Sollima & Friends

Il tormento di Gesualdo di Venosa sulle corde del violoncello
Giovanni Sollima presenta a San Vitale Tenebrae,
il Principe dei Musici,
domenica 8 giugno (ore 21.00)

Un vero virtuoso del violoncello, un compositore fuori dagli schemi, che comunica con una musica dai ritmi mediterranei, con una vena melodica tipicamente italiana, raccogliendo all’interno del proprio mondo tutte le epoche, dal barocco al Œmetal¹. Giovanni Sollima torna a Ravenna Festival e propone un omaggio a Gesualdo di Venosa (1566-1613), il principe dei madrigalisti, a 400 anni dalla morte.

Il titolo del progetto, ŒTenebrae, il Principe dei Musici¹, richiama la
personalità tormentata di questo grande artista, principe per nascita e principe nell’arte, che passò buona parte della propria vita a comporre straordinari madrigali mentre cercava di sfuggire alla vendetta dei familiari della moglie Maria d¹Avalos e dell¹amante di lei, Fabrizio Carafa, da lui stesso uccisi in flagrante adulterio. L’appuntamento è per domenica 8 giugno alle 21.00, tra i mosaici bizantini della Basilica di San Vitale. Un quintetto di violoncelli composto da Giovanni Sollima, Monika Lescovar, Hannah Eichberg, Amedeo Cicchese e Paolo Bonomini proporrà la musica di Gesualdo, il suo cromatismo vertiginoso, il suo eccesso di dissonanze, specchio di uno stato d’animo tormentato e patetico, per il quale vien fatto
pensare al romanticismo avanti lettera d¹un Caravaggio, e che ispira ancora oggi tanti compositori moderni.

Il programma comprende anche brani di altri nti lettera d¹un Caravaggio, e che ispira ancora oggi tanti compositori moderni.

Il programma comprende anche brani di altri compositori, come il
trasparente, bianco e sospeso Arvo Pärt, il metafisico, evocativo e a forti tinte Francesco d¹Avalos, e i contrappunti di Michelangelo Rossi e Gian Pietro Del Buono. Mentre, per contrastare fortemente il clima decisamente dark, le musiche di Domenico Scarlatti, genio del barocco italiano, stemperano la tensione con cromatismi e dissonanze di agilità, gioia, danza.
Non manca il Sollima compositore con citazioni dalla propria opera
intitolata ŒCaravaggio¹. Il riferimento centrale è dunque a Carlo Gesualdo, noto appunto come Gesualdo da Venosa, il più famoso madrigalista del suo tempo. ³Ben poco o nulla ho toccato ­ commenta Giovanni Sollima – data la scrittura straordinariamente strumentale del Sesto libro di madrigali di Gesualdo o quella su più pentagrammi di Del Buono (anche se la destinazione originaria è lo strumento a tastiera) o le forme imitative quasi spazializzate di Rossi o ancora i concerti grossi del barocco Charles
Avison, nient¹altro che versioni per archi di esplosive sonate
scarlattiane.

In particolare verranno eseguiti i brani Toccata VII di Michelangelo Rossi (arr. G. Sollima); Tu piangi, o filli mia (dal Sesto libro di
madrigali,1613), Beltà poi che t’assenti (dal Sesto libro di
madrigali,1613), O vos omnes (dalle Sacrae cantiones, 1603) e Gagliarda del Principe di Carlo Gesualdo; L’invenzione del Nero e Lama, Trio e Flagellatione da ŒCaravaggio¹ di Giovannio Sollima; Fratres di Arvo Pärt; le Sonate K 32, K 96, K 94 e K 427 di Domenico Scarlatti (arr. G. Sollima); Stravagante e per il Cimbalo cromatico di Gioan Pietro Del Buono (arr. G. Sollima); Una foresta/caccia (da Maria di Venosa) di Francesco d’Avalos.

Info e prevendite: 0544 249244 ­ ravennafestival.org
Biglietti: 20 euro (ridotti 18) / ³I giovani al festival²: fino a 14 anni (5
euro); da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotte)
Basilica di San Vitale
Domenica 8 giugno ore 21
Tenebræ, il Principe dei musici
un progetto musicale di Giovanni Sollima
violoncelli Giovanni Sollima, Monika Leskovar, Hannah Eichberg, Amedeo Cicchese, Paolo Bonomini

Programma
Michelangelo Rossi
Toccata VII (arr. G. Sollima)

Carlo Gesualdo
Tu piangi, o Filli mia (dal Sesto libro di madrigali, 1613)
Beltà poi che t¹assenti (dal Sesto libro di madrigali, 1613)

Giovanni Sollima
da Caravaggio: L¹invenzione del Nero e Lama

Arvo Pärt
Fratres

Domenico Scarlatti
Sonate K 32 e K 96 (arr. G. Sollima)

Gioan Pietro Del Buono
Stravagante e per il Cimbalo cromatico (arr. G. Sollima)

Francesco d¹Avalos
Una foresta/caccia (da Maria di Venosa)

Carlo Gesualdo
O vos omnes (dalle Sacrae cantiones, 1603)
Gagliarda del Principe

Giovanni Sollima
da Caravaggio: Trio e Flagellatione

Domenico Scarlatti
Sonate K 94 e K 427 (arr. G. Sollima)

Modernità oltre il Tempo
Gesualdo. Amore morte, tenebre, pietà, mistero, cromatismo vertiginoso: il suo eccesso di dissonanze, l’abuso del cromatismo, i suoi capricci armonici sfociano ad una piena anarchia tonale, specchio d¹uno stato d’animo tormentato e patetico, per il quale vien fatto di pensare al romanticismo avanti lettera d¹un Caravaggio² (Massimo Mila).
Caravaggio. Passione e morte, luce trasversale, ombre… Cromatismo e contrappunto che si perdono nel nulla, evaporano… Michelangelo Rossi, Gioan Pietro Del Buono. Trasparente, bianco e sospeso Arvo Pärt, metafisico, evocativo e a forti tinte Francesco D¹Avalos con la sua Maria di Venosa.
Alienus e fuori dal coro c¹è Domenico Scarlatti che ­ cromatico e dissonante ma di agilità, gioia, danza ­ stempera la tensione contrastando fortemente il clima decisamente dark di tutto il resto. Negli antichi viol consort trovo l¹archetipo ideale dei moderni cello ensemble. Ben poco o nulla ho toccato data la scrittura straordinariamente strumentale del Sesto libro di madrigali di Gesualdo, o quella su più pentagrammi di Del Buono (anche se la
destinazione originaria è lo strumento a tastiera), o le forme imitative quasi spazializzate di Rossi.
Giovanni Sollima Gesualdo di Venosa Venosa, 8 marzo 1566 – Gesualdo, 8 settembre 1613 Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo di Venosa, eccelse nella musica polifonica, fu compositore di madrigali e di musica sacra ed è considerato, da alcuni, il più famoso madrigalista del suo tempo. Furono suoi maestri di musica Pomponio Nenna, Stefano Felis, Scipione Stella ed altri eccellenti musicisti del tempo. Ebbe un grande peso sulla scena musicale dell¹epoca e, a partire dal xx secolo, ispirò, oltre ad alcuni compositori moderni, anche la realizzazione di drammi musicali e sceneggiati televisivi. Accanto alla sua carriera artistica, Gesualdo acquistò anche la triste fama di assassino, dopo aver ucciso la sua prima moglie (nonché cugina) Maria d¹Avalos e l’amante di lei, Fabrizio Carafa.