Arriva anche a Ravenna Ouverture Alcina

Ouverture Alcina per la prima volta in scena a Ravenna: il 6 febbraio all’Almagià

Finalmente al Nobodaddy lo spettacolo che ha portato Ermanna Montanari a calcare le scene internazionali da Mosca a New York. Nel pomeriggio si riflette con lo studioso tedesco Hans-Thies Lehmann intorno alla sua teoria sul teatro post-drammatico.

Tratta dai materiali drammaturgici e musicali dell’Isola di Alcina, uno degli spettacoli cardine del Teatro delle Albe, Ouverture Alcina è una performance vocale intorno alla figura dell’omonima maga ariostesca, che vede in scena Ermanna Montanari, con il testo in dialetto romagnolo di Nevio Spadoni, le musiche originali di Luigi Ceccarelli e la regia di Marco Martinelli. In scena per la prima volta a Ravenna lunedì 6 febbraio alle 21 alle Artificerie Almagià, Ouverture Alcina è una performance-concerto in cui il teatro si sprigiona dal combattimento tra la voce e le musiche elettroacustiche, un’alchimia che fa dell’“incomunicabilità” di una lingua “ultralocale” il proprio punto di forza trasmutandolo in musica.
Nel poema rinascimentale di Ludovico Ariosto, la maga Alcina, dopo aver sedotto diversi cavalieri per poi tramutarli in cani, porci e alberi, si innamora di uno di essi perdendo così il suo potere d’incantatrice. Da lui abbandonata si riduce a una pena straziante e inguaribile, e vorrebbe morire ma non può, perché come scrive Ariosto, “le fate morir sempre non ponno”.
Il componimento di Spadoni, calato nella profonda campagna romagnola e nella sua potenzialità onirica, ritrae un’Alcina contadina, custode di un grande canile e tutrice della sorella impazzita d’amore per uno straniero, uomo col quale la gente dice che lei stessa si sia presa piacere.
Ouverture Alcina è la sovrapposizione di queste due storie legate dal girare a vuoto della fissazione amorosa, ed è il “canto” immobile di una ferita d’amore. “È un concerto-performance dove la voce e la musica formano la stessa materia scenica. Non c’è azione, non c’è dramma: solo l’errare della voce vagabonda, visione fabulatoria in cui ci si può perdere come nello schianto dei sogni” affermano Marco Martinelli e Ermanna Montanari, che con la sua vocalità magnetica si è aggiudicata ben quattro Premi Ubu come “migliore attrice italiana”.
La maga è sola in scena, si muove in uno spazio buio, a tratti attraversato da lampi di luce, che ne mostrano il corpo dolente come quello di una danzatrice butoh, all’interno di uno spazio sonoro orchestrato in diretta dallo stesso compositore.
“Il termine ‘ouverture’ – proseguono Martinelli e Montanari – è noto in musica soprattutto come introduzione alle opere liriche, ma nell’Ottocento ha designato anche sinfonie autonome, come l’Ouverture 1812 di Ciaikovski. È in tal senso che abbiamo scelto questo termine, anche per il suo stare sospeso e ambiguo tra la sfera musicale e quella psichica: ‘ouverture’, apertura, introduzione all’universo mentale di Alcina, al suo vorticoso precipitare”.
Ouverture Alcina – prodotto da Ravenna Teatro/Teatro delle Albe e Ravenna Festival – ha calcato le scene di importanti teatri in diverse parti del mondo – Wroclav (Polonia), Tunisi (Tunisia), Limoges (Francia), Berlino (Germania), New York (Stati Uniti) e Mosca (Russia) – prima di approdare al palcoscenico ravennate all’interno della programmazione teatrale curata dalle stesse Albe/Ravenna Teatro sotto il titolo Nobodaddy.

Lo stesso giorno, lunedì 6 febbraio, alle 17 al Teatro Rasi, si terrà l’atteso incontro con lo studioso tedesco che ha teorizzato la nozione di teatro post-drammatico Hans-Thies Lehmann (Professore Emerito di studi teatrali della Goethe-Universität di Francoforte). Intitolato Ripartire dal postdrammatico e condotto da Gerardo Guccini (docente di Drammaturgia al Dams dell’Università di Bologna) l’incontro rappresenta un’occasione esclusiva di approfondimento del linguaggio teatrale contemporaneo e delle rinnovate forme di composizione scenica. L’incontro, a cui partecipa in veste di interlocutrice e traduttrice anche la drammaturga Sonia Antinori, è patrocinato dal Dipartimento di Musica e Spettacolo – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e rientra nelle attività che supportano la candidatura di Ravenna a Capitale Europea della Cultura 2019.

Per informazioni e prenotazioni Ravenna Teatro, via di Roma 39, Ravenna – tel. 0544 36239 oppure 3337605760, mail: nobodaddy@ravennateatro.com