Bisio debutta, nel suo ritorno a Teatro, a Ravenna

Father and Son: La difficile vita degli adolescenti, vista dai padri
In prima assoluta al Teatro Alighieri il testo di Michele Serra, con Claudio Bisio per la regia di Giorgio Gallione.
Mercoledì 25 giugno, alle 21. (giovedì 26 e venerdì 27 giugno)

L’adolescenza è un’età difficile, in cui i figli diventano la disperazione dei genitori. O forse no. Forse sono gli adulti ad andare in crisi, di fronte al cambiamento dei propri figli. E spesso sono proprio gli adulti a rendere difficile la vita ai ragazzi. Lo sa bene Michele Serra e lo hanno
capito altrettanto chiaramente l’attore Claudio Bisio e il regista Giorgio Gallione, quando hanno lavorato insieme per comporre Father and Son, ispirato a due romanzi di Serra, Gli sdraiati e Breviario comico (con un riferimento diretto anche all’omonima canzone di Cat Stevens). Lo
spettacolo, prodotto dal Teatro dell’Archivolto, va in scena in prima assoluta mercoledì 25 giugno, alle 21, al Teatro Alighieri (repliche il 26 e il 27 giugno). Sul palcoscenico insieme a Claudio Bisio, al suo attesissimo ritorno al teatro, i musicisti Laura Masotto (violino) e Marco Bianchi (chitarra). Scene e costumi sono di Guido Fiorato, le musiche Paolo Silvestri, luci di Aldo Mantovani.

Lo spettacolo è realizzato con il contributo di Autorità Portuale di Ravenna e CNA Ravenna in collaborazione con Arco Lavori.

Penso a come è stato facile amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le nostre stature sono appaiate, la tua voce assomiglia alla mia e dunque l’ amarti da piccolo. A quanto è difficile continuare a farlo ora che le nostre stature sono appaiate, la tua voce
assomiglia alla mia e dunque reclama gli stessi toni e volumi, gli ingombri dei corpi sono gli stessi: in questo brano de Gli sdraiati c’è gran parte del romanzo e dello spettacolo. Father and son racconta infatti il rapporto padre/figlio radiografato senza pudori e con un linguaggio in continua oscillazione tra l’ironico e il doloroso, tra il comico e il tragico. È una riflessione sul nostro tempo inceppato e sul futuro dei nostri figli, sui concetti, entrambi consumatissimi, di libertà e di autorità, che rivela in filigrana una società spaesata e in metamorfosi, ridicola e zoppa, verbosa e inadeguata. Una società di dopo-padri, educatori inconcludenti e nevrotici, e di figli che preferiscono nascondersi nelle proprie felpe, sprofondare nei propri divani, circondati e protetti dalle loro protesi tecnologiche, rifiutando o disprezzando il confronto.

I figli che racconta Serra ­ ha spiegato Claudio Bisio ­ sono indolenti, pigri, menefreghisti e nemmeno docili. Non voglio dire che siano stronzi, autistici o rincoglioniti. È che il loro ambito di comunicazione non è col padre, forse con gli amici o le fidanzate. E il padre soffre, come soffro io. Da questa assenza di rapporto, da questa interruzione nelle comunicazioni, nasce un racconto beffardo e tenerissimo, un monologo interiore (ovviamente del padre, verboso e invadente quanto il figlio è muto e assente) a tratti spudoratamente sincero. La forza satirica di Michele Serra si alterna a momenti lirici e struggenti, con la musica in continuo dialogo con le parole. La società dalla quale i ragazzi si defilano è disegnata con spietatezza e cinismo: ogni volta che la evoca, il padre si rende conto di offrire al figlio un ulteriore alibi per la fuga.
È una società ritorta su se stessa, ormai quasi deforme, dove si organizza il primo Raduno Nazionale degli Evasori Fiscali, si medita di sostituire al Porcellum il ben più efferato Sputum, dove non è chiaro se i vecchi lavorano come ossessi pur di non cedere il passo ai giovani o se i giovani si sdraiano perché è più confortevole che i vecchi provvedano a loro. Aggiunge
Bisio: Forse siamo noi padri gli inconcludenti e per questo loro non vogliono confrontarsi.

In questo lavoro invettiva sfrenata, comicità, brutalità, moralità sono gli ingredienti di un irresistibile soliloquio che permettono a Claudio Bisio (che spesso incarna personaggi di adulti rimasti adolescenti dentro) di confrontarsi con un testo di grande forza emotiva e teatrale, comica ed etica al tempo stesso. A partire dal leitmotiv del romanzo: il desiderio del
padre di farsi accompagnare dal figlio sul Colle della Nasca, con quel commento esplicito, Non farlo per me. Fallo per te, che ancora una volta tende a imporre la volontà dell’adulto sul giovane. L’adulto sa cosa sia giusto e cosa no. E questo basso continuo, fra preghiere e minacce, porta alla conclusione naturale del percorso genitore-figlio: il giovane supera l’adulto proprio sul suo terreno, quel benedetto Colle.

Giovedì 26 giugno, ore 12 al Teatro Alighieri, Michele Serra, Claudio Bisio e Giorgio Gallione saranno i protagonisti dell’incontro con il pubblico condotto da Massimo Marino.

Info e prevendite: 0544 249244 ­ ravennafestival.org
Biglietti: da 15 euro (loggione) a 35 euro (ridotti 32) ­ I giovani al
festival: fino a 14 anni, 5 euro; da 14 a 18 anni, 50% tariffe ridotte

Teatro Alighieri
Mercoledì 25, giovedì 26 e venerdì 27 giugno ore 21
Father and son
ispirato a Gli Sdraiati e Breviario comico di Michele Serra

con Claudio Bisio

e con i musicisti Laura Masotto violino, Marco Bianchi chitarra

regia Giorgio Gallione

scene e costumi Guido Fiorato
musiche Paolo Silvestri
luci Aldo Mantovani

produzione Teatro dell¹Archivolto
Prima assoluta

Michele Serra

Scrittore e giornalista, autore televisivo e teatrale, collabora da molti anni con il quotidiano «La Repubblica» e con «L’Espresso»; nelle rubriche da lui curate, L¹amaca e Satira preventiva, descrive con garbata ironia vizi e costumi della politica e della società italiana. All’Archivolto è legato da un lungo rapporto di collaborazione: sono suoi i testi degli spettacoli Peter Uncino
(2001), interpretato da Milva e David Riondino, I bambini sono di sinistra con Claudio Bisio (2003) e Italiani, italieni, italioti con la Banda Osiris e Ugo Dighero (2009). Inoltre, Serra è salito personalmente sul palco del Teatro dell’Archivolto in occasione di alcuni eventi speciali, il più recente Satirico concerto (2012) a fianco di Stefano Bollani, con la regia di Giorgio Gallione.

Claudio Bisio

Diplomato alla Civica Scuola per Arte Drammatica del Piccolo di Milano, membro della Compagnia i Comedians con Gabriele Salvatores e Paolo Rossi, come attore nasce a teatro. Nel corso degli anni, nonostante i sempre più fitti impegni con il cinema e la televisione, ha continuato a calcare le tavole del palcoscenico con una certa continuità, collaborando dal 1997 in poi con il Teatro dell’Archivolto di Genova, che ha prodotto diversi spettacoli di cui il popolare attore è stato protagonista, tutti con la regia di Giorgio Gallione. Tra i vari titoli ricordiamo Monsieur Malaussène e Grazie! di Daniel Pennac (1997/2001), La buona novella (2000/2001), I bambini sono di sinistra di Michele Serra, e il reading spettacolo Io quella
volta lì avevo 25 anni di Gaber e Luporini (2009/2010).

Giorgio Gallione

Regista e drammaturgo, dal 1986 è Direttore artistico del Teatro dell’Archivolto di Genova. Collabora con scrittori come Stefano Benni, Daniel Pennac, Francesco Tullio Altan, Michele Serra, Niccolò Ammaniti. Ha curato elaborazioni drammaturgiche e adattamenti da opere di Roddy Doyle, Ian McEwan, Italo Calvino. Tra le sue regie più recenti, La misteriosa scomparsa di W di Stefano Benni con Ambra Angiolini, L¹invenzione della solitudine di Paul Auster con Giuseppe Battiston, Beatles Submarine con Neri Marcorè e la Banda Osiris. Al di fuori dell’Archivolto ha curato regie tra gli altri per Sabina Guzzanti, Luca e Paolo, Lella Costa. In campo lirico, particolarmente attento alla musica del Novecento, da Bernstein a Rota, da
Weill a Glass, ha firmato spettacoli per il Teatro alla Scala di Milano, il Regio di Torino, l’Arena di Verona, il Teatro dell’Opera di Metz, il Regio di Parma, il Teatro dell’Opera di Roma, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Massimo di Palermo e molti altri. Attualmente, si sta occupando della regia del musical La famiglia Addams, nell’adattamento italiano con Geppi
Cucciari ed Elio. Attivo come autore in campo televisivo, è stato capoprogetto nelle prime due edizioni dello spettacolo Crozza Italia su La 7; ha collaborato con Neri Marcorè per l’edizione 2011 del Concerto del Primo maggio trasmessa da RaiTre e per la trasmissione di RaiTre Neri
Poppins (2013).