Abbiati

La commissione della 34esima edizione del Premio “Abbiati” (Alessandro Cammarano, Danilo Boaretto, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Gianluigi Mattietti, Gian Paolo Minardi, Gregorio Moppi, Carla Moreni, Alessandro Mormile, Giangiorgio Satragni, Paolo Petazzi), riunita nella sede degli Amici della Scala, dopo avere considerato le segnalazioni scritte fatte pervenire in fase consultiva dai colleghi, ha designato i vincitori 2015.

XXXV PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE
“FRANCO ABBIATI” 2016
I premi dell’Associazione Nazionale Critici Musicali per la musica dal vivo del 2015

spettacolo
The Bassarids di Hans Werner Henze (Roma, Teatro dell’Opera)
Direttore: Stefan Soltesz; regia: Mario Martone; scene: Sergio Tramonti; costumi: Ursula Patzak

direttore
Daniele Gatti

regia
Guy Josten
Elektra di Richard Strauss (Bologna, Teatro Comunale)

scene
Paul Steinberg (CO2 di Giorgio Battistelli – Milano, Teatro alla Scala)

costumi
Anna Watkins (Jenůfa di Leóš Janáček – Bologna, Teatro Comunale)

novità per l’italia
Aureliano Cattaneo, Parole di settembre (Venezia, Biennale) e Insieme (Festival Milano Musica)
Alessandro Solbiati, Il suono giallo (Bologna, Teatro Comunale)

solista
Beatrice Rana

gruppo da camera
Zefiro

cantanti
Carmela Remigio
Nicola Alaimo

premio “piero farulli”
Quartetto Maurice

premio speciale “gianandrea gavazzeni”
Corrado Rovaris

premio “filippo siebaneck”
200.com (Como, Teatro Sociale)

iniziativa
L’arsenale (Treviso)

XXXV PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE

“FRANCO ABBIATI” 2016

I vincitori della 35esima edizione saranno festeggiati a BERGAMO – TEATRO DONIZETTI, martedì 7 giugno (ore 20.30) nel corso di una cerimonia realizzata in collaborazione con il Comune di Bergamo e il 53esimo Festival Pianistico Internazionale di Brescia e di Bergamo.

The Bassarids di Hans Werner Henze

(Roma, Teatro dell’Opera)

Per la scelta inconsueta e coraggiosa di proporre in apertura di stagione, in prima nazionale nell’originale inglese, l’opera -una delle più significative riscritture novecentesche delle Baccanti di Euripide, densa di una inquietante molteplicità di richiami attuali – che in Italia era stata rappresentata solo nel 1968. Per la qualità complessiva dell’allestimento che si valeva della direzione di Stefan Soltesz, di grande chiarezza e intensità, di una compagnia di canto di alto livello e della regia di Mario Martone (scene di Sergio Tramonti, costumi, moderni, di Ursula Patzak), che raccontava l’orrore della vicenda con efficacia e sapiente forza allusiva.

Per la bravura, il braccio impeccabile, il pensiero autentico, con cui ha concertato Falstaff di Verdi alla Scala, osando una lettura profonda e nuova, Pelléas et Mélisande al Maggio Musicale Fiorentino, decadente e romantico insieme, e in varie città italiane le Sinfonie di Beethoven, con la Mahler Chamber Orchestra, ricreate secondo prospettive originali, in laboratorio di sonorità.

(Elektra di Richard Strauss – Bologna, Teatro Comunale)

Per la qualità e intensità dello scavo psicologico con cui il regista ha decifrato e riconsiderato le relazioni tra i personaggi, in particolare tra Elettra e Clitennestra. L’inedito, intrigante, rapporto di emulazione e ammirazione tra le protagoniste ha sviluppato un magistrale gioco comportamentale ricco di notazioni minime ma penetranti, in grado di rendere giustizia al sofisticato esercizio decadentistico e ai serpeggianti risvolti ironici di libretto e partitura; con un finale sconvolgente, di rivelatrice coerenza teatrale.

(CO 2 di Giorgio Battistelli – Milano, Teatro alla Scala)

Per la risolutiva inquadratura scenica dello spettacolo, condivisa e influente sugli altri aspetti visivi, che pur operando attraverso una struttura quasi fissa che richiamava lo schermo di un tablet, ne utilizzava con coerente invenzione video-scenografica i dettagli grafici caratteristici o la ricreava moltiplicandone dimensioni e profondità: individuando per ogni scena, in dialogo serrato e continuo con la musica, una caratterizzazione spaziale e narrativa che agiva da drammaturgia aggiunta, talvolta autosufficiente.

(Jenůfa di Leóš Janáček – Bologna, Teatro Comunale)

Opulenti nei tessuti e minuziosi nella fattura, i costumi, tradizionali e bellissimi del primo e terzo atto sottolineavano con forza l'idea registica: nella sua ingombrante rigidità, l’abito diveniva prigione, costringendo i personaggi a movenze da marionetta  in un mondo fatalmente statico ove tutto sembra impedito. Contrastavano gli abiti miseri del secondo atto, attraverso i quali si estrinsecava la natura intima dei protagonisti che, nella sfera privata si rivelavano in un geniale gioco di contrapposizione alle apparenze esteriori.

Aureliano Cattaneo, Insieme, Parole di settembre

Insieme (2015), commissione di Milano Musica e del Mdi Ensemble, e Parole di settembre (2012-13), proposto in apertura della Biennale Musica 2015, presentano sfaccettature diverse della musica di Aureliano Cattaneo (1974) e della sua originale ricerca sul suono. Nei tre libri di Parole di settembre, per controtenore, soprano, baritono e strumenti, le “parole” di Sanguineti offrono una grande varietà di stimoli che Cattaneo coglie e trasfigura con estrosa ironia, con raffinata e sapiente scrittura strumentale e con mobile scrittura vocale.

Alessandro Solbiati, Il suono giallo

Anche se non è la prima volta che il visionario Der Gelbe Klang di Kandinkij viene trasformato in un’opera, Il Suono Giallo di Alessandro Solbiati, concepito come una sorta di sinfonia scenica, hacolpito il pubblico del Comunale di Bologna per la finezza e la densità della scrittura musicale (curatissima nella direzione di Marco Angius), ricca di atmosfere, di umori contrastanti, di continue metamorfosi armoniche, per la concentrazione espressiva degli intermezzi, per il raffinato gioco di "madrigalismi" nelle parti vocali, reso ottimamente dalla prova dei due cori e dei cinque solisti.

Per aver dimostrato, attraverso l’esecuzione a solo o in orchestra, che l’arte del virtuosismo pianistico si basa sul dominio della tecnica e sulla ricerca stilistica anziché sulla demagogia del giovane interprete di genio; per aver caratterizzato la scena pianistica contemporanea con esecuzioni paradigmatiche di Bach, Beethoven, Schumann, Čajkovskij, Bartók, Prokofiev per la leggerezza e l’ostinato rigore che la contraddistinguono in un panorama altrimenti offuscato dal Per l’assidua attività di ricerca, divulgazione ed esecuzione della musica d’insieme per strumenti a fiato dei secoli XVII e XVIII, con particolare riferimento al barocco tedesco, al repertorio della Harmoniemusik e, in senso lato, a una civiltà del suono molteplice le cui sfumature sono sempre portatrici di senso; per l’ampiezza della gamma timbrica, l’eloquio del cantabile e la costante pregnanza delle scelte espressive che ne fanno da molti anni un punto di riferimento

Carmela Remigio

Artista di spicco nel panorama dell'attuale scena lirica, Carmela Remigio possiede tecnica, musicalità, convincente gioco scenico che le permettono di fornire prove di indubbio valore, sostenute dall'adeguata conoscenza dello stile di ogni partitura, come ha dimostrato alla Fenice di Venezia in Alceste di Gluck e al Donizetti di Bergamo in Anna Bolena, di cui ha cantato la versione integrale dell’edizione critica.

Baritono italiano che ha saputo, attraverso un fraseggio sincero ed equilibratissimo, offrire una interpretazione del protagonista nel Falstaff di Verdi (Teatro alla Scala) umanamente toccante, teatralmente equilibrata fra narcisistica ironia e irrefrenabile gioia di vivere, sempre nel segno di una sorvegliata disciplina vocale autenticamente verdiana.

Ensemble L’arsenale (Treviso)

Fondato nel 2005 a Treviso da un gruppo di giovani guidati da Filippo Perocco, l’Ensemble L’arsenale ha scelto un tipo di suono molto particolare, sfruttando vari tipi di estensioni elettroniche degli strumenti. Con 120 commissioni all’attivo, con il sostegno della Fondazione Siemens, con un’attività internazionale consolidata (che li ha portati a suonare da New York a San Pietroburgo), organizzano ogni anno a Treviso una rassegna di musica contemporanea tra le più originali nel panorama italiano.

PREMIO “PIERO FARULLI”

Quartetto Maurice

Georgia Privitera,Laura Bertolino, violino

Francesco Vernero, viola

Aline Privitera, violoncello

PREMIO SPECIALE “GIANANDREA GAVAZZENI”, nel ventennale della morte Per aver condotto felicemente in porto la sfida di far rivivere per la prima volta in età moderna Anna Bolena in edizione critica. L’intelligenza della lettura, giocata sul filo di dinamiche stringenti ma mai convulse e di ritmi capaci di sciogliersi in elegiache morbidezze, alla testa di una compagine orchestrale sostanzialmente filologica, ha illuminato di luce nuova il titolo d’autore inserendosi autorevolmente nella storia interpretativa donizettiana di cui Gianandrea Gavazzeni è stato maestro, con esiti storici proprio a partire dalla prima riscoperta moderna di Anna Bolena nel 1957.

PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”

200.com (Como, Teatro Sociale)

Per la qualità del progetto trasversale, aperto a tutta la città, che si è ritrovata per la terza stagione consecutiva – in crescente entusiasmo – a cantare le parti corali dei “Pagliacci” (dopo “Cavalleria rusticana” e “Carmina Burana”) affidate a centinaia di “dilettanti”, accuratamente preparati, in appositi laboratori, per dimostrare la bellezza l’accessibilità e il ruolo sociale dell’opera partecipata.

PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE “FRANCO ABBIATI”

E’ stato istituito nel 1981, col patrocinio dell’amministrazione comunale di Bergamo e per l’appassionata volontà progettuale di Filippo Siebaneck allora presidente dell’Azienda Autonoma di Turismo, come momento di riflessione e di analisi sulla vita musicale italiana. Intitolato al bergamasco Franco Abbiati per quarant’anni titolare della rubrica musicale del Corriere della sera, il Premio della critica musicale “Franco Abbiati” è un riconoscimento attribuito ai protagonisti delle singole annualità artistiche. Numerosi I pluripremiati nell’albo d’oro: oltre ai teatri, i direttori Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Riccardo Muti, Zubin Mehta, Danielel Gatti, i registi Luca Ronconi e Graham Vick, i registi-scenografi Pier Luigi Pizzi e Hugo De Ana, i pianisti Radu Lupu e Maurizio Pollini, i cantanti Anna Caterina Antonacci e Samuel Ramey, gruppi cameristici e compositori per la “novità italiana assoluta”. Le scelte rigorose e indipendenti della giuria hanno guadagnato al Premio Abbiati crescente credibilità. Accanto alle segnalazioni di merito assoluto il Premio ha svolto un ruolo attivo nella segnalazione di giovani talenti e di iniziative di particolare significato politico-culturale. Così i critici italiani hanno sottolineato, e talvolta svelato, il ruolo di piccole realtà locali, autentica ricchezza della vita musicale italiana, e si sono impegnati a segnalare il lavoro spesso isolato e silenzioso di personaggi non riconosciuti.

Dando voce a operatori artistici, didatti, editori, maestri (non solo di musica), fatti e manifestazioni che pur non avendo ruoli istituzionali hanno saputo indirizzare in senso autenticamente culturale la vita musicale del nostro paese.

Nel 2000, a seguito della scomparsa di Filippo Siebaneck, è stato istituito il Premio Siebaneck destinato a iniziative di particolare significato nell’ambito della didattica musicale e/o dell’avviamento professionale dei giovani. Nel 2001, col sostegno del Comune di Fiesole e del Comitato Musica Cultura, il patrocinio della Siem (Società Italiana Educazione Musicale), l’adesione di ScuolaMusicaFestival e Aslico/Opera domani…, è nato il Premio Abbiati “per la scuola”, a segnalare i migliori progetti didattico-educativo realizzati nella scuola dell’obbligo.

Dal 2013 viene anche assegnato lo speciale “Premio Piero Farulli”, intitolato al fondatore del Quartetto Italiano e della Scuola di Fiesole, e destinato a una giovane formazione cameristica italiana.

La cerimonia di consegna del Premio Abbiati e del Premio Siebanek avviene. Salvo ricorrenze eccezionali, con cerimonia pubblica al Teatro Donizetti o in altre sale storiche bergamasche in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Bergamo e il “Festival Pianistico Internazionale Arturo Benedetti Michelangeli” di Brescia e Bergamo.

Dal 2007 il Premio Abbiati ha goduto del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, e dal 2008 dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.

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XXXIV PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE

“FRANCO ABBIATI”

Milano, maggio 2015. La commissione della 34esima edizione del Premio “Abbiati” (Alessandro Cammarano, Danilo Boaretto, Luca Chierici, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Gianluigi Mattietti, Gian Paolo Minardi, Gregorio Moppi, Carla Moreni, Alessandro Mormile, Giangiorgio Satragni, Paolo Petazzi), anche sulla base delle segnalazioni scritte fatte pervenire in fase consultiva dai colleghi, ha designato i vincitori 2014.

SPETTACOLO.

Les Troyens Di Hector Berlioz (Milano, Teatro Alla Scala)

Per lo spettacolo completo, ricco di colpi di scena e ancor più di affetti. Diretto magistralmente da Antonio Pappano, col sontuoso coro di Bruno Casoni. Trionfo di effetti nella regia di David McVicar, con scene sontuose di Es Devlin, costumi napoleonici di Moritz Junge, coreografie acrobatiche di Lynne Page. Esaltazione dei tre stili di canto ricreati da Berlioz con le voci di Caterina Antonacci, autentica tragédienne, Daniela Barcellona e Gregory Kunde, tra squilli e commozione.

PREMIO “PIERO FARULLI”

Quartetto Noûs

Tiziano Baviera, Alberto Franchin, violini – Sara Dambruoso, viola – Tommaso Tesini, violoncello

NOVITA’

Francesco Filidei,Ogni gesto d’amore per violoncello e orchestra.Fiori Di Fiori per orchestra.Finito ogni gesto per 6 strumenti
(Torino, Auditorium, Rai Nuova Musica – Milano, Orchestra Verdi – Firenze, Teatro Verdi, Play It!)
C’è un lato istrionico e uno romantico nella musica di Filidei. Si alternano processi di sottrazione e frammentazione del suono con altri di tipo cinetico e gestuale. L’originalità di questo linguaggio musicale è testimoniata dai due lavori ispirati a un verso di Sanguineti, con gli squarci cantabili del violoncello solista in Ogni gesto d’Amore e le trame rumoristiche in Finito ogni gesto. In Fiori di fiori, alcuni motivi di Frescobaldi sono filtrati attraverso suoni e soffi che mimano la meccanica dell’organo, strumento di cui Filidei è anche attivo interprete.

DIRETTORE

Myung-Whun Chung

Per il rinato, appassionato slancio interpretativo con il quale, senza nulla togliere alla sua naturale attitudine per lo scavo analitico, ha dato vita all’edizione del Simon Boccanegra verdiano rappresentata alla Fenice di Venezia e che ha caratterizzato l’attività sinfonica con l’Accademia di Santa Cecilia e l’Orchestra Filarmonica della Scala.

REGIA, SCENE, COSTUMI, VIDEO

Johannes Weigand, Jürgen Lier, Jakob Creutzburg

(La Porta Della Legge di Salvatore Sciarrino – Venezia, Teatro Malibran)

Per la pregevole traduzione scenica dell’inconsueta drammaturgia “circolare” concepita dal compositore nella sua preziosa partitura. Per l’invenzione di uno spazio metafisico e paradossale che inverte prospettive e punti di vista teatrali aderendo alla dimensione illusoria della parabola kafkiana; e per l’elaborazione di un’originale grammatica dei corpi, iterativa e modulare come negli ossessivi dialoghi d’autore ma di straordinaria vividezza ed eloquenza rappresentativa.

SOLISTA

Evgeny Kissin, Pianoforte

Per il rinnovamento continuo di una visione interpretativa che lo ha portato al raggiungimento di una sintesi ideale tra virtuosismo e profondità di pensiero nell’esecuzione degli autori russi, e in particolare del secondo Concerto di Rachmaninov presentato a Roma con Antonio Pappano e l’orchestra di Santa Cecilia.

CANTANTI

Olga Peretyatko

Per le qualità di una voce morbida e luminosa, per il valido metodo di canto e l’abilità nella coloratura che hanno permesso al giovane soprano russo brillanti risultati, specie nel repertorio rossiniano. Nel 2014 alla Scala di Milano in Carskaja Nevesta (Una sposa per lo Zar) di Nikolaj Rimskij-Korsakov ha confermato le eccellenti doti vocali e si è dimostrata interprete incisiva, dando pieno risalto al personaggio di Marfa e contribuendo alla valorizzazione di un titolo significativo, benché desueto.

Simone Piazzola

Autentica voce di baritono verdiano, al suo debutto nel ruolo, ha disegnato un Simon Boccanegra visceralmente intenso, combattuto tra politica e amore, nobilmente energico ed al contempo lacerato, tenero ed autoritario. La voce pastosa e brunita, la linea di canto uniforme, il fraseggio intenso trovano perfetta intesa con la straordinaria lettura drammatica e musicale del direttore.

INIZIATIVA

“Divertimento Ensemble” – Milano

Per la costante intensa attività dell’Ensemble nella diffusione della musica di oggi, aperta in molte direzioni ad autori di tendenze e generazioni diverse, con grande attenzione alle nuove leve, alle quali sono stati riservati anche spazi specifici attraverso l’iniziativa del compositore in residence e i concorsi nazionali e internazionali per giovani compositori. All’attività concertistica si affianca quella didattica con i corsi di direzione e interpretazione.

PREMIO SPECIALE

Fattoria Vittadini

Per la sostanziosa presenza coreutica e di movimenti scenici dei giovani componenti della Fattoria Vittadini di Milano – nata dalla Scuola intitolata a Paolo Grassi – che hanno fornito originale e viva materia teatrale alle drammaturgia barocca spoglia di Armida di Traetta e La lotta d’Ercole con Acheloo di Steffani, in prima moderna al XV Festival Della Valle D’itria di Martina Franca.

PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”

“Compasso Da Navegare”

Per la vocazione multiculturale della Galata Electroacustic Orchestra, esemplare modello di integrazione formativa costituito dalle Università e Conservatori di Genova (coordinatore), Istanbul, Barcellona e Cagliari; per il rigore del gioco improvvisativo esibito nel concerto “Compasso da navegare” diretto da Roberto Doati e Tolga Tüzün alla Biennale Musicale di Venezia, e per l’originale connubio tra linguaggio contemporaneo e suoni/strumenti delle tradizioni musicali mediterranee, realizzato con disciplina strumentale, fantasia progettuale e senza concessioni “esotistiche”.

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI

in collaborazione con il Circolo della Stampa di Milano

LUNEDI’ 15 GIUGNO – ORE 17

CIRCOLO DELLA STAMPA – CORSO VENEZIA 48 – 20121 MILANO

XXXIV PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE “FRANCO ABBIATI” 2015
SPETTACOLO.
LES TROYENS DI HECTOR BERLIOZ (MILANO, TEATRO ALLA SCALA)
DIRETTORE ANTONIO PAPPANO, REGIA DAVID MCVICAR, SCENE ES DEVLIN, COSTUMI MORITZ JUNGE, LUCI WOLFGANG GÖBBEL, COREOGRAFIA LYNNE PAGE

PREMIO “PIERO FARULLI”
QUARTETTO NOÛS

NOVITÀ
FRANCESCO FILIDEI, OGNI GESTO D’AMORE PER VIOLONCELLO E ORCHESTRA.
FIORI DI FIORI PER ORCHESTRA.
FINITO OGNI GESTO PER SEI STRUMENTI.
(TORINO AUDITORIUM-RAI NUOVA MUSICA, MILANO – ORCHESTRA VERDI, FIRENZE TEATRO VERDI – PLAY IT!)

DIRETTORE

MYUNG-WHUN CHUNG

REGIA, SCENE, COSTUMI, VIDEO
JOHANNES WEIGAND, JÜRGEN LIER, JAKOB CREUTZBURG
(LA PORTA DELLA LEGGE DI SALVATORE SCIARRINO – VENEZIA, TEATRO MALIBRAN)

SOLISTA
EVGENY KISSIN, PIANOFORTE

CANTANTI
OLGA PERETYATKO
SIMONE PIAZZOLA

INIZIATIVA
“DIVERTIMENTO ENSEMBLE”
MILANO

PREMIO SPECIALE
FATTORIA VITTADINI
(MARTINA FRANCA – XV FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA)

PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”
“COMPASSO DA NAVEGARE”
CONSERVATORIO NICCOLÒ PAGANINI (GENOVA) – BIENNALE VENEZIA

XXXIII PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE
“FRANCO ABBIATI” 2014

La commissione della 33esima edizione del Premio “Abbiati” (Alessandro Cammarano, Andrea Estero, Carlo Fiore, Angelo Foletto, Enrico Girardi, Giancarlo Landini, Patrizia Luppi, Gianluigi Mattietti, Gian Paolo Minardi, Carla Moreni, Alessandro Mormile, Paolo Petazzi), anche sulla base delle segnalazioni scritte dei colleghi, ha designato i vincitori 2013.

SPETTACOLO

Das Rheingold di Richard Wagner (Palermo, Teatro Massimo)

Per l’originale connubio tra edificio teatrale e opera, inventato da Graham Vick, che specchiava nel Massimo di Palermo il visionario mondo wagneriano. Con eloquio diretto e profondo umanesimo, condiviso dai movimenti mimici di Ron Howell, dai costumi di Richard Hudson e dalle luci di Giuseppe Di Iorio, su una lettura analitica e stringata del direttore Pietari Inkinen e con la magnetica interazione della compagnia di canto capeggiata dal Wotan di Franz Hawlata.

PREMIO “PIERO FARULLI”

Quartetto Guadagnini

Fabrizio Zoffoli, Giacomo Coletti, violini – Margherita Di Giovanni, viola – Alessandra Cefaliello, violoncello

NOVITÀ ASSOLUTA

Mauro Lanza, Ludus de Morte Regis per coro e elettronica

(Venezia, Biennale Musica)

In questa trilogia, dedicata ai funerali dei tre anarchici che attentarono alla vita di Umberto I, il compositore tratta il tema

della protesta civile in una dimensione sonora e teatrale di grande impatto all’ascolto, dove convivono violenza e festa carnevalesca, atmosfere drammatiche e grottesche, una scrittura corale ieratica e avvolgente insieme

a componenti gestuali e rumoristiche dal gusto iconoclasta.

DIRETTORE

Daniel Barenboim

Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner (Milano, Teatro alla Scala)

Per un’interpretazione del ciclo completo che recava l’ampiezza di respiro degli sconfinati orizzonti wagneriani senza tralasciare la perfetta rifinitura di ogni dettaglio lessicale; per la definizione di un suono potente e agile allo stesso tempo; per la capacità di restituire l’unità di concezione del Ring e di tradurla nelle sue innumerevoli sfaccettature drammatiche; per la profondità di penetrazione nell’universo wagneriano maturata lungo decenni di militanza intelligente e appassionata.

REGIA

Emma Dante

La muette de Portici di Daniel-François-Esprit Auber (Bari, Teatro Petruzzelli)

Per aver dato voce, attraverso una sottile indagine gestuale, alla protagonista muta del grand-opéra di Auber, facendo crescere intorno a lei i drammatici affreschi delle danze e il monumentale coro finale, col passo epico del popolo sconfitto: singolo o tutti, scolpiti con tecnica personale, minuziosa, emotivamente sempre vibrante.

SCENE, COSTUMI, LUCI, VIDEO

Guy Cassiers, Enrico Bagnoli, Tim Van Steenbergen, Arjen Klerkx, Kurt D’Haeseleer

Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner (Milano, Teatro alla Scala)

Per la capacità dimostrata dal team creativo della Tetralogia presentata in un’unica soluzione dal Teatro alla Scala in occasione del bicentenario wagneriano di superare il realismo rappresentativo e parlare con immagini astratte ed evocatrici.  Il riuscito connubio di elementi scenici,  videografici e luministici, perennemente trascoloranti e simbolicamente allusivi, restituiva al quadro visivo compattezza scenico-musicale e potenza metaforica, in rara sintonia con le utopie  d’autore.

SOLISTA

Daniil Trifonov

Per l’eccellenza delle esibizioni italiane del giovane pianista russo portato alla ribalta internazionale dalla vittoria al Concorso “ Caikovskij” e a quello intitolato a Rubinstein di Tel Aviv. Nei suoi recenti concerti si è potuto ammirare la qualità di un pianismo che si muove come sospinto da una intrinseca naturalezza, penetrata come organicamente nell’eloquenza del suono,

così da vanificare ogni determinazione troppo affiorante, men che meno effettistica.

CANTANTI

Maria Agresta

Voce purissima di soprano lirico, dal timbro privilegiato e da colori preziosi, dalla tecnica completa, si è inserita autorevolmente nella grande tradizione italiana, in un repertorio che comprende personaggi diversi per vocalità e temperamento, da Elvira dei Puritani a Liù di Turandot. Nel 2013 ha dato un incisivo contributo all’interpretazione della produzione verdiana dagli Anni di Galera, con I Masnadieri alla Fenice e Oberto conte di San Bonifacio alla Scala, a quella della maturità, con Otello al Carlo Felice.

Francesco Meli

Tenore che, nel segno della tradizione di scuola italiana, affronta felicemente il repertorio dell’opera romantica. Voce di timbro luminoso e ricca di colori, ha donato espressività commossa all’anima sentimentale di Nemorino nell’Elisir d’amore (Verona e Torino) e i giusti accenti lirici ad alcune parti verdiane, come Jacopo Foscari nei Due Foscari e il ruolo del titolo di Ernani (Roma), Alfredo nella Traviata (Genova e Verona) e Riccardo in Un ballo in maschera (Parma e Santa Cecilia a Roma).

INIZIATIVA

“Play.it!” – Firenze

Giunto alla terza edizione, Play it! (nel senso di “Suonalo” e “Suona Italia”) impegna l’Orchestra Regionale Toscana in una serie di concerti che in quattro giorni propongono lavori di autori italiani di diverse generazioni e poetiche, offrendo uno spazio prezioso alla musica di un paese in cui la maggior parte delle istituzioni tende a ignorare i compositori viventi.

PREMIO SPECIALE

I concerti di Palazzetto Bru Zane, Centre de musique romantique française – Venezia

Per la ricerca, lo studio musicologico e l’esecuzione della produzione  vocale e strumentale di un periodo storico ben delimitato in un’area  geografica circoscritta, e per l’articolata  attività culturale e concertistica che conduce alla riscoperta di autori poco noti, spesso maestri o ispiratori di figure di riferimento del panorama romantico non solo francese.

PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”

“Festa dell’opera” – Brescia

Giornata di educazione musicale permanente offerta alla città e al territorio attraverso una serie di iniziative eterogenee dal vivo (tra cui un adattamento di “Gianni Schicchi” di Puccini rivolto alle scuole) che ha coinvolto istituzioni e luoghi nella prospettiva di rinnovare il pubblico, contribuire alla diffusione della cultura, della musica e del teatro musicale

considerate strumento attivo di aggregazione e civile convivenza.

BERGAMO

DOMENICA 25 MAGGIO

TEATRO DONIZETTI

ORE 17

CERIMONIA DI PREMIAZIONE DEI VINCITORI

a cura del Comitato Organizzatore

in collaborazione col 51esimo FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E DI BERGAMO

XXXIII PREMIO DELLA CRITICA MUSICALE
“FRANCO ABBIATI”

SPETTACOLO.

Das Rheingold di Richard Wagner (Palermo, Teatro Massimo)

Direttore Pietari Inkinen, regia Graham Vick, scene e costumi Richard Hudson

PREMIO “PIERO FARULLI”

Quartetto Guadagnini

NOVITÀ ASSOLUTA

Mauro Lanza, Ludus de Morte Regis per coro e elettronica

(Venezia, Biennale Musica)

DIRETTORE

Daniel Barenboim

Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner (Milano, Teatro alla Scala)

REGIA

Emma Dante

La muette de Portici di Daniel-François-Esprit Auber (Bari, Teatro Petruzzelli)

SCENE, COSTUMI, LUCI, VIDEO

Guy Cassiers, Enrico Bagnoli, Tim Van Steenbergen, Arjen Klerkx, Kurt D’Haeseleer

Der Ring des Nibelungen di Richard Wagner (Milano, Teatro alla Scala)

SOLISTA

Daniil Trifonov, pianoforte

CANTANTI

Maria Agresta

Francesco Meli

INIZIATIVA

“Play.it!” La musica forte dell’Italia – Firenze

PREMIO SPECIALE

I concerti di Palazzetto Bru Zane, Centre de musique romantique française – Venezia

PREMIO “FILIPPO SIEBANECK”

“Festa dell’opera” – Brescia

premiazione

BERGAMO, TEATRO DONIZETTI:  DOMENICA 25 MAGGIO – ORE 17

a cura del Comitato Organizzatore

in collaborazione con il 51° FESTIVAL PIANISTICO INTERNAZIONALE DI BRESCIA E DI BERGAMO

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