Popolizio è Misantropo

Con Il misantropo il regista Massimo Castri affronta per la prima volta Molière e ritrova come protagonista un grande attore come Massimo Popolizio

Martedì 15 marzo, alle ore 21, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, il Teatro di Roma presenta Il misantropo, di Molière, regia Massimo Castri, con Massimo Popolizio, e con Graziano Piazza, Sergio Leone, Federica Castellini, Ilaria Genatiempo, Laura Pasetti, Tommaso Cardarelli, Andrea Gambuzza, Davide Lorenzo Palla, Miro Landoni, scene e costumi Maurizio Balò.

Al Teatro delle Moline, dal 16 marzo al 1° aprile, Stanze. Il silenzio abitato delle case, di Marcello Fois, regia Marinella Manicardi, con Marinella Manicardi, Alessandra Frabetti e Marina Pitta.

Il 17 marzo in Sala InterAction Città di Ebla in La metamorfosi

Con Il misantropo, Massimo Castri, uno dei più importanti registi del teatro italiano, ritrova nuovamente come protagonista un grande attore come Massimo Popolizio, dopo averlo diretto nella Famiglia Schroffenstein di Kleist e nel Gabbiano di Cechov. Entrambi gli artisti affrontano per la prima volta Molière, in un nuovo allestimento della commedia ritenuta da Goldoni, Goethe e molti altri il suo capolavoro.
Lo spettacolo giunge all’Arena in chiusura della sua tournée 2010-2011 dopo cento repliche, con all’attivo circa 65 mila spettatori che, assieme ai giudizi positivi della critica, ne hanno decretato il successo. L’attore, ovunque acclamato, veste i panni di Alceste, un personaggio a metà tra il comico e il tragico, un coacervo di tante nature, come la vita, cardine della drammaturgia del grande autore francese e dell’intero teatro.

Alceste ama soprattutto la verità, disprezza il compromesso, la finzione e quasi tutta l’ umanità. A Filinto, suo amico, spiega che pur avendo una lite giudiziaria in corso non farà niente per ottenere un giudizio favorevole. Alceste si inimica Oronte perché giudica pessimo un suo sonetto e si innamora non della sua bella e virtuosa cugina ma di una maldicente civetta. Quando i pretendenti di Célimène, la civetta maldicente, capiscono la realtà delle cose, abbandonano la donna: solo Alceste le propone di andare a vivere con lui in provincia, ma la donna rifiuta. Alceste, sconfitto da ogni parte ma non piegato, si ritira a vivere da solo in una disgustosa misantropia.

Come è noto, Molière ebbe il coraggio di iniziare un nuovo genere di teatro, che descriveva senza veli i costumi del suo tempo. I suoi personaggi, presi dalla vita di tutti i giorni, erano avari, sciocchi, ipocriti scaltri, misantropi, ma tutti avevano in comune un pregio: erano vivi, veri e, per di più, comici. Sembrerebbe che il Duca di Montasieur, precettore del Delfino di Francia, avesse minacciato Molière di bastonarlo per averlo preso a modello per il protagonista de Il Misantropo, salvo poi cambiare idea e ringraziarlo dell’onore concessogli.
Sin dal loro primo apparire sulle scene, le commedie di Molière piacquero al pubblico proprio per la novità che rappresentavano anche se, come nel caso citato, egli raramente inventava trame e soggetti originali, sfruttando piuttosto il patrimonio di autori vissuti prima di lui. La sua grandezza è quella di far diventare le storie comuni storie universali, valide per ogni epoca e località. Il  Misantropo è allora la storia di chi, contro il parere e i consigli degli amici, non scende mai a compromessi, pone sempre la sincerità al di sopra di tutto, anche a costo di urtare le varie e deboli personalità col rischio, quindi, di perdere ogni possibile protezione.

Massimo Popolizio. Diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica nel 1984, lavora con i migliori registi italiani e stranieri. Tra gli spettacoli ricordiamo: “Peer Gynt” di Ibsen, “Ruy Blas” di Hugo, “I due gemelli veneziani” di Goldoni, “Copenaghen” di Frayn, “Edipo” di Sofocle, “Riccardo III” di Shakespeare, “Cyrano” di Rostand (in scena all’Arena del Sole nella stagione 2009-2010), “Misantropo” di Moliére. Nel cinema ha partecipato a “Romanzo criminale” e “Il grande sogno” di Michele Placido e al “Divo” di Paolo Sorrentino.
Per Radio 3 ha fatto letture integrali di romanzi, tra cui “Il Maestro e Margherita” di Bulgakov e “Martin Eden” di London. Ha ricevuto diversi premi, tra i quali l’UBU, premio della critica, e un Nastro d’argento per il doppiaggio. Attualmente è impegnato per la messa in scena di “Blackbird”, la commedia che lo scozzese
.REPLICHE FINO A DOMENICA 20 MARZO – ORE 21, DOMENICA ORE 16

Harrower ha scritto per Peter Stein al Festival di Edimburgo imperniata sullo scottante problema della pedofilia. La messinscena italiana del testo, firmata da Lluis Paqual, sarà in “prima” assoluta al Piccolo Teatro di Milano, che lo produce, dal 26 aprile al 29 maggio 2011.
Oltre che con il teatro, Massimo Popolizio è impegnato con il cinema, per il quale ha terminato di girare il film “Gli sfiorati” dal libro di Sandro Veronesi con la regia di Matteo Rovere, prodotto da Fandango, mentre è in uscita, il 1° aprile, “Boris, il film” di Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo, tratto dalla fortunata fiction andata in onda su Fox. Continua a prestare la sua voce a Tim Roth, doppiandolo per la serie televisiva “Lie to me” di Fox Screen.

Prezzi da 6 a 20 euro.

Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna
Tel. 051.2910.910 • info e vendita on-line biglietti arenadelsole.it
ORARI BIGLIETTERIA: dal martedì al sabato ore 11.00-19.00 (festivi esclusi)
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (dal martedì al sabato ore 15.30 – 18.30)