Torna nella città del debutto, La cambiale di matrimonio

La cambiale di matrimonio di Gioachino Rossini al Teatro Malibran

In contemporanea con Věc Makropulos al Teatro La Fenice, da sabato 16 marzo 2013 alle ore 19.00 (turno A) andrà in scena al Teatro Malibran La cambiale di matrimonio, farsa comica per musica in un atto di Gioachino Rossini su libretto di Gaetano Rossi tratto dall’omonima commedia di Camillo Federici, andata in scena per la prima volta il 3 novembre 1810 al Teatro Giustiniani di San Moisè.
Prima delle cinque farse composte dal giovane Rossini per il teatro veneziano tra il 1810 e il 1813, e opera d’esordio del diciottenne compositore, La cambiale di matrimonio costituisce la terza produzione dell’«Atelier della Fenice al Teatro Malibran», un progetto con il quale la Fondazione Teatro La Fenice si propone di valorizzare il Teatro Malibran come centro di produzione sperimentale, attraverso una programmazione continuativa e articolata capace di coinvolgere le giovani energie artistiche presenti sul territorio veneziano. A tal fine la Fenice si è consorziata con i principali istituti cittadini di formazione artistica – l’Accademia di Belle Arti, il Conservatorio Benedetto Marcello e l’Università Ca’ Foscari – per sperimentare un nuovo modello produttivo che avvalendosi delle capacità organizzative e produttive del Teatro possa dare ai giovani più dotati la possibilità di esprimersi artisticamente e di formarsi professionalmente attraverso un lavoro di concreta realizzazione teatrale.
Il progetto, che si avvale del coordinamento e della supervisione del direttore della produzione artistica Bepi Morassi, prevedecome prima tappa la messa in scena delle cinque farse giovanili rossiniane, con la regia di alcuni importanti registi italiani e con scene, costumi e luci affidate in ogni loro aspetto (dalla ricerca progettuale alla realizzazionemateriale) agli studenti della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. Particolarmente significativo per la storia musicale veneziana, il ciclo rossiniano permetterà di ripercorrere un itinerario storico e artistico che ha contribuito al prestigio della città e dei suoi spazi teatrali cosiddetti minori: scritti da Rossini per il Teatro San Moisè, i cinque atti unici furono infatti presto ripresi in importanti piazze italiane ed europee, determinando l’inizio della fama internazionale del giovane compositore.
L’allestimento della Cambiale di matrimonio, che fa seguito a quelli dell’Inganno felice e dell’Occasione fa il ladro proposti nel febbraio e nell’ottobre 2012, vedrà il coinvolgimento anche dell’Orchestra e degli studenti delle scuole di canto del Conservatorio Benedetto Marcello, che si alterneranno in alcune recite all’Orchestra del Teatro La Fenice e alla compagnia di giovani interpreti formata dalla direzione artistica della Fenice nell’ambito dell’Atelier Malibran.
La concertazione della Cambiale di matrimonio sarà affidata a Stefano Montanari, che nelle cinque recite di marzo dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice e la compagnia dell’Atelier formata dal baritono Omar Montanari (già interprete dell’Inganno felice e dell’Occasione fa il ladro) nel ruolo di Tobia Mill, dal soprano Marina Bucciarelli (già interprete dell’Inganno) nel ruolo di Fannì, dal tenore Giorgio Misseri (già interprete dell’Occasione) nel ruolo di Edoardo Milfort, dal baritono Marco Filippo Romano (già interprete dell’Inganno) nel ruolo di Slook, dal baritono Armando Gabba nel ruolo di Norton e dal soprano Rossella Locatelli nel ruolo di Clarina. Maestro al fortepiano Stefano Gibellato.
Le quattro recite di aprile saranno invece accompagnate dall’Orchestra del Conservatorio Benedetto Marcello diretta da Giovanni Battista Rigon. I ruoli di Tobia Mill ed Edoardo Milfort saranno nuovamenteaffidati a Omar Montanari e Giorgio Misseri, quello di Fannì alle allieve del Conservatorio di Venezia Giulia Bolcato (recite fuori abbonamento) e Mirjana Pantelic (recite per le scuole), quello di Slook a Marco Filippo Romano (recite fuori abbonamento) e all’allievo del Conservatorio di Venezia Paolo Ingrasciotta (recite per le scuole), quello di Norton all’allievo delConservatorio di Padova Gianluca Monti, e quello di Clarina alle allieve del Conservatorio di Venezia Serena Bozzo (recite fuori abbonamento) e Urangoo Batbayar (recite per le scuole). Maestro al fortepiano, come in marzo, Stefano Gibellato.
La regia dello spettacolo, che conterrà un delicato omaggio a Venezia, sarà di Enzo Dara, uno dei migliori bassi buffi rossiniani e donizettiani degli anni ’70 e ’80, che da alcuni anni si dedica all’attività didattica e alla regia d’opera. Scene, costumi e luci saranno opera della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia guidata dai tutors Paola Cortelazzo (laboratorio progettazione costumi), Giuseppe Ranchetti (laboratorio scene), Giovanna Fiorentini (laboratorio costumi) e Fabio Barettin (laboratorio luci), su progetti degli studenti Stefano Crivellari (scene), Federica Miani (costumi), Sara Martinelli (costruzioni), Elisa Ottogalli (luci) e Riccardo Longo (attrezzeria) realizzati in appositi laboratori cui hanno partecipato una sessantina di studenti dell’Accademia.
La prima di sabato 16 marzo 2013 sarà seguita da quattro repliche nel mese di marzo, mercoledì 20 (turno D) alle 19.00, venerdì 22(turno C) alle 17.00, domenica 24 (turno B) alle 15.30 e giovedì 28 (turno E) alle 19.00, e da quattro repliche nel mese di aprile, due pomeridiane fuoriabbonamento venerdì 12 alle 19.00 e domenica 14 alle 15.30, e due antimeridiane per le scuole martedì 16 e mercoledì 17 alle 10.30.

Rappresentata per la prima volta il 3 novembre 1810 alTeatro Giustiniani di San Moisè, primo di cinque lavori nel campo della farsa prodotti dal giovane Gioachino Rossini (allora diciottenne) per Venezia, La cambiale di matrimonio ottenne unvivo successo, anche se non venne recensita sul principale giornale della città. Ma la data resta fra le più importanti d’ogni tempo per il teatro musicale, visto che proprio con questo titolo il Cigno di Pesaro debuttò come operista. E certo La cambiale di matrimonio è ben più che l’esordio di un futuro dominatore delle scene.
La commedia omonima di Camillo Federici (Torino, 1793) era già stata musicata tre anni prima da Carlo Coccia, ma il librettista veronese Gaetano Rossi, futuro collaboratore di Rossini per Tancredi (1813) e Semiramide (1823), trattò la vicenda con maggior originalità, concentrando l’azione in un solo atto ed evitando, per quanto possibile, i topoi più frusti dell’epoca. Ne venne fuori una vicenda in cui anche il lato sentimentale trovò il suo posto, contribuendo a distanziare il genere della farsa dalle trovate più dozzinali, per portarla nell’orbita del genere sentimentale.
E le novità musicali non mancano nella Cambiale: non solo vi esplode il talento comico di un autore che ha rappresentato l’elemento buffo per eccellenza nel teatro musicale, ma numerose pagine d’intenso lirismo attestano una disposizione verso il primo romanticismo che precede la stagione donizettiana e belliniana con esiti già compiuti, tanto che questa farsa, come le quattro successive, si avvicina molto alle maniere del genere più nobile di mezzo carattere.
Al centro del libretto, organizzato in otto numeri, vi è il contrasto tra generazioni e tra usanze di paesi lontani. Due giovani vorrebbero sposarsi, ma un padre-padrone lo impedisce. Per fortuna lo sposo designato dal genitore è un forestiero, un canadese di bizzarri costumi ma di buon cuore: egli difende i due innamorati e cede infine al rivale il documento, una cambiale, che avrebbe dovuto garantirgli il possesso della fanciulla.