Ascanio Celestini in Discorsi alla nazione

da giovedì 10 a domenica 13 aprile

Arena del Sole, Sala Grande, ore 21, domenica ore 16

DISCORSI ALLA NAZIONE

Uno spettacolo presidenziale

scritto, diretto e interpretato da Ascanio Celestini

suono Andrea Pesce

una produzione Fabbrica

In contemporanea, in Sala InterAction, dall’8 al 13 aprile, proseguono le repliche di Totò e Vicè con Enzo

Vetrano e Stefano Randisi.

Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio.

Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico.

Ascanio Celestini

“Cittadini! Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siete sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione.” Questo è l’incipit di uno dei tanti “discorsi alla nazione” contenuti nel nuovo spettacolo di Ascanio Celestini. A parlare sono gli abitanti di un condominio che provano a prendere il potere o almeno se lo immaginano: un potere che è cambiato come è cambiato il mondo in cui viviamo e che quindi ha delle forme e dei contenuti inaspettatamente ambigui. Così anche i discorsi del potere diventano ambigui: slittano da destra verso sinistra e viceversa senza nessun apparente discrimine.

I condòmini di Celestini parlano da tiranni consumati, ormai avvezzi alla retorica televisiva. Tuttavia sono in crisi di identità e non riescono a riconoscersi nei propri simili e con loro allearsi: l’uomo medio si trova ad affrontare il linguaggio del potere, il populismo di cui è intriso, facendo emergere la carcassa di un paese allo sfacelo, dove in realtà i cittadini si sono arresi al loro destino da sudditi. E la riflessione acutamente ironica di Ascanio Celestini si sposta dunque sul significato politico delle parole, da salvaguardare in questa confusione imperante, che perpetua – nella visione di Celestini – l’oppressione da parte del sistema.

A concludere lo spettacolo, infatti, sarà proprio il discorso di un tiranno vero, surreale ma non troppo, che dal punto di vista della classe dominante metterà a nudo e, paradossalmente, cercherà di risvegliare le coscienze assopite, facendo riecheggiare più volte gli echi di memoria gramsciana come la celebre frase “Bisogna opporre al pessimismo dell’intelligenza l’ottimismo della volontà”.

Info biglietteria: tel. 051.2910.910 – arenadelsole.it

Prezzi: da € 7,00 a € 23,00

STAGIONE TEATRALE 2012/2013

TEATRO MODERNO

Fabbrica

presenta

ASCANIO CELESTINI

Discorsi ….

di Ascanio Celestini

Turno E , Turno Omnibus 4 e Carnet Plus 1

Mercoledì 30 gennaio 2013 ore 21

Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa.

I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in
comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle
monete. Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare
soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si
affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio.

Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il costume di scena dello stato democratico.

(Ascanio Celestini)

BIGLIETTI SETTORE UNICO PLATEA
Intero € 18,00 – Ridotto € 13,00 Ridotto Bac Fondo per la Cultura € 15,00
Carta Giovani e Under 14 (3°settore) € 10,00

Prevendita spettacolo di Ascanio Celestini

“Discorsi…”

in corso presso la biglietteria diurna* del Teatro Diego Fabbri Forlì
Via Dall’Aste, 18 tel. 0543 712170 – 172 dalle ore 15,30 alle ore 18,30

si accettano prenotazioni telefoniche

vendita on line
teatrodiegofabbri@comune.forli.fc.it

BIGLIETTERIA SERALE DALLE ORE 20,15 NEI GIORNI DI SPETTACOLO -TEL. 0543 712168

TEATRO MODERNO

Mercoledì 30 Gennaio 2013 – Ore 21

ASCANIO CELESTINI

Discorsi alla nazione

Studio per uno spettacolo presidenziale

di Ascanio Celestini

Sarà il grande Ascanio Celestini ad inaugurare la rassegna di teatro “Moderno”, nuovissimo cartellone della Stagione 2012/2013 del Teatro Diego Fabbri di Forlì. Il celebre attore presenterà al pubblico forlivese il suo nuovo spettacolo Discorsi alla nazione. Studio per uno spettacolo presidenziale, di cui è anche autore. Sipario mercoledì 30 gennaio alle ore 21.

Con l’occasione si comunica altresì che il secondo spettacolo della rassegna Moderno del Teatro Diego Fabbri, O Patria mia… Leopardi e l’Italia con Corrado Augias, ha subito una variazione di data di rappresentazione per impegni televisivi del protagonista. Inizialmente previsto per martedì 19 febbraio, lo spettacolo andrà invece in scena mercoledì 27 febbraio alle ore 21.

“CITTADINI! Lasciate che vi chiami cittadini anche se tutti sappiamo che siate sudditi, ma io vi chiamerò cittadini per risparmiarvi un’inutile umiliazione.
Il tiranno è chiuso nel palazzo. Non ha nessun bisogno di parlare alla massa. I suoi affari sono lontani dai sudditi, la sua vita è un’altra e non ha quasi nulla in comune con il popolo che si accontenta di vedere la sua faccia stampata sulle monete.
Eppure il tiranno si deve mostrare ogni tanto. Deve farsi acclamare soprattutto nei momenti di crisi quando rischia di essere spodestato. Così si affaccia, si sporge dal balcone del palazzo e rischia di diventare un bersaglio.
Ho immaginato alcuni aspiranti tiranni che provano ad affascinare il popolo per strappargli il consenso e la legittimazione. Appaiono al balcone e parlano senza nascondere nulla. Parlano come parlerebbero i nostri tiranni democratici se non avessero bisogno di nascondere il dispotismo sotto il
costume di scena dello stato democratico.” (Ascanio Celestini)

Biglietti: da 10 a 18 euro.
Informazioni e prevendite presso Biglietteria del Teatro Diego Fabbri: tel. 0543 712170 oppure
0543 712172.
teatrodiegofabbri.it

FINALMENTE DOMENICA, COMINCIA UN NUOVO CICLO DI INCONTRI
Domenica 27 gennaio alle 11 tornano gli attesi appuntamenti a cura di Teatri e Banco S.Geminiano e S.Prospero. Si ricomincia con Ascanio Celestini e la sua personale rilettura dell’Unità d’Italia

Finalmente Domenica, a cura di Teatri e Banco S.Geminiano e S.Prospero, ricomincia domenica 27 gennaio con un nuovo ciclo di appuntamenti  con scrittori, filosofi, musicisti, attori, cantanti, giornalisti,  che si svolgerà fino a marzo nella Sala degli Specchi del Valli, con le consuete modalità: dalle 10 alle 13 aperte Caffetteria e bookshop, alle 11 in Sala degli Specchi l’incontro a ingresso libero e fino ad esaurimento dei posti disponibili. Si comincia con il ritorno di Ascanio Celestini (in dialogo con Gino Ruozzi) che presenta Pro patria (Einaudi, 2012).
Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un’avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana. Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto “l’intoccabile” e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l’istituzione carceraria gli ha permesso di consultare. Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli – credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente.  Ascanio Celestini rilegge la storia dell’unità d’Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando “in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione”, e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent’anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.
Si prosegue poi il 3 febbraio con  La fine del mondo. Guida per apocalittici perplessi di Telmo Pievani con Daniele Francesconi: il 10 febbraio Coppie e famiglie. Non è questione di natura di Chiara Saraceno con Michele Smargiassi: il 17 febbraio Scegliere il principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore di Maurizio Viroli con Massimiliano Panarari; il 24 febbraio I nuovi demoni. Ripensare oggi male e potere di Simona Forti  con Mariafranca Spallanzani; il  3 marzo Un treno di perché lettura-spettacolo per bambini e ragazzi di Ferruccio Filipazzi e Luciano Giuriola; 10 marzo Novelle stralunate dopo Boccaccio. Riscritte nell’italiano d’oggi Trascrizioni di Baldi, Benati, Bonazzi, Cavazzoni, Celati, Cornia, Levrini, G. Maccari, S. Mambrini, N. Palmieri, G. Previdi,  J. Talon, con Ermanno Cavazzoni e Ivan Levrini; ultimo appuntamento 17 marzo Brigante se more con Eugenio Bennato, voce e chitarra e Ezio Lambiase, chitarra.

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