I VINI D’ITALIA DE L’ESPRESSO 2012

Giunta alla sua undicesima edizione, la Guida I Vini d’Italia dell’Espresso è l’ormai consueta fotografia, puntuale e ricca di dettagli, dell’attualità vinicola del nostro paese. Un volume di agile formato e facile consultazione che sottopone la produzione enologica nazionale ad un’analisi attenta e sistematica attraverso ben 20.000 vini assaggiati di
cui circa 10.000 selezionati. Non mancano le informazioni di carattere generale, con un’interessante introduzione alla degustazione che si aggiunge alle indicazioni sulla conservazione e sul servizio del vino, a un glossario tecnico e a un utile corredo costituito dalle “cartine” a colori delle principali denominazioni regionali. Una serie di ragguagli forse superflui per i conoscitori più evoluti, ma indispensabili per tutti coloro che si avvicinano con curiosità al vino e desiderano saperne di più. Ed è al grande pubblico di consumatori e appassionati che si rivolge con linguaggio diretto e immediato I Vini d’Italia, senza rinunciare a rappresentare uno strumento indispensabile anche per gli operatori del settore, in virtù del ricco corredo di notizie e dati messi a disposizione.

Il nucleo centrale della Guida 2012, dedicato alla recensione di vini e aziende, è ordinato per regioni, ognuna delle quali è introdotta da una cartina geografica, corredata dall’indicazione delle aree relative alle principali denominazioni di origine; nella seconda pagina di ogni regione, oltre a un commento riassuntivo sull’andamento degli assaggi, è
evidenziata la tabella dei “Migliori acquisti” che segnala i vini dal rapporto qualità-prezzo più favorevoli dell’anno, utile per ricordare che si può bere bene, anzi benissimo, senza spendere più di 15 euro. A seguire sono recensite, in ordine alfabetico, le schede informative dei produttori selezionati (2240 nel complesso) e dei loro vini.
Le aziende di maggiore rilevanza qualitativa sono segnalate dall’attribuzione di stelle (da una a tre) in funzione della loro qualità e continuità nel corso degli anni. Nell’edizione 2012 le “stelle” sono state assegnate a 410 produttori, tra i quali 15 classificati con la massima valutazione di tre stelle. Con la menzione speciale “Outsider” sono stati invece selezionati i migliori vini delle denominazioni o tipologie che si sono particolarmente distinte negli assaggi pur senza raggiungere livelli d’eccellenza.

La massima classificazione è invece costituita da I Vini dell’Eccellenza, distinta dal simbolo delle cinque bottiglie corrispondenti ad un punteggio di almeno 18/20. La Guida 2012 ne attribuisce 225, sei in meno della precedente
edizione ma undici in più rispetto alla Guida 2010.

Il Piemonte, con 46 vini da “5 bottiglie”, conferma la propria leadership, e anche il Barolo resta al primo posto nella gerarchia delle denominazioni, anche se le 17 eccellenze di quest’anno costituiscono il numero più basso registrato nelle ultime edizioni (a causa di un’annata non del tutto favorevole). Il successo piemontese è stato però ben supportato da un’ottima annata dei Barbaresco e dei Nebbiolo delle denominazioni “nordiche” della regione (Gattinara su tutte). Proprio un Barbaresco, l’Asili 2006 di Roagna, è stato l’unico vino a raggiungere il massimo
punteggio di 20/20 nell’edizione 2012.

A quota 19/20 si sono invece attestati il Barolo Cannubi S. Lorenzo 2007 di Giuseppe Rinaldi, il Barolo Riserva Monfortino 2004 di Giacomo Conterno, il Gattinara 2007 di Giancarlo Travaglini e, a suggellare l’exploit di Roagna, anche il Barbaresco Crichët Pajé 2002. In Lombardia, oltre alla conferma degli spumanti di Franciacorta, hanno provocato autentiche emozioni i vini di AR.PE.PE che con i suoi due Valtellina Riserva 2001 (Grumello Buon Consiglio e Sassella Vigna Regina) ha ottenuto una duplice ed eccezionale valutazione di 19.5/20. Convincenti segnali di crescita sono infine giunti dalle Barbera dell’Oltrepò Pavese. Nel Trentino spicca la prova spettacolare dei Teroldego di Elisabetta Foradori, che ha piazzato sul podio ben tre delle sue pregevoli selezioni.
L’ennesima, rilevante, performance dei vini dell’Alto Adige ha condotto l’intera regione a ridosso di Piemonte e Toscana con ben 32 eccellenze complessive.
Conferma la sua straordinaria vocazione vitivinicola l’area della Valle Isarco, grazie anche a produttori come Manni Nössing, autore di uno straordinario Sylvaner, uno dei due migliori bianchi dell’anno con 19/20, e Köfererhof, superlativo su tutta la gamma proposta e capace di ottenere addirittura quattro eccellenze.

In netta crescita, rispetto alle passate edizioni della Guida, si sono dimostrati i vini veneti e friulani. Quindici eccellenze per entrambe le regioni nord-orientali con riscontri decisamente confortanti per l’Amarone della Valpolicella e per il Collio Bianco Vecchie Vigne 2008 di Roncus, anch’esso in vetta alla graduatoria dei vini bianchi con 19/20. I tradizionali vini dolci del Piacentino, unitamente alla conferma del Lambrusco e del Sangiovese di Romagna, hanno dato concretezza al crescente impegno delle aziende emiliano-romagnole.

Annata molto positiva anche per i vini toscani (45 eccellenze), guidati dalla brillante riuscita dei Brunello di Montalcino 2006, con due vini (Cerbaiona e Le Ragnaie) in vetta alla graduatoria regionale con 19/20. In ottima evidenza anche i Chianti Classico e i rossi della costa livornese. I vini bianchi prevalgono sulla scena marchigiana non solo grazie al Verdicchio ma anche per l’affermazione consistente del Pecorino di Offida. Come lo scorso anno è il Cesanese a rappresentare al meglio l’enologia laziale, con le sorprendenti interpretazioni di Macciocca e de La Visciola. Il Montepulciano d’Abruzzo consolida la sua presenza e non sono ormai più una sorpresa i possenti e succulenti Primitivo pugliesi, ben distribuiti tra l’area di Manduria e di Gioia del Colle. Greco di Tufo, Fiano e Taurasi non mancano all’appello e ribadiscono ancora una volta la formidabile tempra dei vini campani. L’Aglianico del Vulture dimostra ancora una volta di non essere secondo a nessuno in quanto a carattere, con quattro interpreti di eccezione tra i quali spicca la prova della Riserva Caselle 2006 di D’Angelo. L’annata 2009 non ha permesso agli Etna Rosso di proporsi nuovamente al vertice dell’enologia siciliana ma l’area del vulcano si avvale stavolta del promettente risultato dei suoi intriganti vini bianchi. A capeggiare i rossi isolani è toccato sorprendentemente ad un Cerasuolo di Vittoria e precisamente al Grotte Alte 2006 della talentuosa Arianna Occhipinti. Per il resto è da sottolineare la prepotente affermazione dei Passito di Pantelleria, seguita da due stuzzicanti, seppur diverse, versioni di Marsala delle Cantine Florio. Sei, infine, le eccellenze sarde ma con ben tre vini a quota 19/20: la Malvasia di Bosa di Columbu, la Malvasia di Bosa Dolce dei fratelli Porcu e lo stupefacente Cannonau Sonazzos 2007 di Gostolai, un rosso proposto, tra
l’altro, ad un prezzo incredibilmente conveniente.

768 pagine
Euro 22,00 in edicola e libreria dal 30 settembre 2011
Direttore: Enzo Vizzari
Curatori: Ernesto Gentili e Fabio Rizzari
7,99 euro su I-Tunes