Il cappotto

Stagione di Prosa 2014/2015

GIOVEDI 20 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO A)

VENERDI 21 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO B)

SABATO 22 NOVEMBRE ore 20.30 (TURNO C)

DOMENICA 23 NOVEMBRE ore 16.00 (TURNO D)

IL CAPPOTTO

di Vittorio Franceschi

liberamente ispirato all’omonimo racconto di Gogol’

con Vittorio Franceschi,

Umberto Bortolani, Marina Pitta,

Federica Fabiani, Andrea Lupo, Giuliano Brunazzi,

Matteo Alì, Alessio Genchi, Stefania Medri

regia Alessandro D’Alatri

scene Matteo Soltanto

costumi Elena Dal Pozzo

musiche Germano Mazzocchetti

suono Giampiero Berti

regista assistente Gabriele Tesauri

Emilia Romagna Teatro Fondazione

luci Paolo Mazzi

Il cappotto è uno dei racconti più famosi di tutta la letteratura mondiale, scritto da Nikolaj Vasil’evič Gogol’ nel 1842 e già al centro di un adattamento cinematografico firmato nel 1952 da Alberto Lattuada con Renato Rascel protagonista.

Vittorio Franceschi ne ha tratto una propria versione teatrale che lo vede anche protagonista sotto la direzione di Alessandro D’Alatri, regista diviso tra cinema, teatro e pubblicità, che torna a collaborare con Franceschi dopo Il sorriso di Daphne, spettacolo vincitore, tra gli altri, del Premio “ETI – Gli Olimpici del Teatro” 2006 e del Premio Ubu “Nuovo testo italiano” 2006.

Ambientato nella Russia zarista, Il cappotto racconta, tra realismo e ironia, la vicenda umana del piccolo funzionario Akàkij Akàkievic Bašmàckin che vive serenamente della propria anonima attività di copista, sino al momento in cui, costretto dalle convenzioni sociali e dall’arbitrio degli arroganti più che dal freddo dell’inverno, deve comprarsi un nuovo cappotto, per sostituire il vecchio, troppo liso per essere presentabile. L’arrivo del nuovo indumento, acquistato dal sarto Petròvic risparmiando fino all’ultimo centesimo, è per lui un evento importante, che sembra fargli guadagnare il rispetto dei colleghi e dei superiori, finché non gli viene rubato. Inizia così la sua agonia, in una vana ricerca di giustizia…

Rispettando in larga parte la trama e firmando totalmente i dialoghi, assai scarsi nel testo originale Franceschi ci consegna la storia di un innocente, o per meglio dire di un uomo semplice colpito da uno speciale accanimento del destino. «È la storia, credo – scrive l’autore e protagonista – della maggioranza degli esseri umani, dei “copisti della vita” i quali mandano avanti il mondo pur subendone le violenze e gli insulti, e ripetendone all’infinito le parole e gli usi, i sentimenti e i desideri, i sogni e i naufragi. Quindi si parla di noi, anche se Gogol’ questo racconto l’ha scritto nel lontano 1842. Credo che un grave errore sarebbe stato quello di trasferire la storia di Akàkij nei giorni nostri, come spesso si usa fare con i classici. Non ce n’è bisogno. Siamo tutti vecchi Pietroburghesi. Di quella città conosciamo a fondo gli angoli delle strade, i volti dei passanti, le voci, i rumori e gli odori, perché sono gli stessi di Milano e di Torino, di Bologna e di Genova, di Roma e di Napoli e di tutte le città italiane di oggi e di sempre. La marmaglia rapace dei presuntuosi, dei vili, delle mezze calzette, dei barattieri e dei prepotenti cammina e traffica al nostro fianco, come camminava e trafficava al fianco di Akàkij Akàkievič ai tempi dello Zar Nicola I».

«Ho affrontato la regia – scrive Alessandro D’Alatri nelle sue note – cercando di dilatare i confini del reale, proprietà esclusiva del teatro, restituendo una continuità al racconto come se non dovesse esistere mai una interruzione. Se fosse un film sarebbe un unico piano sequenza che seguendo il candore di un umile personaggio ci accompagna tra le pieghe dei vizi e della corruzione della condizione umana. Un viaggio che, nonostante la distanza storica, ci fa sentire tutta la contemporaneità dell’opera».

Sabato 8 novembre alle ore 18 presso il Teatro Rossini, per la rassegna Gli Incontri del Rossini, organizzata in collaborazione con l’Associazione Amici del Teatro Rossini, VITTORIO FRANCESCHI e la compagnia incontreranno il pubblico lughese.

Le recite dello spettacolo saranno giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 novembre alle 20,30 e domenica 23 novembre alle 16.