Ravenna ricorda Eduardo

A trentuno anni dalla scomparsa del più apprezzato dei drammaturghi italiani della seconda metà del novecento, Ravenna viso-in-aria e il regista napoletano Francesco Saponaro lo omaggiano mettendo in scena un Eduardo De Filippo due atti unici di un Eduardo meno frequentato, ma acuto ed esilarante in “Dolore sotto chiave”, e con il documentario “Eduardo, la vita che continua”. Due appuntamenti importanti per guardare al futuro attraverso il teatro e la vita di Eduardo De Filippo.

Lunedì 2 marzo alle 21 al teatro Rasi, Il Circolo delle lettrici e dei lettori invita il pubblico alla proiezione del documentario Eduardo, la vita che continua diretto dallo stesso Francesco Saponaro sulla vita di Eduardo fuori scena: dall’acquisto del Teatro San Ferdinando nella Napoli dell’immediato dopoguerra, all’impegno a favore dei ragazzi in carcere, fino alla nomina a Senatore della Repubblica. Il film ripercorre la testimonianza a tutto campo di un uomo del Novecento che ha portato il teatro nel mondo e il mondo a teatro. Con materiali inediti e contributi di Francesco Rosi, Raffaele La Capria, Luca De Filippo, Tony Laudadio, Francesco Canessa, Maria Procino, Giulio Baffi, Ferruccio Marotti.
Sarà presente l’autore Francesco Saponaro.

Martedì 3 marzo alle 21 saranno in scena al Teatro Rasi andranno in scena i due atti unici, Dolore sotto chiave e Pericolosamente, preceduti da un prologo, ossia l’adattamento in versi e in lingua napoletana della novella I pensionati della memoria, scritta da Luigi Pirandello nel 1914.

Dolore sotto chiave nasce come radiodramma nel 1958, con Eduardo e la sorella Titina nel ruolo dei protagonisti, i fratelli Rocco e Lucia Capasso. Successivamente sarà portato in scena due volte dallo stesso Eduardo, nel 1964 con Franco Parenti e Regina Bianchi, nel 1980 con Luca De Filippo e Angelica Ippolito. Nella commedia, Lucia nasconde al fratello Rocco, spesso lontano da Napoli per motivi di lavoro, la morte della moglie Elena, molto malata, temendo che per il dolore Rocco possa fare una pazzia. La reazione di Rocco nell’apprendere la verità genera una girandola di situazioni grottesche, dal risvolto decisamente comico.
“In Dolore sotto chiave – spiega Saponaro – buoni sentimenti come la carità cristiana, la compassione o la mania borghese della beneficenza diventano armi improprie per dissimulare, negli affetti, quella segreta predisposizione dell’essere umano al controllo e al dominio sull’altro. Scritto nel 1938 – continua Saponaro – Pericolosamente ruota attorno a una rivoltella (…) vero e proprio strumento di tortura coniugale e rimedio alle bizzarrie improvvise di una moglie bisbetica. L’atto unico, dall’apparente fulmineità di uno sketch, grande successo del Teatro Umoristico dei De Filippo, gioca tutto sul classico litigio coniugale. Ogni volta che Dorotea dà sfogo alle sue intemperanze, Arturo, per ripristinare l’ordine familiare, impugna la rivoltella caricata a salve e le spara, scatenando la comica reazione di terrore da parte dell’ignaro amico Michele appena rientrato a Napoli da un lungo viaggio di lavoro”. Nel 1965 la commedia divenne la sceneggiatura dell’episodio L’ora di punta del film Oggi, domani e dopodomani, in cui Eduardo diresse Marcello Mastroianni, Luciano Salce e Virna Lisi.
 Lo spettacolo andrà poi in scena al Teatro Lliure a Barcelona per poi chiudere la tournée proprio al San Ferdinando di Napoli il teatro di Eduardo.

Saponaro, cresciuto come aiuto regista di Toni Servillo e Marco Baliani ha vinto il Premio Associazione Italiana Critici di Teatro nel 2008 e il Premio E.T.I. – Gli Olimpici del Teatro nel 2009.

BIGLIETTI Dolore sotto chiave
intero12€ridotto*10€abbonati alla Stagione di Prosa 14/158€under30 e over65 8€partecipanti non-scuola e MEME 5€

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