Les Ballets Trockadero al Manzoni Bologna e Verdi Piacenza

Con l’atteso ritorno de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

domenica 24 novembre alle ore 16

debutta la Stagione di Danza 2013/2014 del Teatro Municipale

realizzata dalla Fondazione Teatri di Piacenza

in collaborazione con Aterdanza

Tornano a grande richiesta sul palcoscenico del Teatro Municipale Les Ballets Trockadero de Monte Carlo, inaugurando domenica prossima 24 novembre alle ore 16 la Stagione di Danza 2013-2014 della Fondazione Teatri di Piacenza, la prima sotto al direzione artistica di Cristina Ferrari. Una stagione realizzata in collaborazione con Aterdanza e che porterà nella nostra città cinque imperdibili balletti: dopo i Trockadero, infatti, avremo la Spellbound Contemporary Ballet diretta dal noto coreografo Mauro Astolfi; la Compania Antonio Gades, uno dei grandi pilastri della danza spagnola e flamenca; il Balletto dell’Opera di Kiev che porterà al Municipale per la prima volta i balletti classici Paquita e Shéhérazade e infine il Gala di danza che l’étoile Giuseppe Picone porterà in tournée in tutta Italia in occasione del ventennale di carriera.

Domenica sarà quindi l’occasione per rivedere, dopo tre anni, una delle compagnie più apprezzate degli ultimi anni dal nostro pubblico. I Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, con il loro modo di mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti hanno fin da subito colpito l’attenzione di chiunque abbia avuto modo di assistere ad uno dei loro spettacoli.

Non è, infatti, usuale vedere una compagnia di danza formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L’aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa. Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili – con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne Vittoriane, ecc. – valorizza lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato.

Al centro delle loro parodie, infatti, non c’è la donna, ma la ballerina. Nella sua immagine costruita di perfezione irraggiungibile, agghindata solo di ornamenti e nel portamento elevato, ossia in punta. Coi Trocks, inoltre, questa immagine viene contaminata, anche, dai riti del quotidiano, dalle miserie della vita e, in fondo, dall’opacità dei lustrini.

A partire fin già dal nome della compagnia. Il cui ostentato francese è bugiardo. Allude, non senza malizia, ai nomi delle tante compagnie di balletto nate dallo scioglimento dei Ballets Russes di Djaghilev, sparse poi per il mondo intero a diffondere il nuovo verbo ballettistico della famosa compagnia russa fondata, però, a Parigi. E lo stesso vale per i nomi di battaglia delle ballerine, surrogati in un improbabile russo di aria imperiale. I Trocks nascono, in verità, a New York City, nei primi anni 70, in pieno clima di liberazione sessuale e di rivendicazione identitaria di tutte le minoranze. Un clima che ha rivoluzionato soprattutto il linguaggio, a partire dal termine camp rilanciato da Susan Sontag fin dal 1964, per definire la crisi delle gerarchie culturali a favore di un gusto o stile citazionale capace di celebrare l’eccessivo, l’artificioso e il travestimento in tutti i settori della vita come dell’arte.

Il Lago dei cigni (Atto II) su (ma meglio sarebbe scrivere, ispirato alla) coreografia di Lev Ivanov e la musica immortale di Cajkovskij, è in realtà un atto unico: qui infatti tutto succede e tutto si conclude. Può capitare però che il cattivo Rotbar, a forza di abbaiare alla luna abbia il fiatone, mentre il verso del cigno sembra quello di una beccaccia; il principe, nel giorno del suo genetliaco, che va a caccia notturna con un dispettoso aiutante, è in realtà un adolescente in calore, mentre la bella prigioniera Odette è in cerca più di un buon matrimonio che di una favola di liberazione. Il tutto raccontato anche attraverso un uso iperespressivo della gestica mimica prevista nei balletti del repertorio romantico: può capitare anche che i cignetti siano aitanti e aggressivi, mentre il principe si riveli, alla fine, un vanesio perdente.

Uno dei lavori più riusciti e giustamente noti, però, è Go for Barocco, coreografia di Peter Anastos, su musica di J. S. Bach, parodia nobile di un balletto fondativo della cultura coreica americana, quale è Concerto Barocco di George Balanchine. Qui la parodia non è meno feroce e iperbolica anche se avviene sulle linee astratte e iperclassiche di un modello coreografico e musicale di estremo e disciplinato rigore formale. Ma questa è la forza dei Trocks’, ricondurre a una vertigine comica anche il balletto più astratto e mentale. Così le nuove posizioni, le catene complicate, le contaminazioni jazz che Balanchine assemblò in una partitura coreografica esemplare e consegnata alla storia di quest’arte, sono qui riprese e come rovesciate, amplificate, e anche spodestate nella loro riconoscibilità estetica.

Anche in Raymonda’s Wedding, ispirato al capolavoro in tre atti di Marius Petipa con le musiche di Alexander Glazunov, e declinato come un tradizionale e ingarbugliato divertissement in due scene, vanno in scena, in fondo, sempre e ‘soltanto’ extravaganti variazioni della tradizione.

Troviamo qui invitati invadenti, una torta che non si consuma, alcuni eccessi nelle difficoltà tecniche nel gioco degli attacchi musicali, che nel balletto devono essere matematici. E poi, coppie improbabili e instabili, un primo danseur distratto, una straniante telefonata in quinta, insomma una parodia che non combina soltanto l’alto con il basso, ma anche il virtuosismo più esigente con le preoccupazioni delle azioni più ordinarie. All’improvviso, un divertissement che sarebbe un pezzo di sola bravura diventa la fiera inaspettata di un’umanità intera.

Così come nel corso dello spettacolo, nella scaletta del programma, tra inattesi soli e improvvisi passi a due, altre sorprese potranno certamente non mancare.

Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza,

in via Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all’indirizzo mail

biglietteria@teatripiacenza.it.

Primo appuntamento dedicato alla Danza della Stagione 2013/2014 del Teatro Auditorium Manzoni, sotto la Direzione Artistica del M° Giorgio Zagnoni con l’esilarante compagnia “Les ballets Trockadero de Monte Carlo”!

La Compagnia è da sempre formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nel vasto repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L’aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa.

Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili – con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne Vittoriane, ecc. – valorizza lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato.

Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO presentano i loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera.

Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica.

A metà del 1975, il loro amore nei confronti della danza, il loro approccio comico e la scoperta che gli uomini riescano a danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra, viene notato non solo a New York ma ben oltre. Articoli ed interviste pubblicati su Variety, Oui, The London Daily Telegraph e le foto di Richard Avedon su Vogue, rendono la Compagnia famosa a livello nazionale ed internazionale.

Da allora la Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo, con stagioni sempre più lunghe, che vedono una prolungata presenza a: Amburgo, Amsterdam, Atene, Auckland, Barcellona, Berlino, Brisbane, Buenos Aires, Caracas, Colonia, Edimburgo, Glasgow, Hong Kong, Johannesburg, Lisbona, Londra, Lione, Madrid, Melbourne, Mosca (al famoso Teatro Bol’šoj), Parigi (al Teatro Châtelet), Pechino, Perth, Roma, Singapore, Sydney, Vienna e Wellington.

In tutti questi anni lo scopo originario de LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO non è cambiato.

Per il futuro, la Compagnia sta lavorando all’inserimento di nuovi balletti nel suo repertorio, si sta preparando per esibirsi in nuove città, stati e nazioni e per mantenere il proprio proposito originario: divertire con la danza un pubblico il più vasto possibile. Come hanno fatto per tutti questi anni; per dirla con parole loro…. they will Keep on Trockin’.

PROGRAMMA

LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO

IL LAGO DEI CIGNI (Atto II), PAS DE DEUX A SORPRESA, GO FOR BAROCCO,

RAYMONDA’S WEDDING

Lunedì 18 Novembre 2013 • ore 21.00

Teatro Auditorium Manzoni

IL LAGO DEI CIGNI (Atto II)

Musica P.I. Čajkovskij

Coreografia da Lev Ivanovich Ivanov

Costumi Mike Gonzales

Scene Jason Courson

Luci Kip Marsh

Benno: Andrei Leftov

(amico e confidente del)

Principe Siegfried: Vyacheslav Legupski

(che si innamora di)

Odette: Lariska Dumbchenko

(Regina dei)

Cigni:

Nadia Doumiafeyva, Helen Highwaters, Nina Immobilashvili, Natalie Kleptopovska, Maria

Paranova, Moussia Shebarkarova, Alla Snizova, Gerd Tord

(divenuti cigni a causa di)

Von Rothbart: Yuri Smirnov

(un diabolico stregone che trasforma le fanciulle in cigni)

Intervallo

PAS DE DEUX A SORPRESA

GO FOR BAROCCO

Musica J.S. Bach

Coreografia Peter Anastos

Costumi Mike Gonzales

Luci Kip Marsh

Primo movimento (Moderato)

Maya Thickenthighya e Giuseppina Zambellini

con

Nadia Doumiafeyva, Natalie Kleptopovska, Helen Highwaters, Eugenia Repelskii

Secondo movimento (Adagio)

Maya Thickenthighya e Giuseppina Zambellini

Terzo movimento (Allegro)

Tutta la compagnia

Intervallo

RAYMONDA’S WEDDING

UN TRADIZIONALE E INGARBUGLIATO DIVERTISSEMENT IN DUE SCENE

Musica Alexander Glazunov

Coreografia da Marius Petipa

Costumi Mike Gonzales e Ken Busbin

Scene Chas B. Slackman

Luci Kip Marsh

Scena 1 – L’arrivo delle damigelle e la loro partenza per il matrimonio

Scena 2 – Il ricevimento

La Dama Bianca: Ida Nevasayneva

(Ciò che resta del I e del II atto, a volte è una statua, a volte un fantasma, ma comunque un

enigma)

Damigelle:

Henriette Giuseppina Zambellini

Clemence Alla Snizova

Hortense Lariska Dumbchenko

Stefanie Olga Supphozova

Amici dello sposo:

Anais e Francois Helen Highwaters e Vladimir Legupski

Fifi e Bernard Sonia Leftova e Andrei Leftov

Zsa Zsa e Laslo Nadia Doumiafeyva e Kravilji Snepek

Magda e Beranger Nina Immobilashvili e Stanislas Kokitch

La sposa:

Raymonda Yakatarina Verbosovich

Lo sposo:

Conte Jean de Brienne Mikhail Mypansarov

LA COMPAGNIA

Varvara Bratchikova • Nadia Doumiafeyva • Lariska Dumbchenko • Helen Highwaters •

Nina Immobilashvili • Natalie Kleptopovska • Sonia Leftova • Ida Nevasayneva •

Maria Paranova • Eugenia Repelskii • Moussia Shebarkarova • Alla Snizova •

Olga Supphozova • Maya Thickenthighya • Gerd Tord • Yakatarina Verbosovich •

Giuseppina Zambellini

e

Jacques d’Aniels • Roland Deaulin • Pepe Dufka • Nicholas Khachafallenjar •

Vyacheslav Legupski • Mikhail Mypansarov • Boris Nowitsky • Velour Pilleaux

Stanislas Kokitch • Andrei Leftov • Ivan Legupski • Vladimir Legupski•

Yuri Smirnov • Innokenti Smoktumuchsky • Kravlji Snepek • Pavel Tord

Eugene McDougle Direttore generale

Tory Dobrin Direttore artistico

Isabel Martinez Rivera Direttore associato

BALLERINI

Gerd Tord e Pavel Tord Bernd Burgmaier

Olga Supphozova e Yuri Smirnov Robert Carter

Moussia Shebarkarova e Vyacheslav Legupski Paolo Cervellera

Natalie Kleptopovska e Nicholas Khachafallenjar Loic Consalvo

Sonia Leftova e Andrei Leftov Boysie Dikobe

Ida Nevasayneva e Velour Pilleaux Paul Ghiselin

Varvara Bratchikova e Sergey Legupski Giovanni Goffredo

Helen Highwaters e Vladimir Legupski Duane Gosa

Alla Snizova e Innokenti Smoktumuchsky Carlos Hopuy

Yakatarina Verbosovich e Roland Deaulin Chase Johnsey

Giuseppina Zambellini e Ivan Legupski Davide Marongiu

Nadia Doumiafeyva e Kravilji Snepek Philip Martin-Nielson

Maya Thickenthighya e Mikhail Mypansarov Carlos Miller

Lariska Dumbchenko e Pepe Dufka Raffaele Morra

Eugenia Repelskii e Jacques d’Aniels Lawrence Neuhauser

Nina Immobilashvili e Stanislas Kokitch Alberto Pretto

Maria Paranova e Boris Nowitsky Carlos Renedo

LES BALLETS TROCKADERO DE MONTE CARLO

Lunedì 18 Novembre 2013 • ore 21.00

Teatro Auditorium Manzoni

VARVARA BRATCHIKOVA

Artista del popolo, fu educata presso l’Istituto Revanscista. Iniziò la sua carriera nel ruolo di Pistacchia nella produzione “Lo Schiaccianoci” di V. Stolichnaya e raggiunse la celebrità interpretando i ruoli di Odette/Odile/Giulietta/Giselle/Aurora nella famosissima “Notte dei 1000 Zar”. Il suo repertorio include all’incirca tutte le opere che ha interpretato.

NADIA DOUMIAFEYVA

Chi ha visto Heliazpopkin difficilmente dimenticherà l’atletismo spirituale di Nadia Doumiafeyva, una figlia del Caucaso che ha cambiato il suo nome per motivi politici. Il suo fiero attacco e la sonnolenza lirica producono confusione nel pubblico di tutto il mondo, specialmente quando vengono applicati al balletto.

LARISKA DUMBCHENKO

Prima della fuga in Occidente, grazie alla sua maestosa agilità fu al centro del programma spaziale russo diventando, nel 1962, la prima étoile ad essere lanciata in orbita. A causa del rimbombo nella stratosfera, ha trasmesso utili informazioni sul trucco a una folla assemblata di celebrità; è entrata nella leggenda con … “Whitney Houston, abbiamo un problema…”.

NINA IMMOBILASHVILI

Per molti più anni di quanto lei ammetta, è stata il Grande Terrore del mondo del Balletto internazionale. L’onniscente e onnipresente Immobilashvili è famosa per la sua vasta gamma di dossier su ogni grande personalità della danza, viva e/o morta. Questa fantastica collezione le ha assicurato l’entrée nei circoli coreografici più snob; i ruoli che è stata in grado di interpretare sono troppi da poterli nominare tutti. Siamo onorati di presentare questa grande dama nel suo spettacolare ritorno sui palcoscenici.

SONIA LEFTOVA

“Lo strudel di prugne del Balletto russo,” ha interrotto la sua proficua carriera di attrice per diventare una ballerina dei Trockadero. I suoi fedeli fan, comunque, non devono disperare perché i suoi film più famosi sono stati tutti messi in scena in balletto: lo scottante “Back to Back”, lo strappa lacrime “Cosce e vesciche”, e l’immortale in sette episodi “Urla da una carrozzella”. Data la sua predisposizione teatrale, Sonia ha deciso di esplorare gli aspetti più drammatici del balletto, tanto che un critico ha paragonato la sua Giselle al programma televisivo “I soliti ignoti”.

IDA NEVASAYNEVA

Ballerina del socialismo reale dei lavoratori di tutto il mondo, ha trionfato al Festival di Varna dove è stata insignita della medaglia di plastica per il “cattivo gusto”, onorificenza appositamente creata per lei. La compagna Ida è diventata famosa come eroina della rivoluzione quando, dopo essere passata indenne e senza sforzi attraverso un campo minato, ha scaraventato una scarpa appuntita in una banca capitalista.

MARIA PARANOVA

La sua storia, venuta alla luce solo oggi dopo 19 anni bui passati nella quasi disperata convinzione di essere Mamie Eisenhower, non sarà mai nota per intero. La scoperta della sua vera identità (avvenuta a una raccolta fondi repubblicana a Chicago) le ha permesso di attirare l’attenzione dei Trockadero con i quali oggi sta lentamente recuperando le sue abilità tecniche.

MOUSSIA SHEBARKAROVA

Bimba prodigio dell’era di Brezhnev, Moussia Shebarkarova stupì i suoi genitori all’età di due anni iscrivendosi a un corso di danza per corrispondenza. Purtroppo, però, a causa dell’inaffidabile servizio postale russo, si è appena diplomata.

OLGA SUPPHOZOVA

Ha fatto la sua prima apparizione in pubblico nelle file del KGB in dubbie circostanze. Dopo un intervallo di sette anni, è ritornata ai suoi adorati fan. Quando le si chiede del suo periodo sabbatico forzato, il suo unico commento è questo: “L’ho fatto per l’arte”. Tuttavia, l’arte non le aveva chiesto nulla.

MAYA THICKENTHIGHYA

Le sue proprietà radioattive le hanno impedito di esibirsi con i Trockadero fino a quando non è stata dimessa da uno speciale sanatorio sul Mar Nero. Una virtuosa dello stile di Mosca, il quantum energetico di Madame Thickenthighya è stato utilizzato per il funzionamento del Generatore 14 vicino alla diga Gorsky durante il suo periodo di disgrazia politica. In questa stagione è stata reintegrata nel suo ruolo nel mondo della danza.

GERD TORD

Sinuosa, lirica e dalle lunghe gambe, Gerd – “Il Cherubino di Chernobyl’” – ha fatto rabbrividire il pubblico di ogni continente con la sua ineffabile delicatezza e raffinatezza.

Quest’agile fanciulla si è accattivata i cuori fin dal suo debutto nel ruolo di Talyusha, la Narice Sinistra, nel balletto ripreso dall’opera Il Naso di Gogol’. È famosa per i suoi ritratti di donne nevrotiche e tormentate e altri simili ruoli piagnucolosi.

YAKATARINA VERBOSOVICH

Nonostante possegga un guardaroba così grande da avere un suo codice postale, Yakatarina rimane una vera ballerina del popolo. È talmente tanto amata nella sua nativa Russia che nel 1993 i cittadini di Minsk le hanno conferito le chiavi della città. Questo avrebbe dovuto essere ricordato come il “momento d’oro” della carriera di questa grande ballerina, se successivamente non fossero state cambiate le serrature.

GIUSEPPINA ZAMBELLINI

Ha creato molti ruoli originali a San Pietroburgo dove è stata l’ultima di una lunga serie di étoile italiane ad essersi esibita al Teatro Mariinskij. Il trionfo nel ruolo dell’ “Elettricità” nello stravagante balletto “Excelsior” nella sua nativa Milano, le ha dato grande fama. Non meno elettrizzante era la fila di elefanti perfettamente addestrati come moderne Rockettes.

Purtroppo, le scene di gelosia di M.lle Zambellini nei confronti della pubblicità fatta a questi elefanti e la loro crescente popolarità tra il pubblico, hanno creato parecchi problemi.

Pertanto, ha rifiutato di esibirsi nuovamente in questo ruolo.

ROLAND DEAULIN

Dopo aver inventato il concetto di “bad hair year” o “annus hairibilis”, il francese Roland dedica oggi il suo tempo libero a vendere la nuova linea di parrucche di Michael Flatley Wigs sul canale televisivo QVC.

PEPE DUFKA

Quando Pepe Dufka il mese scorso ha fatto causa a 182 amanti del balletto di New York per mancato guadagno, il mondo della danza ha tremato fin nelle radici. Il Sig. Dufka sostiene che diciannove anni di esposizione costante a frutta e verdura marcia hanno portato a dolorosi e prolungati attacchi di pacciame. Purtroppo, questo storico caso giudiziario è arrivato troppo tardi per questo ex-collega, le cui gambe sono state recentemente schiacciate da un avocado geneticamente modificato impedendogli di continuare a ballare…

NICHOLAS KHACHAFALLENJAR

Il demi-semi ballerino di carattere di Tashkent, è stato insignito dell’Ordine di Stalin per le sue abili tecniche di partner. Anche se nessuna ballerina è sopravvissuta per descriverci il brivido del suo tocco, continua a sbalordire il pubblico (e ad eludere la polizia) con la sua forza bruta. Tra i Trockadero è affettuosamente conosciuto come “Nicky il frantuma ossa”.

NATALIE KLEPTOPOVSKA

Originariamente costumista di una grande ballerina, inizia la sua carriera quando, una sera, la chiuse a chiave nell’armadio e andò a ballare al suo posto. Nonostante sia stata elogiata dalla critica per la sua straordinaria tecnica, nessuno le ha creduto.

Ha subito suscitato l’interesse di compagnie e impresari, ma invece decise di dedicarsi per un po’ alla recitazione. Ora è una ballerina sia tecnica sia drammatica. Nessuno sa che fine abbia fatto la grande ballerina.

STANISLAS KOKITCH

“L’uomo dimenticato” della danza è raramente citato nelle recensioni o nelle discussioni tra ballettomani nonostante abbia creato molti ruoli importanti in balletti oggi dimenticati. È l’autore di “La Tragedia della mia Vita,” un’autobiografia non del tutto affidabile.

I fratelli Legupski

Araf, Dimitri, Ivan, Marat o Vladimir non sono davvero fratelli; i loro nomi non sono davvero Araf, Dimitri, Ivan, Marat o Vladimir e non sono nemmeno realmente russi; non sanno neanche la differenza tra una piroetta e un jété … ma … si muovono abbastanza bene … e … stanno nei costumi.

ANDREI LEFTOV

“Lo strudel di prugne del Balletto russo,” ha interrotto la sua proficua carriera di attore per diventare un ballerino dei Trockadero. I suoi fedeli fan, comunque, non devono disperare perché i suoi film più famosi sono stati tutti messi in scena in balletto: lo scottante “Back to Back”, lo strappa lacrime “Cosce e vesciche”, e l’immortale in sette episodi “Urla da una carrozzella”.

MIKHAIL MYPANSAROV

Diventato famoso come il primo disertore il cui congedo è stato compiuto grazie all’insistenza virtuale dei suoi commilitoni (anche se nei giorni seguenti Mypansarov è stato accusato di aver abbandonato i suoi camerati per “una montagna di birra e un oceano di dollari”). La sua ascesa verso la celebrità, una meteora, gli è valsa la nomina di Porteur Ufficiale del Bicentenario da parte di un comitato di ballettomani di New York che lo hanno scelto per il suo sorriso smagliante e il suo piedino poco accattivante.

BORIS NOWITSKY

È stato con le più grandi ballerine del nostro tempo e, con alcune di queste, ha persino ballato. Una delle prime strane celebrità maschili della Russia, Boris Nowitsky ha abbandonato la terra natia per ragioni puramente capitalistiche. Nonostante le sue apparizioni in TV, a Broadway, in diversi film, in spot pubblicitari, su alcune riviste, ad eventi speciali, nonché nelle calze delle donne, occasionalmente riesce ancora sorprendentemente a trovare il tempo per la danza.

VELOUR PILLEAUX

La sua adattabilità politica lo ha visto passare attraverso due guerre mondiali e numerose azioni di polizia; è arrivato in America in contemporanea con l’uscita del suo decimo libro di cucina, “Ma Brie”. Quando un giornalista americano gli ha chiesto di descrivere la sua più eccitante interpretazione, Pilleaux ha citato le pagine 48-55; la notte in cui ha danzato il Rose Adagio (en travesti) a Buenos Aires con quattro esponenti politici, i cui nomi – ci assicura – saremo in grado di riconoscere.

EUGENIA REPELSKII

I segreti degli esordi di Madame Repelskii giacciono nascosti dietro le mura del Cremlino.

In realtà, non meno di sei si trovano nel muro (in vasetti di varie dimensioni). Ballando con leggiadria sopra pogrom e altre sordide sommosse, Eugenia è emersa come una ballerina nonpareil il cui tocco pungente è indiscutibile. Tra i suoi colleghi in Occidente, è conosciuta come il Chihuahua di Odessa.

YURI SMIRNOV

All’età di sedici anni Yuri è fuggito di casa per unirsi all’Opera del Kirov perché pensava che Borodin fosse il nome di un barbiturico. Fortunatamente per i Trockadero, ha ben presto scoperto di non avere aria sufficiente nei polmoni e ha deciso di diventare così un ballerino.

KRAVLJI SNEPEK

Arrivato nei Trockadero dalla Siberia, suo luogo di nascita “a due livelli”, dove eccelleva in tip tap, danza acrobatica e danze hawaiane. Questo slavo ben dotato è famoso per la sua tecnica mozzafiato – un insieme di frivolezze e frou frou che fanno perno su una spina dorsale d’acciaio, dolorosamente acquisita grazie alle mani e ai piedi della sua insegnante, Glib Generalization, che aveva già allenato molti abili ballerini. In quanto interprete della forma classica, eroica e tragica, il giovane Snepek ha strappato il cuore di tutti quelli che l’hanno visto ballare Harlene, “Goat Roper” in “The Best Little Dacha in Sverdlovsk”.

PAVEL TORD

Insignito del premio “Jean de Brienne” di quest’anno, è ricordato soprattutto per la sua tecnica di ballo Rabelaisiana. Un rivoluzionario nell’arte del pas de deux, è stato il primo ad aver introdotto l’uso della colla per avere la giusta presa per fermare la piroette della partner.

I Trocks a ParmaDanza:

ironia, passione e grande tecnica

La celebre compagnia en travesti torna al Teatro Regio di Parma

con un florilegio dei titoli fra i più celebri del suo repertorio

Teatro Regio di Parma

martedì 24 e mercoledì 25 maggio 2011, ore 20.00

Attesissimo ritorno, per il festival ParmaDanza 2011, di una delle compagnie più amate dal pubblico di tutto il mondo: Les Ballets Trockadero de Monte Carlo torna al Teatro Regio di Parma martedì 24 e mercoledì 25 maggio, alle ore 20.00 con un appassionante florilegio dei titoli più celebri nel repertorio dei ballerini en travesti: l’atto II del Il Lago dei cigni, un Pas de deux a sorpresa, Go for Barocco e il divertissement di Paquita.

Tanta strada hanno fatto i “Trocks” – come sono ormai affettuosamente chiamati dai fans –  dalle loro prime esibizioni nei teatri off, a tarda notte, nella New York degli anni Settanta in pieno fermento artistico. Agli esordi sono solo un gruppo di amici appassionati di danza che si divertono a mettere in scena il balletto classico in forma di parodia e in costumi femminili. Basta un’ottima recensione del temuto critico del “New Yorker” Arlene Croce per attirare altra stampa, e soprattutto folle di pubblico. Inizia così la crescita professionale e artistica dei buffi ballerini, che assumono a tempo pieno un maître de ballet per le classi e le prove ormai quotidiane. Ecco i primi tour negli Stati Uniti e poi in Canada, mentre l’attenzione della stampa si fa sempre più internazionale e trasversale. Di loro si occupano il magazine di culto “Variety”, le serie televisive più viste dedicano speciali al fenomeno Trocks, mentre la bibbia dello stile “Vogue America” affida un servizio fotografico con i ballerini en travesti nientemeno che al fotografo Richard Avedon. In trent’anni la fama dei Trockadero è cresciuta a dismisura, e non accenna a fermarsi: non c’è paese al mondo dove la compagnia non sia recata in tournée, né grande teatro d’opera dove non si sia esibita. Così, impacchettando enormi tutù e scarpette da punta oversize, i Trocks passano da un aereo all’altro, attraversando nazioni e continenti.

Negli anni si è arricchito di parodie anche il loro repertorio, che oggi non comprende solo i grandi titoli dell’Ottocento francese e russo di Jules Perrot o Marius Petipa, ma anche i “classici” del balletto del Novecento – George Balanchine in testa – e persino capolavori della modern dance americana firmati da Martha Graham. Ma vanno al balletto classico le predilezioni dei Trockadero, come testimonia il programma presentato a ParmaDanza.

Si inizia con un pezzo cult del loro repertorio: l’atto II de Il Lago dei cigni, il celebre “atto bianco” con le “ballerine” in tutù candidi, che si trasforma nell’interpretazione dei Trocks in una fantasmagoria assolutamente esilarante. Dopo un Pas de deux a sorpresa in cui una coppia di ballerini in tutù femminili sfoggerà tutto il suo virtuosismo, ecco un tuffo nel balletto neoclassico americano con Go for Barocco, ilare reinterpretazione dei titoli del periodo detto “in bianco e nero”  di George Balanchine. Chiusura con fuochi d’artificio tecnici grazie alla parodia del divertissement di Paquita, balletto romantico francese dalla trama rocambolesca ripreso in versione imperiale in Russia da Marius Petipa.  Titoli perfetti per parodiare la grandeur d’antan  del balletto classico e soprattutto i vezzi e le manie delle sue “prime ballerine assolute”, i cui nomi russi spiritosamente storpiati riecheggiano nei soprannomi d’arte dei Trockadero.

Imperdibile occasione per conoscere meglio i Trocks la speciale classe aperta, a ingresso gratuito, di mercoledì 25 maggio, alle ore 15.00, nella Sala di scenografia del Teatro Regio di Parma, seguita da una conversazione con i tre ballerini italiani che fanno parte della compagnia e il direttore Tory Dobrin e con l’esecuzione a sorpresa di un pas de deux. Il nuovo appuntamento del ciclo “La danza dietro le quinte” permetterà così al pubblico di scoprire come i ballerini en travesti scelgono il repertorio, si preparano tecnicamente a danzare come ballerine, si destreggiano con il make up femminile, i tutù e le scarpette da punta. L’appuntamento è aperto a un numero limitato di spettatori, per questo è consigliata la prenotazione. Per informazioni e prenotazioni: tel 0521 039021,             0521 039369       stampa@teatroregioparma.org

ParmaDanza 2011 è realizzata anche grazie al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Reggio Parma Festival, in collaborazione con Associazione Teatrale Emilia Romagna, con il sostegno di Club delle Imprese per il Teatro Regio (Chiesi farmaceutici, Gruppo Cedacri, Morris, Nestlé, Parmacotto).

Main Sponsor Banca Monte Parma.

La biglietteria del Teatro Regio è aperta come di consueto, dal martedì al sabato dalle ore 10.00 alle 14.00 e dalle ore 17.00 alle 19.00. Per informazioni: tel.             0521 039399       fax 0521504224

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Les Ballets Trockadero de Monte Carlo

Fondati nel 1974 da un gruppo di appassionati di danza che si divertivano a mettere in scena in modo scherzoso il balletto classico tradizionale presentandolo in parodia e en travesti, Les Ballets Trockadero de Monte Carlo presentano i loro primi spettacoli Off-Off-Broadway a tarda sera. Ben presto, i Trocks, come vengono affettuosamente chiamati, si sono guadagnati un’ottima recensione di Arlene Croce sul New Yorker; questa, insieme alle successive entusiastiche critiche sul New York Times e sul The Village Voice, permise loro di conquistare il consenso del pubblico e della critica. A metà del 1975, il loro amore nei confronti della danza, il loro approccio comico e la scoperta che gli uomini riescano a danzare sulle punte senza cadere rovinosamente a terra, viene notato non solo a New York ma ben oltre. Articoli ed interviste pubblicati su Variety, Oui, The London Daily Telegraph e le foto di Richard Avedon su Vogue, rendono la Compagnia famosa a livello nazionale ed internazionale. La stagione 1975-76 è caratterizzata da una piena crescita professionale. La Compagnia viene inserita nel National Endowment for the Arts Touring Program e assume a tempo pieno un maestro di ballo per le classi e le prove quotidiane. Sempre in questa stagione intraprendono i loro primi tour negli Stati Uniti e in Canada. Da allora iniziano a fare e disfare valigie, impacchettando grossi tutù e scarpette da punta giganti, correndo da un aereo e l’altro e da un pullman e l’altro; questa è la routine quotidiana della Compagnia. Fin dagli inizi i Trocks si affermano in tutto il mondo come un nuovo fenomeno nella danza e partecipano a numerosi Festival di danza in tutto il mondo, tra cui i Festival di: Bodrun (Turchia), Olanda, San Luis Potosi (Messico), Madrid, Montreal, New York, Parigi, Spoleto, Torino e Vienna. Partecipano anche a vari programmi televisivi quali: il “Shirley MacLaine Special”; il “Dick Cavett Show”; “What’s My Line?”; “Real People”; “On-Stage America” e “Muppet Babies” con Kermit e Miss Piggy; uno speciale BBC Omnibus di Jennifer Saunders sul mondo del balletto e si sono esibiti sui network nazionali giapponesi e tedeschi, e in uno speciale di Julia Migenes per la televisione francese. Un documentario del “South Bank Show” sulla Compagnia è stato girato e trasmesso a livello internazionale; inoltre la Compagnia ha fatto la sua apparizione in un programma della PBS intitolato “The Egg” dedicato alle arti in America, ricevendo un Emmy award; e in un frammento di Nightline nel 2008. Un consorzio composto dalle televisioni olandese, francese e giapponese ha registrato numerose rappresentazioni della Compagnia presentate alla Maison de la Danse di Lione e ne ha realizzato un DVD distribuito a livello internazionale. I premi vinti dai Trocks negli anni per il miglior repertorio classico vanno dal prestigioso Critic’s Circe National Dance Awards nel 2007 (Regno Unito), al Theatrical Managers Awards nel 2006 (Regno Unito) e nel 2007 il Premio Positano (Italia) per l’eccellenza nella danza. Nel dicembre 2008, i Trocks fecero un’apparizione all’ottantesimo anniversario dal Royal Variety Performance, in aiuto dell’Entertainment Artistes’ Benevolent Fund, in presenza dei membri della famiglia reale inglese.  Le numerose tournée dei Trocks ottengono ovunque un enorme successo di pubblico e critica. Il loro frenetico programma annuale include:  sette tour in Australia e Nuova Zelanda;  ventisei tournée in Giappone (dove i loro abituali tour estivi sono un vero e proprio “cult” con tanto di fan club); undici tour in Sud America; tre in Sud Africa; e sessantacinque tournée in Europa, incluse 20 nel Ragno Unito. Negli Stati Uniti, la Compagnia è diventata una presenza costante nel circuito dei college e dell’università, in aggiunta a spettacoli effettuati regolarmente nelle città di tutti i 50 Stati. La Compagnia si è esibita in oltre 30 paesi e in 500 città in tutto il mondo a partire dalla sua fondazione nel 1974. La Compagnia presenta stagioni sempre più lunghe, che vedono una prolungata presenza a: Amburgo, Amsterdam, Atene, Auckland, Barcellona, Berlino, Brisbane, Buenos Aires, Caracas, Colonia, Edimburgo, Glasgow, Hong Kong, Johannesburg, Lisbona, Londra, Lione, Madrid, Melbourne, Mosca (al famoso Teatro Bol’šoj), Parigi (al Teatro Châtelet), Pechino, Perth, Roma, Singapore, Sydney, Vienna e Wellington. La Compagnia si esibisce regolarmente anche per serate di beneficenza a favore delle associazioni per la lotta all’AIDS come il DRA (Dancers Responding to AIDS), il Classical Action di New York, il Life Ball di Vienna, il Dancers for Life di Toronto e il Stonewall Gala di Londra. Inoltre, i Trocks hanno proposto o hanno partecipato a serate di beneficenza per il Connecticut Ballet Theater, il Ballet Hawaii, il Rochester City Ballet, il Sadler’s Wells Theater di Londra, per il Gay and Lesbian Community Centre, per il Young Audiences / Arts for Learning Organization e per l’Ali Forney Centre, in favore dei giovani gay in difficoltà di New York. Nel 2009, i Trocks hanno tenuto un’esibizione di beneficenza per il Thailand’s Queen Sirikit’s Scholarship Fund di Bangkok, che sostiene finanziariamente l’istruzione di bambini tailandesi in condizioni disagiate, e hanno aiutato a racimolare più di 400,000 dollari. In tutti questi anni lo scopo originario de Les Ballets Trockadero de Monte Carlo non è cambiato. La Compagnia è sempre e comunque formata da ballerini (uomini) professionisti che si esibiscono nell’intera gamma del repertorio di balletto e di danza moderna, nel pieno rispetto delle regole canoniche del balletto classico tradizionale. L’aspetto comico nei loro spettacoli viene raggiunto esagerando le manie, gli incidenti ed esasperando le caratteristiche tipiche della danza rigorosa. Vedere degli uomini danzare in tutti i ruoli possibili – con i loro corpi pesanti che delicatamente si bilanciano sulle punte come cigni, silfidi, spiritelli acquatici, romantiche principesse, angosciate donne Vittoriane, ecc. – valorizza lo spirito della danza come forma d’arte, deliziando e divertendo sia il pubblico più esperto che meno preparato.  Per il futuro, la Compagnia sta lavorando all’inserimento di nuovi balletti nel suo repertorio, si sta preparando per esibirsi in nuove città, stati e nazioni e per mantenere il proprio proposito originario: divertire con la danza un pubblico il più vasto possibile. Come hanno fatto per tutti questi anni; per dirla con parole loro….they will Keep on Trocking!

Teatro Regio di Parma

martedì 24 maggio 2011 ore 20.00 turno A

mercoledì 25 maggio 2011, ore 20.00 turno B

Les Ballets Trockadero

de Monte Carlo

Direttore artistico TORY ROBRIN

Il lago dei cigni (Atto II)

Coreografia da Lev Ivanovicˇ Ivanov

Musica Pëtr Il’icˇ Cˇ ajkovskij

Scene Jason Courson

Costumi Mike Gonzales

Luci Kip Marsh

Interpreti

Odette Larisa Dumbchenko

Principe Sieg fried Ashley Romanoff-Titwillow

Rothbart Yuri Smirnov

Benno Boris Nowitsky

Cigni Colette Adae, Giuseppina Zambellini,

Irina Kolesterolikova, Maria Paranova,

Yakatarina Verbosvich, Vanya Verikosa, Doris Vidanya

Go For Barocco

Coreografia Peter Anastos

Musica Johann Sebastian Bach

Costumi Mike Gonzales

Luci Kip Marsh

Interpreti

Primo Movimento, Moderato

Vanya Verikosa, Katerina Bychkova

Colette Adae, Katya Lukinatmeya

Nina Immobilashvili, Giuseppina Zambellini

Secondo Movimento, Adagio

Vanya Verikosa, Katerina Bychkova

Terzo Movimento, Allegro

Corpo di ballo

Paquita

Coreografia da Marius Petipa

adattamento Elena Kunikova

Musica Ludwig Minkus

Scene e costumi Mike Gonzales

Luci Kip Marsh

Interpreti

Paquita Olga Supphozova

Lucien Marat Legupski

Prima variazione Sveltlana Lofatkina

Seconda variazione Vanya Verikosa

Terza variazione Yakatarina Verbosvich

Quarta variazione Colette Adae

Quinta variazione Olga Supphozova