Mariotti bissa a Bologna il Requiem di Verdi diretto a Mosca

MESSA DI REQUIEM
DI GIUSEPPE VERDI
DIRETTA DA MICHELE MARIOTTI

Direttore MICHELE MARIOTTI

Soprano RADOSTINA NIKOLAEVA
Mezzosoprano VERONICA SIMEONI
Tenore AQUILES MACHADO
Basso SERGEY ARTAMONOV

Maestro del Coro ANDREA FAIDUTTI

GIUSEPPE VERDI
Messa di Requiem
per soli, coro e orchestra

Venerdì 29 marzo 2013, alle ore 20.30, presso l’Auditorium Teatro Manzoni, il Direttore principale del Teatro Comunale Michele Mariotti dirige l’Orchestra e il Coro del Teatro Comunale nel primo dei suoi tre concerti della Stagione Sinfonica 2013.

In programma:
Messa di Requiem per soli, coro e orchestra di Giuseppe Verdi.

Sul palcoscenico del Manzoni un cast di livello internazionale: il soprano Radostina Nikolaeva, il mezzosoprano Veronica Simeoni, il tenore Aquiles Machado e il basso Sergey Artamonov.

Dopo il grande successo ottenuto lo scorso mercoledì nel concerto che ha aperto, nella Sala Grande del Conservatorio, la quarta Edizione del prestigioso Festival Internazionale Rostropovich – un successo decretato da quasi mezz’ora di applausi rivolti dal numerosissimo pubblico al Maestro Michele Mariotti, all’Orchestra e al Coro del Teatro – il Direttore principale del Teatro Comunale Michele Mariotti, alla testa dell’Orchestra e del Coro del Teatro, ripropone anche a Bologna la maestosa Messa di Requiem di Giuseppe Verdi.

In attesa dell’imminente debutto di Norma al Teatro Comunale il prossimo 13 aprile – che vedrà Michele Mariotti dirigere il grande soprano Mariella Devia, protagonista per la prima volta nel ruolo del titolo, insieme a Aquiles Machado e Carmela Remigio – il direttore principale del Teatro, reduce dai recenti successi riportati al Metropolitan Opera House di New York con la direzione di Carmen di Bizet e Rigoletto di Verdi, torna a dirigere a Bologna nel primo dei suoi tre concerti in programma per la Stagione Sinfonica 2013.

Messa di Requiem, composta da Giuseppe Verdi nel 1874 e offerta dallo stesso compositore alla città di Milano, fu eseguito in occasione del primo anniversario della morte di Alessandro Manzoni, il 22 maggio 1874, nella Chiesa di San Marco sempre a Milano. Diretta dallo stesso Verdi, la Messa di Requiem ebbe da subito un grandissimo successo, entrando a far parte del repertorio sinfonico delle orchestre di tutto il mondo.

“È rimasto famoso il commento critico con cui Hans von Bülow credette di poter liquidare a caldo la Messa da Requiem per l’anniversario della morte di Manzoni di Giuseppe Verdi (1874). Il celebre pianista e direttore d’orchestra ci vide nulla più che «un melodramma agghindato in paramenti sacri»; fu rimbeccato nientemeno che da Brahms («l’opera di un genio»). Senza entrare nel merito di questioni oggi stantie – musica da teatro vs da chiesa, musica italiana vs tedesca – è senz’altro vero che, quando affronta la composizione del Requiem in memoria d’un grande scrittore da lui autenticamente venerato, Verdi è all’apice di una fulgida carriera di operista – nel 1871 ha congedato l’Aida, e solo nei due decenni seguenti giungeranno Otello e Falstaff –, sicché una composizione sacra di tale respiro, e subito diffusa nel mondo, si presenta come il frutto atipico di un musicista eminentemente teatrale. A 140 anni di distanza è più facile cogliere pacificamente la dimensione religiosa del Requiem e osservare come essa si realizzi proprio grazie alle risorse collaudate per decenni in teatro nella ricerca di una compiuta incarnazione musicale di sentimenti e situazioni drammatiche: la potente sintesi che in Aida Verdi ricercava nella «parola scenica», nel Requiem scaturisce dalla parola liturgica. Il sapiente controllo dei colori strumentali, il dosaggio delle inflessioni dinamiche, l’uso espressivo del canto possono, certo, ricordare la musica teatrale, ma non per questo contravvengono al senso del sacro. […] Fra i tanti commenti che su questa grandiosa composizione sono state spese da Bülow in poi, una delle riprove più toccanti di come il Requiem dell’operista italiano Verdi incarni, al di là dei generi e delle nazioni, l’essenza stessa del sacro, l’incontro con l’assoluto, con l’orrore e con la speranza, la diede l’esecuzione, certamente misera nei mezzi, che ne vollero dare per i tedeschi i musicisti ebrei internati nel campo nazista di Terezín: lo scelsero, raccontò una sopravvissuta, perché era “moderno e universale”.

dal programma di sala

Michele Mariotti si è affermato nei principali teatri italiani ed esteri. Direttore Principale dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, ha diretto L’Italiana in Algeri, Idomeneo, Simon Boccanegra, La Cenerentola, I Puritani, Carmen, La Traviata, Risorgimento! e Il Prigioniero, Le nozze di Figaro oltre a diversi concerti. Con il teatro è stato ospite della Fuji Television a Tokio dirigendo Carmen e I Puritani.
Tra i suoi successi possiamo citare Nabucco al Festival Verdi, Don Pasquale al Teatro Regio di Torino, Il Barbiere di Siviglia all’Opera Royal de Wallonie, alla National Opera di Washington, al Teatro Massimo di Palermo, a Los Angeles e alla Scala di Milano, Carmen e Rigoletto al Metropolitan di New York. Ha diretto Sigismondo e Stabat Mater al Rossini Opera Festival di Pesaro, e quest’ultimo lavoro anche al Teatro Comunale di Firenze, La Traviata al Teatro Sferisterio di Macerata, L’Italiana in Algeri a Bilbao, La gazza ladra a Dresden, Il Trovatore al Festival Verdi e La Cenerentola a Valencia, Norma a Torino, Matilde di Shabran al Rossini Opera Festival, Carmen al Metropolitan di New York. Ha inciso per la Decca e per Sony.
Tra i prossimi impegni: Norma e Nabucco oltre a diversi concerti a Bologna; Guillaume Tell al Rossini Opera Festival; I Puritani all’Opera di Parigi; al Metropolitan di New York I Puritani, Il Barbiere di Siviglia e La Donna del lago; Il Barbiere di Siviglia a Chicago; La donna del lago al Covent Garden di Londra.