Trieste

“Scompare Dario Fo: si unisce al cordoglio del mondo della cultura il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che ha avuto l’onore di collaborare a lungo con questo indimenticabile Maestro”.

Il mondo del Teatro, della Cultura, dell’Arte perde oggi un suo immenso protagonista. Al cordoglio per la scomparsa di Dario Fo, si unisce tutto il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia che spesso ha avuto l’onore di ospitare il grande artista sul proprio palcoscenico. Resterà indimenticabile la potente, originalissima lezione di questo Maestro della scena contemporanea.

Una quindicina gli spettacoli firmati da Dario Fo applauditi nei cartelloni dello Stabile regionale: undici lo hanno visto impegnato in qualità di autore, regista e interprete.

A partire da “Comica Finale” e “Ladri, manichini e donne nude” rappresentati nella vecchia sede del Teatro Nuovo nel maggio 1959: un successo che immediatamente fa appassionare il pubblico triestino alla forza satirica, al dinamismo, all’acutezza di Fo e da cui si avvia, con lo Stabile un rapporto perdurato nel tempo.

Sempre al fianco di Franca Rame, è infatti ritornato in scena nel 1960 con “Aveva due pistole con gli occhi bianchi e neri” e con la satira violenta de “Gli arcangeli giocano a flipper” e nel 1961 con “Chi ruba un piede è fortunato in amore”. Nel 1965 il suo “Settimo, ruba un po’ meno” è nel cartellone dello Stabile all’Auditorium, dove tre anni dopo Fo propone “La signora è da buttare” altro successo che segna in qualche modo la chiusura di un periodo artistico importante. Dopo questo spettacolo, infatti, Fo scelse di impegnarsi per la rivalutazione della cultura popolare, uscendo dai circuiti ufficiali del teatro e puntando con la sua neofondata compagnia La Nuova Scena a cornici diverse: nascono così capolavori di poesia scenica ed essenzialità, vertici del teatro del Novecento, come “Mistero buffo”.

Intanto i suoi testi continuano ad essere rappresentati a Trieste (negli anni Settanta, figurano nei programmi dello Stabile regionale “La colpa è sempre del diavolo” per la regia di Bogdan Jerkovic, e “Le farse di Dario Fo” dirette da Gianni Fenzi).

Sul palcoscenico del Politeama Rossetti, Dario Fo fa ritorno nel 1981 come regista di “Tutta casa, letto e chiesa” interpretato da Franca Rame. Nel 1982 è anche interprete e autore de l’“Opera dello sghignazzo” prodotto dallo Stabile di Torino, poi de “Il Papa e la Strega”. Nel 1991 Fo presenta con rande successo “Johan Padan e la descoverta de le Americhe” una divertente e pungente contro-storia della scoperta di Colombo. L’anno dopo è coautore e regista di “Parliamo di donne” con Franca Rame.

La sua ultima apparizione al Politeama Rossetti è datata 2004: il suo discusso e provocatorio “L’Anonimo Bicefalo” dura satira su Berlusconi – allora Presidente del Consiglio – ottiene successo e segna un clamoroso “sold out”, con tutti i biglietti venduti in pochissime ore dall’apertura delle biglietterie.

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“Marco Paolini e Gabriele Vacis portano in scena Amleto a Gerusalemme/Palestinian Kids Want To See The Sea

con un gruppo di giovani attori palestinesi e italiani: teatro di narrazione di forte tensione civile ed emotiva lo spettacolo è in scena al Politeama Rossetti per la stagione Prosa del Teatro Stabile regionale da mercoledì 4 a domenica 8 maggio”.

Teatro di narrazione di elevato livello e di forte tensione civile ed emotiva: non poteva essere diverso il risultato della nuova collaborazione fra due artisti amati dal pubblico e quotati dalla critica come Marco Paolini e Gabriele Vacis.
Il loro Amleto a Gerusalemme – Palestinian Kids Want To See The Sea si impone come uno degli eventi della stagione, un momento di teatro necessario, accolto da ovazioni ed è ospite del Teatro Stabile regionale per la Stagione Prosa dal 4 all’8 maggio al Politeama Rossetti.

È il frutto di un progetto partito da lontano e fondato sul loro stretto rapporto di amicizia, prima ancora che sulla loro collaborazione artistica lunga e premiata (è sufficiente menzionare un solo titolo, il grande successo de Il racconto del Vajont).
L’idea di Amleto a Gerusalemme si radica nel 2008 quando Vacis ha condotto a Gerusalemme, al Palestinian National Theatre di Gerusalemme Est, sotto l’egida del Ministero degli Affari Esteri Italiano una scuola di recitazione per ragazzi palestinesi. Poi i provini, il lavoro con Paolini, la prosecuzione del laboratorio in Italia dove i ragazzi hanno studiato con Laura Curino, Emma Dante, Valerio Binasco, Alessandro Baricco…

Si approda così a questa messinscena che esprime con una potenza dirompente la voglia di vivere e di sperare dei protagonisti, a dispetto delle difficoltà quotidiane in quelle terre: c’è chi, per seguire le lezioni su Amleto arrivava da Hebron a Gerusalemme attraverso le condotte fognarie, una sfida pericolosissima. «Le storie dei ragazzi palestinesi sono così – spiega Gabriele Vacis – storie che ti fanno chiedere: e adesso? E quando glielo chiedi: e adesso? Cosa vuoi fare? Ti rispondono sempre: non so. Con un’aria aggressiva e rassegnata insieme, paradossale, che non ho visto da nessun’altra parte del mondo. Facciamo Shakespeare. Amleto. (…) Nella scuola di Gerusalemme hanno insegnato anche Marco Paolini e Roberto Tarasco, con cui condividiamo, adesso, l’avventura di questo spettacolo. È durata tre mesi. Il lavoro su Amleto consisteva nell’estrarre temi e raccontarli a partire da sé stessi. Per esempio: un tema importante in questo testo è l’eredità dei padri. Che cosa mi ha lasciato mio padre? Mio padre non mi ha lasciato cose… Un altro è la vendetta o la codardìa e il coraggio… Ecco: questi sono temi sui quali i ragazzi improvvisano».

Il percorso teatrale si basa dunque sulla consapevolezza che nell’Amleto di Shakespeare si scorgono tutte le sfaccettature della vita, complicate dalle esperienze di chi vive in Palestina: i riti di passaggio, il rapporto uomo/donna, il conflitto con la famiglia, le generazioni a confronto, la rabbia, la pazzia, l’amore.
E di queste sfumature raccontano in scena i giovani attori – cinque palestinesi, due italiani e un’unica ragazza italiana di genitori palestinesi – guidati dalla presenza attiva di Marco Paolini, sempre con loro, pronto ad accenderli o trattenerli, a indurre le loro reazioni e ad ascoltarli in uno spettacolo che palpita di lingue diverse (l’attrice traduce in italiano dall’arabo), di emozioni rivissute, di testimonianze. Parlano delle loro storie, che sono assieme particolari e universali: della paura della guerra, di genitori che ritornano in case distrutte, della dipendenza dalla droga, di sogni semplici ai nostri occhi, come quello di recitare o di vedere il mare: sogni semplici ma a inaccessibili se di mezzo ci sono i check point.

Amleto a Gerusalemme – Palestinian Kids Want To See The Sea è scritto da Gabriele Vacis e Marco Paolini e va in scena nella regia di Gabriele Vacis. Ne è interprete Marco Paolini assieme ad Alaa Abu Gharbieh, Ivan Azazian, Mohammad Basha, Giuseppe Fabris, Nidal Jouba, Anwar Odeh, Bahaa Sous, Matteo Volpengo.
Cura scenofonia, luminismi, stile Roberto Tarasco; i video e le foto di scena sono di Indyca.
La produzione è del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con il patrocinio del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Lo spettacolo è in abbonamento per il cartellone Prosa, da mercoledì 4 maggio alle ore 20.30. Replica allo stesso orario giovedì 5, venerdì 6 e sabato 7 maggio, mentre domenica 8 la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Sabato 7 maggio alle ore 11.30 all’Antico Caffé San Marco, si terrà un incontro di approfondimento sullo spettacolo: parteciperanno Marco Paolini e gli interpreti della compagnia. Come di consueto l’iniziativa è a ingresso libero.

Per acquistare i posti ancora disponibili per lo spettacolo o per prenotazioni, ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

“Si apre con La bella addormentata on ice – a Trieste dal 2 al 6 marzo – il festival TS Danza 2.0

che dopo il successo della prima edizione, viene riproposto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Un’occasione per intrecciare compagnie di statura internazionale (seguiranno The Imperial Ice Stars, nomi quali il Tulsa Ballet e la compagnia Käfig di Mourad Merzouk in Pixel) a realtà professionali italiane più piccole ma eccellenti per impegno, sperimentazione dei linguaggi, tecnica, idee. Il programma di TS Danza 2.0 si svilupperà attraverso 8 titoli fra marzo e aprile per concludersi il 3 maggio”.

La bella addormentata nel bosco on ice è uno spettacolo pieno di magia, che intreccia l’ispirazione alla più preziosa tradizione russa del balletto, alle straordinarie doti atletiche e interpretative di 24 ballerini-pattinatori, i campioni di The Imperial Ice Stars.
In scena al Politeama Rossetti dal 2 al 6 marzo, è anche il titolo inaugurale del festival TS Danza 2.0, promosso dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia dopo la prima edizione svoltasi con successo nella primavera del 2015.

E non poteva esserci apertura più elegante e appropriata, per un Festival che desidera coniugare la qualità artistica di alto livello alla fantasia dei linguaggi, intrecciare performances di grandi nomi internazionali alla sperimentazione e ricerca di realtà più piccole, ma assolutamente interessanti.

La danza è stata sempre presente in ottima misura nei cartelloni del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia coinvolgendo protagonisti di assoluta qualità – da Mikhail Baryshnikov, a Roberto Bolle, dal Ballet Preljocaj a Eleonora Abbagnato – ma anche guardando a un repertorio di ampio respiro, sviluppato con curiosità senza porsi confini di genere: dalle grandi compagnie di tango, flamenco o di folklore russo alle più interessanti evoluzioni della danza contemporanea, come Pilobolus o Complexions. Ciò al punto che è risultato naturale, dalla stagione 2005-2006, creare una proposta strutturata in un “cartellone Danza” e dal 2015, arricchire questa programmazione con altre proposte diverse, dando vita a un festival.
Un festival – questo TS Danza, ora all’edizione 2.0 – in cui il pubblico può trovare i grandi nomi della danza internazionale e conoscere, valorizzate dalla medesima vetrina, le eccellenze della creazione coreografica contemporanea e magari del territorio.

Il programma di TS Danza 2.0, dunque, si apre con La bella addormentata nel bosco on ice coreografato da Tony Mercer sulle musiche di Pëtr Il’ič Čajkovskij, che – com’è nello stile della compagnia – ricalca con precisione il balletto classico, arricchendolo con un allestimento prodigo di suggestioni, costumi ed effetti. Poche le concessioni alla fantasia di Mercer: la più evidente è che la strega Carabosse è qui un mago cattivo, per il resto la tradizione russa è rispettata. Ed è “tradotta” in coreografie di danza sul ghiaccio con passi e salti capaci di lasciare il pubblico senza fiato.
The Imperial Ice Stars rappresenta la punta di diamante in questo genere, è ospite abituale dei teatri più prestigiosi del mondo a partire dalla londinese Royal Albert Hall. I suoi splendidi danzatori si sono infatti esibiti davanti a quasi 3 milioni di persone nei cinque continenti, allestendo gli spettacoli ovunque, dalla Cina a Cipro, dove hanno danzato in un anfiteatro all’aperto con 40 ° C!
Uno spettacolo di The Imperial Ice Stars fa “muovere” 36 persone fra ballerini, tecnici e un medico che li segue sempre: sul posto hanno bisogno di altri 17 professionisti. I pattinatori durante l’allestimento, provano per 7 settimane, 6 giorni su 7, per oltre 9 ore al giorno: quando sono in tournée invece, ogni replica è preceduta da “sole” 3 ore d’allenamento. E non potrebbe essere diverso se si considera che alcune concatenazioni di salti e figure eseguite sulla scena non sono mai state presentate prima (nemmeno alle ultime Olimpiadi invernali di Sochi) e sono tanto complesse da non avere ancora un nome. D’altra parte i 24 artisti sono campioni che provengono da tutto il mondo. Non è da meno il lavoro tecnico di allestimento, che in poco più di un giorno riesce a creare dal nulla una splendida pista ghiacciata dove i volteggi dei danzatori e tanti effetti sorprendenti, rendono questa edizione de La bella addormentata nel bosco davvero memorabile.
Le repliche dal 2 al 6 marzo vanno in scena alle 20.30 da mercoledì a sabato mentre sia sabato che domenica sono in programma repliche pomeridiane con inizio alle ore 16.

Il festival prosegue a marzo in sinergia con due rilevanti realtà culturali e artistiche del territorio: Wunderkammer e il DanceProject Festival organizzato dall’ACTIS di Trieste.

In collaborazione con Wunderkammer saranno ospiti di Ts Danza 2.0 alla Sala Bartoli due prime nazionali: martedì 15 marzo alle ore 21 andrà in scena Aria spettacolo di danza aerea che vede coinvolti i musicisti di Tripla Concordia, eccellente gruppo di Genova, e le danzatrici aeree Giulia Scudeletti e Ilaria Servi. Ne scaturisce un affascinante studio del movimento del corpo in sospensione sui suoni degli strumenti, una ricerca sull’espressione corporea in aria, sull’interpretazione personale, su modi diversi di abitare la verticalità attraverso ad attrezzi che sono appartenuti al teatro circo, come i tessuti aerei, il cerchio e la corda liscia.
Sempre in collaborazione con Wunderkammer sarà inoltre proposto, sabato 19 marzo alle ore 21, Bach eMotion spettacolo concepito e interpretato da Xavier Diaz-Latorre e Tanja Skok, lui al liuto barocco, lei ballerina e coreografa. Il programma in tre parti è un punto d’incontro tra la musica e la danza, la storia e il presente e le singole espressioni di due artisti, che comunicano tra loro e con il pubblico attraverso la struttura pura delle loro composizioni e – come fin dal tempo di Bach – attraverso la sollecitazione e la risposta emotiva.
Lo spettacolo in comune con il DanceProject Festival dell’ACTIS – in scena il 18 marzo in uno spazio non teatrale ancora in via di definizione – riporta invece a Trieste la compagnia udinese Arearea, cui TS Danza lo scorso anno ha dedicato un focus. Il nuovo spettacolo si intitola Narciso_io coreografato e danzato da Marta Bevilacqua e Leonardo Diana sulle musiche di Alva Noto, Lorie Anderson, Crookers, Helen Merrill, Pharrell Williams. Ci sono due figure di riferimento: Narciso ed Eco. Un ragazzo ed una ninfa, entrambi, incapaci di entrare in relazione diretta. Narciso ama se stesso, lei ama lui ma è ridotta da Era a voce incomprensibile e ripetitiva. Questo è il dramma di tutti i tempi, di ogni artista di teatro che non potrà mai vedersi mentre si affaccia, e si specchia, alla propria opera. Bevilacqua e Diana mettono insieme la loro capacità autorale visionaria per solleticare un argomento attuale e controverso della cultura del nostro tempo.

Sarà poi il momento delle prestigiose presenze internazionali della danza contemporanea a partire dalle contaminazioni suggerite da Aeros – il 18 marzo al Politeama Rossetti – che unisce la genialità coreografica di Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton e l’ironia di due creatori degli Stomp, alle prestazioni fisiche degli atleti della Federazione Rumena di Ginnastica Artistica, Ritmica ed Aerobica in uno spettacolo che va oltre i limiti della danza e sfida le leggi di gravità.

Intreccio di suggestioni e di linguaggi fra danza e il mondo circense della giocoleria anche in 4X4 di Sean Gandini – giocoliere e acrobata di fama mondiale – con la compagnia Gandini Juggling compone la tecnica e la poesia del ballo con la sorprendente precisione dell’antica arte della giocoleria in uno spettacolo incredibile in programma al Politeama Rossetti solo il 22 marzo.

Una data unica e da non perdere il 30 marzo anche per l’impeccabile Tulsa Ballet, eccellenza della danza americana, che si esibirà in coreografie raffinate di Bruce, Kilyan e Possokhov.
TS Danza 2.0 si concluderà il 3 maggio con Pixel della compagnia Käfig, diretta da Mourad Merzouk: è l’incontro fra l’energia e il virtuosismo della danza hip-hop e l’illusione di un mondo virtuale di immagini elettroniche in 3D che circondano e interagiscono con i ballerini in movimento e con la loro danza. Una riflessione sulle straordinarie prospettive prodotte dall’incontro fra arte e nuova tecnologia.

Per acquistare i posti ancora disponibili e per informazioni sui prezzi, gli spettacoli e le promozionirelative a TS Danza 2.0 ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

“Anna Foglietta diretta da Alessandro Gassmann è La pazza della porta accanto

dal 27 al 31 gennaio al Politeama Rossetti. La drammaturgia di Claudio Fava tratteggia la storia toccante e vera della poetessa Alda Merini. L’appuntamento è inserito nel cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Domenica 31 gennaio alle 11.30 la compagnia incontra il pubblico all’Antico Caffé San Marco.”.

«Ho la sensazione di durare troppo, di non riuscire a spegnermi: come tutti i vecchi le mie radici stentano a mollare la terra. Ma del resto dico spesso a tutti che quella croce senza giustizia che è stato il mio manicomio non ha fatto che rivelarmi la grande potenza della vita». Scriveva così Alda Merini ne La pazza della porta accanto, scritto che dà il titolo allo spettacolo a lei ispirato, in scena da mercoledì 27 a domenica 31 gennaio al Politeama Rossetti.

Scritto da Claudio Fava, giornalista e scrittore di fine sensibilità e notevoli capacità di ricerca e diretto da Alessandro Gassmann con Anna Folgietta nel ruolo della protagonista, La pazza della porta accanto è inserito nel cartellone Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Alda Merini fu internata in manicomio in anni in cui non si parlava di depressione, ma solo di pazzia, schizofrenia, disturbo bipolare. E chi ne soffriva veniva “ricoverato” – ma il vocabolo più adatto e inquietante, sarebbe “internato” – in manicomio. Era il 1965: sembrano secoli fa.

La “poetessa dei Navigli”, di cui Claudio Fava tratteggia un toccante e sensibile ritratto biografico nello spettacolo, è stata trascinata verso quel baratro assurdo e inumano dal suo stesso marito: aveva poco più di trent’anni e due figlie, aveva già scritto alcune raccolte di poesie… Il marito ne chiese il ricovero: ebbe inizio così per lei un’odissea manicomiale drammatica, lunga vent’anni e chiusa solo dall’avvento della Legge Basaglia.

Restituendole la libertà, il suo medico le raccomandò di non abbandonare la poesia: «Mi chiedi di scrivere – rispose Alda Merini – ma io mi voglio solo addormentare senza sentire più il carrello delle medicine, voglio i fiori sulla tavola dove mangio e voglio piangere da sola». Una riposta semplice che – in modo spietato – dà la misura delle inumane sofferenze e della condizione priva di dignità cui i malati erano costretti.

Con l’intensità creativa e il generoso impegno che abbiamo imparato ad apprezzare in tanti suoi successi ospitati al Politeama Rossetti (da Oscura immensità a Roman e il suo cucciolo, da La parola ai giurati a 7 minuti) Alessandro Gassmann si avvicina alla figura della poetessa, così emblematica e così affine all’attenzione che in questi anni ha dedicato a personaggi “diversi”, ai margini della società.

«Conoscevo Claudio Fava per la sua storia, per la sua sensibilità per il suo impegno politico e sociale, conoscevo la storia del padre vittima importante di una delle piaghe più dilanianti del nostro paese» racconta infatti il regista. «Conoscevo “la poetessa dei navigli” e suoi emozionanti versi, conoscevo la drammaticità e la passione della sua esistenza. E anch’io come tanti mi sono emozionato e commosso nel sentirla leggere la magia dei suoi scritti. Quando Claudio mi ha dato da leggere questo testo si è subito mosso in me un desiderio irrefrenabile di metterlo in scena. In più, posso raccontare un’appassionante storia d’amore tra una donna complessa, dal carattere malinconico e un giovane paziente, anche lui dell’ospedale psichiatrico in cui la donna era ricoverata… A dare voce e volto a questa grande figura sarà Anna Foglietta, bravissima attrice che interpreterà una giovane Alda Merini in profondo conflitto con un mondo che non la comprende e di cui non accetta le etichettature».

Ottusità e arroganze su cui Alda Merini vinse, riemergendo dal gorgo oscuro del manicomio, riaffermandosi senza tradire sé stessa, nel mondo “al di là dei cancelli” con le sue poesie gioiose, commoventi, che danno voce agli ultimi: il prezzo pagato fu però incredibilmente alto. Anni di terapie forzate, bagni gelati, elettroshock, di convivenza con altre malate vissuta fra scontri e solidarietà, e lo sbocciare di un insperato amore, subito drammaticamente interrotto. Anna Foglietta e le numerose ottime interpreti che la attorniano, ci raccontano con nitidezza e in equilibrio fra rigore e commozione la poetessa dei Navigli.

Anna Foglietta è stata molto apprezzata per la prova d’attrice nel ruolo di Alda Merini, un ritratto pieno di forza interiore e di intensità che conferma l’attrice – già molto ammirata e richiesta nel mondo del cinema – capace di imporsi con raffinatezza e forza anche sul palcoscenico.

La attorniano sulla scena Angelo Tosto (Dott.G.), Alessandra Costanzo (Elle), Sabrina Knaflitz (Zeta), Liborio Natali (Pierre), Olga Rossi (la caposala), Cecilia Di Giuli (Enne), Stefania Ugomari Di Blas (Erre), Giorgia Boscarino (Emme), Gaia Lo Vecchio (infermiera).

Nata a Milano nel 1931 e morta nel 2009, Alda Merini è una delle maggiori voci poetiche del Novecento. Nel 1950 furono pubblicate le sue due liriche d’esordio nell’Antologia della poesia italiana 1909-1949 ma già quindicenne scriveva poesie, come continuò peraltro a fare riprendendo, nonostante i numerosi periodi di ricovero in manicomio e case di cura. Negli anni Cinquanta pubblica La presenza di Orfeo, il primo volume di versi in cui già si estrinseca la sua inclinazione a fondere momenti mistici ad altri legati all’amore più fisico e travolgente. In questa prima fase della carriera frequenta altri grandi poeti, come Manganelli e Quasimodo. L’internamento in manicomio, la costringe a un lungo silenzio forzato dopo Tu sei Pietro (1961) un buio durato fino alla metà degli anni Ottanta quando ritorna con La Terra Santa, raccolta molto significativa e con L’altra verità.

Diario di una diversa. Finalmente arrivano i riconoscimenti ufficiali ed i premi, come il Viareggio, nel 1995 per Ballate non pagate e addirittura la candidatura al premio Nobel da parte dell’Académie française nel 1996 e dal Pen Club Italiano nel 2001. Ha scritto anche in prosa (Delirio amoroso, 1989; La vita facile, 1996), ma la poesia è rimasta la vena espressiva prediletta fino all’ultimo: ricordiamo Clinica dell’abbandono che raccoglie poesie degli anni Novanta, Nel cerchio di un pensiero (teatro per voce sola), raccolta di poesie dettate per telefono a Marco Campedelli, La carne degli angeli.

La pazza della porta accanto di Claudio Fava è uno spettacolo di Alessandro Gassmann con Anna Foglietta, Angelo Tosto, Alessandra Costanzo, Sabrina Knaflitz, Liborio Natali, Olga Rossi, Cecilia Di Giuli, Stefania Ugomari Di Blas, Giorgia Boscarino, Gaia Lo Vecchio.

Lo spazio scenico è di Alessandro Gassmann con la collaborazione di Alessandro Chiti, i costumi sono di Mariano Tufano e le musiche originali di Pivio & Aldo De Scalzi. Ha curato il disegno luci Marco Palmieri, mentre firma la videografia Marco Schiavoni. La produzione è del Teatro Stabile di Catania e del Teatro Stabile dell’Umbria.

Lo spettacolo è in abbonamento per il cartellone Prosa, da mercoledì 27 gennaio alle ore 20.30.

Replica allo stesso orario giovedì 7, venerdì 8 e sabato 9 gennaio, mentre domenica 10 la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Domenica 31 gennaio alle ore 11.30 Anna Foglietta e la compagnia de La pazza della porta accanto saranno al centro di un incontro all’Antico Caffé San Marco: un’aperitivo con gli artisti per discutere – percorrendo il racconto dello spettacolo – di teatro, di poesia, di cinema, di disagio mentale.

Per acquistare i posti ancora disponibili o per prenotazioni ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Dal 12 al 17 gennaio anche al Politeama Rossetti si avvera il sogno di Billy Elliot:

il musical diretto da Massimo Romeo Piparo è una delle più apprezzate produzioni italiane dell’ultima stagione e conta su un grande allestimento e su un ottimo cast d’interpreti, con il giovanissimo talento Alessandro Frola nel ruolo del titolo. Lo spettacolo è inserito nel cartellone Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Il sogno straordinario di Billy Elliot si avvera anche a Trieste: da martedì 12 gennaio, infatti, va in scena al Politeama Rossetti Billy Elliot il Musical, una grande produzione di Massimo Romeo Piparo che firma, oltre alla regia originale, anche l’adattamento italiano, completando così una trilogia fortunatissima iniziata con The Full Monty e proseguita con il Jesus Christ Superstar con lo strepitoso Ted Neeley applaudito anche dal nostro pubblico.

Il nuovo musical, dedicato stavolta a una delle più belle storie del cinema recente e impreziosito dalle musiche pluripremiate di Elton John, è ospite della stagione Musical del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia fino a domenica 17 gennaio.

Con un allestimento dal respiro internazionale realizzato dalla Peep Arrow Entertainment e Il Sistina, e con un cast di ottimo livello, capitanato dal giovanissimo Alessandro Frola lo spettacolo vanta interpreti del talento di Luca Biagini (il padre Jackie Elliot), Sabrina Marciano (Mrs.

Wilkinson, la maestra di danza che scopre il grande talento di Billy), Cristina Noci (la nonna), Donato Altomare ed Elisabetta Tulli (il fratello Tony e la mamma di Billy). Nel cast anche 30 straordinari performer coreografati da Roberto Croce. La direzione musicale è del Maestro Emanuele Friello, le scene sono di Teresa Caruso, i costumi di Cecilia Betona, l’impianto luci di Umile Vanieri.

Tutti ci siamo emozionati con il film di Stephen Daldry del 2000, ed il musical – fin dal suo debutto nel West End avvenuto al Victoria Palace Theatre di Londra nel 2005 – ha avuto sicuramente uguale fortuna: ha ottenuto nomination per nove Laurence Olivier Awards (il premio più prestigioso per il Musical in Europa) e ne ha ricevuti ben quattro. A Broadway, dove è approdato nel 2008, ha vinto dieci Tony Awards – e dieci Drama Desk Awards – consacrandosi come uno dei titoli più amati al mondo.

Uno spettacolo coinvolgente, con splendide musiche – come ci si poteva aspettare da una star del calibro di Elton John – capace di guardare nell’intimo dei sogni e delle aspirazioni di un ragazzino, tracciando però anche uno spaccato interessante e vivido della storia recente.

Lo sfondo è infatti un’Inghilterra bigotta targata Thatcher, l’Inghilterra delle miniere che chiudono e dei lavoratori in rivolta: la famiglia di Billy appartiene a questa classe in difficoltà. Lui, ragazzino pieno di energia e utopie, ama la danza, ma deve tristemente fare i conti con un padre e un fratello che, piuttosto, lo vorrebbero veder diventare un pugile. Il talento di Billy è però incontenibile, la sua forza è contagiosa, e diverse figure femminili della sua vita lo aiutano coraggiosamente a intraprendere il cammino che lo farà diventare una star della danza…

Alessandro Frola è il Billy Elliot italiano: è nato a Parma, occhi chiari, sguardo timido e doti straordinarie, con il suo talento ha subito colpito il regista Massimo Romeo Piparo, che l’ha scelto tra oltre milleduecento aspiranti. Alessandro muove i primi passi nella Scuola di Danza diretta dalla madre Lucia Giuffrida e ancora piccolissimo si guadagna una borsa di studio e un biglietto per due destinazioni top nel mondo della danza: l’American Ballet di New York e il Royal Ballet di Londra.

Un palmares da campione che l’ha portato a danzare anche a Parigi e a Berlino, in Europa come in Messico e negli Stati Uniti.

Insieme ad Alessandro Frola, una vera e propria schiera di piccoli talenti: Christian Roberto è Michael l’amichetto di Billy, Arcangelo Ciulla è Kevin (e Billy nel secondo cast). Sul palcoscenico del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia appariranno anche le piccole ballerine della scuola triestina di tip tap “Toc Toc” diretta da Michela Bianco, che interpretano le allieve della classe di danza dove Billy scopre la sua passione: «Io non ho bisogno della mia adolescenza. Ho bisogno di ballare!»

Lo spettacolo è in abbonamento per il cartellone Musical, da martedì 12 gennaio alle ore 20.30.

Replica allo stesso orario mercoledì 13, giovedì 14, venerdì 15 e sabato 16 gennaio, mentre domenica 17 la recita è pomeridiana con inizio alle ore 16.

Giovedì 14 gennaio alle 17.30 al Politeama Rossetti si terrà un incontro con la compagnia condotto da Peter Brown direttore della British School del Friuli Venezia Giulia: la conversazione verterà sullo spettacolo e sull’affresco dell’Inghilterra che il musical fa rivivere sul palcoscenico.

Billy Elliot si avvale di testi e libretto di LEE HALL, musiche di ELTON JOHN, è tratto dal film di STEPHEN DALDRY, le scene sono di TERESA CARUSO, i costumi di CECILIA BETONA, le luci di UMILE VAINIERI, il suono di ALFONSO BARBIERO, le coreografie di ROBERTO CROCE, la direzione musicale di EMANUELE FRIELLO, le figurazioni Tap di MARCO REA, l’adattamento italiano e regia originale di MASSIMO ROMEO PIPARO.

Per la prima volta in scena nel ruolo del titolo ammireremo ALESSANDRO FROLA (Billy Elliot), assieme a LUCA BIAGINI (padre di Billy), SABRINA MARCIANO (la maestra di danza Mrs. Wilkinson), ELISABETTA TULLI (La mamma di Billy alternate Mrs. Wilkinson), DONATO ALTOMARE (Tony il fratello di Billy), CHRISTIAN ROBERTO (Michael l’amichetto di Billy), ARCANGELO CIULLA (Il piccolo Kevin/Michael 2° cast), JACOPO PELLICCIA (George l’istruttore di pugilato), MAURIZIO SEMERARO (Mr. Braithwaiteil pianista), SEBASTIANO VINCI (Big Dave il Sindacalista), CLAUDIA MANGINI (la piccola Debbie), RACHELE PACIFICI (Lesley la sindacalista), e con la partecipazione di CRISTINA NOCI (nel ruolo della Nonna di Billy). E con (in ordine alfabetico) GEA ANDREOTTI, GIORGIA ARENA, PAOLO AVANZINI, ANDREA BRATTA, GERMANA CIFANI, NICO COLUCCI, DAVIDE DAL SENO, TIZIANO EDINI, GIUSEPPE GALIZIA, CARLO ALBERTO GIOJA, LORENZO GITTO, LINDA GORINI, LORENZO GRILLI, GIUSEPPE INGA, FABRIZIA SCACCIA, FRANCESCO VENEZIA.

Le allieve della scuola di ballo di Billy, per le repliche al Politeama Rossetti sono interpretate da giovani danzatrici della scuola “Toc Toc” di Trieste diretta da Michela Bianco: Arianna Gubertini, Giulia Lakoseljac, Sara Perrotta, Marissa Bidussi, Martina Mazziero, Sveva Ceschia, Elisa Alvarez, Lucia Quintabà, Rebecca Zitani Venni.

Per acquistare i posti ancora disponibili o per prenotazioni ci si può rivolgere presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedere attraverso il sito ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

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“«L’Ora del Rosario» arriva a Trieste! Il nuovo atteso spettacolo di Rosario Fiorello sarà in scena il 9 e 10 febbraio 2016 alle 20.30 al Politeama Rossetti, ospite “fuori abbonamento” della Stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Lo show riprende il tour dopo i “tutto esaurito” e il grande successo registrato nei mesi scorsi. I biglietti per le date a Trieste, in vendita da martedì 10 novembre”.

Un grandissimo protagonista sa,0rà in scena al Politeama Rossetti il 9 e il 10 febbraio 2016: arriva infatti a Trieste «L’Ora del Rosario», il nuovo atteso spettacolo di Rosario Fiorello che sarà ospite “fuori abbonamento” della stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia.

Rosario Fiorello ritorna sul palco, in una dimensione teatrale, con un nuovo spettacolo che, come lui stesso ha dichiarato, sarà analogico, fatto di puro intrattenimento.

Al Politeama Rossetti di Trieste il 9 e 10 febbraio (lo spettacolo avrà inizio alle ore 20.30), tra aneddoti, racconti e gag in perfetto stile Fiorello, lo showman darà ampio spazio anche alle consuete improvvisazioni. Non mancheranno musica, gag, inediti e duetti di grande spessore con Artisti del calibro di Mina e Tony Renis il quale, in “collegamento” da Las Vegas, regala a Fiorello una versione molto particolare della celebre «Quando Quando Quando».

Accompagnato dal vivo dalla band diretta dal maestro e tastierista Enrico Cremonesi e composta da Carmelo Isgrò al basso, Massimo Pacciani alla batteria, Antonello Coradduzza alle chitarre e dal trio vocale «I Gemelli di Guidonia», Pacifico, Luigi e Eduardo Acciarino, lanciati a «Fuori Programma» su Radio Uno, Fiorello gioca tra pop e swing con cover e mash-up di canzoni.

Evento da non perdere, «L’Ora del Rosario» è uno spettacolo di Rosario Fiorello scritto con Francesco Bozzi, Claudio Fois, Piero Guerrera, Pierluigi Montebelli e Federico Taddia. La regia è di Giampiero Solari.

I biglietti saranno in vendita a partire da martedì 10 novembre 2015, dalle ore 8.30 in biglietteria e dalle ore 10.00 sul web. Rivolgersi presso i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti o accedendo dal sito ilrossetti.it o da ticketone.it alla vendita on line. I prezzi sono di €55 per la Platea A e B, €50 per la Platea C, €45 per la Prima Galleria, €35 per la Seconda Galleria, ed €25 per il Loggione. Informazioni al tel 040-3593511.

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“Chiude in grande stile la stagione Prosa del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Carmen di Enzo Moscato, per la regia di Mario Martone, con Iaia Forte. Le musiche, ispirate a Bizet, sono eseguite dal vivo dall’Orchestra di Piazza Vittorio, celebre ensemble per la prima volta sul palcoscenico del Rossetti. Repliche dal 20 al 24 maggio”.

Dal 20 al 24 maggio 2015 andrà in scena a Trieste, al Politeama Rossetti per la stagione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia Carmen di Enzo Moscato, con l’adattamento e la regia di Mario Martone e la direzione musicale di Mario Tronco. Interpreti principali sono Iaia Forte (nel ruolo di del titolo) e Roberto De Francesco (nel ruolo di Cose’). Con loro in scena: Ernesto Mahieux, Giovanni Ludeno, Anna Redi, Francesco Di Leva, Houcine Ataa, Raul Scebba, Viviana Cangiano, Kyung Mi Lee.

L’arrangiamento musicale è di Mario Tronco e Leandro Piccioni, le musiche sono ispirate alla Carmen di Georges Bizet, con l’esecuzione dal vivo dell’Orchestra di Piazza Vittorio: con Emanuele Bultrini, Peppe D’Argenzio, Duilio Galioto, Kyung Mi Lee, Ernesto Lopez, Omar Lopez, Pino Pecorelli, Pap Yeri Samb, Raul Scebba, Marian Serban, Ion Stanescu.

Le scene sono di Sergio Tramonti, i costumi di Ursula Patzak, le luci di Pasquale Mari e il suono a cura di Hubert Westkemper, team di affiatati artisti che da tempo affianca Martone nei suoi lavori. Le coreografie sono curate da Anna Redi; Raffaele Di Florio è l’aiuto regista e Sandra Müller l’assistente scenografa.
Carmen è una coproduzione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino e del Teatro di Roma.

Il Direttore Artistico del Teatro Stabile di Torino, Mario Martone, a proposito di questo nuovo allestimento ha dichiarato «Si tratta di un testo nuovo, scritto da uno dei più importanti autori di teatro italiani, Enzo Moscato, accompagnato dalle musiche elaborate da Mario Tronco e dalla sua Orchestra di Piazza Vittorio».
Sono proprio Mario Martone, Enzo Moscato e Mario Tronco, direttore dell’Orchestra di Piazza Vittorio, a realizzare questo innovativo progetto ispirato al capolavoro di Bizet: una inedita Carmen, con Iaia Forte nel ruolo della protagonista, in uno spettacolo che approda a temi contemporanei in una sintesi di tradizioni e culture antiche e nuove.

La Carmen di Martone/Moscato/Tronco è una Carmen mediterranea. L’incrocio di umori e musiche della tradizione gitana a cui hanno attinto Mérimée e Bizet trasmigra dalla Spagna dell’Ottocento a un altro luogo fatale di incrocio tra culture diverse, oggi più che mai: Napoli.

La forma dello spettacolo attinge infatti alla sceneggiata come alla zarzuela, in segreto omaggio al grande autore partenopeo di teatro popolare con musiche, Raffaele Viviani, di cui Mario Martone realizzò una memorabile messa in scena de I dieci comandamenti.

Enzo Moscato, già autore di folgoranti rivisitazioni di miti del passato, reinventa la Carmen a Napoli, mentre l’Orchestra di Piazza Vittorio (che ha già affrontato una fortunata rielaborazione dell’opera di Bizet), la apre al mondo attraverso la contaminazione tra musiche e canti di paesi lontani.

I protagonisti principali, Carmen e Cose’, sono interpretati da una coppia amatissima del teatro napoletano contemporaneo, Iaia Forte e Roberto De Francesco, mentre una gran banda di attori e cantanti napoletani popolerà il palcoscenico.

Lo spettacolo replica dal 20 al 24 maggio sempre con inizio alle 20.30 tranne la domenica, quando andrà in scena in pomeridiana alle ore 17.
I posti ancora disponibili si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito ilrossetti.it alla vendita on line.

Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

“Annunciate alcune anticipazioni della Stagione 2014-2015 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. L’importante proposta di Prosa prediligerà la contemporaneità, fin dall’inaugurazione affidata a Finis Terrae, testo inedito di Gianni Clementi sull’immigrazione e gli sbarchi, diretto da Antonio Calenda che proprio il 17 luglio debutterà in anteprima al Festival di San Miniato. Poi il ritorno di Magazzino 18, nella danza quello di Eleonora Abbagnato in Carmen, mentre fra gli eventi internazionali brilla Beauty and The Beast, musical Disney in prima italiana a Trieste”.

Nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta al Politeama Rossetti martedì 15 luglio, il Presidente Miloš Budin e il direttore organizzativo Stefano Curti hanno annunciato in anteprima alcuni fra i titoli della Stagione 2014-2015 del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, che – come di tradizione – verrà svelata nella sua interezza a inizio settembre.

Come sempre, la proposta anche nel 2014-2015 scaturirà da un generoso intreccio di teatro di prosa, danza ed eventi internazionali.

L’inaugurazione – il 22 ottobre – sarà affidata ad una produzione del Teatro Stabile, grande prosa che guarda all’attualità e ambisce a fare del palcoscenico un punto di riferimento per il pensiero e la riflessione di una comunità. Finis Terrae – questo il titolo del nuovo lavoro – nasce su un testo commissionato a Gianni Clementi che parla di immigrazione, sbarchi, integrazione una pagina molto complessa della nostra realtà. Lo spettacolo che è diretto da Antonio Calenda è in prova proprio in questi giorni a San Miniato, debutterà infatti giovedì 17 luglio in anteprima nazionale nella cornice della prestigiosa “Festa del Teatro a San Miniato”: questo rilevante impegno – arrivato ormai il 15 alla scadenza fondamentale della prova antigenerale – è naturalmente la ragione per cui il direttore Calenda non ha presentato di persona le anticipazioni della stagione 2014-2015, da lui firmata.

Lo spettacolo si avvale della interpretazione di due protagonisti del calibro di Nicola Pistoia e Paolo Triestino, a cui si affiancano Francesco Benedetto e Ashai Lombardo Arop, oltre a un notevole gruppo di musicisti e attori africani, provenienti dal Senegal, dal Mali, dal Burkina Fasu.

Subito dopo sarà la volta di un atteso ritorno, quello del richiestissimo Magazzino 18: produzione del Teatro Stabile regionale assieme a Promo Music varata con grande successo lo scorso anno. Lo spettacolo, scritto e interpretato da Simone Cristicchi e diretto da Antonio Calenda, continuerà il suo tour nel corso del 2014-2015 portando in Italia e all’estero il racconto del dramma degli esuli giuliano-dalmati, e sarà a Trieste nuovamente a novembre.

Un protagonista molto amato dal pubblico del Politeama Rossetti in un nuovo spettacolo: non poteva mancare nella nuova stagione il nome di Alessandro Preziosi che a gennaio 2015 sarà protagonista e regista del Don Giovanni di Molière. Il grande autore francese rielabora l’archetipo di Don Giovanni ritraendolo come un personaggio raffinato, cinico,dissacrante, in aperta opposizione con le convenzioni sociali, pronto a burlarsi anche della religione e intrecciando continuamente registro tragico e comico. La scelta di Preziosi di affrontare Don Giovanni si motiva non solo per la straordinaria contemporaneità del classico in considerazione del dilagante relativismo dell’attuale società in cui impera l’immagine fine a se stessa e si continua a riscontrare il totale sgretolamento dei valori, ma anche nell’ottica di fare omaggio con la messinscena alla scrittura, al fascino dell’immaginazione e sopratutto al Teatro, in tutte le sue forme.

Una delle punte di diamante delle ospitalità di prosa sarà infine, a maggio, Carmen uno spettacolo nuovo, di teatro e di musica, di poesia e di ritmo. Nasce dalla creatività e dall’unione di talenti di Mario Martone e Mario Tronco che hanno scelto come protagonista Iaia Forte, amica, musa e donna capace di stare al centro di molti incroci, quali saranno quelli della banda mista di napoletani e di immigrati che popoleranno il palcoscenico. E hanno chiamato Enzo Moscato, la voce più lirica del teatro italiano del nostro tempo, a riscrivere i testi di questa favola mediterranea. Moscato, autore performer-regista anomalo e inconfondibile, si è spesso misurato con le diverse tradizioni teatrali e musicali, rilette alla luce della più agguerrita e innovativa cultura europea contemporanea. Storia malinconicamente contemporanea, Carmen è una tragedia che quotidianamente si ripete nel mondo, la storia di un “femminicidio”, che in passato in Italia veniva annoverato come “delitto passionale”.

Partendo dalla fonte letteraria e dal libretto del capolavoro di Bizet, nelle mani di Martone l’opera approda verso temi contemporanei, affidandosi al talento, ai volti e alla teatralità innata dei musicisti dell’Orchestra di Piazza Vittorio, un ensemble noto a livello internazionale, voce profonda ed autentica di un comune sentire musicale, che riunisce artisti, culture e tradizioni, memorie, sonorità antiche e nuove, strumenti sconosciuti e melodie universali.

E Carmen sarà anche nel cartellone della danza già a novembre: a tratteggiare la figura di questa donna libera e sensuale sarà una delle più applaudite protagoniste del cartellone di balletto dello scorso anno, Eleonora Abbagnato. Dopo aver raccolto applausi scroscianti al Gala proposto nella passata stagione l’étoile dell’Opéra de Paris osannata dal pubblico parigino ed elogiata dai critici francesi ed internazionali, ritorna a Trieste con il capolavoro d Bizet. «Nonostante il mio biondo angelico, il mio temperamento è molto simile a quello di Carmen», ha recentemente dichiarato: sulle punte interpreterà con passione e perfezione tecnica la solitudine tragica e selvaggia di una donna che, sin dall’inizio, cerca di affermare il proprio diritto alla vita e alla libertà. Il balletto nasce dal racconto di Prosper Mérimée, sulla musica di Georges Bizet, e vanta adattamento ed interventi musicali originali di Giuseppe Calì, scene e costumi Luisa Spinatelli.

Eleonora Abbagnato, che sarà affiancata da Nicolas Le Riche (Don José) étoile internazionale dall’Opéra de Paris, è molto legata al il personaggio di Carmen, che danzerà nella versione coreografica di Amodio. La Abbagnato, infatti, fu nominata étoile all’Opéra di Parigi proprio al termine di una recita di un’altra celebre versione del balletto, quella con la coreografia di Roland Petit. «Carmen si presta a molteplici letture” – sottolinea l’étoile – direi che è inesauribile. È per me un’esperienza molto interessante interpretare questo personaggio nella versione di Amedeo Amodio».

Sarà particolarmente prezioso anche il carnet dei musical e degli eventi internazionali, che come di consueto alternerà titoli italiani di alta qualità artistica a produzioni internazionali di notevole livello, primo fra tutti, l’atteso Disney’s Beauty and The Beast, che il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia ospiterà in prima nazionale dal 26 novembre al 7 dicembre.

Successivamente – dal 10 dicembre al 3 gennaio – la imponente produzione sarà in scena in Italia solo a Milano, ospite di Show Bees. La Disney ha già anticipato nei giorni scorsi

la notizia del debutto in Italia della sua produzione originale da tour di questo amatissimo classico in occasione del suo 20° anniversario: uno spettacolo incantevole e ricchissimo, che porta a Trieste per la prima volta l’operato di un team di creativi di Broadway. Farà parte del cartellone Musical dello Stabile regionale e sicuramente attrarrà pubblico anche da fuori regione e dalle vicine Austria, Slovenia e Croazia. Proprio per questi spettatori un primo limitato contingente di biglietti sarà già in vendita su internet da mercoledì 16 luglio tramite il circuito ticketone.

Disney’s Beauty and The Beast, visiterà Trieste e successivamente Milano, nel corso di una imminente tournée internazionale che prevede tappe anche in Turchia, negli Emirati Arabi, in Kazakhstan, nelle Filippine, in Tailandia, a Singapore, e in Indonesia.

La squadra creativa originale di Disney’s Beauty and the Beast si è ricomposta per riportare in scena questo classico di Broadway. Il musical è diretto da Rob Roth e coreografato da Matt West; i costumi sono di Ann Hould-Ward (che ha vinto il Tony Award® per il suo lavoro in Disney’s Beauty and the Beast), le luci di Natasha Katz, la scenografia di Stanley A. Meyer, il montaggio sonoro di John Petrafesa Jr. e la supervisione musicale di Michael Kosarin.

Basato sul film d’animazione premio Oscar del 1991, Disney’s Beauty and The Beast ha debuttato a Broadway nel 1994, dove è stato nominato a nove prestigiosi Tony Awards, andando in scena per ben 13 anni. È infatti uno degli spettacoli di Broadway che vanta il maggior numero di rappresentazione e i maggiori incassi di tutti i tempi. Il musical – che andrà in scena in lingua inglese – presenta la musica di Alan Menken (La sirenetta, Aladino, Rapunzel – L’intreccio della torre) e le parole del compianto Howard Ashman (La sirenetta, Aladino), con ulteriore musica di Menken e parole di Tim Rice (Il re leone, Jesus Christ Superstar). Il testo è di Linda Woolverton (sceneggiatura de Il re leone, Alice In Wonderland, Maleficent). Una squadra creativa al top per uno spettacolo che avrà l’incanto – a livello di immagini e di musica – di un’operetta moderna, che con la favola conquisterà i più giovani, ma che è degno per livello artistico degli appassionati di musical più attenti e raffinati.

Subito dopo – e questa volta in prima ed anche in esclusiva nazionale – sarà la volta di Let it Be – A Celebration of the Music of the Beatles che forte di una tenitura di oltre tre anni nel West End, toccherà Trieste nell’ambito di un tour nelle grandi capitali europee, inserendo le date allo Stabile immediatamente dopo quelle in programma a Vienna. Lo show ripercorre la carriera dei Beatles dagli inizi a Liverpool al periodo del successo più sfavillante, fino allo scioglimento del gruppo rock che con la sua musica ha fatto e continua a far sognare e ballare intere generazioni. Sarà straordinaria la cura della vocalità, del suono dell’epoca, addirittura della ricostruzione degli strumenti che usavano “The Fab Four”. Ma si tratta di molto più di un concerto: cambi scena, di look e di costume dei Beatles, l’arricchimento di filmati e documenti d’epoca… Let It Be è in tour grazie a BB Promotion, una delle maggiori realtà europee del settore, con cui lo Stabile rinnova in quest’occasione una partnership già consolidata in passato in occasione di altri eventi esclusivi (dal Rocky Horror Show a Thriller Live). La prevendita dei biglietti partirà a ottobre.

A rappresentare il top della produzione musical nazionale sarà invece – a novembre – La Famiglia Addams commedia musicale basata sui personaggi creati da Charles Addams negli anni trenta, che si annuncia come l’evento teatrale dell’anno e avrà un cast d’eccezione con Elio e Geppi Cucciari nei ruoli del dissacrante Gomez e della conturbante Morticia.

Approdato con successo a Broadway nel 2009, il musical dedicato all’eccentrica e gotica famiglia americana, protagonista di film, serie tv e strisce a fumetti, famosa in tutto il mondo per il brillante umorismo nero, i travolgenti paradossi e la pungente satira di costume, si avvale dei testi di Marshall Brickman & Rick Elice e delle musiche di Andrew Lippa.

La versione italiana, con le musiche originali di Lippa, vanta la regia di Giorgio Gallione, traduzione e adattamento di Stefano Benni, scene di Guido Fiorato, direzione musicale di Cinzia Pennesi, coreografie di Giovanni Di Cicco, luci di Marco Filibeck.

Come sempre il Teatro Stabile regionale arricchirà la stagione ufficiale con appuntamenti di musica e recital comici: per gli appassionati di questi generi, le prime chicche in cartellone sono rispettivamente il concerto di Noa Love Medicine in programma il 30 ottobre prossimo grazie alla collaborazione con Progetto Live e il recital di Antonio Albanese Personaggi in programma il 27 ottobre in collaborazione con Azalea Promotion. Per entrambi gli spettacoli è già possibile acquistare i biglietti.

 

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