Lulu Secondo Bob Wilson e Lou Reed a Spoleto

TEATRO

TEATRO NUOVO GIAN CARLO MENOTTI
giovedì 5 luglio ore 21.00
venerdì 6 luglio ore 18.00
sabato 7 luglio ore 16.00

ROBERT WILSON
LOU REED
BERLINER ENSEMBLE

LULU

di Frank Wedekind

Lulu Angela Winkler
Martha contessa von Geschwitz Anke Engelsmann
Schigolch Jürgen Holtz
Dottor Goll / Rodrigo Quast Francesco Cordella
Eduard Schwarz Ulrich Brandhoff
Dottor Franz Schöning Alexander Lang
Alwa Schöning Markus Gertken
Ferdinand Marko Schmidt
Signor Hopkins Alexander Ebeert
Kungu Poti Boris Jacoby
Dottor Hilti Jörg Thieme
Jack Sabin Tambrea
Ruth Ruth Glöss

batteria e inserti musicali Stefan Rager
tastiere e violoncello Ulf Borgwardt
chitarra Dominic Bouffard
flicorno, violoncello e armonica Friedrich Paravicini
basso Ofer Wetzler
effetti sonori Joe Bauer

regia, ideazione scene e luci Robert Wilson
musiche e canzoni Lou Reed
costumi Jacques Reynaud
co-regia Ann-Christin Rommen
compilazione testi e drammaturgia Jutta Ferbers
collaboratore alle scene Serge von Arx
collaboratore ai costumi Yashi Tabassomi
direzione musicale Stefan Rager
collaboratori alla creazione musicale Hal Willner, Ulrich Maiss, Sarth Calhoun
luci Ulrich Eh
direzione tecnica Stephan Besson
capo sartoria e trucco Barbara Naujok
ingegnere del suono Alexander Bramann
suggeritore Barbara Matte
direttore di scena Haral Boegen, Rainer Manja
una produzione del Berliner Ensemble
in collaborazione con Change Performing Arts

in lingua originale con sopratitoli in italiano

si ringrazia la ditta Angelo Fabbrini Pianoforti – Pescara per la preziosa collaborazione

Dopo la brillante versione dell’Opera da tre soldi e la prima assoluta a Spoleto di Shakespeares Sonette, Robert Wilson ritrova la compagnia del Berliner Ensemble, il teatro fondato da Bertolt Brecht, rivisitando un altro capolavoro della Germania espressionista, Lulu di Frank Wedekind, che ha ispirato l’omonimo film di Pabst e l’opera lirica di Alban Berg. Gli attori della compagnia, tra cui una superba Angela Winkler, e alcuni collaboratori storici di Wilson come il costumista Jacques Reynaud e il musicista Lou Reed, si gettano anima e corpo nell’impresa di questa opera gigantesca: Lulu nasce dall’unione di due pièce, Lo spirito della terra e Il vaso di Pandora, la cui presunta amoralità valse all’autore non pochi problemi con la censura agli inizi del XX secolo.
Ma dietro la scandalosa, irresistibile e deleteria ascesa di questa femme fatale si cela una della grandi tragedie moderne e un’ode alla libertà.

ESTRATTI DALL’INTERVISTA A ROBERT WILSON DI DAVID SANSON

Come è arrivato a lavorare alla Lulu? Ha già diretto l’opera che Alban Berg ha tratto dalla stessa pièce?
È da anni che penso di lavorare a questa pièce. Sono sempre stato affascinato dal film di Pabst con Louise Brooks, e ho visto diverse messinscene, che però non mi hanno convinto. Inoltre, ho molto spesso pensato di lavorare all’opera di Berg, ma l’occasione non si è ancora presentata… A lungo, abbiamo discusso con Lou Reed della possibilità di una nuova collaborazione, e ho pensato che questa pièce si prestasse molto bene alla sua musica e alle sue parole. Così, quando il Berliner Ensemble mi ha chiesto, dopo i Sonetti di Shakespeare, di
proporre un nuovo progetto, ho pensato che Lulu potesse a buon titolo inserirsi tra le produzioni che sono entrate a far parte del repertorio del Berliner, con L’opera da tre soldi e Leonce e Lena.

Per lei chi è Lulu? E perché scegliere Angela Winkler nel ruolo di protagonista, dal momento che ha molti più anni del personaggio creato da Wedekind?
Tutti noi possiamo essere Lulu. Ho scelto Angela Winkler perché amo la sua voce e mi piace guardarla sul palco.
Ha il dono di poter produrre i suoni più dolci, che è la cosa più difficile per un’attrice teatrale. Penso che lei sia il complemento perfetto al rock spigoloso di Lou Reed. E inoltre è tra le poche interpreti che conosce il potere del
silenzio. Nella misura in cui io lavoro sulla forma, non trovo alcuna difficoltà nel fatto che una donna di una certa età reciti nel ruolo di una giovane, o che un ruolo maschile sia interpretato da una donna e viceversa. Ho chiesto
a Marianna Hoppe a interpretare Lear quando aveva 80 anni. Molti anni fa, assistendo al re Lear di Klaus Michael Gruber, con Bernhard Minetti nel ruolo del titolo e David Bennent in quello del fool, mi sono detto che sarebbe stato
interessante vedere Lear impersonato da David e il fool da Minetti.

Come avete lavorato con Lou Reed e come avete determinato, in particolare, dove inserire nel testo musica e canzoni?
Circa otto mesi prima, ho realizzato un piano dell’opera “silenzioso”, in cui era abbozzato l’intero svolgimento dello spettacolo. Lavorandoci, ho utilizzato musiche pre-esistenti di Lou: una ballata, qualcosa di tranquillo, qualcosa di
forte, un pezzo lento, un altro veloce – e poi ho suggerito i punti in cui si sarebbero potute inserire delle canzoni, e che tipo di canzoni, in una sorta di gabbia spazio-temporale. È partendo da questa base che che Lou ha composto
la musica.

ROBERT WILSON

ll New York Times ha definito Robert Wilson “una pietra miliare del teatro sperimentale mondiale”. Il suo lavoro si serve di diverse tecniche artistiche integrando magistralmente movimento, danza, pittura, luce, design, scultura,
musica e drammaturgia. I suoi spettacoli sono di un’altissima intensità estetica e di grande potenza emotive e gli hanno procurato il consenso generale del pubblico e della critica in tutto il mondo. Ha ricevuto numerosi premi e
onorificenze, tra cui la nomination per il Premio Pulitzer (1986), due premi Guggenheim Fellowship (1971, 1980), il premio Rockefeller Foundation Fellowship (1975), il Leone d’Oro per la scultura alla Biennale di Venezia (1993), il premio Dorothy and Lillian Gish alla carriera (1996), il Premio Europa di Taormina Arte (1997) e il premio del National Design alla carriera (2001). È stato nominato Commandeur des arts et des lettres (2002) e ha ricevuto dalla città di Amburgo la Medaglia per le Arti e le Scienze (2009) e il premio Hein Heckroth per il design.
Nato a Waco in Texas, ha studiato all’Università del Texas e nel 1963 arriva a new York per frequentare il Pratt Institute a Brooklyn. Comincia successivamente con la sua Byrd Hoffman School of Byrds a sviluppare spettacoli di straordinario successo come King of Spain (1969) Deafman Glance (1970) e The Life and Times of Joseph Stalin (1973) e A Letter for Queen Victoria (1974). Si è già rivelato una delle personalità più interessanti del teatro d’avanguardia newyorkese, quando la sua opera, Einstein on the Beach (1976), scritta con Philip Glass, diviene un successo planetario, cambiando la concezione convenzionale dell’opera come forma artistica.
Dopo Einstein, Wilson lavora con sempre maggiore frequenza in Europa. In collaborazione con autori e interpreti di fama internazionale, Wilson crea spettacoli memorabili che vengono presentati al Festival d’Automne a Parigi, alla Schaubühne di Berlino, al Thalia Theater di Amburgo e al Festival di Salisburgo. Alla Schaubühne mette in scena Death Destruction & Detroit (1979) and Death Destruction & Detroit II (1987); mentre al Thalia presenta il musical
rivoluzionario The Black Rider (1991) e Alice (1992). Ha inoltre applicato il suo sensazionale linguaggio teatrale alla creazione di produzioni liriche quali Parsifal ad Amburgo (1991) e Houston (1992), Il flauto magico (1991),
Madama Butterfly (1993) e Lohengrin (1998) al Metropolitan di New York. Ha inoltre firmato I La Galigo basato sull’omonimo testo epico indonesiano, presentato in teatri e festival di tutto il mondo a partire dal Lincoln Center
Festival di New York nel 2005.
Wilson continua inoltre a proporre in tutto il mondo le sue produzioni più acclamate, che includono The Black Rider (Londra, San Francisco e Sidney); The Temptation of Saint Anthony (New York e Barcellona); Erwartung (Berlino); Madama Butterfly (Bolshoi di Mosca, Opera di Los Angeles e Muziektheater di Amsterdam); l’Anello (Chatelet di Parigi). Per il Berliner Ensemble ha realizzato recentemente due spettacoli di grande successo: l’Opera da Tre Soldi di Brecht/Weill e Shakespeares Sonette con musiche di Rufus Wainwright. Entrambi presentati al Festival dei Due Mondi di Spoleto e in tour mondiali. Ha inoltre diretto l’intero corpus delle opere di Monteverdi per il Teatro Alla Scala di Milano e l’Opera Garnier di Parigi.
Il suo lavoro inoltre continua a essere legato al mondo dell’arte contemporanea. I suoi disegni, i progetti di oggetti di arredo e le installazioni sono stati esposti in musei e gallerie d’arte di tutto il mondo. Il Centro Pompidou di Parigi e il Museum of Fine Arts di Boston gli hanno dedicato una retrospettiva. Ha disegnato installazioni per lo Stedelijk
Museum di Amsterdam, il museo Boymans-van Beuningen di Rotterdam, per Clink Street Vaults di Londra, per il MASS MoCA e il Guggenheim di New York e Bilbao. Il suo straordinario tributo al lavoro di Isamu Noguchi è stato
recentemente presentato al Seattle Art Museum e la retrospettiva su Giorgio Armani dal Guggenheim è stata poi presentata a Londra, Roma e Tokyo. Nel 2007 la Galleria Paula Cooper e Phillips de Pury & Co a New York ha
presentato la sua ultima avventura artistica, VOOM Portraits, ritratti che includono personggi come Gao Xingjian, Winona Ryder, Mikhail Baryshnikov e Brad Pitt. La mostra è stata poi presentata al Tribeca Film Festival (2006),
al Montreal Film Festival (2008) e in gallerie e musei a Los Angeles, Napoli, Mosca, Singapore, Graz, Milano, Amburgo e sarà ospitata nei prossimi anni in altre sedi espositive. I suoi disegni, i suoi video e le sue sculture sono conservate in collezioni private e musei in tutto il mondo. È rappresentato dalla Galleria Paula Cooper di New York.
Ogni estate Wilson sviluppa nuovi progetti al Watermill Center di Long Island – un laboratorio teatrale dedicato alla creatività a cui collaborano studenti e professionisti di diversi ambiti artistici.

LOU REED

Nato a Brooklyn nel 1942, Lou Reed è cresciuto a New York. Lettore appassionato di romanzi di fantascienza, comincia molto presto a comporre canzoni, poesie e racconti. Quando ha 14 anni vengono pubblicati i primi dischi
della Doo-Wop-Band, The Shades di cui fa parte.
Ha un’infanzia difficile, segnata dal ricovero in ospedale psichiatrico, dove per diverse settimane è stato sottoposto a elettroshock, terapia particolarmente in voga negli anni ’50. A cui si aggiungono gli psicofarmaci. Legge molto,
ama la musica, vuole diventare musicista e scrittore. Dopo aver frequentato nel 1959 l’Università di New York, si iscrive l’anno successivo al campus della cittadina di Syracuse.
Lou Reed è sempre più emarginato. Omosessualità, droga, sesso e Rock’n’Roll, tabù assoluti dell’America perbenista degli anni ’60 non lo sono assolutamente per lui. “The Eldorado’s LA” è il nome del suo primo gruppo.
Reed è il chitarrista e la voce della formazione. Per Pickwick Records, la sua prima etichetta, compone, tra gli altri, il suo primo hit ” The Ostrich”. Con John Cale, studia musica a New York, fonda “The Primitives”. Nel 1965, Reed e Cale fondano The Velvet Underground con Sterling Morrison, Angus Maclise e Moe Tucker. Andy Warhol è tra i produttori e sostenitori dei The Velvet Underground, il cui stile segnerà indelebilmente la musica punk indipendente.
Nel 1972 lascia la band e pubblica il suo primo album da solista. David Bowie produce l’album Transformer di cui fa parte “Walk on the Wildside”. Tournée. Eccessi. Discesa agli inferi. Nel 1973 esce Berlin, ancor’oggi
considerato un album geniale e all’avanguardia. Come anche Metal Machine Music (1975) che un ensemble berlinese ha trascritto in un arrangiamento per strumenti classici nel 2002 ed eseguito dal vivo prima a Venezia e successivamente a Berlino con lo stesso Lou Reed alla chitarra.
Allontanatosi per un periodo dalla vita pubblica, Lou Reed ritorna negli anni ’80, salutato dal successo dell’album The Mask Blue. Nel 1989 esce New York, che affronta i temi politici e sociali: il razzismo, l’inquinamento ambientale, la criminalità … Nuova collaborazione con John Cale: Songs für Drella. Nel 1993, per un breve periodo si ricostituisce la band The Velvet Underground. Alcuni successi scalano la hit parade.
1996: Lou Reed e The Velvet Underground vengono inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame.
2003: esce The Raven, in collaborazione con Laurie Anderson, Ornette Colman, DavidBowie, Julian Schnabel, Willem Dafoe e Antony Hegraty . L’ultimo album realizzato in studio è “Hudson River Wid Meditations” (2007).
L’anno successivo esce “Berlin – Live at St Ann’s Warehouse”. Nel 2010, con il gruppo “Gorillaz” pubblica Some Kind of Nature.
Con Robert Wilson, Lou Reed ha creato Time Rocker nel 1996 e POEtry nel 2000 al Thalia Theatre di Amburgo.

BERLINER ENSEMBLE
Il Berliner Ensemble è stato fondato da Bertold Brecht e Helene Weigel nel 1949, in seguito all’acclamata produzione Madre Coraggio di Brecht. Dopo il ritorno di Brecht dall’esilio, inizialmente la compagnia lavorò presso il Langhoff’s Deutsches Theater. Successivamente, nel 1954, la compagnia si installò presso la sede del Theater am Schiffbauerdamm, un teatro con un suntuoso interno neo-barocco, sopravvissuto senza eccessivi danni alla
seconda guerra mondiale. Nel 1928 al Theater am Schiffbauerdamm aveva debuttato L’opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill, con la regia di Erich Engel, considerata una delle opere teatrali di maggior successo a
Berlino nel ventesimo secolo.
Dall’inizio del 1954, Brecht diresse al Berliner Ensemble le sue opere Il cerchio di gesso nel Caucaso e, insieme a Erich Engel, Vita di Galileo. I suoi alunni Benno Besson, Egon Monk, Peter Palitzsch e Manfred Wekwerth ebbero
l’opportunità di dirigere opere di Brecht, che ancora non erano state messe in scena.
Tra i collaboratori più stretti di Brecht c’erano gli scenografi Caspar Neher e Karl von Appen, i compositori Paul Dessau e Hanns Eisler, e la drammaturga Elisabeth Hauptmann.
Dopo la morte di Brecht, nel 1956, Helene Weigel mantenne l’incarico di direttore artistico. Molti giovani registi tra i quali Manfred Karge e Matthias Langhoff iniziarono le loro carriere con il Berliner Ensemble. La compagnia lasciò il segno con produzioni come La resistibile ascesa di Arturo Ui – con Ekkehard Schall nel ruolo del protagonista – e con le interpretazioni memorabili di Helene Weigel in Madre Coraggio e La madre.
Quando Ruth Berghaus divenne direttore artistico, nel 1971, il Berliner Ensemble colse l’opportunità di un rinnovamento politico e artistico, firmando la regia di Cemento di Heiner Müller, in un momento in cui la maggior parte dei lavori di questo autore erano banditi dalla Repubblica Democratica Tedesca.
Giovani registi tra cui B.K. Tragelehn, Einar Schleef e lo scenografo Andreas Reinhardt misero in discussione le tradizioni del teatro brechtiano. La classe politica del tempo non accettò la sfida lanciata dai modi sperimentali della
Berghaus, e Manfred Wekwerth subentrò come direttore artistico nel 1977.
Ciò nonostante il “nuovo dramma” trovò modo di irrompere sulla scena. Scrittori come Volker Braun e Georg Seidel, così come la produzione Urfaust di Horst Sagert, restituirono nuova linfa vitale a un repertorio altrimenti
ostacolato da politiche restrittive.
Nel 1992 con la gestione artistica di Matthias Langhoff, Fritz Marquardt, Heiner Müller, Peter Palitzsch e Peter Zadek, il Berliner Ensemble da teatro statale divenne una compagnia privata sovvenzionata dal Comune di Berlino.
La regia di Heiner Müller dello spettacolo di Brecht, La resistibile ascesa di Arturo Ui, con Martin Wuttke nel ruolo del protagonista, è stata una delle più celebri nella storia del Berliner Ensemble e è ancora in repertorio con oltre
365 repliche.

Nel settembre 1999 Claus Peymann è diventato direttore artistico del Berliner Ensemble e si è concentrato sul teatro contemporaneo, dirigendo anche i classici secondo una prospettiva moderna.
L’8 gennaio 2000 il Berliner Ensemble ha aperto con Brecht-Akte di George Tabori; nel 2001 lo spettacolo Riccardo II di Shakespeare diretto da Claus Peymann, fu invitato al 38. Berliner Theatertreffen e nel 2005 al Fadjir Theatre Festival Tehran/Iran, aggiudicandosi il premio Friedrich-Luft.
Dalla stagione 2002/2003, Claus Peymann ha diretto numerosi spettacoli di Bertolt Brecht: La madre, Santa Giovanna dei macelli e Madre Coraggio e i suoi figli nel 2005; tra le ultime produzioni la Trilogia della villeggiatura di Goldoni, nel dicembre 2009.
Tra i registi che lavorano con il Berliner Ensemble possiamo citare tra gli altri: Thomas Langhoff, Robert Wilson, Peter Stein, Peter Zadek, Luc Bondy, Philip Tiedemann, Manfred Karge e, nel 2009, Andrea Breth.
Al centro del lavoro del Berliner Ensemble c’è il teatro contemporaneo, compresi i debutti di testi in tedesco come Wolken.Heim e Und dann nach Hause, entrambi di Elfriede Jelinek; Die Eine und die Andere e Die Schändung
di Botho Strauß; Untertagblues e Spuren der Verirrten di Peter Handke e l’ultimo testo di Albert Ostermaier, Blue Mirrors, con la regia di Andrea Breth.
Per il cinquantesimo anniversario della morte di Brecht, nell’agosto 2006, il Berliner Ensemble ha dato vita a un grande Brecht Festival, che ha dimostrato l’attualità e l’importanza dell’opera del drammaturgo tedesco. Il festival ha ottenuto un grande successo di pubblico.
Nell’estate 2007 il Berliner Ensemble ha promosso un evento teatrale divenuto celebre: il regista Peter Stein ha messo in scena tutti tre gli atti del Wallenstein di Schiller – rappresentato in un’unica giornata nella location speciale della fabbrica di birra “Kindl-Halle” di Berlino, con Klaus Maria Brandauer come protagonista. La collaborazione tra i due è continuata nel 2008 con La Brocca Rotta di Heinrich von Kleist.
Il regista Robert Wilson ha diretto diversi spettacoli al Berliner Ensemble: nel 2003 Leonce und Lena di Georg Büchner, con le musiche di Herbert Grönemeyer, seguito nel 2005 da The Winter’s Tale di Shakespeare. Nel 2007
L’opera da tre soldi con la regia di Robert Wilson è andata in scena sullo stesso palcoscenico su cui debuttò nel 1928, riscuotendo un grande successo. La sua ultima produzione è Shakespeares Sonette, per cui il musicista Rufus Wainwright ha composto le musiche, il cui debutto è avvenuto nell’aprile 2009.

Biglietti:

platea I settore € 90,00
platea II settore € 75,00
palchi platea e I ordine centrali € 65,00
palchi platea e I ordine laterali € 50,00
palchi II e III ordine centrali € 50,00
palchi II e III ordine laterali € 40,00
loggione € 25,00