Giusto alla fine del mondo

Doppio appuntamento martedì 13 gennaio con l’incontro Traduzioni, metamorfosi, specchi comunicanti e lo spettacolo Giusto la fine del mondo di Murmuris.

Alle 18.30 nella sala Mandiaye N’Diaye del teatro Rasi si svolgerà l’incontro Traduzioni, metamorfosi, specchi comunicanti in cui saranno presentati due libri: Théatre Italien contemporain pubblicato da editions de l’Amandier a cura di Paola Ranzini, docente all’Università di Avignone e L’artefice aggiunto. Riflessioni sulla traduzione in Italia 1900-1975 (Longo Editore) di Angela Albanese Dottore di ricerca in lingue e culture comparate e Franco Nasi docente di Teoria della traduzione all’Università di Modena e Reggio Emilia.
Théatre Italien contemporain è nato per divulgare i testi della odierna drammaturgia italiana in Francia. Nel ampio volume promosso dal Centre National du Livre sono raccolti i lavori di autori che vanno da Marco Baliani a Edoardo Erba, da Marco Martinelli a Mimmo Sorrentino.
L’artefice aggiunto invece è una antologia di riflessioni teoriche sulla traduzione letteraria scritte da alcuni dei traduttori, filosofi, linguisti, drammaturghi, poeti, romanzieri, critici letterari più influenti del Novecento italiano, da Croce a Valgimigli, da Anceschi a Fortini, da Gobetti a Calvino, Bianciardi, Pivano.
Saranno presenti all’incontro gli autori Paola Ranzini, Angela Albanese, Franco Nasi, l’editore Alfio Longo e il drammaturgo Marco Martinelli.

Alle 21 all’Almagià per Ravenna viso-in-aria andrà in scena Giusto la fine del mondo di Jean-Luc Lagarce allestito da Murmuris per la regia Laura Croce e Simona Arrighi con Luisa Bosi, Laura Croce, Sandra Garuglieri. Jean-Luc Lagarce è un autore molto amato in Francia ed è il più rappresentato nei teatri d’oltralpe secondo solo a Molière. Noto per la profondità della sua opera, Lagarce scomparve prematuramente nel ’95 di Aids, a soli 38 anni. Il gruppo fiorentino Murmuris allestisce Giusto la fine del mondo, considerato il suo capolavoro. Nel testo tragico intriso di filosofia e di humour un uomo torna a casa, dalla sua famiglia, per comunicare che presto morirà. Se ne andrà senza averlo detto, ma l’incontro con la madre, la sorella, il fratello e la cognata, sarà per tutti l’occasione per rivelarsi. Per tutti, tranne per lui, che invece è lì proprio per questo. Così tra ricordi sbiaditi e dinamiche impietose, entriamo nella verità di questa famiglia, che è tutte le famiglie. Nulla accade, eppure alla fine nulla è più come prima, tutto è mutato, per sempre. Ci ritroviamo là, giusto alla fine del mondo, alla fine della vita, alla fine di questa menzogna. E si resta come sospesi. In un oblio. Restano i passi sul selciato, la fuga. Il ritorno.

Leave a Reply