Britten apre Spoleto 2012

OPERA

TEATRO NUOVO GIAN CARLO MENOTTI
venerdì 29 giugno ore 20.00
sabato 30 giugno ore 17.00
domenica 1 luglio ore 16.00

BENJAMIN BRITTEN

IL GIRO DI VITE

THE TURN OF THE SCREW

opera in un prologo e due atti op. 54

libretto Myfanwy Piper
dal racconto di Henry James

musica Benjamin Britten

prima rappresentazione assoluta: Venezia, Teatro La Fenice, 14 settembre 1954

editore proprietario Boosley & Hawkes, London
rappresentante per l’Italia Universal Music Publishing Ricordi srl, Milano

maestro concertatore e direttore Johannes Debus

Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi

regia Giorgio Ferrara
scenografia Gianni Quaranta
costumi Maurizio Galante
luci Daniele Nannuzzi

personaggi e interpreti
Prologo Marlin Miller
Istitutrice Marie-Adeline Henry
Miles Thomas Copeland
Flora Rosie Lomas
Mrs Grose Hanna Schaer
Quint Leonardo Capalbo
Miss Jessel Emily Righter
cover Flora Micol Rizzi

coordinatore musicale Gabriele Bonolis
assistente alla regia Gianni Santucci
assistente ai costumi Simona Morresi
maestro collaboratore al pianoforte Andrea Del Bianco
maestro collaboratore al pianoforte/ vocal coach Matthew Aucoin
maestri collaboratori al palcoscenico Roberta Mori, Silvia Mendicino
maestro collaboratore alle luci Sabrina Scaramelli
tecnico alla consolle Fiammetta Baldiserri

nuovo allestimento Spoleto55 Festival dei 2Mondi

in lingua originale con sopratitoli in italiano a cura di Prescott Studio, Firenze

Il Festival ancora una volta presenta uno dei grandi capolavori del Teatro musicale del ‘900. Come Henze e Menotti, Britten – di cui si vuole anticipare la celebrazione della nascita (1913) – è stato un compositore che è
riuscito a conciliare il linguaggio a lui contemporaneo con le ragioni più intrinseche del dramma musicale. Con mezzi ridottissimi riesce a creare un vero capolavoro, uno dei più affascinanti drammi che non solo il teatro
lirico ma il teatro in genere abbia mai avuto. Tratto da uno dei più celebri lavori di Henry James, Il giro di vite è un racconto che si insinua nei misteri del Male, in un contrasto tra innocenza e dannazione, tra realtà e immaginazione, tra serenità ed inquietudine, tra adolescenza e maturità. E’ giusto definirla un’opera maledetta dove le atmosfere fascinose e indefinite della campagna inglese sono lo specchio di una vicenda che diventa, tra tensioni nascoste e paure sotterranee – che narrativamente si traducono in meccanismi drammaturgici vicini a quelli del cinema – l’occasione di un sottile gioco psicologico portato alle estreme conseguenze. E’ un gioco molto inglese che genera un confronto unico non solo con il mondo dell’inconscio e del sovrannaturale ma anche tra quel puritanesimo e quell’anticonformismo tipici da sempre del mondo anglosassone.
Alessio Vlad

BENJAMIN BRITTEN
Benjamin Britten è uno dei grandi musicisti inglesi del XX secolo. Figlio di un dentista e di una cantante dilettante di Suffolk, nasce nel 1913 e si rivela un prolifico compositore fin da bambino. Prende lezioni di pianoforte e violoncello e nel 1927, prima di frequentare il Royal College of Music, studia composizione con Frank Bridge. Con A Boy was Born (1934), una variazione corale composta per i BBC Singers, ottiene l’attenzione generale.
Dall’anno successivo, in piena sintonia con le opinioni radicali del poeta W. H. Auden, lavora con lui al ciclo di canzoni ironiche Our Hunting Fathers (1936). E scrive musica per bambini. Divertenti composizioni che resteranno una sua specialità. Nel 1936 Britten incontra il tenore Peter Pears, che sarà un compagno di vita ed il suo primo collaboratore, e con lui nel 1939 si trasferisce negli Stati Uniti, seguendo Auden. In America Britten compone l’operetta Paul Bunyan (1941) su libretto di Auden, scrive un gran numero di canzoni per Pears e compone molte altre opere per orchestra. Il memorabile periodo americano include la Sinfonia da Requiem (1940) e diversi concerti per pianoforte e violino. Britten e Pears tornano in Inghilterra nel 1942, con la composizione A Ceremony of Carols scritta durante il lungo viaggio in mare, e Britten completa la corale Hymn to St. Cecilia, ultima collaborazione con Auden. Con l’opera Peter Grimes (1945) Britten si impone come una nuova importante voce della Lirica. Nel 1946 fonda l’English Opera Group e subito dopo l’Aldelburgh Festival. Dopo Peter Grimes, la prima delle opere inglesi di Britten, vengono le celebri Billy Budd (1951) e The turn of the screw (1954), da Henry James; insieme a Gloriana (1953), in onore dell’incoronazione della Regina Elisabetta II e A Midsummer Night’s Dream (1960), da Shakespeare. Britten continua a comporre pezzi strumentali tra cui il famoso Young Person’s
Guide to the Orchestra – Variations and Fugue on a Theme of Purcell (1946). Nel 1957, in tournée con Pears, Britten subisce l’influenza della musica balinese e giapponese, come emerge nella serie Parables for Church
Performance, che include Curlew River (1964), The Burning Fiery Furnace (1966) e The Prodigal Son (1968). Il corale War Requiem (1962), composto per la riapertura della Cattedrale di Coventry, con i solisti Pears, Fischer-Dieskau, Visnevskaja e con lo stesso Britten alla direzione della London Symphony Orchestra, viene da molti considerato l’apice della sua carriera. L’ultima grande opera di Britten è Death in Venice del 1973. Negli ultimi anni della sua vita, con il progredire di gravi problemi di salute, Britten lavora su composizioni meno impegnative come la Suite on English Folk Tunes A Time There Was (1975) e la cantata drammatica Phaedra (1976). Nominato Barone di Aldelburgh dalla Regina Elisabetta II, Britten muore d’infarto nel 1976. Le sue spoglie riposano nel cimitero della chiesa di Aldelburgh accanto a quelle di Peter Pears.

ORCHESTRA SINFONICA DI MILANO GIUSEPPE VERDI
Fondata nel 1993 da Vladimir Delman, si è imposta come una delle più rilevanti realtà sinfoniche nazionali spaziando da Bach ai capisaldi del sinfonismo ottocentesco e fino alla musica del Novecento. Il cartellone dell’orchestra prevede ogni anno oltre trenta programmi, accanto ad appuntamenti meno consueti come il Crescendo in Musica, un’importante rassegna per bambini e ragazzi. Dal 1999 al 2005 Riccardo Chailly, oggi direttore onorario, ha ricoperto la carica di direttore musicale; il Maestro Rudolf Barshai, recentemente scomparso, nella stagione 2006/2007 è succeduto come direttore emerito a Carlo Maria Giulini; nel 2008/2009 Wayne Marshall e Helmut Rilling hanno assunto il ruolo di direttori principali ospiti e dal 2009/2010 è direttore musicale la cinese Zhang Xian, con Ruben Jais come direttore residente. Direttore principale, dal 2011/2012, è l’americano John Axelrod. Con la Sinfonia n. 2 Resurrezione di Mahler, diretta da Riccardo Chailly, nel 1999 l’orchestra ha inaugurato la sua nuova sede stabile – l’Auditorium di Milano – considerata una delle migliori sale da concerto italiane. Nel 1998 l’Orchestra ha costituito il Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, guidato sino alla sua scomparsa dal Maestro Romano Gandolfi, prestigiosa figura della direzione corale con i più grandi direttori d’orchestra e nei più importanti teatri lirici del mondo. Il coro conta attualmente cento elementi in grado di affrontare il grande repertorio lirico-sinfonico, dal Barocco al Novecento; Maestro del coro è attualmente Erina Gambarini.
Appuntamenti ricorrenti dell’orchestra sono l’esecuzione di una delle grandi Passioni di Bach in prossimità delle festività pasquali e la Nona Sinfonia di Beethoven come concerto di capodanno. L’orchestra è stata diretta tra
gli altri da Riccardo Chailly, Georges Prêtre, Riccardo Muti, Valery Gergiev, Rudolf Barshai, Claus Peter Flor, Christopher Hogwood, Helmut Rilling, Peter Maag, Marko Letonja, Daniele Gatti, Roberto Abbado, Ivor Bolton, Kazushi Ono, Vladimir Jurowski, Yakov Kreizberg, Ulf Schirmer, Eiji Oue; inoltre ricordiamo Herbert Blomstedt, Krzysztof Penderecki, Leonard Slatkin, Vladimir Fedoseyev, Wayne Marshall, Sir Neville Marriner, Oleg Caetani,

Martin Haselböck, Alan Buribayev, Aldo Ceccato, Giuseppe Grazioli, Ion Marin, Juanjo Mena, Paul Daniel. Ed ha collaborato con solisti come Martha Argerich, Nelson Freire, Mstislav Rostropovich, Vadim Repin, Lynn Harrell,
Viktoria Mullova, Han-Na Chang, Sarah Chang, Midori, Alexander Kobrin, Jean-Yves Thibaudet, Salvatore Accardo, Mario Brunello, Enrico Dindo, Alexander Toradze, Hilary Hahn, Radovan Vlatkovic, Helene Grimaud,
Luis Bacalov, Salvatore Accardo, Roberto Cominati, Emanuele Arciuli, Natasha Korsakova, Gianluca Cascioli, Yefim Bronfman, Massimo Quarta, Yuri Bashmet, Francesca Dego, Steven Isserlis, Hüseyin Sermet, Sol Gabetta, Alison Balsom, Kolja Blacher, Benedetto Lupo, Daniel Müller-Schott, Martin Fröst. Incidendo oltre venticinque cd per Decca, Emi, RCA, DG, Arts, Sugar Music, Universal Music, l’Orchestra Verdi ha inoltre sviluppato un’intensa attività discografica.

Biglietti:

prima:
platea I settore € 120,00
platea II settore € 100,00
palchi platea e I ordine centrali € 90,00
palchi platea e I ordine laterali € 75,00
palchi II e III ordine centrali € 75,00
palchi II e III ordine laterali € 60,00
loggione € 40,00

repliche:
platea I settore € 90,00
platea II settore € 75,00
palchi platea e I ordine centrali € 65,00
palchi platea e I ordine laterali € 50,00
palchi II e III ordine centrali € 50,00
palchi II e III ordine laterali € 40,00
loggione € 25,00