La Brilli si trasforma in Locandiera

NANCY BRILLI

La Locandiera

di Carlo Goldoni

con (in o/a)

Fabio Bussotti, Giuseppe Marini, Maximilian Nisi

Scene Alessandro Chiti Costumi Nicoletta Ercole

Adattamento e regia di Giuseppe Marini

TURNO A Giovedì 30 gennaio 2014 ore 21

TURNO B Venerdì 31 gennaio 2014 ore 21

TURNO C Sabato 1 febbraio 2014 ore 21

TURNO D Domenica 2 febbraio 2014 ore 16

e con Fabio Fusco, Andrea Paolotti

Disegno luci Michelangelo Vitullo

“Spietata, modernissima e proto-strindberghiana lotta tra i sessi, La Locandiera, oltre a

sancire il mio esordio registico nel pianeta Goldoni, non ha mancato di esercitare nel

tempo, un lungo tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia

incantatrice.

Mistero che apre oggi delle possibili fessure di comprensione (e interpretazione) in quella

sorta di trattato, lucido e precisissimo, sull’egotismo o, meglio ancora, sul narcisismo (o

battaglia di narcisismi) che da sempre sembra trovare nella sfera amorosa il suo terreno di

applicazione privilegiato.

Nel deserto dei sentimenti, fra le macerie del desiderio, sempre più confuso e

confusamente recalcitrante al suo soccombere, l’Eros riemerge nell’accezione più odiosa,

quantunque comica e divertente nel caso del capolavoro goldoniano, quella che reca il

marchio della supremazia e della rivalsa. Nel perverso, quanto sterile, gioco di relazioni

pericolose, l’Amore è sostituito dalle sue recite e la finzione si serve dell’Amore stesso

come strumento e mai come autentica componente affettiva, fino al punto che il desiderio

(maschile) faticosamente ritrovato, viene deriso e sbeffeggiato prima di morire, sacrificato

sull’altare di un narcisismo (femminile) che tra calcolo, opportunismo, rivalsa, anche

interclassista (ma le cose non andranno affatto meglio tra componenti della stessa classe)

procede, costi quel che costi, senz’altro oggetto se non il proprio trionfo”. (Giuseppe Marini)

 NANCY BRILLI

L A  L O C A N D I E R A
di Carlo Goldoni
con (in ordine alfabetico)  Fabio Bussotti, Claudio Castrogiovanni, Maximilian Nisi
e con Fabio Fusco e Andrea Paolotti
scene Alessandro Chiti    costumi Nicoletta Ercole
adattamento e regia Giuseppe Marini

Il secondo appuntamento con il cartellone teatrale del Teatro Comunale di Cesenatico è con la rilettura di un grande classico, questa volta declinato su una protagonista femminile: venerdì 4 gennaio 2013 alle ore 21 è di scena La Locandiera di Carlo Goldoni, uno spettacolo firmato da Giuseppe Marini, con Nancy Brilli nei panni di Mirandolina.
Latrama de La Locandiera è nota: Mirandolina, interpretata da Nancy Brilli, attrice ricca di padronanza scenica e bellezza, giovane e attraente padrona di una locanda che gestisce con l’aiuto del cameriere Fabrizio, è assai ammirata e corteggiata dai suoi clienti e si diverte a civettare amabilmente con loro. A un certo punto, però, si trova alle prese con un Cavaliere particolarmente scontroso e misogino, che la tratta sgarbatamente e che deride continuamente gli altri ospiti per le loro svenevolezze, mostrandosi così il solo uomo immune al suo fascino. Ferita nell’orgoglio, la bella locandiera si arma allora di una fredda strategia seduttiva che farà capitolare il Cavaliere. Una semplice vittoria a lei però non può bastare, vuole il trionfo, e quando infine vedrà partire il malcapitato deluso e ferito, senza alcun rimorso annuncerà a tutti il proprio fidanzamento con Fabrizio.
Conflitti in nuce fra borghesia e aristocrazia, ma anche lotta tra i sessi, ed è questo che ne La Locandiera legge il regista Giuseppe Marini, trovandovi l’elemento emblematico di assoluta contemporaneità. Annota: «Spietata, modernissima e proto-strindberghiana lotta tra i sessi, La Locandiera non ha mancato di esercitare nel tempo, un lungo tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia incantatrice. Mistero che apre oggi delle possibili fessure di comprensione (e interpretazione) in quella sorta di trattato, lucido e precisissimo, sull’egotismo o, meglio ancora, sul narcisismo – o battaglia di narcisismi – che da sempre sembra trovare nella sfera amorosa il suo terreno di applicazione privilegiato. Nel deserto dei sentimenti, fra le macerie del desiderio, sempre più confuso e confusamente recalcitrante al suo soccombere, l’Eros riemerge nell’accezione più odiosa, quantunque comica e divertente nel caso del capolavoro goldoniano, quella che reca il marchio della supremazia e della rivalsa.»

Platea/palchi €. 18
Loggione €. 13
(per gli abbonati al Teatro di Cesenatico platea/palchi €. 13)

Per informazioni e prenotazioni Ufficio Cultura 0547 79274- cultura@cesenatico.it