Ailey II a Piacenza e Ravenna

Il 20 e 21 aprile l’atteso appuntamento con AILEY II

La Stagione Danza del Teatro Alighieri chiude i battenti sabato 20 (ore 20.30) e domenica 21 aprile (15.30) con una presenza prestigiosa, a conferma di una rassegna di assoluto livello:  Ailey II, la giovane compagnia statunitense diretta emanazione del suo fondatore Alvin Ailey, un ensemble che è molto più di uno straordinario vivaio avendo assunto una propria identità, quella di una esuberante espressione della cultura afro-americana.

La più grande istituzione per la danza d’America sbarca a Ravenna con Ailey II, compagnia nata nel 1974 quando il grande coreografo Alvin Ailey tenne un workshop con i più promettenti studenti della sua Ailey School. Da lui stesso scelti, i componenti di quel gruppo d’origine hanno portato avanti la sua missione pionieristica, quella di dar vita ad una comunità culturale che propone spettacoli di danza, formazione e altri programmi aperti al pubblico. Ailey II è oggi guidata dal suo nuovo direttore artistico Troy Powell il cui obiettivo è quello di mantenere viva l’eredità del grande maestro e coreografo e allo stesso tempo di dar spazio al repertorio giovane e fresco di una nuova generazione di coreografi.

Il programma della serata proporrà infatti un variegato panorama della coreografia contemporanea con una chiusura di grande effetto, l’ormai leggendaria Revelations, la più celebre coreografia di Alvin Ailey, studio celebrativo dello spirito religioso e nello stesso tempo omaggio a quello che egli considerava uno dei tesori d’America, il patrimonio culturale afro-americano. Un pezzo animato dalla musica religiosa afroamericana, dagli spiritual ai sermoni cantati, dal gospel agli holy blues, suoni che esplorano il dolore più profondo e la gioia sacra dell’anima, un classico intramontabile che vuole essere un tributo a quel patrimonio e al genio di Alvin Ailey.

In apertura Virtues, una coreografia che vedrà impegnata tutta la compagnia creata lo scorso anno da Amy Hall Garner sulla vivace partitura di Karl Jenkins: un elegante ed interessante mix di danza moderna e jazz. Si prosegue con un a solo, Splendid Isolation II, un adattamento che Jessica Lang ha creato sul suo Splendid Isolation, realizzato appositamente per l’Ailey II nel 2006. Tyler Brown incanterà il pubblico con movenze che passano da fluido allo spigoloso, sulle note di O Maria, stella maris del Trio Mediaeval.
Ancora un solo, questa volta al maschile, con Gentry George protagonista di Doscongio creato dal coreografo Robert Moses nel 1998 su due movimenti della Sonata per violoncello e piano (op. 65) di Chopin. La coreografia rappresenta la duplice visione che un uomo ha di sé stesso, il primo movimento è la dimostrazione pubblica della sua bravura, e il secondo la realizzazione, nel privato, della falsità di questa immagine.
Prima della gran finale la compagnia presenterà un recentissimo lavoro di  Benoit-Swan Pouffer, direttore del Cedar Lake Contemporary Ballet che ha avuto l’onore di aver lavorato ben sette anni con Ailey. Rusty, disegnata sui toni pulsanti della musica di Mikael Karlsson per un cast di nove ballerini dai movimenti eterei e seducenti, rappresenta le esperienze di giovani artisti, le sfide da affrontare e le relazioni che costruiscono come interpreti.

La stagione 2012-13 si chiude quindi con una visione sulla danza del futuro, un quadro sulla potenza e le potenzialità delle ultime generazioni di danzatori, un insieme di coreografie capaci di esaltare lo straordinario virtuosismo fisico e l’intensità espressive di una compagnia estremamente preparata riconosciuta unanimemente per la grande qualità. Un ensemble capace di regalare grandi emozioni grazie al mix che si realizza tra l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana e la passione e la creatività dei migliori coreografi emergenti. Concetti sottolineati dalla stampa internazionale che l’autorevole The New York Times così sintetizza: “La compagnia è magnifica. Il futuro è decisamente nelle loro mani.”

La stagione danza dell’Alighieri è realizzata con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il determinante sostegno di Cmc Ravenna e Unicredit.

Info e prevendite: tel. 0544 249244
Biglietti: da 8 a 28 euro. Speciale Giovani: under 14 (con adulto) € 5 | 14-18 anni 50% sulle tariffe ridotte | Under 26 tariffe ridotte

Il 20 e 21 aprile l’atteso appuntamento con AILEY II

La Stagione Danza del Teatro Alighieri chiude i battenti sabato 20 (ore 20.30) e domenica 21 aprile (15.30) con una presenza prestigiosa, a conferma di una rassegna di assoluto livello: Ailey II, la giovane compagnia statunitense diretta emanazione del suo fondatore Alvin Ailey, un ensemble che è molto più di uno straordinario vivaio avendo assunto una propria identità, quella di una esuberante espressione della cultura afro-americana.

La più grande istituzione per la danza d’America sbarca a Ravenna con Ailey II, compagnia nata nel 1974 quando il grande coreografo Alvin Ailey tenne un workshop con i più promettenti studenti della sua Ailey School. Da lui stesso scelti, i componenti di quel gruppo d’origine hanno portato avanti la sua missione pionieristica, quella di dar vita ad una comunità culturale che propone spettacoli di danza, formazione e altri programmi aperti al pubblico. Ailey II è oggi guidata dal suo nuovo direttore artistico Troy Powell il cui obiettivo è quello di mantenere viva l’eredità del grande maestro e coreografo e allo stesso tempo di dar spazio al repertorio giovane e fresco di una nuova generazione di coreografi.

Il programma della serata proporrà infatti un variegato panorama della coreografia contemporanea con una chiusura di grande effetto, l’ormai leggendaria Revelations, la più celebre coreografia di Alvin Ailey, studio celebrativo dello spirito religioso e nello stesso tempo omaggio a quello che egli considerava uno dei tesori d’America, il patrimonio culturale afro-americano. Un pezzo animato dalla musica religiosa afroamericana, dagli spiritual ai sermoni cantati, dal gospel agli holy blues, suoni che esplorano il dolore più profondo e la gioia sacra dell’anima, un classico intramontabile che vuole essere un tributo a quel patrimonio e al genio di Alvin Ailey.

In apertura Virtues, una coreografia che vedrà impegnata tutta la compagnia creata lo scorso anno da Amy Hall Garner sulla vivace partitura di Karl Jenkins: un elegante ed interessante mix di danza moderna e jazz. Si prosegue con un a solo, Splendid Isolation II, un adattamento che Jessica Lang ha creato sul suo Splendid Isolation, realizzato appositamente per l’Ailey II nel 2006. Tyler Brown incanterà il pubblico con movenze che passano da fluido allo spigoloso, sulle note di O Maria, stella maris del Trio Mediaeval.
Ancora un solo, questa volta al maschile, con Gentry George protagonista di Doscongio creato dal coreografo Robert Moses nel 1998 su due movimenti della Sonata per violoncello e piano (op. 65) di Chopin. La coreografia rappresenta la duplice visione che un uomo ha di sé stesso, il primo movimento è la dimostrazione pubblica della sua bravura, e il secondo la realizzazione, nel privato, della falsità di questa immagine.
Prima della gran finale la compagnia presenterà un recentissimo lavoro di Benoit-Swan Pouffer, direttore del Cedar Lake Contemporary Ballet che ha avuto l’onore di aver lavorato ben sette anni con Ailey. Rusty, disegnata sui toni pulsanti della musica di Mikael Karlsson per un cast di nove ballerini dai movimenti eterei e seducenti, rappresenta le esperienze di giovani artisti, le sfide da affrontare e le relazioni che costruiscono come interpreti.

La stagione 2012-13 si chiude quindi con una visione sulla danza del futuro, un quadro sulla potenza e le potenzialità delle ultime generazioni di danzatori, un insieme di coreografie capaci di esaltare lo straordinario virtuosismo fisico e l’intensità espressive di una compagnia estremamente preparata riconosciuta unanimemente per la grande qualità. Un ensemble capace di regalare grandi emozioni grazie al mix che si realizza tra l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana e la passione e la creatività dei migliori coreografi emergenti. Concetti sottolineati dalla stampa internazionale che l’autorevole The New York Times così sintetizza: “La compagnia è magnifica. Il futuro è decisamente nelle loro mani.”

La stagione danza dell’Alighieri è realizzata con il contributo della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il determinante sostegno di Cmc Ravenna e Unicredit.

Info e prevendite: tel. 0544 249244
Biglietti: da 8 a 28 euro. Speciale Giovani: under 14 (con adulto) € 5 | 14-18 anni 50% sulle tariffe ridotte | Under 26 tariffe ridotte

STAGIONE DI DANZA 2012-2013

Domenica 14 aprile alle 16, debutta sul palco del Municipale la
compagnia americana Ailey II, per la prima volta in tournée in
Italia.
Lo spettacolo, quarto appuntamento con la Stagione di Danza
2012/2013 della Fondazione Teatri di Piacenza realizzata in collaborazione con Aterdanza, vedrà la prima nazionale della coreografia “Takademe”.

Dopo aver ospitato in passato l’Alvin Ailey American Dance Theater, il Municipale di Piacenza presenta, domenica prossima 14 aprile alle 16, nell’ambito della Stagione di Danza 2012/2013 della Fondazione Teatri di Piacenza realizzata in collaborazione con Aterdanza, la giovane compagnia Ailey II che unisce lo spirito e l’energia dei migliori talenti della giovane danza americana e la passione e la creatività dei
migliori coreografi emergenti. Ailey II, per la prima volta in tournée in Italia, ad eccezione di Revelations, che è stata presentata in Italia nel 2008 dalla compagnia “grande” l’ALVIN AILEY AMERICAN DANCE THEATER, proporrà tutte coreografie in prima italiana, ed in particolare, nella nostra città si esibirà in prima nazionale nella coreografia Takademe.

Ad aprire lo spettacolo sarà THE EXTERNAL KNOT (2007), coreografia firmata dal direttore artistico della compagnia, Troy Powell, che segue il viaggio di un giovane uomo che si batte per affermare la sua indipendenza dagli altri.Sulla musica di Philip Glass e Robert Schumann, The External Knot esprime la sua lotta interiore e la finale riconciliazione.
In TAKADEME (1999), invece i ritmi complessi della danza Kathak indiana vengono destrutturati e resi astratti in un solo frenetico e incalzante. Figure ben delineate e possenti salti mimano il ritmo delle sillabe vocalizzate di Sheila Chandra.
Quindi in SPLENDID ISOLATION II, (2006) (Estratto), sulla musica corale O Maria, Stella Maris del Trio Mediaeval, si focalizza lo sguardo su una donna che indossa un’ampia gonna, da sola al centro del palcoscenico. Con movimenti affascinanti che passano dal fluido allo spigoloso, la ballerina incanta il pubblico.
ONE FORGOTTEN MOMENT, (2012), creazione firmata da Malcolm Low, riguarda l’amore e la perdita. Con movimenti energici e fragili allo stesso tempo, Malcolm Low crea un magnifico insieme di fisicità ed eleganza.
A chiudere lo spettacolo sarà infine REVELATIONS, (1960), coreografia di Alvin Ailey, in cui sulla musica religiosa afroamericana – spiritual, sermoni cantati, gospel e holy blues, si esplora il dolore più profondo e la gioia sacra dell’anima. Alvin Ailey ha affermato che uno
dei tesori più ricchi d’America era il patrimonio culturale afroamericano, “a volte triste, a volte gioioso, ma sempre pieno di speranza.” Questo classico intramontabile è un tributo a quel patrimonio e al genio di Alvin Ailey.

Ricordiamo che tutte le rappresentazioni di Revelations sono finanziate da una generosa donazione di Donald L. Jonas per celebrare il compleanno di sua moglie Barbara e il suo profondo impegno per l’Alvin Ailey American Dance Theater.

Ailey II nasce nel 1974 come Alvin Ailey Repertory Ensemble in occasione del workshop che Alvin Ailey tenne con i più promettenti studenti della Ailey School. Ailey II, che oggi è una delle compagnie di danza più famose negli Stati Uniti, ha tra i suoi obiettivi quello di
dare vita ad una vasta comunità culturale che propone spettacoli di danza, formazione e altri programmi aperti al pubblico. Sotto la direzione artistica di Sylvia Waters, che ricopre questo ruolo sin dalla nascita della compagnia, l’Ailey II arricchisce la scena della danza
americana offrendo opportunità uniche agli artisti nei vari ambiti della danza. Da luglio 2012 la direzione artistica della compagnia è affidata a Troy Powell, già direttore artistico associato dal 2003. Tra gli obiettivi di Powell vi è quello di mantenere viva l’eredità di Alvin Ailey, e allo stesso tempo di dare spazio ad un repertorio giovane e fresco con le creazioni della nuova generazione di coreografi.