Solenghi e Micheli in un testo di Veber a Bologna e Cesenatico

L’APPARENZA INGANNA
di Francis Veber
adattamento di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli

con
MAURIZIO MICHELI
TULLIO SOLENGHI

regia
Tullio Solenghi

Protagonisti e curatori dell’adattamento italiano dal testo originale di Francis Veber, Maurizio Micheli e Tullio Solenghi, portano in scena al Teatro Comunale di Cesenatico mercoledì 7 marzo alle 21 lo spettacolo di prosa “L’apparenza inganna”.
Solenghi e Micheli riprendono oggi questo testo che, a 10 anni di distanza dall’uscita dell’omonimo film, mantiene ancora tutta la sua attualità, affrontando, seppur in chiave comica, temi di dominio pubblico come mobbing, disoccupazione, discriminazione sessuale, omofobia, stalking. Nasce così una nuova versione teatrale tratta dalla sceneggiatura originale, la quale, pur non tradendone le trame essenziali, tiene conto di un’inevitabile “italianizzazione” di ambienti e personaggi.
La vicenda di Pino Tricarico, contabile diligente e uomo mite senza qualità, prende l’avvio dal suo licenziamento ad opera del direttore del personale, Ercole Spadoni, collega violento e volgare che lo ha sempre deriso considerandolo un’emerita nullità e, di conseguenza, il primo della lista degli impiegati in esubero, resosi necessario dal ridimensionamento dell’azienda.
Questa ennesima tegola che si abbatte sul poveretto, oltre al divorzio dalla moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio non lo consideri minimamente, lo porta a contemplare il suicidio. Fermato in tempo dal vicino di casa, sarà proprio quest’ultimo ad escogitare uno stratagemma per salvarsi il posto di lavoro: fingersi gay, così che la dirigenza non proceda con il licenziamento per paura di mobilitare la associazioni omosessuali.
Tricarico, dapprima riluttante, accetta di buon grado il nuovo ruolo generando una serie di reazioni esilaranti, prima fra tutte quella rudemente omofoba di Spadoni. In breve, però, la sua nuova identità gli procura un insospettabile successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sue sorti, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento gay… con tutte le inevitabili conseguenze del caso.
Accanto a Maurizio Micheli nel ruolo di Tricarico e Tullio Solenghi in quello di Spadoni, si muove in scena la stessa compagine di “Italiani”: Massimiliano Borghesi, Marzia Postogna, Paolo Gattini, Adriano Giraldi, Fulvia Lorenzetti, Matteo Micheli e Enzo Saturni.
La regia de “L’apparenza inganna” è dello stesso Solenghi, con le scenografie di Alessandro Chiti, i costumi di Andrea Stanisci, le musiche di Massimiliano Forza, arrangiate da Fabio Valdemarin.

Platea e palchi € 18
Loggione € 13
Per informazioni e prenotazioni Ufficio Cultura 0547 79274- cultura@cesenatico.it

TEATRO DUSE BOLOGNA

da venerdì 10 a domenica 12 febbraio

MAURIZIO MICHELI e TULLIO SOLENGHI in

feriali ore 21,00 – domenica ore 16,00

La Contrada – Teatro Stabile di Trieste presenta

L’APPARENZA INGANNA

di Francis Veber
adattamento di Tullio Solenghi e Maurizio Micheli
scene Alessandro Chiti – costumi Andrea Stanisci – musiche Massimiliano Forza
Con Massimiliano Borghesi, Sandra Cavallini, Paolo Gattini, Adriano Giraldi, Fulvia Lorenzetti,
Matteo Micheli e Enzo Saturni.
regia Tullio Solenghi

Al Teatro Duse di Bologna dal 10 al 12 febbraio Maurizio Micheli e Tullio Solenghi saranno i protagonisti de “L’apparenza inganna”, la nuova produzione della Contrada-Teatro Stabile di Trieste.
Maurizio Micheli e Tullio Solenghi, protagonisti e curatori dell’adattamento italiano dal testo originale di Francis Veber, sono al terzo anno di collaborazione con lo Stabile privato triestino dopo due fortunate stagioni di “Italiani si nasce”, lo spettacolo con cui hanno dato vita a questo nuovo sodalizio comico. Il progetto di portare in scena “L’apparenza inganna”, testo che aveva colpito Tullio Solenghi fin dall’uscita dell’omonimo film, si è sviluppato proprio durante la tournée di “Italiani si nasce”.
Dopo i grandi successi del “Rompiballe” e de “La cena dei cretini”, con “L’apparenza inganna” Veber compie un salto di qualità, aderendo più credibilmente alle trame del reale e abbandonando i toni spesso farseschi dei lavori precedenti. A 10 anni di distanza dall’uscita del film “Le Placard” con Gerard Depardieu, quest’opera mantiene ancora tutta la sua
attualità, affrontando, seppur in chiave comica, temi di dominio pubblico come mobbing, disoccupazione, discriminazione sessuale, omofobia, stalking.
Con la consueta verve comica che li contraddistingue, Micheli e Solenghi creano una nuova versione teatrale tratta dalla sceneggiatura originale, la quale, pur non tradendone le trame essenziali, tiene conto di un’inevitabile “italianizzazione” di ambienti e personaggi.
Per dirigere lo spettacolo Tullio Solenghi ha volutamente mantenuto la frammentarietà del racconto tipica del taglio cinematografico, operando una sorta di montaggio teatrale con scene che si susseguono a ritmo incalzante. L’attenzione primaria è sempre verso lo spettatore e la sua costante partecipazione, che non deve arretrare, pena l’efficacia del
racconto, un racconto che deve essere reale, coinvolgente e al tempo stesso divertente, che parta dalla credibilità e dal processo di identificazione dello spettatore: se le avventure dei protagonisti non riguardano un po’ anche chi è seduto in platea risulta poi difficile, o quanto meno superficiale, il divertimento che ne deriva.
PREZZI (comprensivi di prevendita): platea 29,00 € – I galleria 24,00 € – II galleria 19,00 (sono previste riduzioni)
Prevendite biglietti presso la biglietteria del Teatro Duse in Via Cartoleria, 42 a Bologna (apertura dal lunedì al sabato ore 15-19), presso il Circuito VIVATICKET-CHARTA, i punti d’ascolto delle IperCoop e il Circuito HELLO TICKET, oltre alle prevendite abituali di Bologna
e con carta di credito su teatrodusebologna.it
Per informazioni: 051/231836 – info@teatrodusebologna.it

LA TRAMA DE “L’APPARENZA INGANNA”

La vicenda del protagonista, Pino Tricarico (Maurizio Micheli) , contabile diligente e uomo mite senza qualità, prende l’avvio dal suo licenziamento ad opera del direttore del personale, Ercole Spadoni (Tullio Solenghi), collega violento e volgare che lo ha sempre deriso considerandolo un’emerita nullità e, di conseguenza, il primo della lista degli impiegati in esubero, resosi necessario dal ridimensionamento dell’azienda.
Questa ennesima tegola che si abbatte sul poveretto, oltre al divorzio dalla moglie di cui è ancora innamorato e al fatto che il figlio non lo consideri minimamente, lo porta a contemplare il suicidio.
Fermato in tempo dal vicino di casa, sarà proprio quest’ultimo ad escogitare uno stratagemma per salvare il posto di lavoro: fingersi gay (così che la dirigenza non proceda con il licenziamento per paura di mobilitare le associazioni omosessuali). Tricarico, dapprima riluttante, accetta di buon grado il nuovo ruolo generando una serie di reazioni esilaranti, prima fra tutte quella rudemente omofoba di Spadoni. In breve, però, la sua nuova identità gli procura un insospettabile successo su tutti i fronti e ribalta completamente le sue sorti, in ufficio, nella società e anche nella vita privata, trasformandolo da oscuro contabile a icona del movimento omosessuale. Parallelamente il suo rozzo rivale subirà
una trasformazione uguale e contraria, diventando un amico delicato e amorevole, fiero sostenitore anch’egli della causa dei gay. Il turbinio di eventi che viene generato ci conduce ad un classico lieto fine, con il reintegro del licenziato che riuscirà anche a riguadagnare la fiducia del figlio e la stima dei colleghi, primo fra tutti il suo feroce antagonista.

MAURIZIO MICHELI

Livornese di nascita, Maurizio Micheli si diploma alla Scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano, prendendo in seguito la laurea al DAMS di Bologna. Negli anni ’70 debutta al cinema in “Allegro non troppo” di Bruno Bozzetto mentre a teatro è interprete di numerosi spettacoli con registi di fama come Patrice Chéreau e Aldo Trionfo, fino al grande successo di Mi voleva Strehler (1978), scritto con Umberto Simonetta, tuttora in scena con più di mille repliche all’attivo. Negli
anni ‘80 la partecipazione a numerosi programmi televisivi e a diversi film – diretti, fra gli altri, da Sergio Corbucci, Ettore Scola, Nanny Loy, Steno, Dino Risi, Castellano e Pipolo – lo rendono popolare al grande pubblico.
Negli anni porta a teatro diversi spettacoli di successo: In America lo fanno da anni, scritto assieme a Simonetta; L’ultimo degli amanti focosi di Neil Simon, per la regia di Nanni Loy; Romance romance, commedia musicale diretta da Luigi Squarzina; Disposto a tutto scritto con Enrico Vaime; alcune commedie musicali firmate da Garinei e Giovannini (Buonanotte Bettina con Benedicta Boccoli, Un paio d’ali con Sabrina Ferilli, Un mandarino per Teo con Arianna). Fra i suoi successi più recenti, oltre a Italiani si nasce, La presidentessa con Sabrina Ferilli per la regia di Gigi Proietti e Il letto ovale
con Barbara D’Urso e Sandra Milo, diretti da Gino Landi.

TULLIO SOLENGHI

Nato a Genova, Tullio Solenghi frequenta la Scuola di Teatro dello Stabile di Genova, dove conosce Massimo Lopez. Debutta in teatro nel 1970 con Madre coraggio di Brecht, prodotto dallo Stabile genovese, con cui la collaborazione proseguirà per altre 7 stagioni di fila. Nel 1982 fonda il celebre “Trio” con Anna Marchesini e Massimo Lopez, che debutta con il programma di Radio2 “Helzapoppin”. L’immediato riscontro del pubblico premia il “Trio” dando inizio ad un sodalizio
artistico di grandissimo successo, destinato a mietere successi e applausi per oltre un decennio.
Il Trio ha fatto la storia della televisione italiana portando al successo numerose trasmissioni e giungendo all’apice della popolarità nel 1990 con la parodia de “I promessi sposi”. A teatro portano due spettacoli, Allacciare le cinture di sicurezza (1987) e In principio era il trio (1991), entrambi campioni di incassi in tutta Italia.
Sciolto il sodalizio nel 1994, Solenghi si alterna fra la televisione e il teatro. Sul piccolo schermo conduce “Domenica In” nel 1998 assieme a Giancarlo Magalli, diverse edizioni di “Striscia la Notizia” e dal 2003 presenta i Premi ETI-Gli Olimpici del Teatro. Fra i suoi più recenti successi teatrali ci sono invece Le nozze di Figaro di Beaumarchais (2006/2007) e L’ultima radio di Sabina Negri (2008). Ha inoltre appena concluso le repliche della Moscheta del Ruzante, prodotto dallo Stabile di Genova.

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