Acis and Galatea al Malibran

Di Georg Friedrich Händel

Mercoledì 26 ottobre 2011 alle ore 19.00 (turno A) andrà in scena al Teatro Malibran Acis and Galatea, masque in un atto di Georg Friedrich Händel su libretto di John Gay, Alexander Pope e John Hughes tratto dal tredicesimo libro delle Metamorfosi di Ovidio. L’opera, che fu più volte rimaneggiata da Händel e da altri compositori (fra cui Mozart e Mendelssohn), sarà proposta nella sua prima versione, quella eseguita nell’estate del 1718 nei giardini della residenza nobiliare di Cannons, nel Middlesex, da un piccolo ensemble di cinque solisti che interpretavano anche le parti
del coro.
Cantata in lingua originale inglese con sopratitoli in italiano, l’opera händeliana sarà presentata in un nuovo allestimento del Festival d’Aix-en-Provence (dove la produzione è andata in scena nel luglio 2011) e della sua Académie européenne de musique, coprodotto con Opera Academy Verona e Fondazione Teatro La Fenice nell’ambito dell’European Network of Opera Academies (ENOA). Regia, scene, costumi e luci saranno del coreografo giapponese Saburo Teshigawara, al suo secondo incontro con l’opera barocca dopo l’apprezzato Dido and Æneas di Purcell proposto alla Fenice nel marzo 2010. Il direttore argentino Leonardo García Alarcón dirigerà l’Orchestra del Teatro La Fenice e un cast formato da giovani solisti dell’Académie européenne de musique del Festival d’Aix-en-Provence: Joélle Harvey (26, 28, 30/10/11) in alternanza con Julie Fuchs (27, 29/10/11) nel ruolo di Galatea, Pascal Charbonneau in alternanza con Julien Behr in quello di Acis, Rupert Charlesworth nei ruoli di Damon e del quarto pastore del coro, Zachary Wilder nei ruoli di Coridon e del terzo pastore del coro, Grigory Soloviov in alternanza con Joseph Barron nei ruoli di Polypheme e del quinto pastore del coro, Magali Arnault Stanczak e Christopher Lowrey nei ruoli del primo e del secondo pastore del coro. Il continuo, formato da fagotto, violoncello, liuto, tiorba, chitarra, organo, clavicembalo e spinetta sarà eseguito da Marco Giani, Alessandro Zanardi, Josep-Maria Martí Duran, Lionel Desmeules, Jacopo Raffaele e Leonardo García Alarcón; le figurazioni da Bernard Bertolino, Roberto Moro, Giuseppe Romano, Davide Tonucci, Gilbert Traina e Carlo Zanetti.
La prima di mercoledì 26 ottobre 2011, trasmessa in differita da Rai Radio3, sarà seguita da quattro repliche, giovedì 27 (turno D) e venerdì 28 (turno E) alle 19.00, sabato 29 (turno C) e domenica 30 (turno B) alle 15.30.

Georg Friedrich Händel (1685-1759), figlio di un medico dei duchi di Sassonia, dopo essere diventato musicista di spicco in Italia e in Germania, approdò a Londra verso la fine del 1710, ma per qualche dissapore con il re Giorgio I di Hannover, eletto nel 1714, preferì nei primi anni cercare protezione nell’aristocrazia locale più influente. Tra il 1717 e il 1719 il musicista soggiornò presso Lord Brydges, conte di Carnarvon, poi duca di Chandos, per la cui sontuosa dimora di campagna a Cannons, non distante da Londra, compose nell’estate 1718 Acis and Galatea, variamente definita serenata, masque, pastorale, ‘piccola opera’, divertimento e perfino oratorio.
Il libretto di Acis and Galatea, tratto fedelmente dalle Metamorfosi di Ovidio (XIII, 750-897), è attribuito a John Gay, futuro autore della Beggar’s Opera (1728), ma alla sua stesura collaborarono sicuramente anche Alexander Pope e John Hughes.

L’opera, prima composizione drammatica in inglese di Händel, è al centro di una complessa vicenda testuale. Secondo la tradizione Acis and Galatea fu rappresentata all’aperto, nelle terrazze che sovrastavano il giardino della residenza, in una versione che prevedeva cinque solisti (un soprano, tre tenori e un basso) che formavano anche il coro. Il pubblico pagante poté invece assistere a una rappresentazione dell’opera solo nel 1731, quando fu proposta a Londra senza il
coinvolgimento di Händel, e di nuovo nel maggio 1732, quando la compagnia inglese di Arne padre e figlio ne allestì due esecuzioni sceniche nel Little Theater di Haymarket, proprio di fronte al King’s Theater dove Händel dava le sue rappresentazioni di opera italiana. In aperta competizione con questa iniziativa, il 10 giugno 1732 Händel ne offrì ai londinesi una nuova versione bilingue (inglese e italiana) in tre atti, con trapianti copiosi da varie musiche precedenti (tra cui la cantata italiana Aci, Galatea e Polifemo del 1708), interpretata da alcuni dei grandi cantanti italiani di opera
seria da lui scritturati per il King’s Theater: il castrato Francesco Bernardi detto il Senesino, Anna Strada del Po e il poderoso basso Antonio Montagnana. Questa ampia revisione multilinguistica e multistilistica fu utilizzata con successo dal compositore fino al 1741, ma già nel 1739 Händel ne propose una nuova versione in inglese in due atti, con un coro alla fine del primo atto. L’opera fu inoltre arrangiata da Mozart nel 1788 e da Mendelssohn nel 1828, e più volte riproposta nell’Otto e nel Novecento.
Acis and Galatea è considerata uno degli esiti più alti dell’opera pastorale in Inghilterra.
La ninfa Galatea ama riamata il pastore Acis, ucciso per gelosia dal brutale Polypheme e infine trasformato in una sorgente. La delicata vicenda mitologica è raffigurata con accenti sensuali e con intensità elegiaca, non priva di qualche tratto umoristico a carico di personaggi secondari quali Polypheme e Damon.
In questa composizione, che costituisce un unicum nella produzione di Händel, è stato individuato l’influsso di Purcell e il prestito di qualche idea musicale da Keiser, ma il debito maggiore è sicuramente intrattenuto con le opere pastorali di Johann Christoph Pepusch, in gran voga a Londra tra il 1715 e il 1718.