Battiston si cimenta in Auster
STAGIONE TEATRALE DIEGO FABBRI 2014/2015 – MODERNO
Teatro dell’Archivolto
Giuseppe Battiston
L’invenzione della solitudine
© 1982 Paul Auster edito in Italia da Giulio Einaudi Editore
Musiche originali Stefano Bollani
Drammaturgia e regia Giorgio Gallione
Giovedì 5 febbraio 2015
di Paul Auster
Scene e costumi Guido Fiorato
Qualche settimana dopo l’inattesa morte del padre, Auster si ritrova nella grande casa di un genitore quasi estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi in una solitudine caparbiamente distaccata dal mondo e dagli affetti. Così, riscoprendo un padre semisconosciuto e assente attraverso tracce labili, oggetti e carte, il protagonista riscopre i frammenti di una esistenza estranea, che è in parte anche la propria, ripercorrendo la vita di un uomo che si è nascosto dal mondo.
Una ricerca del padre scomparso che lo costringe a fare i conti con una perdita, una mancanza che lo strazia come persona e come figlio. Ma la “musica del caso” vuole che lo stesso Auster, proprio in quei giorni, stia per abbandonare la moglie e, ineluttabilmente, anche l’amatissimo figlio.
In un mosaico di immagini, riflessioni, coincidenze e associazioni, il destino costringe così Auster a radiografare un’esistenza e a riflettere sulla difficoltà di essere insieme padre e figlio e su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite.
Dall’8 al 13 aprile 2014 al Piccolo Teatro Grassi
Giuseppe Battiston e “L’invenzione della solitudine”
Il testo di Paul Auster diretto da Giorgio Gallione per il Teatro dell’Archivolto. Un delicato ritratto di famiglia, una riflessione sulla difficoltà di essere figli e padri Vincitore di due premi Ubu e di tre David di Donatello, Giuseppe Battiston arriva al Piccolo Teatro di Milano con L’invenzione della solitudine di Paul Auster, in scena nella sala storica di via Rovello dall’8 al 13 aprile 2014.
“Un giorno c’è la vita… poi, d’improvviso, capita la morte”. Lo spettacolo, tratto dal primo romanzo di Auster (pubblicato nel 1979) e prodotto dal Teatro dell’Archivolto e dal Teatro Stabile di Genova, traccia un delicato ritratto di famiglia, tutto giocato sul filo della memoria, una commossa riflessione sulla difficoltà di essere figli e padri.
Battiston, diretto da Giorgio Gallione, esprime in modo toccante, con le parole di Auster, la sensazione che dietro ad ogni rapporto vi sia qualcosa di sconosciuto e insondabile. Un lato oscuro, un segreto che ciascuno di noi si porta dietro fino alla fine.
Qualche settimana dopo l’inattesa morte del padre, Auster si ritrova nella grande casa di un genitore quasi estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi in una solitudine caparbiamente distaccata dal mondo e dagli affetti. Così, attraverso tracce labili, oggetti e carte, il protagonista riscopre i frammenti di una esistenza estranea, che è in parte anche la propria, riscoprendo un padre semisconosciuto e assente e ripercorrendo la vita di un uomo che si è nascosto dal mondo. Una ricerca del padre scomparso che lo costringe a fare i conti con una perdita, una mancanza che lo strazia come persona e come figlio. “La musica del caso” vuole che lo stesso Auster, proprio in quei giorni, stia per abbandonare la moglie e, ineluttabilmente, anche l’amatissimo figlio. In un mosaico di immagini, riflessioni, coincidenze e associazioni, il destino costringe così Auster a riflettere sulla difficoltà di essere insieme padre e figlio e su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite.
Ricordo che a 5 anni mi ero dato un nuovo nome, John, perché tutti i cowboy si chiamavano John, e ogni volta che mia madre mi chiamava usando il nome vero io rifiutavo di rispondere. Ricordo che mi sarebbe piaciuto essere uno scoiattolo, perché volevo essere leggero e capace di balzare di albero in albero come volando. Ricordo che il mio colore preferito era il verde, e che ero certo che il mio orsetto avesse nelle vene sangue verde. E poi ricordo mio padre, come si protendeva sulla tavola per mangiare, con le spalle rigide, in un atto che gli serviva solo per alimentarsi, senza mai gustare il cibo.
Paul Auster
Piccolo Teatro Grassi (via Rovello, 2)
dall’8 al 13 aprile 2014
L’invenzione della solitudine
di Paul Auster
“L’invenzione della solitudine”, copyright (c) 1982 Paul Auster, edito in Italia da Giulio Einaudi Editore
con Giuseppe Battiston
regia Giorgio Gallione
scene e costumi Guido Fiorato
musiche Stefano Bollani
luci Aldo Mantovani
produzione Teatro dell’Archivolto / Teatro Stabile di Genova
Foto di scena Bepi Caroli
Orari: martedì e sabato ore 19.30; mercoledì, giovedì e venerdì ore 20.30; domenica ore 16.00.
Lunedì riposo.
Durata: 70 minuti senza intervallo.
Prezzi: platea 33 euro, balconata 26 euro.
Informazioni e prenotazioni 848800304 – www.piccoloteatro.org
Mercoledì 12 Febbraio 2014 Ore 21
Teatro dell’Archivolto
GIUSEPPE BATTISTON
L’invenzione della solitudine
di Paul Auster
drammaturgia e regia di Giorgio Gallione
Per la rassegna Protagonisti al Teatro Masini di Faenza, mercoledì 12 febbraio alle ore 21, il celebre attore Giuseppe Battiston proporrà la pièce L’invenzione della solitudine, intenso testo di Paul Auster, diretto da Giorgio Gallione.
Qualche settimana dopo l’inattesa morte del padre, Auster si ritrova nella grande casa di un genitore quasi estraneo, che ha abbandonato da anni la famiglia per ritirarsi in una solitudine caparbiamente distaccata dal mondo e dagli affetti. Così, riscoprendo un padre semisconosciuto e assente attraverso tracce labili, oggetti e carte, il protagonista riscopre i frammenti di una esistenza estranea, che è in parte anche la propria, ripercorrendo la vita di un uomo che si è nascosto dal mondo. Una ricerca del padre scomparso che lo costringe a fare i conti con una perdita, una mancanza che lo strazia come persona e come figlio. Ma la “musica del caso” vuole che lo stesso Auster, proprio in quei giorni, stia per abbandonare la moglie e, ineluttabilmente, anche l’amatissimo figlio.
In un mosaico di immagini, riflessioni, coincidenze e associazioni, il destino costringe così Auster a radiografare un’esistenza e a riflettere sulla difficoltà di essere insieme padre e figlio e su come il caso impercettibilmente governi le nostre vite.
Biglietti: da 11 a 22 €. Prevendite sabato 1 e mercoledì 12 febbraio dalle ore 10 alle ore 13 presso la Biglietteria del Teatro Masini.
Prenotazioni tel. (0546/21306) da lunedì 3 febbraio dalle 10 alle 13.
Prevendite online su vivaticket.it.
Info: 0546/21306 e accademiaperduta.it