Per il Centenario di Britten torna Rape of Lucretia

THE RAPE OF LUCRETIA, LA VIOLENZA SULLE DONNE DI TUTTI I TEMPI NELL’OPERA DI BENJAMIN BRITTEN
Al Teatro Valli di Reggio Emilia venerdì 5 aprile (ore 20.00) e domenica 7 aprile (ore 15.30), l’opera di scottante attualità: regia Daniele Abbado, Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Jonathan Webb

“The Rape of Lucretia” (Lo stupro di Lucrezia) di Benjamin Britten affronta un tema drammatico e di grande attualità: la violenza sulle donne.
L’opera, che andrà in scena al Teatro Valli di Reggio Emilia venerdì 5 aprile (ore 20.00) e domenica 7 aprile (ore 15.30), scritta all’indomani dell’Olocausto, gioca con la simmetria tra quell’epoca terribile e un’interpretazione della romanità, di cui Lucrezia diviene simbolo. Una società violenta che cresce individui violenti è quella fotografata da Britten, spettatore degli orrori della guerra, la cui ombra cade anche su questa Lucrezia del 510 a.C. E che porta con sé un tema quanto mai attuale anche oggi: lo stupro e l’innocenza violata.
Nessun’altra voce del Novecento ha eguagliato il tono tragico del teatro musicale di Britten, i cui personaggi tanto più cercano con forza di raggiungere la felicità, quanto più muoiono in una cupa e disperata solitudine. Il pubblico di oggi rimane colpito dalla modernità di The Rape, dalla capacità della musica di Britten di parlare senza retorica e con freschezza di linguaggio di una tragedia antica, ma sempre attuale.
Un’opera senza tempo proposta nell’allestimento con la regia di Daniele Abbado che, andato in scena a Genova nel 1999, fu ripreso da “I Teatri” reggiani già nel 2004 , e che ora viene riproposto con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Jonathan Webb, in una coproduzione che coinvolge anche i Teatri di Firenze e di Ravenna. Essenziale e raffinata, tesa e chiara, la produzione si avvale delle proiezioni video di Luca Scarzella e delle scene, costumi e luci di Gianni Carluccio. Presentata, nel 2007, anche al Teatro Real di Madrid, dove ha ricevuto ovazioni dal pubblico ed un’entusiastica recensione del quotidiano nazionale El Pais (“…..in quest’opera importa, e molto, la messa in scena. E quella di Daniele Abbado è splendida”), “The Rape of Lucretia” racconta l’orrore per l’innocenza tradita e la condanna dell’ingiustizia, perpetrata dalla società a danno degli individui.
La storia è quella di Lucrezia, donna di specchiata virtù dell’antica Roma, all’epoca dei conflitti con gli Etruschi, che viene violentata nel suo letto dall’usurpatore Tarquinio, ultimo re di Roma, mentre sogna il ritorno del marito Collatino. Non reggendo all’infamia, la donna si uccide davanti allo stesso Collatino, nonostante egli la rassicuri sul suo amore e tenti di convincerla che nessun corpo può essere realmente violato se lo spirito non è consenziente.
Prima delle tre opere da camera di Britten, The rape of Lucretia fu rappresentata per la prima volta a Glyndebourne nel 1946 su libretto di Ronald Duncan, tratto dal dramma Le viol de Lucrèce di André Obey, dalla Storia di Roma di Tito Livio e dal poema The rape of Lucrece di Shakespeare. Il soggetto dell’opera era stato suggerito da Eric Crozier, produttore del Peter Grimes, andato in scena a Londra solo un anno prima ancora sotto le rovine della guerra, e grazie al quale Britten si era affermato nel teatro musicale.
Oltre al re Tarquinio, con i generali Giunio e Collatino, e Lucrezia, con la nutrice Bianca e l’ancella Lucia, Britten e Duncan hanno mantenuto i due personaggi che mediano tra il pubblico e la scena già presenti nel dramma di Obey, il coro maschile e il coro femminile, ciascuno interpretato da un solo cantante.
Benjamin Britten, di cui quest’anno ricorre il centenario della nascita, ha molto trattato il tema dell’innocenza violata, ma è solo in questo caso che esso viene accostato in una prospettiva femminile.
Alla guida dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino è Jonathan Webb, direttore inglese di vasta esperienza lirica, avendo diretto ormai più di settanta opere, ma apprezzatissimo in tutto il mondo anche nel campo sinfonico.
Delle quindici opere scritte da Benjamin Britten, cinque sono state messe in scena Reggio Emilia: “Billy Bud” nel 1974, “Albert Herring” nel 1980 ed ancora nel 1989, “The rape of Lucretia” nel 2004, “Peter Grimes” nel 2005, “A midsummer nigth dream” nel 2010.

TEATRO VALLI Reggio Emilia
Venerdì 5 aprile 2013, ore 20.00; domenica 7 aprile 2013, ore 15.30

musica di Benjamin Britten

MALE CHORUS Gordon Gietz
FEMALE CHORUS Susannah Glanville/Cristina Zavalloni
COLLATINUS Joshua Bloom
JUNIUS Philip Smith
TARQUINIUS Jacques Imbrailo
LUCRETIA Kirstin Chavez/Julianne Young
BIANCA Gabriella Sborgi
LUCIA Laura Catrani
Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino

direttore Jonathan Webb
regia Daniele Abbado
scene, costumi e luci Gianni Carluccio
video Luca Scarzella

allestimento de I Teatri di Reggio Emilia
In coproduzione con Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, I Teatri di Reggio Emilia, Teatro Alighieri di Ravenna

Britten e la condanna delle ingiustizie della società
The rape of Lucretia in scena il 22 e 24 marzo all’Alighieri
Venerdì 22 marzo ore 20.30 e domenica 24 ore 15,30

Il 2013 è anno di grandi celebrazioni. Oltre al bicentenario verdiano e wagneriano, non va dimenticato il centenario della nascita di Benjamin Britten che il Teatro Alighieri ricorderà presentando The rape of Lucretia – opera mai allestita prima d’ora a Ravenna – in programma venerdì 22 marzo alle 20.30 e domenica 24 marzo alle 15.30.
Realizzata in coproduzione con Il Maggio Musicale Fiorentino e i Teatri di Reggio Emilia, con l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Jonathan Webb, l’opera viene proposta nel fortunato allestimento firmato da Daniele Abbado per il Teatro Carlo Felice di Genova nel 1999 e poi riproposto con successo a Modena, Firenze, Siviglia e Madrid.

The rape of Lucretia fu rappresentata per la prima volta a Glyndebourne nel 1946 su libretto di Ronald Duncan tratto dal dramma Le viol de Lucrèce di André Obey, dalla Storia di Roma di Tito Livio e dal poema The rape of Lucrece di Shakespeare. Il soggetto dell’opera era stato suggerito da Eric Crozier, produttore del Peter Grimes, andato in scena a Londra solo un anno prima ancora sotto le rovine della guerra, e grazie al quale Britten si era affermato come rinnovatore del teatro musicale. The rape of Lucretia è la prima delle “opere da camera” che Britten scrisse: prevede infatti solo dodici esecutori, col direttore che accompagna i recitativi al pianoforte. La parsimonia nella compagine strumentale tuttavia non è a scapito delle potenzialità espressive. Al contrario, le qualità timbriche degli strumenti sono impiegate per improvvisi cambi di atmosfera e per concorrere ad una raffinata architettura drammaturgica, nella quale le parti solistiche acquisiscono grande rilevanza.

Il tema è quello dello stupro di Lucrezia, fedele al marito Collatino, da parte di Tarquinio, l’ultimo re di Roma, di stirpe etrusca. L’episodio viene ricordato da Livio nella narrazione relativa al passaggio dalla monarchia alla repubblica. Oltre al re Tarquinio, con i generali Giunio e Collatino, e Lucrezia, con la nutrice Bianca e l’ancella Lucia, Britten e Duncan hanno mantenuto i due personaggi che mediano tra il pubblico e la scena già presenti nel dramma di Obey, il coro maschile e il coro femminile, ciascuno interpretato da un solo cantante.

La violenza sui deboli e la condanna delle ingiustizie della società sono temi particolarmente sentiti da Britten e ricorrenti nelle sue opere, in un commento rilasciato a «The Times» nel 1948 ebbe a dire: “più è violenta la società, più è violento l’individuo”.
Daniele Abbado nella sua messa in scena si concentra sulla straordinaria capacità inventiva della musica cui è affidato il compito di esprimere i continui mutamenti espressivi del racconto scenico.
L’alternanza di leitmotive e le invenzioni melodiche, timbriche e armoniche sono il risultato di un accurato lavoro condotto da Britten insieme al librettista. “Britten aveva un appassionato rispetto e amore per le parole” osservava Myfanwy Piper, che ha redatto i libretti per The Turn of the Screw, Owen Wingrave e Death in Venice: “La parola che esprime dolore o gioia, nello sforzo o nella naturalezza di un’ordinaria conversazione è parte integrante della musica affidata alla voce come la nota stessa che la sostiene: parola e nota sono una sola cosa, non due. Perciò usare un termine che non è autentico rispetto alle esigenze del momento, o stravolgere il linguaggio usando un’enfasi sbagliata o un’innaturale inversione è come sbagliare una nota, colpisce e offende […] Ho imparato tutto questo andando alle prove e alle rappresentazioni di tutte le opere di Britten dal 1946 (The Rape of Lucretia) in poi molto prima, dunque, che vi fosse alcun progetto di lavorare con lui come librettista”.

Lucrezia avrà come interpreti Julianne Young (22) e Kirstin Chavez (24); Jacques Imbrailo sarà Tarquinius, Joshua Bloom Collatinus, Philip Smith Junius, Laura Catrani Lucia e Gabriella Sborgi Bianca. Il Coro maschile sarà interpretato da John Daszak, quello femminile da Cristina Zavalloni (22) e Susannah Gianville (24). Scene, costumi e luci sono affidate a Gianni Carluccio, mentre la regia video è di Luca Scarzella. L’opera, rappresentata in lingua originale, avrà i sopratitoli in italiano.

La Stagione d’Opera e Danza del Teatro Alighieri è resa possibile grazie al contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e al sostegno di Cmc e Unicredit.

‘Prima dell’opera’. Martedì 19 marzo alle 17.30 (ingresso libero), nella Sala Arcangelo Corelli del Teatro Alighieri, la presentazione dell’opera sarà curata da Guido Barbieri.

Info e prevendite: tel. 0544 249244 – ravennafestival.org
Biglietti: da 14 a 45 euro. Speciale Giovani: under 14 (con adulto) € 5 | 14-18 anni 50% tariffe ridotte | Under 26 tariffe ridotte
Prima dell’opera: Guido Barbieri presenta ‘The rape of Lucretia’ di Britten
Martedì 19 marzo ore 17.30 | Teatro Alighieri, Sala Arcangelo Corelli
In collaborazione con la Società Dante Alighieri di Ravenna

Martedì 19 marzo alle 17.30 nella Sala Corelli del Teatro Alighieri (ingresso libero) il nuovo appuntamento con “Prima dell’opera”, relatore Guido Barbieri, sarà dedicato a ‘The rape of Lucretia’ di Benjamin Britten. Nel centenario della nascita dell’autore e per la prima volta a Ravenna, l’opera in scena all’Alighieri venerdì 22 marzo alle 20,30 (replica domenica 24 alle 15.30) sarà proposta nel fortunato allestimento firmato da Daniele Abbado per il Teatro Carlo Felice di Genova nel 1999 e poi riproposto con successo a Modena, Firenze, Siviglia e Madrid. In buca l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino diretta da Jonathan Webb,

Prima delle tre opere da camera di Britten, The rape of Lucretia fu rappresentata per la prima volta a Glyndebourne nel 1946 su libretto di Ronald Duncan tratto dal dramma Le viol de Lucrèce di André Obey, dalla Storia di Roma di Tito Livio e dal poema The rape of Lucrece di Shakespeare. Il soggetto dell’opera era stato suggerito da Eric Crozier, produttore del Peter Grimes, andato in scena a Londra solo un anno prima ancora sotto le rovine della guerra, e grazie al quale Britten si era affermato come rinnovatore del teatro musicale.

Il tema è quello dello stupro di Lucrezia, fedele al marito Collatino, da parte di Tarquinio, l’ultimo re di Roma, di stirpe etrusca. L’episodio viene ricordato da Livio nella narrazione relativa al passaggio dalla monarchia alla repubblica. Oltre al re Tarquinio, con i generali Giunio e Collatino, e Lucrezia, con la nutrice Bianca e l’ancella Lucia, Britten e Duncan hanno mantenuto i due personaggi che mediano tra il pubblico e la scena già presenti nel dramma di Obey, il coro maschile e il coro femminile, ciascuno interpretato da un solo cantante.

Guido Barbieri, critico musicale del quotidiano La Repubblica, insegna Storia ed estetica della Musica presso il Conservatorio “A. Casella” di L’Aquila. Per trent’anni conduttore e consulente di Radio 3 collabora attualmente al ciclo “Lezioni di musica”. E’ direttore artistico della Società dei Concerti “B. Barattelli” di L’Aquila e degli “Amici della Musica” di Ancona, nonché consulente editoriale del Petruzzelli di Bari. Autore di testi musicologici e di testi drammaturgici, gli è stato assegnato nel 2006 il “Premio Feronia” per la critica musicale.

Info 0544 249244 – teatroalighieri.org