Piacenza, Cesena e Rovigo ricordano Birgit Cullberg

STAGIONE DI BALLETTO

domenica 17 marzo ore 16 – Teatro Sociale

OMAGGIO A BIRGIT CULLBERG

PULCINELLA SUITE
Coreografia Birgit Cullberg
Musiche Igor Stravinsky

ADAMO ED EVA
Coreografia Birgit Cullberg
Musiche Hilding Rosenberg

ROMEO E GIULIETTA SUITE
Coreografia Birgit Cullberg
Musiche Sergej Prokof’ev

con BEATRICE CARBONE ballerina solista Teatro alla Scala
DEBORAH GISMONDI ballerina solista Teatro alla Scala

MAURIZIO LICITRA ballerino solista Teatro alla Scala

La Stagione di balletto del Teatro Sociale, domenica 17 marzo alle 16, porta in scena uno spettacolo in omaggio della grande Birgit Cullberg. Le coreografie raccolte in questo Omaggio sono tre composizioni emblematiche di un arco creativo di oltre vent’anni e presentano al pubblico tre opere molto differenti tra loro come contenuti espressivi e narrativi. Pulcinella e Pimpinella (1980), su musiche di Strawinsky, è un brano vivace e brioso: racconta l’amore di Pulcinella per Pimpinella, per la quale i genitori Pantalone e Pandolfina sognano un Principe Azzurro. Travestirsi da nobiluomo porterà a Pulcinella molti guai, ma il lieto fine é comunque assicurato.
Adamo ed Eva, su musiche del compositore svedese Hilding Rosenberg, è incentrato sul tema dell’eros e narra la trasformazione di un amore innocente, ancora puerile, alla maturità della passione adulta di una coppia che cacciata dall’Eden, in ultima analisi rifiuta lei stessa a sua volta Dio.
Romeo e Giulietta (1969), la prima coreografia “occidentale” di questo balletto, presenta una lettura introspettiva e psicologica del dramma dei due giovani amanti, lasciando in secondo piano gli aspetti più strettamente narrativi.

Birgit Cullberg è stata una delle figure più significative del balletto moderno europeo ed è considerata la madre della danza contemporanea svedese, che ha marcatamente segnato con la sua poetica e il suo stile. Uno dei suoi migliori allievi è stato Maurice Bejart, che per lei ha costruito le sue prime coreografie dopo aver abbandonato la carriera di danzatore.

Donna di cultura, pittrice, laureata in Letteratura all’Università di Stoccolma, decise solo a 27 anni che sarebbe diventata ballerina e dal 1935 al 1939 studiò danza moderna con Kurt Jooss e Sigurd Leeder, perfezionandosi successivamente a New York con Martha Graham. Debuttò con un primo
gruppo nel 1939 e nel 1947 formò insieme a Ivo Cramer lo Svenska Dansteater, iniziando la sua attività di coreografa, subito contrassegnata dal suo capolavoro, Signorina Giulia (1950), entrato successivamente nel repertorio di molte compagnie internazionali (in Italia è eseguito dal Balletto della Scala).
Dopo essere stata dal 1952 al 1957 coreografa principale del Balletto Reale Svedese, Birgit Cullberg, nel 1967 ha fondato il Cullberg Ballet, prima compagnia di `giro’ svedese, per il quale ha firmato molti significativi balletti tra i quali Euridice è morta (musica Ennio Morricone, 1968), Romeo e Giulietta (1969), Revolt (1973), La scuola delle mogli (1974), War Dances (1979).
Nelle sue opere Birgit Cullberg ha saputo fondere i suoi interessi per la letteratura e il teatro moderno nel genere del dancedrama, che con lei ha assunto una struttura agile e essenziale, concentrato sull’osservazione delle problematiche sociali e interpersonali contemporanee,
sviluppate attraverso un vocabolario coreutico fortemente espressivo, nel quale si fondono efficacemente la tecnica classica e un interesse via via più accentuato per principi compositivi più liberi, appartenenti al modernismo, appresi dal suo maestro, Kurt Jooss.
Rilevante è stata anche la sua pionieristica attività di coreografa televisiva, che la portò a sperimentare in maniera audace i nuovi mezzi tecnologici. Di questo aspetto della sua attività rimangono alcune opere di grande valore: La Strega Cattiva (Premio Italia 1961), I am not You, Pulcinella e Pimpinella, Red wine in green glasses (Premio Italia 1971), Peer Gynt.

Al Bonci l’OMAGGIO A BIRGIT CULLBERG
di alcuni ballerini del Teatro alla Scala

sabato 16 marzo 2013 ore 21

OMAGGIO A BIRGIT CULLBERG, tributo che alcuni ballerini del Teatro alla Scala di Milano hanno voluto dedicare ad una delle grandi dame del balletto moderno europeo, chiude a Cesena la Stagione Danza: sabato 16 marzo 2013 (ore 21) è in scena al Teatro Bonci.

Scomparsa nel 1999 a 91 anni, la coreografa svedese BIRGIT CULLBERG è stata una delle figure più significative della danza contemporanea, maestra e modello per tutti coloro cha hanno seguito la strada del moderno: il suo allievo più famoso è Maurice Bejart, che per lei ha costruito le sue prime coreografie dopo aver abbandonato la carriera di danzatore.

Riformatrice del balletto svedese, la Cullberg ha usato il classico come il moderno, unendo una perfetta lezione di stile e un grande talento drammaturgico per portare alla ribalta i problemi sociali e politici del nostro tempo.
Formatasi con Kurt Jooss, Sigurd Leeder e, successivamente, con Martha Graham a New York, ha iniziato la sua attività di coreografa nel 1950, producendo subito un capolavoro, Signorina Giulia, entrato ormai nel repertorio di molte compagnie internazionali (in Italia è eseguito dal Balletto della Scala).
Donna di grande cultura, nelle sue opere fonde le passioni per la letteratura e il teatro moderno nel genere del dancedrama, che con lei ha assunto una struttura agile e essenziale, concentrato sull’osservazione di problematiche sociali e interpersonali contemporanee. Tutto attraverso un vocabolario coreutico fortemente espressivo, nel quale confluiscono la tecnica classica e un interesse via via più accentuato per principi compositivi più liberi.

Le coreografie raccolte in questo OMAGGIO sono tre composizioni emblematiche di un arco creativo di oltre vent’anni e presentano al pubblico tre approcci molto differenti per contenuti espressivi e narrativi.
Pulcinella e Pimpinella (1980), su musiche di Strawinsky, è un brano vivace e brioso: racconta l’amore di Pulcinella per Pimpinella, per la quale i genitori Pantalone e Pandolfi sognano un Principe Azzurro. Travestirsi da nobiluomo porta a Pulcinella molti guai, ma il lieto fine è assicurato.
Adamo ed Eva, su musiche del compositore svedese Hilding Rosenberg, è incentrato sul tema dell’eros e racconta la trasformazione di un amore innocente, ancora puerile, alla maturità della passione adulta in una coppia che, una volta cacciata dall’Eden, arriva a rifiutare Dio.
Romeo e Giulietta (1969) presenta una lettura introspettiva e psicologica del dramma dei due giovani amanti, lasciando in secondo piano gli aspetti più strettamente narrativi.

sabato 16 marzo 2013 ore 21 (abbonamento Danza)
OMAGGIO A BIRGIT CULLBERG
Antonella Albano ballerina solista, Teatro alla Scala
Giorgia Bonetto Ekodance International Project
Sofia Caminiti corpo di ballo, Teatro alla Scala
Beatrice Carbone ballerina solista, Teatro alla Scala
Katya Pianucci già ballerina, Teatro alla Scala

Stefano Benedini già ballerino, Teatro alla Scala
Luigi Campa corpo di ballo, Teatro alla Scala
Andrea De Marzo Ekodance International Project
Federico Fresi corpo di ballo, Teatro alla Scala
Maurizio Licitra ballerino solista, Teatro alla Scala
Andreas Lochmann corpo di ballo, Teatro alla Scala
Mick Zeni primo ballerino, Teatro alla Scala

coreografie Birgit Cullberg
produzione Artedanza srl – Bags Entertainment

PROGRAMMA
Pulcinella e Pimpinella musiche Igor Stravinsky
Adamo ed Eva musiche Hilding Rosenberg
Romeo e Giulietta Suite musiche Sergei Prokofiev

in collaborazione con AterDanza

TEATRO BONCI, piazza Guidazzi – Cesena

prezzi: intero € 25, ridotto € 18, speciale Giovani, speciale Studenti Universitari e loggione € 15

prevendita €1

biglietteria 0547 355959 – info@teatrobonci.it
info 0547 355911 teatrobonci.it

STAGIONE DI DANZA 2012-2013

Domenica 10 marzo alle ore 16
con “Omaggio a Birgit Cullberg”
prosegue la Stagione di Danza 2012-2013
della Fondazione Teatri di Piacenza

Con “Omaggio a Birgit Cullberg”, il tributo che grandi professionisti tra cui diversi danzatori del Teatro alla Scala hanno voluto dedicare alla celebre coreografa svedese, domenica 10 marzo alle ore 16, prosegue la Stagione di Danza 2012-2013 della Fondazione Teatri di Piacenza.
Uno spettacolo che non celebra soltanto la storia della danza europea del XX° secolo nel ricordo di una dei suoi massimi protagonisti. Ma è anche la più viva memoria dell’idea di balletto contemporaneo che ha attraversato tutto il Novecento.
Quando la compagnia di Kurt Jooss si esibì a Stoccolma, a metà degli anni trenta, un’intera generazione di danzatori formati al vocabolario del balletto classico fu letteralmente travolta dalla presenza di un forte impegno, nel repertorio della compagnia, per la vita contemporanea. Ciò che fino ad allora, nel balletto, era servito per costruire e alimentare un ideale classico di bellezza con le sue infinite variazioni canoniche, sempre autonome e indipendenti dai problemi del tempo presente, ora appariva invece come un duttile vocabolario per raccontare, in modo espressivo e in una nuova sintesi, la
modernità. È così che Birgit Cullberg, già a 27 anni e dopo studî di letteratura disegno e musica, scelse di frequentare la scuola di Jooss e Sigurd Leeder a Dartington Hall in Inghilterra, dal 1935 al 1938. Qui apprese l’idea che un movimento senza contenuto, puramente astratto o virtuosistico, è insignificante: solo la motivazione interiore può generare un tipo di espressione non unicamente decorativa.
Ovunque, per l’Europa, soprattutto in Germania, e poi negli Stati Uniti, in quegli anni la tradizione e il passato sono arginati dall’assedio dei capisaldi del nuovo: ritorno al movimento naturale, risposta emozionale alla musica, psicologia del corpo danzante, rinnovamento dei temi coreografici a favore anche di un impegno politico. La stessa nozione di coreografia cambia di segno e diventa la protagonista quasi assoluta dello spettacolo danzato. Anche Cullberg approfondisce la nuova dimensione psicologica e la forza drammatica cui ora il mondo della danza ha accesso, studiando il vocabolario
classico con Lillian Karina, e poi l’idioma della danza moderna con Donya Feuer, allieva di Martha Graham.
Rientrata in Svezia, Cullberg fonda il suo primo gruppo nel 1939. Dopo una carriera come freelance, durante la quale lavora anche per il Balletto Reale Danese e per l’American Ballet Theatre, nel 1967 ritorna in Svezia per forndare il Cullberg Ballet, che dirige fino al 1985.
La sua ultima apparizione in scena come interprete, all’età di 68 anni, è in Soweto per la coreografia di suo figlio, oggi uno dei maestri più acclamati del balletto contemporaneo europeo, Mats Ek.
Nel multiforme trittico del programma piacentino, la dimensione drammatica del credo coreografico di Cullberg, la sua attenzione alla leggibilità del movimento contro ogni inutile astrazione, la presenza della dimensione letteraria e narrativa nella forza ispiratrice della propria personale esperienza sono tutte molto ben raffigurate.

Pulcinella e Pimpinella (1980), sulla nota partitura stravinskijana, è uno dei più importanti esempî di sopravvivenza del mito e dei temi della commedia dell’arte italiana nell’arte coreutica del Novecento. In questa variazione, creata anche per la televisione, nel cui uso Cullberg fu una pioniera, l’amore contrastato tra Pulcinella e Pimpinella può compiersi
finalmente soltanto nella fuga, ossia nella libertà da ogni legame di potere, sia parentale che sociale.
Adamo ed Eva (1961, musiche del compositore svedese Hilding Rosenberg) è invece uno straordinario passo a due che nasce già nel 1948, poi compreso in Eden balletto in un atto per l’ABT di New York, che nel tempo è progredito soprattutto attorno alla figura di Adamo, ridicolo uomo delle caverne, che con Eva scopre le delizie del peccato e interpreta
la cacciata dal Paradiso come una sfida e non solo come una punizione.
In Romeo e Giulietta (versione del 1969, musiche di Sergej Prokof’ev), invece, al centro dell’azione c’è solo il dramma di questo amore contrastato dal potere di due famiglie rivali.
Qui l’invenzione coreografica è continua, e i movimenti di gruppo sono ridotti al minimo affinché nulla sottragga forza alla suggestione visiva di questa perenne tragedia.