LAWRENCE D’ARABIA CHIUDE RAVENNA FESTIVAL

IL DESERTO UTOPICO E IN RIVOLTA DI LAWRENCE D’ARABIA
Fanny & Alexander presentano ‘T.E.L.’ primo episodio di un progetto sul complesso personaggio britannico
Venerdì 8 luglio e sabato 9 luglio, Artificerie Almagià, ore 21

Torna a Ravenna Festival la compagnia ‘Fanny & Alexander’, una tra le realtà più stimolanti della ricerca teatrale contemporanea. Nelle ultime due giornate ravennati presenterà il primo episodio di un progetto che parte dalle opere (‘Seven Pillars of Wisdom’, ‘Revolt in the desert’ e ‘The Mint’) e dalla figura storica di Thomas Edward Lawrence, ovvero Lawrence d’Arabia: ‘T.E.L., dispositivo per comunicazioni utopiche’, per due attori, collocati in due luoghi diversi e dunque con due pubblici differenti, testimoni simultanei. Ideato da Luigi De Angelis e Chiara Lagani, sarà messo in scena alle ‘Artificerie Almagià’ venerdì 8 luglio (replica sabato 9 luglio), in contemporanea con il Festival Internazionale del Teatro in Piazza di Santarcangelo. Sipario alle 21.

Dopo la conclusione del percorso incentrato su ‘Il Mago di Oz’, Luigi De Angelis e Chiara Lagani aprono un progetto pluriennale che si ispirerà alle opere e alla vita di Thomas Edward Lawrence, agente segreto, militare, archeologo e scrittore britannico; fu soprattutto uno fra i capi della rivolta araba di inizio Novecento e stratega della guerriglia, tecnica di combattimento per mezzo di veloci incursioni che teorizzerà nell’edizione del 1929 dell’Enciclopedia Britannica. Insomma una fra le figure storiche più complesse del secolo scorso.

Il primo episodio del progetto è rappresentato appunto da ‘T.E.L.’, ovvero ‘dispositivo per comunicazioni utopiche’. Due attori, Marco Cavalcoli e Chiara Lagani, sono collocati in due luoghi diversi, lontani nello spazio, forse anche nel tempo, appassionatamente protesi verso lo stesso irriducibile fantasma. E lo spettacolo si svolge davanti a due pubblici differenti, testimoni simultanei del loro possibile-impossibile dialogo, appena consci della propria reciproca presenza. In questo caso, le Artificerie Almagià di Ravenna e l’ex stabilimento Buzzi Unicem di Santarcangelo, dopo le ‘prime’ in simultanea di Torino e Napoli.

Al centro dello spazio scenico vi è un tavolo, un tavolino da campo, dove, come nel deserto, non c’è nulla ma c’è tutto, e dal quale partono tutti i suoni e vengono generate le voci e gli ordini. Lawrence, in smoking mimetico, si muove con un’iperattività devastante, in una vertigine di gesti e richiami, eseguendo gli ordini secchi del personaggio femminile, raffigurata in un quadro in abito da sera, analogamente mimetico.

Fra le riflessioni principali c’è, naturalmente, quella sulla possibilità stessa di ‘comunicare’, di trasferire la complessità di un messaggio da un punto all’altro dello spazio. “Non credo di amare nulla più del comunicare, una parola forse usurata – dice Chiara Lagani – ma importante, che traduce il motivo per cui si fa teatro, per cui ci si innamora”.

Il tema della comunicazione avrà un’altra declinazione con la rappresentazione del radiodramma ‘338171. TEL’, esclusivamente nella serata del 9 luglio. Un cronista in uno spazio ‘terzo’ intercetterà il dialogo tra i due attori, captando gli eventi acustici dei due spazi; l’evento sarà trasmesso sulle frequenze di radio San Marino.

Va poi segnalata la collaborazione per la progettazione sonora con il centro Tempo Reale di Firenze, fondato nel 1987 da Luciano Berio e tutt’ora punto di riferimento per la sperimentazione in campo musicale; insieme a Fanny & Alexander ha messo a punto un ‘tavolo preparato’ (appunto l’unico elemento scenico previsto dallo spettacolo), strumento degli attori. Tutti i suoni sono generati dal tavolo che, per l’attore, diventa il mezzo con il quale comunicare, la sua relazione con l’invisibile.

“Il tavolo che abbiamo creato – aggiunge Luigi De Angelis – è come il deserto, immagine fondamentale di questo progetto: non c’è nulla ma c’è tutto. Ci sono poi due spazi speculari, due tavoli, due assemblee. Lawrence stesso entrava nelle tende dei beduini e cercava di persuadere al gesto della rivolta, mimetizzandosi con la lingua e con i costumi del luogo. Ecco la compresenza di due spazi che tentano di comunicare e nello spettacolo si avvertirà una pressione sonora dell’altro luogo. Stiamo infatti lavorando al parallelismo fra l’utopia della libertà e la libertà del gesto artistico”.

Lo spettacolo è stato ideato da Luigi de Angelis e Chiara Lagani, che ne ha firmato anche drammaturgia, regia e spazio scenico; luci di Luigi de Angelis; le musiche sono di Mirto Baliani; progetto sonoro e sistemi interattivi sono stati ideati da Damiano Meacci/Francesco Casciaro (Tempo Reale). Consulenti artistici Tahar Lamri, Rodolfo Sacchettini; fotografia Enrico Fedrigoli; progettazione e realizzazione scenotecnica Nicola Fagnani (Ardis Lab); i costumi sono stati realizzati da Laura Graziani Alta Moda, su un’idea di Loredana Longo.

Produzione Ravenna Festival, Napoli Teatro Festival Italia, Fanny & Alexander, Tempo Reale; in collaborazione con il Festival delle Colline Torinesi e con Rai Radio 3.

Info 0544 249244 ravennafestival.org
Biglietto 20 euro (18 ridotto).
“I giovani al festival”: fino a 14 anni 5 euro, da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotte), fino a 26 anni ‘ridotti’.