Vito rivisita Molière a Forlì, Lugo, Cesenatico e Bologna

Vito in scena all’Arena dal 18 dicembre con Il malanno immaginario
liberamente tratto dal capolavoro di Molière
scritto da Francesco Freyrie e diretto da Daniele Sala
In scena anche Claudia Penoni, Malandrino & Veronica, e Maria Vittoria Scarlattei

Martedì 18 dicembre, alle ore 21, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, Nuova Scena – Teatro
Stabile di Bologna presenta in prima nazionale, di Francesco Freyrie, liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière, con Vito, Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino, Maria Vittoria Scarlattei, regia Daniele Sala, scene Leonardo Scarpa, luci Luca Diani, musiche Corrado
Terzi e Enrico Prandi, costumi Anna Vecchi, suono Giampiero Berti, direttore di scena Massimo Abbondanza.
REPLICHE FINO A DOMENICA 13 GENNAIO – FERIALI ORE 21, DOMENICA ORE 16

Lunedì 31 dicembre ore 21.30: Grande Soirée di San Silvestro
Brindisi di Capodanno con SPUMANTE CESARINI SFORZA BRUT RISERVA E PANETTONE GIAMPAOLI

La nuova produzione Il malanno immaginario sarà in prima nazionale all’Arena del Sole il 18 dicembre dopo una serie di anteprime in regione nella prima parte del mese in corso: a Budrio il 4 e il 5, a Pavullo il 6, a Castelfranco Emilia il 7, a Bagnolo in Piano (Re) il 9, a Russi (Ra) l’11, a Forlì il 12, a Lugo di
Romagna il 13, a Cesenatico il 14 e infine il 16 a Mirandola dove lo spettacolo verrà rappresentato nella tensostruttura da poco inaugurata per permettere lo svolgimento delle attività teatrali in una zona colpita dal terremoto dello scorso maggio.

Come da tradizione ormai consolidata Vito torna quindi in scena all’Arena nel periodo natalizio: lo spettacolo di cui è protagonista, frutto della collaborazione artistica tra Francesco Freyrie e Daniele
Sala, si rifà a uno dei classici della commedia, Il malato immaginario di Molière, portato ai giorni nostri e ambientato in Emilia, di cui ripercorre la trama nei tratti principali e mantiene nella sostanza i personaggi.

Come “badante” lo affianca l’attrice Claudia Penoni, salita alla ribalta di Zelig con il personaggio di Cripztak in coppia con Leonardo Manera. In scena anche l’inossidabile duo comico Malandrino & Veronica nei panni di due improbabili medici – padre e figlio –, e la giovane Maria Vittoria Scarlattei,
nel duplice ruolo di moglie e figlia di Vito-malato, proveniente dal cast di Crozza nel paese delle meraviglie.

Vito veste i panni di Guglielmo Boselli, un ricco emiliano di mezza età, servito e riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato, che vive in una casa con le luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti, perennemente chiuso nella sua camera da letto, uscendo solo per andare al bagno, dove cataloga ricette, legge i bugiardini, ingoia farmaci, consulta enciclopedie mediche, sfoglia libri sull’alimentazione macrobiotica, opuscoli sulle nuove frontiere dell’anti-age, depliant su attrezzi e cosmesi per il mantenimento del benessere. E quando uno starnuto lo assale o una nuova ruga gli increspa la pelle subito chiama medici, paramedici, santoni e cialtroni per farsi visitare…

Si aggiunge così alla galleria di maschere interpretate da Vito un altro bizzarro personaggio che cerca in tutti i modi di evitare le responsabilità della vita creando una girandola di situazioni paradossali. Come scrive l’autore Francesco Freyrie, «La figlia – stufa di fare la modella per pubblicizzare i prodotti della ditta di Pompe Funebri del padre – vorrebbe lasciare la vita borghese e diventare attrice, la giovane moglie vuole farsi intestare tutto, il fratello che è suo socio lo vorrebbe nuovamente al lavoro al suo fianco, i medici e i ciarlatani vorrebbero che nulla cambiasse, poiché un paziente del genere vale tutto l’oro del Colorado. E poi c’è Antonietta, una badante italiana, laureata, colta e piena di buon senso ma talmente disoccupata e disperata da accettare un lavoro infernale che neanche la più disperata delle
extracomunitarie accettava; anche lei sembra aver trovato una fortuna nei malanni del padrone di casa, eppure è l’unica che combatte per liberarlo dalle sue manie».

Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna Tel. 051.2910.910 • vendita on-line biglietti arenadelsole.it
martedì – sabato ore 11.00-19.00 (chiusura il lunedì e i festivi)

24, 25, 26 DICEMBRE, 1, 7 GENNAIO RIPOSO

Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (dal martedì al sabato ore 15.30 – 18.30)

Il malanno immaginario
di Francesco Freyrie
liberamente ispirato a “Il malato immaginario” di Molière

con
Vito Claudia Penoni
Paolo Maria Veronica Roberto Malandrino
Maria Vittoria Scarlattei
regia Daniele Sala

scene Leonardo Scarpa luci Luca Diani
musiche Corrado Terzi e Enrico Prandi costumi Anna Vecchi
suono Giampiero Berti direttore di scena Massimo Abbondanza

Venerdì 14 dicembre, alle ore 21, si apre la rassegna di prosa del Comunale di Cesenatico con lo spettacolo “Il malanno immaginario” di Francesco Freyrie, tratto da “Il malato immaginario” di Molière, messo in scena dalla compagnia Arena del Sole Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna per la regia di Daniele Sala. Ad interpretare il malato senza mali sarà Vito, accompagnato dagli attori Claudia Penoni, Paolo Maria Veronica, Roberto Malandrino e Maria Vittoria Scarlattei.

In una casa con le luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti, vive il nostro eroe, un uomo emiliano di mezza età, molto ricco, molto servito, a volte riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato. A vederlo parrebbe un cinquantenne sanissimo, magari un po’ sovrappeso e con quell’incarnato da smog che caratterizza la media dei maschi occidentali, ma in realtà la vita che conduce di sano non ha nulla. Dal compimento del cinquantesimo anno di età il nostro eroe vive perennemente chiuso nella sua camera da letto e gli unici passi che fa li fa per andare al bagno. Quando non siede sulla ceramica, lascia cadere il corpo su un’imponente poltrona di cuoio e da quel trono cataloga ricette, legge i bugiardini, ingoia farmaci, consulta enciclopedie mediche, sfoglia libri sull’alimentazione macrobiotica, opuscoli sulle nuove frontiere dell’anti-age, depliant su attrezzi e cosmesi per il mantenimento del benessere.
E quando uno starnuto lo assale o una nuova ruga gli increspa la pelle subito chiama medici, paramedici, santoni e cialtroni per farsi visitare… ma poiché teme fortemente qualsivoglia forma di contagio, lo fa solo per telefono, assistito e visitato dalla fedele badante, che riferisce per telefono il malanno del momento.
Va da sé che, essendo così impegnato ad auscultarsi e controllarsi, non abbia tempo per dedicarsi alle normali pratiche della vita, come il lavoro, la famiglia, le relazioni con i propri simili: la sua unica certezza è che i malanni del mondo, dai batteri del più blando raffreddore alle cellule corrotte del più raccapricciante dei mali… tutto miri a entrare nel suo corpo, attaccarlo, invaderlo, espropriarlo e quindi se la malattia assedia, la vita non può essere che un barricarsi, resistere e combatterla.

Ma la vita intorno a lui continua a scorrere, coi i suoi soliti capricci e non basta un’aspirina a fermarla. La figlia – stufa di fare la modella per pubblicizzare i prodotti della ditta di Pompe Funebri del padre – vorrebbe lasciare la vita borghese e diventare attrice, la moglie (giovane e furba) vuole farsi intestare tutto, il fratello che è suo socio lo vorrebbe nuovamente al lavoro al suo fianco, i medici e i ciarlatani vorrebbero che nulla cambiasse, poiché un paziente del genere vale tutto l’oro del Colorado. E poi c’è Antonietta, una badante italiana, laureata, colta e piena di buon senso ma talmente disoccupata e disperata da accettare un lavoro infernale che neanche la più disperata delle extracomunitarie accettava; anche lei sembra aver trovato una fortuna nei malanni del padrone di casa, eppure è l’unica che combatte per liberarlo dalle sue manie…
Riuscirà il nostro eroe a guarire? Da cosa esattamente? Qual è il malanno immaginario che lo affligge? Davvero esiste una cura per le mille malattie che affliggono il nostro immaginario? E soprattutto: in questa nostra burlesca corsa contro il Tempo e la Materia, è ancora lecito rifiutarsi di morire scoppiando di salute?

Platea/palchi €. 15
Loggione €. 10

Per informazioni e prenotazioni Ufficio Cultura 0547 79274- cultura@cesenatico.it

Il malanno immaginario

di Francesco Freyrie

liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière

e con Claudia Penoni, Maria Vittoria Scarlattei

regia di Daniele Sala

Dopo il rinvio per impegni televisivi di Mr. Forest, è pronta a partire la nuova edizione di Teatro Comico proposta dal Piccolo di Forlì e portata in scena presso il comunale Diego Fabbri. Mercoledì 12 dicembre alle ore 21, Vito, insieme a Malandrino e Veronica, sarà protagonista di Il malanno immaginario, divertentissimo spettacolo di Francesco Freyrie, liberamente ispirato a Il malato immaginario di Molière. Diretto da Daniele Sala, lo spettacolo vede anche la partecipazione di Claudia Penoni e Maria Vittoria Scarlattei.

In una casa con le luci sempre accese, le tende tirate, gli orologi coperti, vive il nostro eroe, un uomo emiliano di mezza età, molto ricco, molto servito, a volte riverito, spesso sopportato ma soprattutto molto malandato. A vederlo parrebbe un cinquantenne sanissimo, magari un po’ sovrappeso e con quell’incarnato da smog che caratterizza la media dei maschi occidentali, ma in realtà la vita che conduce di sano non ha nulla. Dal compimento del cinquantesimo anno di età il nostro eroe vive perennemente chiuso nella sua camera da letto e gli unici passi che fa, li fa per andare al bagno. Quando non siede sulla ceramica, lascia cadere il corpo su un’imponente poltrona di cuoio e da quel trono cataloga ricette, legge i bugiardini, ingoia farmaci, consulta enciclopedie mediche, sfoglia libri sull’alimentazione macrobiotica, opuscoli sulle nuove frontiere dell’anti-age, depliant su attrezzi e cosmesi per il mantenimento del benessere. E quando uno starnuto lo assale o una nuova ruga gli increspa la pelle subito chiama medici, paramedici, santoni e cialtroni per farsi visitare… Ma poiché teme fortemente qualsivoglia forma di contagio, lo fa solo per telefono, assistito e visitato dalla fedele badante, che riferisce per telefono il malanno del momento.
Va da sé che, essendo così impegnato ad auscultarsi e controllarsi, non abbia tempo per dedicarsi alle normali pratiche della vita, come il lavoro, la famiglia, le relazioni con i propri simili: la sua unica certezza è che i malanni del mondo, dai batteri del più blando raffreddore alle cellule corrotte del più raccapricciante dei mali, tutto miri a entrare nel suo corpo, attaccarlo, invaderlo, espropriarlo e quindi se la malattia assedia, la vita non può essere che un barricarsi, resistere e combatterla.
Ma la vita intorno a lui continua a scorrere, coi i suoi soliti capricci e non basta un’aspirina a fermarla. La figlia, stufa di fare la modella per pubblicizzare i prodotti della ditta di Pompe Funebri del padre, vorrebbe lasciare la vita borghese e diventare attrice; la moglie (giovane e furba) vuole farsi intestare tutto; il fratello, che è suo socio, lo vorrebbe nuovamente al lavoro al suo fianco; i medici e i ciarlatani vorrebbero che nulla cambiasse, poiché un paziente del genere vale tutto l’oro del Colorado. E poi c’è Antonietta, una badante italiana, laureata, colta e piena di buon senso ma talmente disoccupata e disperata da accettare un lavoro infernale che neanche la più disperata delle extracomunitarie accetterebbe; anche lei sembra aver trovato una fortuna nei malanni del padrone di casa, eppure è l’unica che combatte per liberarlo dalle sue manie… Riuscirà il nostro eroe a guarire? Da cosa esattamente? Qual è il malanno immaginario che lo affligge? Davvero esiste una cura per le mille malattie che affliggono il nostro immaginario? E soprattutto: in questa nostra burlesca corsa contro il Tempo e la Materia, è ancora lecito rifiutarsi di morire scoppiando di salute?

(Francesco Freyrie)

Biglietti: da 16 a 23 €.

Prevendita: presso gli uffici del Teatro Il Piccolo dalle ore 9,30 alle ore 12.

La sera di spettacolo la biglietteria del Teatro Diego Fabbri aprirà alle ore 20.

Prevendite on line: vivaticket.it

Info: 0543/64300 e accademiaperduta.it