Trisha Brown,ultimo appuntamento con la danza a Ravenna Festival

Trisha Brown Dance Company: movimento, fluidità e purezza nella danza postmoderna
Palazzo Mauro de André, giovedì 3 luglio, ore 21.30

Un altro evento assolutamente imperdibile chiude il ciclo di appuntamenti che Ravenna Festival 2014 ha dedicato alla danza. Giovedì 3 luglio, ore 21.30, al Pala De André approda infatti il Farewell Tour della Trisha Brown Dance Company. Un lungo tour d’addio iniziato nel 2013 ha seguito dell’annuncio della fondatrice che, dopo aver creato le ultime coreografie,
ha assunto il ruolo di direttore artistico fondatore nominando direttori artistici associati Diane Madden e Carolyn Lucas. Il programma allestito per Ravenna si compone di quattro importanti coreografie che rappresentano il percorso artistico della coreografa americana considerata come la principale fondatrice della postmodern dance: Son of Gone Fishin (1981, early version), Rogues (2011), Les Yeux et l’ame (2011) e For M.G. (1991): The Movie. Un vero e proprio ritratto di Trisha Brown attraverso quegli elementi postmoderni e sperimentali che hanno reso questa compagnia una leggenda (post)moderna e così importante ed influente a livello mondiale.

Le creazioni proposte al pubblico di Ravenna Festival rappresentano in maniera profonda tutto l’ecclettismo di Trisha Brown. Un’anima artistica, la sua, caratterizzata da una vasta eterogeneità e dalla continua sperimentazione di forme espressive sempre nuove. Il programma è, per altro, un ritratto in quattro capitoli, cadenzato su più decenni, della grande
coreografa. orme espressive sempre nuove. Il programma è, per altro, un ritratto in quattro capitoli, cadenzato su più decenni, della grande coreografa. Intanto due classici: la creazione di Son of Gone Fishin risale infatti al 1981 e fa parte del primo ciclo di opere della coreografa
americana, intitolato Unstable Molecular Structure. Con questa coreografia dichiara la stessa Brown ­ ho raggiunto l’apogeo di complessità del mio lavoro. Un esempio di complessità logica, fluida e geometrica. La struttura della pièce continua Trisha – era legata a una sezione regolare ABC-centro-CBA. Gruppi complessi di sei danzatori si muovevano prima in una direzione e poi al contrario. Bob Ashley (il geniale compositore statunitense scomparso pochi mesi or sono) ci diede una piccola lista di brani da portare con noi in tour. I danzatori sceglievano in modo random la musica sulla quale avremmo dovuto danzare in ogni performance. Come se avessimo la band sempre accanto a noi.
For M.G.: The Movie è invece espressione di una fase professionale successiva dell’artista, basata sul movimento inconscio e sul legame tra emozione e astrazione. Trisha Brown spiega: ³Volevo che i danzatori apparissero e sparissero dal palcoscenico come succede nei film, non che si muovessero sul peso delle loro gambe. Volevo mistero, un gioco di prestigio
del corpo.

Dopo il successo della prima mondiale di Pygmalion (2010), un’interpretazione dell’Opera di Rameau basata sulla storia mitica di amore e magia raccontata da Ovidio ne Le Metaformosi, Trisha Brown ha sviluppato le singole sezioni di danza, tra cui Les Yeux et l’ame (una suite de danse come si sarebbe chiamata all’epoca di Rameau), per portarle in tournée a
partire dalla primavera del 2011. Il titolo è una variazione di ciò che la statua animata dice a Pigmalione: Vedo nei tuoi occhi ciò che sento nella mia anima e racchiude la dimensione fisica e spirituale della coreografia di Trisha Brown.
Rogues è nato invece dalla collaborazione con l’artista visivo Burt Barr e il musicista Alvin Curran (tra i massimi compositori americani nonché co-fondatore del gruppo cult MEV, ovvero Musica Elettronica Viva), che eseguirà il suo brano live. Un vero e proprio inno alla semplicità: unpasso a due nato dal rapporto tra Trisha, Carolyn Lucas, Lee Serle e Neal
Beasley, ballerini del suo corpo di danza. Queste ultime due coreografie sono inedite in Italia. Un danzatore inizia un movimento ­ afferma Neal Beasley ­ che viene recepito da un altro. Il movimento successivo è generato dall’interruzione precedente, lasciando all’altro ballerino il compito di riprenderlo  Stavamo contestualmente costruendo una frase coreografica e
un passo a due, nel quale ci sono momenti in cui i ballerini si muovono
all¹unisono e ci si focalizza sulla danza stessa.

Info e prevendite: 0544 249244 ­ ravennafestival.org
Biglietti: da 12 euro (ridotti 10) a 42 euro (ridotti 38) / I giovani al
festival: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte

Il pullman del Festival per gli spettacoli al Pala de Andrè Stazione ; Pala de Andrè – 2 corse ore 20.15 e 20.30

Per tutti gli spettacoli in programma al Pala de Andrè è attivo il servizio navetta straordinario e gratuito dedicato al pubblico del Festival organizzato in collaborazione con Start Romagna. I pullman identificabili dal logo di Ravenna Festival percorreranno 2 volte la tratta Stazione
Ferroviaria ­ Palazzo M. De André con partenza alle ore 20.15 e 20.30 da Piazza Farini. Al termine degli spettacoli due corse riporteranno gli spettatori al capolinea.
giovedì 3 luglio – Palazzo Mauro de André, ore 21.30
Trisha Brown Dance Company
Farewell Tour

Son of Gone Fishin (1981)
coreografia Trisha Brown
scenografia Donald Judd
musica originale Robert Ashley, Atalanta
costumi Judith Shea luci Beverly Emmons

Rogues (2011)
coreografia Trisha Brown
musica originale Toss and Find (estratti) di Alvin Curran
costumi Kaye Voyce luci John Torres

Les Yeux et l’ âme (2011)
coreografia e scenografia Trisha Brown
musica Pygmalion (estratti) di Jean Philippe Rameau
costumi Elizabeth Cannon luci Jennifer Tipton

For M.G.: The Movie (1991)
scenografia e costumi Trisha Brown
musica ³For M.G. (One Step Too) di Alvin Curran
luci Spencer Brown con Trisha Brown

Trisha Brown è nata nel 1936 a Aberdeen, Washington. Dopo essersi diplomata al Mills College di Oakland, si è trasferita a New York nel 1961, diventando socio fondatori del Judson Dance Theater, fenomeno postmoderno che ha infranto i limiti della coreografia e della danza. Nel 1970 ha fondato la Trisha Brown Dance Company, esordiente nell’alternativa Soho di Manhattan, suo quartiere adottivo, attraverso coreografie innovative e realizzate per
l¹occasione. Grazie a creazioni come Set and Reset del 1983, l’artista americana è riuscita ad affermare il proprio stile fluido, ma al contempo imprevedibilmente geometrico. Un vero e proprio marchio di fabbrica che nel 1998 è approdato per la prima volta nel contesto operistico con L’Orfeo sulle musiche di Monteverdi. Non sono inoltre mancate le occasioni per dimostrarsi una valente e riconosciuta artista visiva. I suoi disegni sono stati difatti esposti in mostre, gallerie e musei di tutto il mondo: Biennale di Venezia, The Drawing Center, Museum of Modern Art. Figlia di un’arte eterogenea e complessa, semplice e profonda al contempo, dal 1961 a oggi Trisha Brown ha creato circa cento coreografie differenti, ognuna con una propria storia ed espressione. Il talento e il genio le hanno permesso di aggiudicarsi titoli e premi importantissimi: nel 1988, ad esempio, è stata nominata Cavaliere delle Arti e delle Lettere dal governo francese ed è stata la prima coreografa donna a ricevere l’ambito MacArthur Foundation Fellowship Genius Award.

La Trisha Brown Dance Company è stata fondata nel 1970 e da allora non ha fatto altro che arricchire il proprio repertorio, stregando i teatri di tutto il mondo con le proprie tournée. Nel gennaio 2013 la compagnia ha iniziato un tour internazionale di tre anni, debuttando al Brooklyn Academy of Music di New York, che include al suo interno l’ultima creazione della
coreografa americana: I’m going to toss my arms- if you catch them they re yours, ideata nel 2011. La compagnia propone lezioni, masterclass e dimostrazioni per studenti e artisti professionisti: per esempio, lezioni di tecnica e improvvisazione sono state impartite al Balletto dell’Opera di Lione e al Balletto dell’Opera di Parigi. La Trisha Brown Dance Company
rappresenta quindi la più grande eredità dell’omonima fondatrice e la sua missione principale è quella di preservarne la memoria, le creazioni e il genio, grazie a supporti tecnologici interattivi, archivi online e materiali multimediali realizzati ad hoc.