canoni sono sempre gli stessi: il luogo isolato, il protagonista barricato all’interno, la minaccia esterna che semina orrore e sgomento fino ad un catartico finale. L’azione si svolge in una casa a due piani nella periferia di una metropoli: Adriana porta avanti la sua esistenza, nel caldo afoso, tra canzoni e note di un pianoforte, tra televisione ed una terza gravidanza, con un marito, Michele, che lavora di notte e ritorna a casa all’alba. Una sera accade che strani individui, temuti e desiderati da troppo tempo, si introducano in casa. Improvvisamente riaffiorano senza una logica i ricordi, angoscianti fantasmi del passato, che provocheranno in Adriana una reazione atroce, insensata, ma a lei necessaria per fuggire da quella prigione grigia e ossessiva. Un progetto in definitiva che segna l’ideale ricostruzione del discorso su Ruccello, sulla violenza e modernità delle metropoli. 4-5-6*-7 dicembre 2015 Progetto U.R.T. CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand con Jurij Ferrini Scene e costumi di Gaia Moltedo Regia di Jurij Ferrini Spettacolo serale ore 20.30 Rappresentazione pomeridiana ore 16.00 Accade qualche volta che i destini delle nazioni consegnino inavvertitamente la costruzione mitologica delle proprie culture a figure simboliche che, nel tempo, ne divengono segni inalienabili. Così avvenne nell’ultimo ventennio del XIX secolo, quando francesi e italiani affidarono a un’improbabile appendice di cartilagine, un naso, il compito di rappresentare, nei secoli a venire, quello che sarebbe divenuto un tratto distintivo delle loro identità culturali. Infatti, se da un lato l’eroe del romanzo di formazione italiano per eccellenza, è una marionetta incapace di controllare la retrattilità del suo naso di legno che cresce ad ogni bugia, protagonista di una avventurosa favola per bambini, trasformatosi suo malgrado nel buffonesco emblema di un popolo macchiato dall’onta della menzogna, dal versante francese oltre le alpi, la fine dell’anno 1897 vede – più gloriosamente! – la nascita di una incantevole rivisitazione neoromantica dell’antica fiaba della Bella e la bestia, reincarnatasi, tra eroismo individuale e vocazione al sacrificio, nelle imprese di un poeta, soldato, innamorato ed idealista, scorticato dalla vita, con un naso brutto e grosso…come quello di Cyrano de Bergerac. Attraverso Cyrano, Edmond Rostand si rivolgeva, secondo il ricordo del figlio Maurice “ad una generazione senza più alcuna fede. I giovani che ascoltavano i colpi inferti all’animo di Cyrano, e che si consolavano con il suo pennacchio, erano già i condannati del 1914”. Rostand diede loro la forza di morire senza disperarsi. Non potendo impedire che morissero da martiri, gli diede il coraggio di essere eroi; ed è per questo che Cyrano de Bergerac è qualcosa di più di una commedia eroica in cinque atti: essa è un vero e proprio inno romantico al valore. La sera del 28 dicembre 1897, calato il sipario sulla scena finale, all’incontenibile grido di “Edmond Rostand!”, un pubblico esaltato richiamò per quaranta volte gli attori sul palco. Alle due del mattino il teatro era ancora gremito di persone che gridavano, piangevano e applaudivano. Fin dal suo esordio, la storia di Cyrano divenne il simbolo stesso di una resistenza mai sopita, la pièce di Rostand conobbe una celebrità immediata, destinata a durare nel tempo. Riportarla sul palco oggi, qui, in Italia, significa premiare con un gesto d’amore quella resistenza di cui siamo stati capaci…dar valore a tutti i nostri sacrifici quotidiani. 16-17°-18 gennaio 2016 Fondazione Teatro di Napoli QUALCUNO VOLO’ SUL NIDO DEL CUCULO di Dale Wasserman dall’omonimo romanzo di Ken Kesey con Daniele Russo, Elisabetta Valgoi Scene di Gianluca Amodio Costumi di Chiara Aversano Regia di Alessandro Gassmann Spettacolo serale ore 20.30 ° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30 “Qualcuno volò sul nido del cuculo” è il romanzo che Ken Kesey pubblicò nel 1962 dopo aver lavorato come volontario in un ospedale psichiatrico californiano; racconta, attraverso gli occhi di Randle McMurphy – uno sfacciato delinquente che si finge matto per sfuggire alla galera – la vita dei pazienti di manicomio statunitense e il trattamento coercitivo che viene loro riservato. Nel 1971 Dale Wasserman ne realizzò, per Broadway, un adattamento scenico, che costituì la base della sceneggiatura dell’omonimo film di Miloš Forman, interpretato da Jack Nicholson e entrato di diritto nella storia del cinema. Oggi, la drammaturgia di Wasserman torna in scena, rielaborata dallo scrittore Maurizio de Giovanni, che, senza tradirne la forza e la sostanza visionaria, l’ha avvicinata a noi, cronologicamente e geograficamente. Randle McMurphy diventa Dario Danise e la sua storia e quella dei suoi compagni si trasferiscono nel 1982, nell’Ospedale psichiatrico di Aversa. Sarà il talento registico di Alessandro Gassmann, con la sua inconfondibile cifra stilistica elegante ma al tempo stesso appassionata, a portare in scena la forte carica emotiva e sociale di Qualcuno volò sul nido del cuculo, con una messinscena personalissima ma, contemporaneamente, fedele alle intenzioni dell’originale. 29-30-31° gennaio 2016 Compagnia Orsini IL PREZZO di Arthur Miller con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale, Elia Schilton Scene di Maurizio Balò Costumi di Gianluca Sbicca Regia di Massimo Popolizio Spettacolo serale ore 20.30 ° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30 Il testo di Arthur Miller fotografa con spietata lucidità e amara compassione le conseguenze della devastante crisi economica avvenuta negli Stati Uniti nel ‘29. Figli di un padre che ha subito drammaticamente questa crisi due fratelli si incontrano dopo alcuni anni dalla sua morte per sgomberare un appartamento in cui sono accumulati i mobili e gli oggetti raccolti dal padre nel corso della sua vita e che sta per essere demolito. Un vecchio broker è chiamato per stabilirne il prezzo. Dietro questo semplice spunto emergono tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere possono esercitare su chi si dibatte nella crisi. Miller tratta questo tema con la sua consueta maestria facendoci scoprire un capolavoro che pur venendo da lontano ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze . 12-13-14° febbraio 2016 Angelo Tumminelli QUEI DUE (STAIRCASE) di Charles Dyer con Massimo Dapporto, Tullio Solenghi Scene e costumi di Massimo Bellando Randone Regia di Roberto Valerio Spettacolo serale ore 20.30 ° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30 Massimo Dapporto e Tullio Solenghi per la prima volta insieme in un’inedita coppia gay. Sono rispettivamente Charlie e Harry, due barbieri della periferia londinese che vivono insieme da una trentina d’anni tra litigi, battibecchi e la certezza di non poter fare a meno l’uno dell’altro. Una commedia che invita ad importanti riflessioni su temi sempre attuali e una gara di bravura tra due consolidati interpreti della scena italiana che si trovano per la prima volta a misurarsi con due personaggi davvero insoliti. Senza compromettere la dirompente e amara comicità della commedia, pubblicata nel 1966 e rappresentata per la prima volta nello stesso anno con la regia di Peter Hall, Dyer mostra anche un tetro spaccato della società inglese a lui contemporanea, affrontando tematiche allora scabrose e oggi ancora attualissime. 26-27-28° febbraio 2016 Diana Or.i.s SOGNI E BISOGNI di Vincenzo Salemme con Vincenzo Salemme Scene di Alessandro Chiti Costumi di Mariano Tufano Regia di Vincenzo Salemme Spettacolo serale ore 20.30 ° Doppia rappresentazione ore 16.00 e 20.30 Sullo sfondo c’è la scrittura di Alberto Moravia con ‘inequivocabile riferimento a “Io e Lui”. Sul palcoscenico c’è il teatro che gioca con gli equivoci. Il teatro che fa ridere, ma anche pensare. Una storia a due, surreale, trascinante e comica come poche, quella raccontata in Sogni e bisogni dove un bel giorno l’inquilino del piano di sotto di un uomo, l’altra sua parte quella che alberga nei pantaloni sotto la cintola, si ribella e si dichiara indipendente dal corpo e dalla mente del suo legittimo proprietario, costituendosi come un’entità a sé stante col titolo di “tronchetto della felicità”. La vita di Rocco Pellecchia, impiegato di provincia che finora pensava solo alle bollette e a come risparmiare il gas bandendo i risotti che cuociono più lentamente sui fornelli, è stravolta. Ne nasce una commedia degli equivoci di puro spirito partenopeo, con quel misto di pudore e irreale sogno, che tratta un tema delicato e labirintico come quello della sessualità e dei legami affettivi. GENERAZIONE DANZA 2016 Giovedì 3 marzo 2016 Naturalis Labor NOCHE TANGUERA Tango, danza e musica dal vivo Musiche di Piazzolla, Di Sarli, De Angelis, Pugliese, Stamponi, Bardi Musica dal vivo per trio Coreografie di tango di e con Marcelo Ballonzo e Elena Garis, Tobias Bert e Loredana De Brasi Sandhya Nagaraya e Patrizio Di Diodato Scene Nathalie Rose Luci Pablo Luz Costumi Le Chat Noir Regia e coreografie di Luciano Padovani Spettacolo serale ore 20.30 Padovani riporta in scena il tango, quello vero, autentico, coniugato – come sua abitudine ormai – con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il suo lavoro di coreografo. I fianchi si toccano. Le gambe si incrociano con precisione. I piedi si muovono all’unisono. I protagonisti diventano, quasi inconsapevolmente, una cosa sola. “El tango es un romance de amor y seducción que dura tres minutos…”: tenerezza, desiderio e tanta passione, il tango è metafora della vita e dell’amore. Una visione d’altri tempi: in scena, oltre agli otto tangueros, esseri apparentemente inanimati – sedie, corde, lampade…- che una volta diradato il fumo che li avvolge, prendono vita assieme agli otto insuperabili danzatori. Meraviglia, ironia, colpi di scena. Passione Venerdì 11 marzo 2016 MM Contemporary Dance Company LA SAGRA DELLA PRIMAVERA/BOLERO Musiche di Igor Stravinskij, Maurice Ravel Coreografie di Enrico Morelli e Michele Merola + masterclass gratuita per gli allievi scuole danza della città Spettacolo serale ore 20.30 MM Contemporary Dance Company di Michele Merola – vincitrice nel 2010 del prestigioso Premio Danza&Danza come “migliore compagnia emergente” e oggi, è, a tutti gli effetti, una realtà di eccellenza della danza italiana. Nella prima parte della serata gli eccellenti danzatori interpretano La sagra della primavera coreografia di Enrico Morelli che si accosta con profondo rispetto alla partitura originaria divenuta notissima e realizzata a Parigi da Vaslav Nijinsky per i Ballets Russes di Diaghilev. A seguire, Michele Merola firma la coreografia del celebre Bolero di Ravel, opera datata al 1928 e considerato uno dei brani più apprezzati nella storia della musica per balletto. Allo spettacolo è collegata una masterclass gratuita guidata da Michele Merola e dedicata agli allievi delle scuole di danza della città. Sabato 19 marzo 2016 Evolution Dance Theatre ELECTRICITY con 8 danzatori acrobati Light design: Adriano Pisi Coreografie e regia di Anthony Heinl Spettacolo serale ore 20.30 Lo spettacolo ideato nella coreografia, regia, scene, costumi e luci dal coreografo di origini statunitensi Anthony Heinl, già danzatore per 6 anni nei Momix e assistente di Moses Pendleton, intende condurre lo spettatore in un nuovo viaggio con l’intento di trasmettere una positività contagiosa che possa avvicinare qualsiasi tipo di pubblico alla danza, con onestà intellettuale e fascino del linguaggio corporeo. Nello spettacolo le diverse scene, colorate, immaginifiche e oniriche, ci portano in uno scenario tecnologico e formano un grande quadro elettrico in cui le diverse “energie” danno vita a stimoli e sensazioni sorprendenti e inaspettate. Un tuffo tra futuro e passato, tra vecchio e nuovo, un presente che elabora ciò che é stato e ciò che si delinea come suo “futuro ideale”. Cifra stilistica di questa compagnia è la contaminazione di varie discipline: danza, teatro fisico, acrobatica, ma anche illusionismo, effetti speciali e video art. Giovedì 24 marzo 2016 Balletto di Milano CENERENTOLA Balletto in due atti Musica di Gioachino Rossini Scene e costumi di Cordelia Matthes Coreografie di Giorgio Madia Spettacolo serale ore 20.30 La straordinaria versione coreografica di Giorgio Madia, vincitrice del Gold Critics Award (2007) e del Premio Bucchi (2011). Divertente e frizzante per un pubblico di tutte le età, il balletto è ispirato alla celebre fiaba di Charles Perrault cui resta fedele, ma è ambientato negli anni cinquanta con riferimenti ai clichés e opportunità del periodo. Le musiche di Rossini scelte trasversalmente dal catalogo del compositore pesarese con la loro brillantezza, acrobazia virtuosistica e effetti comici d’orchestrazione, vestono perfettamente l’ambientazione fatta di fate e carrozze, cavalli e scarpette di perraultiana memoria. GLI INCONTRI DEL ROSSINI Conversazioni con attori e registi in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini Tutti gli incontri si terranno al Teatro Rossini alle ore 18.00 Sabato 14 novembre 2015 NOTTURNO DI DONNA CON OSPITI di Annibale Ruccello Incontro con Giuliana De Sio e la compagnia Sabato 5 dicembre 2015 CYRANO DE BERGERAC di Edmond Rostand Incontro con Jurij Ferrini e la compagnia Sabato 30 gennaio 2016 IL PREZZO di Arthur Miller Incontro con Umberto Orsini, Massimo Popolizio e la compagnia Sabato 13 febbraio 2016 QUEI DUE di Charles Dyer Incontro con Massimo Dapporto e Tullio Solenghi Sabato 27 febbraio 2016 SOGNI E BISOGNI di Vincenzo Salemme Incontro con Vincenzo Salemme e la compagnia Lugo Opera Festival VIRGINALES COORDINATES 2015 DI EYVIND KLANG: PRIMA MONDIALE PER L’OPERA SULL’AMORE Con la nuova creazione coprodotta con Angelica del raffinato compositore-violista americano sodale di Bill Frisell e Arto Lindsay, si conclude mercoledì 20 maggio alle 21 il Lugo Opera Festival. Con Klang sul palco del Teatro Rossini il cantante e chitarrista Alan Bishop, il tastierista Marco Dalpane e la MG_INC Orchestra. Replica il 21 maggio al Teatro Storchi di Modena. Lugo Opera Festival VIRGINALES COORDINATES 2015 DI EYVIND KLANG: PRIMA MONDIALE PER L’OPERA SULL’AMORE Con la nuova creazione coprodotta con Angelica del raffinato compositore-violista americano sodale di Bill Frisell e Arto Lindsay, si conclude mercoledì 20 maggio alle 21 il Lugo Opera Festival. Con Klang sul palco del Teatro Rossini il cantante e chitarrista Alan Bishop, il tastierista Marco Dalpane e la MG_INC Orchestra. Replica il 21 maggio al Teatro Storchi di Modena. personalità e dalle dinamiche dei musicisti dell’ensemble, dalla magia, e così via. Per una settimana mi aggirai per le strade della città, tutto il giorno e tutta la notte, indossando una giacca grigia e pantaloni grigi, presi in prestito da un operaio delle ferrovie a Seattle. Immaginavo che tutte le persone fossero delle note musicali, che non potevamo venire scritti o manipolati, e che allo stesso tempo  facevamo parte di una gerarchia dell’essere, emanati da una nota centrale – forse il sole? Le nostre prove – continua Eyvind Klang – erano caratterizzate da un interesse profondo per l’intonazione naturale, con partiture che consistevano perlopiù di notazioni sotto forma di diagrammi, interpretati direttamente dai musicisti, e configurazioni spontanee della gerarchia decisionale in un ensemble senza direttore. La presenta di ospiti musicali come Mike Patton e Michael White rendeva l’intero processo ancor più entusiasmante. Se l’esecuzione venne bene, fu grazie a coloro che pulirono il pavimento, disposero le sedie, gli altoparlanti, diressero le luci, strapparono i biglietti, eccetera. E ovviamente, grazie al pubblico, che ascoltò con una presenza davvero intensa. Quando fu il momento di mixare le tracce, quasi tutti i brani scelti e inseriti nella tracklist venivano dal secondo dei due concerti”. “Da allora ho evitato di suonare quei brani dal vivo – aggiunge Klang – perché, come dicevo, ritenevo che quella musica fosse legata e limitata a quel luogo e quel momento. Ma ora che sono trascorsi 15 anni, ho pensato di rivisitare il processo. Da un lato, sarebbe come visitare due volte lo stesso fiume. Il mondo è un luogo molto diverso, oggi. La frammentazione delle comunicazioni, che oscura la comunicazione dell’amore, la crisi ambientale, la morte delle lingue – tutti questi sono temi che mi stanno molto a cuore al momento. D’altro canto, è esattamente su questi temi che il Virginal Coordinates vecchio e quello nuovo convergono: sulla questione dell’amore, e non più solo nel senso metafisico del termine. Mi riferisco all’amore tra due persone, che dà al cuore la capacità di rompersi. Per quanto riguarda “Chirality”, si dice che ci esista un sentiero della mano sinistra e uno della mano destra. Mentre quello di sinistra è associato a tutto ciò che è infernale, subdolo, manipolatore, quello di sinistra è considerato un sentiero diritto, onorevole, giusto, eticamente corretto. Il fatto di avere sia la mano destra che la sinistra, o di seguire entrambi i sentieri, è ciò che io definisco “chirale”, nella sua accezione relativa all’uso di una mano o dell’altra, con le ovvie associazioni con la chimica (la trasmutazione dei metalli di base in oro, eccetera) e la fisica quantistica. Chirality è il luogo dove si incontrano la mente e il mondo, il luogo della scrittura, della notazione musicale, del suonare strumenti o del condurre. In realtà, mi riferisco in genere a questo modo di condurre con il concetto di cheironomia, seguendo la pratica musicale raffigurata nell’iconografia degli antichi Egizi”. Alan Bishop è stato cofondatore nei primi anni 80 del leggendario gruppo free/rock/world music/psichedelico americano Sun City Girls, e dagli anni 90 incide anche lavori in solo o in collaborazione sotto il nome di Alvarius B. Ha fondato le etichette Abduction e, con il nordafricano Hisham Mayet, la Sublime Frequencies, dedicata a “musiche folk, pop e anomalie soniche da tutto il mondo”. Altre sue forme di creazione includono opere di collage, film amatoriali, performance, e raccolte di scritti. Marco Dalpane è pianista e compositore. Negli anni ’80 si dedica come concertista alla musica delle avanguardie del ‘900 e del secondo dopoguerra. Ha suonato a lungo con Tiziano Popoli (Popoli-Dalpane Ensemble), e con il gruppo avant-rock Ella Guru. Ha fatto parte del gruppo originale che ha realizzato i concerti e l’incisione di Virginal Coordinates con Eyvind Kang, e ha collaborato a progetti di Tony Coe, Lindsay Cooper, Fred Frith, Butch Morris, Alvin Curran e molti altri. Dal 1991 si dedica alla realizzazione di colonne sonore per il cinema muto in veste di pianista e di compositore, e ha partecipato ai più importanti festival musicali e cinematografici italiani ed internazionali, accompagnando dal vivo oltre 750 proiezioni. Nel 2013 ha fondato con Ricardo Nanni l’etichetta A Simple Lunch. La MG_INC Orchestra è il primo ensemble italiano nato grazie a una campagna di crowdfunding (sul sito francese ulule.com) e alla volontà di due giovani musicisti, Myriam Farina (classe 1992) e Guido Ponzini (1985), di creare una realtà musicale unica e inedita. Nonostante la sua recente formazione (ottobre 2013), la MG_INC Orchestra ha dominato palchi di prestigio affiancando artisti di alto rango quali la band metal norvegese Ulver, presso il Teatro Regio di Parma, e Arisa nella diretta televisiva Che Tempo Che Fa. Distintasi per l’eccezionale qualità artistica del suo insieme, la MG_INC Orchestra opera con l’obiettivo di far emergere i giovani talenti attraverso la commissione di nuove opere inedite oppure attraverso collaborazioni con artisti di fama internazionale, affermati nel campo della ricerca musicale o nell’uso di nuove tecnologie. Prezzo biglietti posto unico Intero € 15,00 Ridotto € 12,00. Informazioni e prenotazioni: Fondazione Teatro Rossini Piazzale Cavour 17 48022 LUGO (RA) Tel. 0545.38542 CRIMINI, VISIONI E VOCI DI DONNE Quindici eventi dal 2 aprile al 20 maggio: al «Lugo Opera Festival 2015» la voce femminile nelle sue più varie forme è protagonista. Dalla cantante barocca spagnola Ruth Rosique alla straordinaria vocalist Cristina Zavalloni, dalle voci liriche di Annunziata Vestri e Mariangela Sicilia al misticismo di Ildegarda von Bingen e Caterina da Siena per il ciclo “Visioni Mistiche” con l’attrice Lucia Ferrati. In programma anche il nuovo balletto di Monica Casadei dedicato alla Tosca di Puccini. Poi un omaggio ai Beatles col Trio Lennon, la comicità della Bass Gang, un nuovo allestimento dell’Histoire du Soldat di Stravinsky e in apertura la prima rappresentazione in Italia dell’opera Crime Passionnel di Astor Piazzolla su testi del francese Pierre Philippe, protagonista il cantante-attore Mario Cei con la regia di Roberto Recchia. Chiude la prima assoluta della nuova creazione dell’americano-coreano Eyvind Kang, coprodotta con Angelica Festival. «Voce di donna», l’incipit di una celebre aria dell’opera La Gioconda di Amilcare Ponchielli, è il tema portante della nuova edizione del «Lugo Opera Festival 2015», in tutto quindici eventi musicali in programma al Teatro Rossini di Lugo e in altri luoghi della città dal 2 aprile al 20 maggio. È un sottile ma intenso fil rouge che attraversa tutto il festival, che si incarica di offrire al pubblico alcuni aspetti della vocalità femminile nella storia della musica e dell’opera e insieme far riflettere sulla condizione e sulla sensibilità della donna nel corso dei secoli. In tal senso prende forma il nucleo dei cinque concerti della serie “Visioni Mistiche”, quasi un minifestival all’interno del cartellone (dal 14 aprile al 19 maggio), in cui è esplorata la voce intellettuale femminile dal 1200 ad oggi, attraverso la lettura di opere letterarie e poetiche di grandi pensatrici e poetesse mistiche quali Ildegarda von Bingen, Caterina da Siena, Juana Inés de la Cruz, Teresa di Lisieux e Alda Merini, a commento di esecuzioni organistiche realizzate sui migliori strumenti della città, fra cui il celebre organo Callido sul quale poté esercitarsi il giovane Gioachino Rossini ai tempi del suo apprendistato alla scuola dei fratelli Malerbi. L’attrice Lucia Ferrati,  apprezzata specialista e studiosa nel campo del melologo, ne sarà interprete unica: accanto a lei alcuni dei migliori organisti del momento, fra i quali spicca il virtuoso olandese Liuwe Tamminga, tutti impegnati nei repertori più vari dal Seicento al contemporaneo. “Visioni Mistiche” è in programma il 14, 21, 29 aprile, 12 e 19 maggio sempre alle 20,30 nelle chiese del Suffragio, del Carmine e di San Giacomo. Altri tre importanti concerti al Teatro Rossini si incaricano invece di esplorare la vocalità femminile attraverso gli ultimi due secoli: il 22 aprile il soprano spagnolo Ruth Rosique, grande specialista del barocco ma voce dalla notevole duttilità espressiva, duetterà assieme al chitarrista Francisco Bernier in un ricchissimo programma tutto fatto di liriche da camera e romanze di autori spagnoli come Fernando Sor, Federico García Lorca, Enrique Granados, Joaquín Rodrigo e Manuel de Falla. Il 28 aprile ecco poi il concerto lirico dal titolo “Cara ingrata patria” con la proposta della grande vocalità operistica di autori come Rossini, Donizetti, Bellini e Verdi attraverso le splendide voci femminili del mezzosoprano Annunziata Vestri e del soprano Mariangela Sicilia (reduce della strepitosa vittoria al Concorso Domingo), alle quali si unirà la voce di baritono di Alessandro Luongo (al pianoforte Rosetta Cucchi). Il 4 maggio invece “Voci del 900”, serata dedicata alla vocalità contemporanea con la presenza carismatica di Cristina Zavalloni in trio col pianista Andrea Rebaudengo e il clarinettista Gabriele Mirabassi, tutti impegnati in un programma espressamente pensato per il Lugo Opera Festival che accosterà liriche di John Cage, Leonard Bernstein, Charles Ives e Duke Ellington a canzoni e Lied di autori viventi quali John Adams, Carlo Boccadoro e della stessa Cristina Zavalloni. Ancora alla vocalità contemporanea, stavolta declinata però al maschile, è dedicato l’evento inaugurale del festival in programma giovedì 2 aprile alle 20,30, con la prima esecuzione italiana di “Crime Passionnel”, opera per un uomo solo di Astor Piazzolla su testi di Pierre Philippe, con la partecipazione del cantante/attore Mario Cei e del pianista Alessandro Sironi, con la regia di Roberto Recchia. È la prima italiana di una vera e propria opera musicale che il grande compositore argentino scrisse nel 1981 per il notissimo cantante corso Jean Guidoni, la cui prima rappresentazione ebbe luogo con enorme successo il 10 settembre 1982 al Théâtre des Bouffes du Nord di Parigi: «Fu come l’esplosione di una bomba – ricorda Pierre Philippe, drammaturgo francese autore dei testi caro a Fassbinder – senza saperne bene il perché, allora, un immenso passaparola aveva portato una folla davanti alle porte del teatro che proseguì le repliche facendo l’esaurito. “Effetto Piazzolla”, certamente, nonostante la celebrità del musicista fosse ancora lontana dalle vette raggiunte oggi; e per Jean Guidoni, senza dubbio la prima messe raccolta dagli sforzi impiegati da tre anni per un repertorio esigente». Semplice la trama: un uomo, con un’esistenza grigia e banale, racconta di una passione travolgente che lo porta ad uccidere l’oggetto del suo amore. Ma che cosa è accaduto davvero tra queste pareti? Sarà lo spettatore a deciderlo, grazie a questa nuova messinscena che vede Mario Cei, dopo gli spettacoli dedicati a Trenet e Prévert e curati da Filippo Crivelli, tornare al mondo della canzone francese d’autore. Ritorno al tema del femminile col secondo evento in cartellone il 16 aprile, “Tosca X”, creazione per 14 danzatori sulle musiche della Tosca di Giacomo Puccini rielaborate da Luca Vianini e la coreografia, regia, luci, scene e costumi di Monica Casadei, in coproduzione col Festival La Versiliana e in collaborazione con Teatro Comunale di Bologna, AMAT & Teatro dell’Aquila e Comune di Fermo. Con Tosca X Monica Casadei prosegue il percorso che indaga la relazione tra il gesto coreografico e la parola drammaturgica che la porta a trovare un nesso molto forte nell’opera più drammatica di Giacomo Puccini, ricca di grandi passioni e colpi di scena. Il 17 aprile alle 20,30 serata col Trio Lennon: Luca Marziali al violino, Roberto Molinelli alla viola e Alessandro Culiani al violoncello. “Quando i Beatles mettono il frac…” è il sottotitolo di questo singolare concerto-spettacolo durante il quale i tre musicisti rievocheranno la vita la carriera dei Beatles attraverso la rielaborazione per trio d’archi delle loro canzoni più note a cura del compositore e direttore (nonché violista) Roberto Molinelli. Il Trio Lennon, fondato nel 1995 vanta collaborazioni con musicisti di diversa estrazione tra i quali gli Avion Travel, La Cruz e Paolo Conte che si è avvalso del trio per la registrazione del disco “Elegia”. Si riderà, e parecchio, al quarto appuntamento in cartellone al Lugo Opera Festival domenica 19 aprile: in scena il concerto-spettacolo di “The Bass Gang”, protagonista un insolito quartetto di contrabbassi formato da quattro virtuosi dello strumento quali Antonio Sciancalepore, Andrea Pighi, Alberto Bocini e Amerigo Bernardi. I quali si sono coalizzati da alcuni anni per rilanciare fra il serio ed il faceto con la loro straordinaria abilità tecnica e anche attraverso irresistibili gag parodistiche uno strumento tradizionalmente considerato un supporto armonico all’orchestra ma in realtà ricco di possibilità melodiche. Sempre presente e valorizzato nei complessi rock e jazz, nelle orchestre sinfoniche il contrabbasso viene sacrificato al ruolo di comprimario; comprimario importantissimo e indispensabile all’orchestra. È un concerto in cui si vedranno fondersi generi diversi dal classico al rock, dalle colonne sonore del cinema alla canzone napoletana, senza alcun limite. Gli appuntamenti “fuori tema” del festival proseguono il 10 maggio alle 20,30 con la realizzazione in forma scenica di un capolavoro assoluto del Novecento, la celebre Histoire du Soldat (Storia del Soldato) di Igor Stravinsky, opera da camera su libretto di Charles-Ferdinand Ramuz, nella nuova versione ritmica in italiana curata per il Lugo Opera Festival da Vincenzo De Vivo, con la regia di Rosetta Cucchi e la partecipazione di alcuni studenti delle scuole medie superiori di Lugo appositamente selezionati dalla direzione artistica del Lugo Opera Festival. Interpreti ne saranno la violinista Mihaela Costea, il clarinettista Daniele Titti, il pianista Matteo Angeloni e la voce recitante di Alessio Genchi. Sarà un’edizione molto innovativa del capolavoro stravinskiano, nato volutamente “povero” nel 1918 allorché Stravinsky, sfollato in Svizzera con la famiglia dopo i sommovimenti della Rivoluzione Russa del 1917, decise di immergersi nel folle progetto assieme al poeta Ramuz e al direttore d’orchestra Ernest Ansermet di scrivere un’opera per marionette da portare in giro ed eseguire nei villaggi di tutta la Svizzera. Ne scaturì un’opera geniale per piccola orchestra ispirata al mito di Faust, in cui il protagonista, un soldato di ritorno dalla guerra vende il suo violino al diavolo. Chiude il festival il 20 maggio alle 21 l’ormai decennale appuntamento in coproduzione col Festival Angelica di Bologna, la Fondazione Teatro Comunale di Modena e il sostegno della Regione Emilia Romagna: quest’anno la prima assoluta della nuova opera «Eyvind Kang Chirality/Virginal Coordinates 2015» del raffinato compositore e violista americano di origine coreana Eyvind Kang (classe 1971) eseguita dalla MG_INC Orchestra diretta dallo stesso Eyvind Kang (che si esibisce anche alla viola) con la partecipazione straordinaria del cantante e chitarrista americano Alan Bishop, noto per essere stato la voce solista e bassista della band di rock sperimentale Sun City Girls, e conosciuto anche con gli pseudonimi Alvarius B e Uncle Jim. Alle tastiere e alla fisarmonica il pianista e critico musicale bolognese Marco Dalpane, noto per il suo straordinario eclettismo musicale. All’eterogeneo programma di «Lugo Opera Festival 2015» appartiene anche il tradizionale e gradito appuntamento musicale all’Oratorio di Passogatto, in programma la domenica 19 aprile alle ore 17: quest’anno protagonisti saranno il soprano Ala Ganciu, l’arpista Monica Micheli e il violista Aldo Zangheri, impegnati in un programma dal semplice ma eloquente titolo Celebri Melodie, con musiche che vanno da Franz Schubert a Ennio Morricone. Informazioni e prenotazioni: Fondazione Teatro Rossini, Piazzale Cavour, 17 Lugo (RA) – Tel. 0545.38542 – Fax 0545.38482 Sito web: teatrorossini.it – e-mail: info@teatrorossini.it – Biglietteria: tutti i giorni feriali: 10.00-13.00. Il pomeriggio di spettacolo e quello precedente: 15.30-18.30 Biglietteria on-line: vivaticket.it JOHN DE LEO IN CONCERTO A LUGO Accolto con il plauso unanime della critica musicale, lo scorso ottobre è uscito “Il Grande Abarasse” (Carosello Records), l’ultimo lavoro discografico di JOHN DE LEO. Il nuovo Tour di John, insieme alla sua JDL Grande Abarasse Orchestra, non poteva non fare tappa a Lugo, città natale del cantante. Il concerto di JOHN DE LEO Grande Abarasse Orchestra si terrà al TEATRO ROSSINI sabato 17 gennaio 2015 alle ore 21. Uscito a distanza di sei anni dal suo precedente fortunato CD “VAGO SVANENDO”, “IL GRANDE ABARASSE è un concept album ambientato in un ipotetico condominio dove ogni brano corrisponde a ognuno dei suoi appartamenti. La cosa certa – spiega JOHN DE LEO – è un’esplosione improvvisa: a seconda del brano è rappresentata in modi diversi. L’accadimento viene tradotto da differenti soggettive culturali o personali contingenti situazioni emotive. Volevo che l’esplosione corrispondesse alla materializzazione di una deflagrazione interiore la cui miccia, in ognuno dei condomini, era in realtà già accesa». La figura artistica di De Leo non ha paragoni in Italia ed è sinonimo di geniale sperimentazione vocale e sonora. Considerato la voce più interessante del panorama musicale italiano, l’originalità della sua ricerca vocal-musicale e l’alchimia della sua arte in cui combina musica e letteratura, lo rendono un artista sui generis la cui unicità è riconosciuta anche all’estero. Ad accompagnarlo nel nuovo tour la “JDL Grande Abarasse Orchestra”, un bizzarro combo orchestrale composto da 8 elementi: Dimitri Sillato: violino, pianoforte; Valeria Sturba: violino, violino elettrico, theremin; Paolo Baldani: violoncello; Beppe Scardino: clarinetto basso, sax baritono; Piero Bittolo Bon: clarinetto basso, sax baritono; Fabrizio Tarroni: chitarra semi-acustica; Franco Naddei: manipolazione del suono, chitarra elettrica; Silvia Valtieri: fisarmonica, pianoforte, percussioni giocattolo. I biglietti per il concerto sono in vendita a partire da oggi sul sito vivaticket.it o direttemente presso la biglietteria del Teatro Rossini di Lugo Tel 0545.38542. Prezzo del biglietto 15,00 euro – Ridotti 12,00 (under26 e abbonati del Teatro Rossini) Info Teatro Rossini: teatrorossini.it / info@teatrorossini.it facebook: Teatro Rossini Lugo Ulteriori Informazioni per la Stampa : Monia Mosconi ASSOCIAZIONE LUGOCONTEMPORANEA via Mariotti 25 48022 Lugo RA Tel. +39 0545 38497 Cell. +39 3398046127 monia@lugocontemporanea.it lugocontemporanea.it Le altre date del tour: 11.12.2014 Roma c/o Casa del Jazz 12.12.2014 Roma c/o Casa del Jazz 16.01.2015 Milano c/o Salumeria della Musica 21.01.2015 Pescara c/o Teatro Massimo 21.03.2015 Firenze c/o Teatro Puccini

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