Cherkaoui torna a Ravenna

Ballerini sensuali, abbracciati ‘eternamente’
Il coreografo Sidi Larbi Cherkaoui porta al Pala De André la sua ‘M¡longa’
Sabato 6 luglio, ore 21.30

La parola milonga ha tre significati: il locale dove si balla il tango; poi un genere del tango, quello veloce, in due tempi, di origine africana; e, ancora, la donna tanguera ‘non per bene’, quella che si tacciava di ‘milonguita’. Raccogliendo questi significati e aggiungendo nuove letture, torna a Ravenna, con ‘M¡longa’, il coreografo marocchino-belga Sidi Larbi Cherkaoui, che già aveva meravigliato il Festival nel 2009 con ‘Sutra’, splendido spettacolo di cui erano protagonisti i monaci buddhisti del Tempio Shaolin. Lo spettacolo offre al pubblico la possibilità di esplorare quest’arte da una nuova prospettiva culturale. Grazie alla guida della stella del tango Nelida Rodriguez de Aure, alla musica che il compositore argentino Fernando Marzan e il collaboratore di lunga data Szymon Brzoska hanno creato per l’occasione e che viene eseguita rigorosamente live, ai video e alla scenografia di Eugenio Szwarcer e ai costumi dello stilista Tim Van Steenbergen, ‘M¡longa’ unisce l’estetica della tradizione argentina alla tecnologia più raffinata. Prodotto da Sadler’s Wells tempio della danza contemporanea londinse, ‘M¡longa’ va in scena sabato 6 luglio, al Palazzo Mauro De André (ore 21.30).

“Ciò che mi attrae di più nel tango è l’eterno abbraccio dei ballerini – spiega Cherkaoui – quando una coppia balla, sentiamo il dialogo ipnotico tra due corpi che si congiungono a livello istintivo e si fondono in uno solo. Se c’è una cosa che si può definire il ‘mio’ stile è sicuramente una danza basata sul toccarsi, sul contatto fisico, e tutto questo è parte integrante del tango”.

Nello spettacolo, infatti, colpisce subito la ricerca di una nuova reciprocità nel ballo: l’uomo e la donna si muovono insieme, uniti, ma dandosi la schiena; e poi è l’intero gruppo a scambiarsi l’abbraccio in una erotica ronda di tutte le coppie, passandosi il contatto-abbraccio da un ballerino/a all’altro/a e lanciando dall’interno del cerchio danzante anche linee verticali, con lift aerei eccitanti. Anziché stirare in orizzontale le ‘camminate’ del tango, come succede abitualmente negli show che esaltano soprattutto i virtuosismi di coppie affiatatissime, qui ogni meraviglia dell’abilità degli interpreti è proposta in forma di circolo, luci comprese, lasciando tutta la scena libera per le evoluzioni dei magnifici danzatori: dieci artisti di Buenos Aires e i due danzatori contemporanei Silvina Cortés e Damien Fournier.

Il quintetto di musicisti live posto di lato sul palcoscenico – altra scelta diversa dalla norma consolidata, che li vuole di fronte – offre un mood lirico, profondo, notturno, di tono talvolta quasi jazz, che allude a tante sonorità, proprio come piace a Cherkaoui, tra cui anche le palmas flameche, battendo le mani, e un’evocazione di ritmi arabi della danza mediorientale, fluidamente suggerita da una ballerina in abito color dell’oro che fa risaltare la morbidezza dei suoi fianchi rotanti. Nel finale si fa notare il gioco fluente di mani e di braccia a specchio che contraddistingue spesso e volentieri, come un marchio doc, lo stile comunicativo, di condivisione del gesto, di tanti lavori di Cherkaoui. I virtuosismi tipici del tango più spettacolare, antico e nuevo, dalla camminata stretta, sexy di per sé, agli abbracci al contrario, con la ballerina davanti all’uomo, dai trii femminili e maschili o misti, carichi di piccole tensioni interpersonali, che si intrecciano in tutte le possibili combinazioni, ai salti – anche all’indietro della donna tra le braccia dell’uomo – ci sono tutti, comprese le chiusure acrobatiche che strappano l’applauso al termine di ogni pezzo. Ma ci sono anche le acrobazie a terra, roulade alla fiamminga comprese, e quelle volanti, con la ballerina quasi sempre sospesa in avvitamento intorno al partner, del duo di danzatori contemporanei: la danza è una, e tutto si tiene, nel dialogare delle tecniche. Improvvisazione e condivisione, del resto, appartengono tanto alla danza contact contemporanea quanto al tango, nella sua stessa sostanza e materia.

Sidi Larbi Cherkaoui (Sidi, cioè signore; Larbi, vale a dire l’arabo; Cherkaoui, ovvero ‘là dove il sole sorge’) è nato ad Anversa il 10 marzo 1976 da madre belga fiamminga e da padre marocchino di Tangeri. Ha iniziato il proprio, personalissimo, percorso dall’hip hop con ‘The Bang Gang Dancecompagnie’ e dal modern jazz con ‘Extravadance’, imponendosi poi all’attenzione internazionale, come interprete con ‘Les Ballets C. de la B.’, cioè Les Ballets Contemporaines de la Belgique fondati nel 1984 dall’ortopedagogista, mimo e danzatore di Gent, Alain Platel. È Artista Associato del Sadler’s Wells. Ha fama internazionale per le sue produzioni innovatrici e osannate dalla critica con artisti come Akram Khan e Maria Pagès, e per coreografie straordinarie e pluripremiate come ‘Sutra’ (già presentato in una passata edizione di Ravenna Festival) e ‘Babel’; è autore di più di 20 produzioni ed è considerato uno fra i più emozionanti coreografi europei.

Lo spettacolo è reso possibile da Cna-Ravenna in collaborazione con AssiCoop Unipol.

Info e prevendite: 0544 249244 – ravennafestival.org
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 42 euro (38 ridotti)
“I giovani al festival”: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni (50% tariffe ridotti)