Il furioso all’isola di san Domingo in tour

“Il furioso all’isola di San Domingo” immerso nel mondo fiabesco di Emanuele Luzzati
L’opera di Donizetti al Teatro Alighieri sabato 15 febbraio (ore 20.30) e domenica 16 (ore 15.30)

La stagione d’opera del Teatro Alighieri prosegue all’insegna del sorriso e della leggerezza con Il furioso all’isola di San Domingo, melodramma in due atti di Gaetano Donizetti in scena sabato 15 febbraio alle 20.30 e domenica 16 alle 15.30. La regia dello spettacolo – presentato nel nuovo allestimento creato grazie all’impegno congiunto di sei teatri di tradizione italiani: Bergamo, Piacenza, Modena, Savona, Rovigo e Ravenna – è di Francesco Esposito che trasporta il pubblico nel mondo fiabesco immaginato dal famoso illustratore e scenografo genovese Emanuele Luzzati, scomparso nel 2007, i cui disegni e bozzetti di gusto tipicamente naïf, ritrovati in una soffitta, sono stati appositamente recuperati e realizzati per questa produzione da Michele Olcese. I coloratissimi costumi sono di Santuzza Calì, mentre Maria Cerveira ha curato le coreografie. Sul versante musicale l’opera, che si avvale della revisione critica sull’autografo pubblicata dalla Fondazione Donizetti e curata da Maria Chiara Bertieri, è affidata al Maestro Giuseppe Di Stefano alla guida dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, mentre il Coro del Teatro Municipale di Piacenza è diretto da Corrado Casati. Il cast vocale, poi, vedrà impegnati alcuni dei più noti interpreti italiani: il baritono Simone Alberghini nel ruolo di Cardenio, mentre in quello dell’amata Eleonora si alterneranno Cinzia Forte e Paola Cigna, come per Fernando che vedrà avvicendarsi Francesco Marsiglia e Lu Yuan, inoltre, Leonardo Galeazzi sarà Bartolomeo, Marianna Vinci Marcella, mentre a dar voce al buffo servo Kaidamà concorreranno Filippo Morace e Federico Longhi.

Opera semiseria su libretto di Jacopo Ferretti, di rara esecuzione moderna, Il furioso debuttò nel gennaio 1833 al Teatro Valle di Roma, con tale successo da spingere il critico londinese dell’Harmonicom, che vi assistette, a dichiarare: “È questo di gran lunga lo spettacolo di maggior successo che si sia allestito in un teatro italiano da molto tempo”. Il titolo andò in scena nel giro di pochi anni alla Scala di Milano, per 36 rappresentazioni, al Teatro Regio di Parma, a Venezia, al Teatro Comunale di Bologna, eppoi a Napoli, Lisbona, San Pietroburgo, Londra e Parigi. Per quanto riguarda Ravenna, le uniche rappresentazioni risalgono al 1840 e al 1850, entrambe al Teatro Comunicativo.

Il furioso, come la più nota Linda di Chamounix, s’inserisce a pieno titolo nel filone della cosiddetta opera semiseria ove coesistono, senza reciproca contaminazione, elementi mutuati dal melodramma serio con situazioni e personaggi provenienti dall’opera buffa. Uno degli aspetti più interessanti di questa opera risiede certamente nella figura di Cardenio, il protagonista, cui Donizetti dedica pagine di grande pregio, come la cavatina Raggio d’amor parea o l’arioso Ma dì, perché tradirmi? prima dell’incontro con Eleonora, nel quale l’orchestra accenna le battute iniziali della celebre romanza di Nemorino Una furtiva lagrima. In effetti, si tratta della prima grande parte per baritono composta da Donizetti e non è un caso che a sostenerla alla prima rappresentazione fosse stato scelto proprio Giorgio Ronconi, all’epoca ventiduenne, considerato il primo grande baritono della storia. Ed è per questo che al “Furioso” si riconosce un’importanza fondamentale nella definizione di questa tipologia vocale, che caratterizzerà poi lo sviluppo, segnatamente verdiano, del teatro ottocentesco tanto da condurre a ruoli come quello di Nabucco (interpretato al debutto dallo stesso cantante).

Regista dell’opera, come si è detto, è Francesco Esposito, che in passato ha già affrontato titoli donizettiani come Lucia di Lammermoor e Anna Bolena. «Ho sempre pensato che il teatro sia un luogo in cui, grazie alla suggestione della musica o del testo, si possono raccontare storie… Il tempo della fiaba ha le sue caratteristiche, che presentano analogie con il sogno e questo spettacolo credo sia per tutte le persone, di qualsiasi età, che hanno voglia di sognare un mondo dove tutto si può cambiare riconoscendo di aver sbagliato». «Spero – continua il regista – di essere riuscito ad interpretare quanto il Maestro Luzzati desiderava raccontare con i disegni del suo Furioso e di aver saputo narrare una bella storia». Infatti, l’originale allestimento scenografico, non si può negare, è la vera peculiarità e il punto di forza di questo allestimento che parte da un progetto inedito di Emanuele Luzzati, ripreso da Michele Olcese, che ne fu assistente. «Molti anni fa – racconta lo scenografo – il Teatro dell’Opera Giocosa di Savona […] chiese al Maestro Luzzati di tratteggiare un’ipotesi per la scenografia di un nuovo allestimento de Il Furioso. Era nell’aria una trasferta internazionale dell’ente savonese proprio nella Repubblica Dominicana. Una serie di eventi avversi fece poi sì che l’ipotesi sfumasse e fu così che il bozzetto realizzato da Luzzati finì in una scatola chiusa in soffitta, destinato ad essere quasi dimenticato. In anni molto più recenti e dopo la scomparsa del Maestro, venni incaricato dal Teatro savonese di verificare la consistenza e la realizzabilità dell’allestimento sulla base del bozzetto “ritrovato”. A me quindi l’onere e l’onore di aver trasformato il semplice bozzetto del Maestro in una scenografia reale, oggetto della coproduzione attuale». I costumi sono di Santuzza Calì: «I costumi? Ci penso poco perché appena comincio a pensarci già vedo uscire da quello scenario di piante e foglie giganti i personaggi che piano piano si animano, si definiscono, cominciano a cantare… butto addosso a loro stoffe che diventano costumi, vestiti, pezzi di vestito, contadini con tanti colori, marinai con pochi colori, senza tempo, signori di ieri, signori di oggi, di qui vicino, di là lontano…». Accade così che, grazie a questo Furioso, si venga a ricreare il sodalizio artistico che, per tanti anni, legò la costumista a Luzzati stesso, come Santuzza Calì ancora scrive: «Ancora una volta lavoro con Lele e per Lele: lui dal mare ligure io dal mare siciliano. Dal mare si arriva, dal mare si parte…».

La vicenda è ambientata, come dice il titolo, sull’isola di San Domingo, dove Bartolomeo e sua figlia Marcella stanno parlando di Cardenio, lo straniero impazzito e fuggito sull’isola a causa del tradimento della sua donna. A seguito di un naufragio, le onde trascinano a riva una ragazza, Eleonora, apparentemente anch’essa fuori di senno, disperata per aver tradito e perduto il suo innamorato (che, naturalmente, altri non è che Cardenio). Intanto, da un altro vascello scende Fernando, fratello del “furioso”: i due si incontrano nella capanna di Bartolomeo, dove Cardenio, momentaneamente rinsavito, racconta la propria storia. Assistono alla narrazione, sebbene nascoste, anche Marcella ed Eleonora, ma quando questa si rivela all’amato chiedendogli perdono, egli si lascia andare nuovamente alla furia, fino a tentare di ucciderla e, bloccato da Ferdinando, a gettarsi in mare; per poi ricomparire nella stessa capanna, ben vestito e sbarbato, apparentemente in sé. Segue ancora un tentativo di pacificazione, però Cardenio estrae due pistole proponendo ad Eleonora un doppio suicidio: solo dopo essersi accorto che la donna è disposta a risparmiarlo e a morire da sola, si convince del suo amore e la perdona.

Info e prevendite: tel. 0544 249244 – teatroalighieri.org
Biglietti: da 14 a 45 euro. Speciale Giovani: under 14 (con adulto) € 5 | 14-18 anni 50% tariffe ridotte | Under 26 tariffe ridotte

Per il terzo titolo della Stagione Lirica 2013-2014

la Fondazione Teatri di Piacenza ha scelto un’opera semiseria di Gaetano

Donizetti Il Furioso all’isola di San Domingo

la cui ultima messa in scena al Municipale risale al 1876

Il Furioso debutterà domenica 2 febbraio alle 15,30

e sarà replicato martedì’ 4 febbraio alle ore 20,30

Venerdì 31 gennaio alle 15,30 anteprima per le Scuole

Per il terzo titolo terzo titolo della Stagione Lirica 2013-2014 della Fondazione Teatri di Piacenza dopo due drammi verdiani al Municipale torna dopo oltre un secolo Il furioso all’isola di San Domingo l’opera semiseria di Gaetano Donizetti che andrà in scena al Municipale nella revisione critica sull’autografo della Fondazione Donizetti a cura di Maria Chiara Bertieri il 2 febbraio alle 15,30 e il 4 febbraio alle 20,30 (in anteprima per le scuole il 31 gennaio alle 15,30).

Si tratta di un melodramma in due atti su libretto di Jacopo Ferretti che debuttò con successo nel gennaio 1833 al Teatro Valle di Roma (al Municipale fu rappresentato solo tre volte: nel 1834, nel 1853 e nel 1876). Sul piano drammaturgico si tratta di una delle poche opere che ritraggono la pazzia maschile, sia pure in chiave tragicomica, alternando bruscamente episodi patetici e comici. Il ruolo del buffo è incarnato dal servo nero Kaidamà, su cui il protagonista sfoga le proprie delusioni amorose. Un tempo popolare, il Furioso è uscito di repertorio nella seconda metà dell’Ottocento, probabilmente perché troppo lontano dagli standard dell’epoca nella sua eccentrica struttura drammaturgica. La bizzarria del tema si rifà tuttavia al Don Chisciotte di Cervantes, modello a cui pare si sia ispirato l’autore anonimo della commedia da cui Ferretti trasse L’allestimento di questo Furioso, per la regia di Francesco Esposito, è stato creato con scene di Michele Olcese da un progetto inedito di Lele Luzzati, e costumi di Santuzza Calì. Il cast comprende il baritono Simone Alberghini (Cardenio), il soprano Paola Cigna (Eleonora), il tenore Francesco Marsiglia (Fernando), il basso Leonardo Galeazzi (Bartolomeo), il soprano Marianna Vinci (Marcella) e il basso buffo Filippo Morace (Kaidamà).

Il Maestro Giovanni Di Stefano dirigerà l’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini; a completare il cast il Coro del Teatro Municipale di Piacenza diretto da Corrado Casati.

Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o

all’indirizzo mail biglietteria@teatripiacenza.it.

Teatro Sociale

Stagione Lirica

venerdì 10 gennaio 2014 ore 16 teatroragazzi

sabato 11 gennaio 2014 ore 20.30 turno A

domenica 12 gennaio 2014 ore 16 turno B

IL FURIOSO ALL’ISOLA DI

SAN DOMINGO

Melodramma in due atti

Musica di Gaetano Donizetti

Libretto di Jacopo Ferretti

Un fine settimana all’insegna della lirica con un grande e atteso appuntamento. Sabato 11 gennaio alle ore 20.30 al Teatro Sociale andrà in scena l’opera di Gaetano Donizetti “Il furioso all’isola di San Domingo”. Lo spettacolo sarà proposto in anteprima per il teatroragazzi, venerdì 10 alle 16 e in replica domenica 12 sempre alle 16.

L’opera verrà presentata, a cura dell’associazione Amici del Teatro Sociale di Rovigo“Miranda Bergamo Berton”, venerdì 10 gennaio alle 18 in Accademia dei Concordi,dall’illustre musicologo Piero Mioli, che spiega come si tratti di un’opera semiseria ambientata in America. L’opera relega la comicità in scenette spesso a sé, volendo anche eliminabili (a parte due duetti fra il furioso e il buffo), per profilarsi come dramma soprattutto borghese, sentimentale, accidentato ma non assurdo, destinato a un credibile lieto fine (come se il finale funesto dovesse spettare solo alle passioni smisurate di principi e nobili ancora un po’ in odore di astratta mitologia).

Mioli ha dedicato il programma di sala alla memoria di Miranda Bergamo, “la “signora” del Sociale di Rovigo – afferma -, che per dieci anni consecutivi, dopo aver preso contatti telefonici in piena estate, mi ha invitato, fra autunno e primavera, a presentare pubblicamente ai Concordi qualche titolo operistico di stagione; e il giorno prestabilito usava premettere all’incontro una mezz’oretta di ospitalità nel suo grande appartamento tutto libri, lampade e quadri, tutto simpatia, umorismo e autoironia. Mentre chiacchierava, poi, mi squadernava davanti una montagnola di cioccolatini variopinti e variosaporiti: che sapessero sciogliere ogni favella, come diceva ridendo con quella sua inconfondibile e indimenticabile voce di contralto profondo”.