Vino nelle religioni monoteiste

Il vino nei riti dei padri: ospitalità e convivialità come via per il dialogo interreligioso

Prima edizione dedicata al vino nelle religioni monoteiste, domenica 27 marzo. Relazioni di esperti e degustazione di vini bertinoresi e vini kasher

Attorno ad una tavola non si consuma solo cibo ma si condividono esperienze ed emozioni importanti. E la convivialità è da sempre uno strumento importante per avviare il dialogo interreligioso e interculturale. Parte da qui il progetto “I riti dei Padri”, la cui prima edizione si tiene domenica 27 marzo (ore 14,30) al Museo Interreligioso di Bertinoro, luogo naturalmente vocato alla promozione di questo importante confronto tra le religioni monoteiste.

Da secoli il cibo rappresenta uno strumento di fondamentale importanza nella definizione delle identità culturali. Questo aspetto risulta ancora più importante se rapportato alle religioni che si sono sviluppate nel bacino del Mediterraneo, fortemente identificate nella cultura del grano, del vino e dell’olio. Nelle Sacre Scritture, ad esempio, il cibo sottolinea momenti di passaggio e di definizione dell’identità culturale. Così avviene anche nella Torah, dove si elencano le tipologie di animali ammesse al consumo, e nel Vangelo, dove il pane e il vino rappresentano il sacrificio del Messia per il perdono dei peccati.

La prima edizione de “Il rito dei padri” è dedicata al vino e al ruolo culturale svolto da questa bevanda nelle religioni monoteistiche. Da un punto di vista storico, la vite risulta ampiamente diffusa nel mondo mediterraneo e il vino può dunque rappresentare una strada maestra per il confronto interculturale e interreligioso. Ad approfondire le sfaccettature che questa bevanda può assumere in questa particolare ottica basata sull’incontro tra fedi e culture sono alcuni tra i più importanti studiosi di storia dell’alimentazione e delle religioni monoteistiche.

Massimo Montanari parlerà del valore culturale del vino, mentre il rabbino Luciano Caro approfondirà con la sua relazione gli aspetti della cultura ebraica; don Erio Castellucci parlerà della tradizione cristiana legata a questa bevanda e un approfondimento sulla “coppa di Giamscid” sarà infine affidato a Davide Tacchini. Attraverso le relazioni sarà possibile conoscere il lungo viaggio compiuto dal vino attraverso i secoli, anche all’interno della cultura musulmana, dove nelle tradizioni poetiche e mistiche, in autori come Hafez e Omar Khayyam, il consumo di questa bevanda assume un valore simbolico profondo. Al termine dell’incontro, grazie alla preziosa collaborazione con la Sezione Romagna dell’Associazione Italiana Sommelier, Casa Artusi e le Mariette di Forlimpopoli, sarà presentato un percorso di degustazione e di conoscenza dei prodotti del Consorzio “Vini di Bertinoro”, affiancati da alcuni vini kasher.

– Vini kasher prodotti in Israele:

Barkan Classic  Cabernet Suvignon 2007;

Barkan Classic Sauvignon Blanc 2009;

– Vino da messa Martinez, proveniente dalla Sicilia;

– Sangiovese e Albana del Consorzio “Vini di Bertinoro”.

L’incontro inizierà alle 14.30 con la registrazione dei partecuipanti e con il versamento della quota di partecipazione di € 35,00.

Per informazioni e iscrizioni tel. 0543 446600 – fax 0543 446557 (Enrico Bertoni); musint.bertinoro@libero.it