Carlos Alvarez è Guglielme Tell a Bologna

GUILLAUME TELL
DI GIOACHINO ROSSINI
AL TEATRO COMUNALE DI BOLOGNA

Michele Mariotti, direttore
Graham Vick, regia
Paul Brown, scene e costumi
Giuseppe Di Iorio, progetto luci
Ron Howell, coreografie
Lorenzo Nencini, ripresa della regia
Manuela Gasperoni, assistente alle scene
Fiamma Baldiserri/Marco Alba, ripresa delle luci
Virginia Spallarossa, assistente coreografie

Video
Simone Alberghini, Melcthal più giovane
Michele Rizzi, Arnold bambino

Andrea Faidutti, Maestro del Coro

Orchestra e Coro del Teatro Comunale di Bologna

Allestimento Rossini Opera Festival
in coproduzione con Teatro Regio di Torino
Lo spettacolo si realizza con il contributo di
Alfa Wassermann

Mercoledì 8 ottobre 2014, alle ore 19.00, nella Sala Bibiena del Teatro Comunale di Bologna debutta Guillaume Tell di Gioachino Rossini.

Melodramma tragico in quattro atti su libretto di Victor Joseph Étienne de Jouy e Hippolyte-Louis- Florent Bis dal dramma omonimo di Friedrich Schiller, Guillaume Tell è l’ultima opera composta da Gioachino Rossini, e nella versione originale in francese è andata in scena al Théatre de l’Académie Royale de Musique di Parigi il 3 agosto 1829.

Raramente eseguito a causa delle sue imponenti proporzioni sia di durata che di messinscena, il capolavoro della maturità di Rossini ritorna al Teatro Comunale di Bologna dopo quasi sessant’anni di assenza, mancando dal 1957, quando venne diretta dal Maestro Francesco Molinari Pradelli.
La versione proposta è quella originale in lingua francese.

Michele Mariotti, direttore Principale del Teatro, e futuro Direttore Musicale dal 1 gennaio 2015, torna a dirigere il capolavoro di Rossini dopo averlo diretto a Pesaro nell’agosto 2013, all’interno del Rossini Opera Festival, che co-produce lo spettacolo insieme al Teatro Regio di Torino.

Michele Mariotti, reduce lo scorso giugno dal successo ottenuto sempre al Teatro Comunale con il debutto alla direzione del Così fan tutte di Mozart, appena nominato per il triennio 2015-2018 Direttore Musicale del Teatro Comunale, torna ad essere protagonista della Stagione 2014 con questa straordinaria produzione la cui regia è stata affidata a Graham Vick, uno dei più importanti registi d’opera al mondo.

E proprio Graham Vick, direttore artistico della Birmingham Opera Company, vincitore, solo in Italia, di ben cinque Premi Abbiati e regista tra i più apprezzati del teatro musicale di tutto il mondo, insieme a Paul Brown, scenografo e costumista, hanno ripensato l’originale allestimento andato in scena all’Adriatic Arena di Pesaro, riadattandolo allo spazio settecentesco della Sala Bibiena.
Lo spettacolo dal punto di vista registico prende vita in un enorme cubo bianco dove campeggia la scritta “Ex terra omnia”, tutto viene dalla terra, che è una sorta di massima programmatica dell’intera regia. Perché la dicotomia tra popolo svizzero oppresso e austriaci oppressori si risolve, nell’originale e incisiva visione registica di Vick, nell’opposizione tra la Natura e la sua negazione. Gli austriaci oppressori, popolo decadente che nega la Natura, costringono il popolo oppresso a vivere in un mondo artificiale, dalle pareti bianche e asettiche, dove tutto è finzione, compresi i molti cavalli che sfilano palesemente posticci a denunciare l’artificio. L’ambientazione temporale, che cala la vicenda in un’epoca vagamente fin de siècle, è piena di rimandi pittorici e cinematografici, a cominciare da Pellizza da Volpedo e dal suo famosissimo Quarto stato.

Nel cast ritroviamo alcune tra le migliori voci del panorama internazionale: Carlos Alvarez nel ruolo di Guillaume Tell, lo statunitense Michael Spyres, uno dei migliori tenori del repertorio belcantista, nel ruolo di Arnold Melcthal, Simon Orfila nel ruolo di Walter Furst, Simone Alberghini nel ruolo di Melcthal, Mariangela Sicilia nel ruolo di Jemmy, Luca Tittoto nel ruolo di Gesler, Alessandro Luciano nel ruolo di Rodolphe, Giorgio Misseri nel ruolo di Ruodi, Marco Filippo Romano nei ruoli di Leuthold/Un cacciatore, Yolanda Auyanet nel ruolo di Mathilde, Enkeleida Shkoza nel ruolo di Hedwige.

La vicenda è suddivisa in quattro atti e si svolge in Svizzera, e precisamente in Altdorf, Cantone d’Uri, e sue vicinanze.
Atto primo. Guillaume Tell, con la moglie Hedwige e il figlioletto Jemmy con una piccola folla di contadini, cacciatori e abitanti del villaggio si preparano a festeggiare le nozze di tre coppie di pastori. Mentre si appresta a benedirle, il saggio Melcthal esorta il figlio Arnold a sposarsi presto. Arnold reagisce con stizza. Egli, infatti, è segretamente innamorato della principessa degli Asburgo, Mathilde, che vive alla corte del governatore austriaco, Gesler, l’odiato tiranno che opprime la comunità svizzera. Mentre cerca di allontanarsi, Arnold incontra Guillaume, che lo invita ad unirsi ai ribelli decisi a liberare la patria dallo straniero. Tell, ignaro della sua passione, non ne comprende il turbamento, ma sa che il giovane si è arruolato nell’esercito nemico e tenta perciò di riconquistarlo agli ideali di patria e di libertà. Arnold gli promette che, il giorno in cui si dovrà davvero lottare, si unirà ai ribelli.
Iniziano i festeggiamenti per le nozze. Jemmy, il figlio di Tell, vince la gara di tiro al bersaglio con la balestra. L’esultanza generale è però bruscamente interrotta dal pastore Leuthold, che giunge impugnando ancora la scure insanguinata con cui ha ucciso un soldato di Gesler, che aveva tentato di rapire sua figlia. Inseguito dai soldati del governatore, Leuthold deve attraversare il torrente per mettersi in salvo. Guillaume lo traghetta sull’altra sponda. Mentre la barca si allontana, irrompono gli inseguitori, comandati da Rodolphe, che inutilmente cerca di scoprire chi stia aiutando Leuthold. Melcthal, che impone al popolo di tacerne il nome, viene arrestato e trascinato via.

Atto secondo. Al calar della notte, cacciatori e pastori rientrano alle loro case. La principessa Mathilde sa che Arnold l’ha seguita; in realtà, anch’essa lo ama. Il giovane non tarda ad arrivare e manifesta i propri sentimenti a Mathilde: egli l’ama al punto che, non potendo realizzare il suo sogno, fuggirà in terre straniere per cercare l’oblio o la morte. Mathilde lo esorta a partire per coprirsi di gloria e ritornare così vittorioso a sposarla. I due si promettono un incontro per il giorno successivo, poi Mathilde si allontana, mentre Arnold è sorpreso da Guillaume e Walter, che cercano di distoglierlo dalla sua passione amorosa per incitarlo al fervore patriottico, rivelandogli che suo padre Melcthal è stato ucciso da Gesler. Arnold, affranto, giura di combattere accanto ai compatrioti contro l’oppressore. Si radunano così i rappresentanti di vari cantoni e Tell sollecita la formula del giuramento, che tutti pronunciano mentre sorge l’aurora.

Atto terzo. Arnold confida a Mathilde di voler vendicare il padre. Pur essendo innamorato di lei, egli sa che la nuova situazione politica minaccia di dividerli per sempre. La donna, disperata, lo implora di salvarsi invitandolo a fuggire, mentre Arnold è deciso a difendere la propria terra. Intanto giungono gli echi di una festa che Gesler ha fatto bandire nel villaggio di Altorf per celebrare il diritto di sovranità che l’impero germanico esercita da oltre un secolo sui paesi svizzeri. In segno di sottomissione, tutti dovranno inchinarsi davanti a un trofeo d’armi eretto nella piazza. Durante la cerimonia, i soldati portano davanti a Gesler il ribelle Guillaume con il figlio Jemmy, perché entrambi rifiutano di rendere l’omaggio dovuto. Gesler ordina di arrestarlo e gli impone, per aver salva la sua vita e quella del figlio, la prova della mela, ossia di colpire con una freccia il pomo posto sulla testa del figlio. Tra la commozione generale, Guillaume supera la prova brillantemente. Per l’emozione Guillaume cade quasi svenuto e dalle pieghe della giacca gli cade un’altra freccia: quella che gli sarebbe servita per uccidere Gesler qualora avesse mancato il bersaglio. Guillaume viene condannato a morte.

Atto quarto. Mentre Arnold si aggira nella casa paterna, in attesa di vendetta, sul lago dei Quattro Cantoni un gruppo di donne tenta di trattenere la moglie di Guillaume che vorrebbe unirsi al marito e al figlio per morire con loro. Ma Jemmy riappare, salvo, accompagnato da Mathilde. Poco dopo, scoppia la bufera che sconvolge il lago. Jemmy incendia la casa per dare il segnale della rivolta a tutti gli abitanti dei luoghi vicini, mentre Hedwige si rivolge a Dio perché salvi Tell. Guillaume viene trasportato al luogo del supplizio, ma sul lago imperversa la burrasca: ma Guillaume riesce a sfuggire. Dopo aver riabbracciato la moglie e il figlio, colpisce il tiranno con una freccia mortale. Mentre tutti acclamano Tell, sopraggiunge Arnold annunciando che Altorf è stata liberata.

Guillaume Tell, dopo la “prima” di mercoledì 8 ottobre, replica sabato 11 ottobre (ore 19.00, Turno A), martedì 14 ottobre (ore 19.00, Turno B), giovedì 16 ottobre (ore 19.00, fuori abbonamento), sabato 18 ottobre (ore 15.30, Turno Domenica).