Mugaritz e Fura in Italia

La Fura dels Baus

Degustación de Titus Andronicus

(the tasting of Titus Andronicus)

Torino, Pala Isozaki

dal 24 al 26 marzo 2011

Bologna,

Palanord

30 e 31 marzo 2011

“Venganza, nombre que hace temblar a los culpables”

(“La vendetta, la parola che fa tremare ogni perfido malfattore” W. Shakespeare, Titus Andronicus, scena II)

La Fura dels Baus  affronta ancora una volta  una nuova sfida e  lo fa con una nuova produzione, diretta da Pep Gatell, uno dei direttori artistici della compagnia catalana.

Questo è il decimo “La Fura language show”: un adattamento del Titus Andronicus di Shakespeare, intitolato “Degustación de Titus Andronicus”.

Con questa creazione La Fura dels Baus ritorna al linguaggio universale basato sull’azione, immagine, musica e spazio scenico  condiviso  con il pubblico.

La parola è il retroterra e da il via al linguaggio sensoriale e estetico che ha consolidato la compagnia a livello internazionale.

Ma con questa proposta  La Fura dels Baus va ancora oltre: unire Teatro e Gastronomia.

Con il prezioso supporto di uno dei più famosi ristoranti al mondo, Mugaritz,  la Fura “consuma” la violenta e sanguinosa tragedia shakespeariana, enfatizzata dalla presenza di numerosi schermi giganti in sala, ad un banchetto al quale il pubblico stesso è invitato a partecipare.

Degustación de Titus Andronicus offre un’unica e accattivante architettura drammatica, aprendo la porta della cucina dove il dramma sarà cucinato fino in fondo.

Perché il TITUS in  “versione” LA FURA DELS BAUS:

Per molto tempo, La Fura è stata attratta dall’idea di portare il cibo negli spettacoli.

Abbiamo presentato un numero di proposte di dinner-shows in varie occasioni: una cena con piatti ispirati all’arte di Dalí, un’altra basata sui Fiori del male di Baudelaire oppure ispirata alla suite Hartmann  di Muzorski, meglio conosciuta come  Pictures at an Exhibition  ed un’altra ancora basata sul dipinto di Hieronymus Bosch  The Garden of Earthly Delights.

Tutte queste proposte sono state lasciate, come molte altre, nel novero dei progetti non realizzati, ma  abbiamo sempre pensato che un giorno avremo creato uno spettacolo  in cui unire Teatro e gastronomia.

L’occasione è arrivata.

Il Titus Andronicus di Shakespeare ci offre la perfetta architettura drammatica senza fenditure, mentre apre, allo stesso tempo, la porta alla cucina, il posto dove il dramma sarà compiuto fino in fondo.

Una ricerca sul lavoro del testo.

Senza rinunciare alla poesia di Shakespeare o al testo implicito delle nostre azioni visive, abbiamo riunito due linguaggi in uno nuovo.

Quindi, il linguaggio testuale è qui ampiamente investigato attraverso vari media:testi sugli schermi, testi con tracce sonore e testi nei dialoghi degli attori.

La Fura dels Baus ha sempre incorporato le diverse discipline del tetro nei suoi spettacoli, in realtà il testo è parte dell’azione stessa dell’attore, piuttosto che recitato. Il nostro linguaggio “Furero”  utilizza soprattutto corpi nudi,  video, architettura drammaturgica musicale, elementi visivi, rompendo il tradizionale, oserei dire sacro, spazio scenico.

Tutti questi elementi utilizzati dalla compagnia hanno  oltrepassato i confini del Teatro classico.

Trasformando l’esperienza teatrale in un’esperienza personale.

In questa “ricerca” di vissuto da parte del nostro pubblico, siamo riusciti a raggiungere i 4 dei 5 sensi, ci mancava il gusto.

Ed ecco la nuova sfida per La Fura.

Però, la Fura purtroppo ha una sorta di curriculum negativo per quel che riguarda l’offrire cibo durante i nostri spettacoli.

(l’atto infatti del mangiare richiede una fiducia estrema tra chi offre  e serve cibo e chi mangia) Durante altri spettacoli la Fura ha proposto polmoni e fegato crudo, pane affogato nel vino, salsicce proposte come viscere, e altre schifezze immangiabili.

Proprio per questo motivo, abbiamo sentito la necessità di coinvolgere uno chef riconosciuto a livello mondiale come il 4 miglior cuoco al mondo.

Una volta trovata la persona giusta, Andoni Luis Aduriz e il suo staff del ristorante Mugaritz, abbiamo cominciato a lavorare per coniugare al meglio la sua dote gastronomica e la nostra opera teatrale.

Abbiamo iniziato con un copione in fase embrionale e abbiamo messo a confronto le prime le ideee per lo spettacolo, con la chiara  consapevolezza che, se si cucina in teatro, si produrranno diversi profumi per ogni piatto cucinato, da abbinare alle azioni teatrali.

Con questa considerazione abbiamo potuto giocare ad accompagnare il pubblico  con i vari odori provenienti dalla cucina, talvolta in sintonia con l’azione, talvolta volutamente “stridenti e forti” a contrasto con quanto accade in scena.

Con questa “confusione subliminale”, gli odori entrano nel nostro corpo senza che ci si possa opporre.

Perciò i piatti serviti durante La Degustacion de Titus Andronicus sono da considerarsi parte integrante della drammaturgia, come elementi simbolici o metaforici di quanto accade in scena.

Durante lo spettacolo, tutto, dalla prima all’ultima portata viene servito come in una ricetta di alta cucina.

Sfortunatamente, i piatti proposti sono solamente piatti REALIZZABILI in un’ora e venti, la durata dello spettacolo, e solamente per 30 persone, che avranno l’onore di partecipare ad un vero e proprio banchetto “antropofago” dall’inizio alla fine dello spettacolo.

Il resto del pubblico, assiste al lauto banchetto come il pubblico romano faceva ai tempi.

Per assegnare i posti del banchetto, abbiamo pensato di  organizzare un contest tramite il nostro sito www.furatitus.com.

C’è comunque la possibilità, per chi non riesce a vincere il contest, di assaggiare qualche piatto durante lo spettacolo, posizionandosi attentamente tra il pubblico.

(Pep Gatell)

COLLABORAZIONI

• Andoni Luis Aduriz e il suo ristorante Mugaritz, in Errenteria (Paesi baschi)

4°Miglior ristorante al mondo secondo il prestigioso “The S. Pellegrino World’s 50 Best Restaurants 2009”.

Uno chef di fama internazionale è responsabile della parte gastronomica dello show.

Abbiamo pensato a lui sia per le qualità gastronomiche che per il suo modo di porsi mentre serve il pasto.

La sua creatività e il suo percorso hanno portato ispirazione a tutte le aree dello spettacolo.

Degustación de Titus Andronicus sarà in giro per il mondo e diventerà un emblema, non solo del Teatro innovativo, ma anche dell’eccellente cucina della nostra terra.

• Salvador Oliva, il miglior traduttore di William Shakespeare in spagnolo e in catalano. Ci ha guidato attraverso la poesia del bardo rendendola un testo contemporaneo, adattandola alle diverse esigenze del progetto: mantenendone l’intenzione e la tensione in ogni momento del dramma, e richiedendo il rigore che il testo meritava nei diversi media usati nello show: parlato, cantato, scritto e preregistrato.

PEP GATELL, direttore artistico

E’ uno dei sei direttori artistici de La Fura dels Baus, insieme a Alex Ollé, Carlos Padrissa, Miki Espuma, Jurgen Muller e Pera Tatina.

Nel decennio degli anni 90 le porte de La Fura cominciano ad aprirsi a nuovi collaboratori per affrontare nuove sfide creative. Collabora alle prime edizioni di Art Futura, ambiente che gli permette di conoscere e lavorare con Survival Research Laboratoires, programmatori di robot della Silicon valley, come capo di produzione tecnica a Barcellona.

Così come con Rebecca Allen, video artista programmatrice dei primi simulatori di volo per le forze aeree statunitensi. Con lei realizza “El bosque animado” , con 120 monitor ondulanti appesi al tetto del Mercat de les Flors.

Nella edizione di Art Futura 92, in qualità di direttore artistico, presenta nell’annesso del Palau Sant Jordi lo spettacolo El Palacio de la Memoria, dove è anche co-sceneggiatore assieme a Motxo Algora, Andreu Morte e video di Marc Neale e Grant Gee e musica di John Paul Jones.

Nel 1995 dirige con il gruppo gallese Brith Gof uno stage per fondere il linguaggio de La Fura con quello del gruppo gallese, risultato che viene presentato , patrocinato dal British Council di Barcellona, nel Palau d’Agricultura , ultima rappresentazione che si tiene nello spazio che attualmente è occupato dal Teatre Lliure.

Nel mondo del cinema, nel 1998, realizza il disegno e dirige la scena de Los Desasters de la Guerra, per il fim Goya en Burdeos, diretta da Carlos Saura.

Nel 1997 intraprende un progetto di laboratorio di teatro digitale in collaborazione con la UPC e l’appoggio della Cee. Il progetto sviluppa spettacoli realizzati in differenti luoghi contemporaneamente, connessi per videoconferenza. Significa che la scena diventa interattiva dividendo spazi reali e virtuali.

Nel campo dell’insegnamento, insieme a Jurgen Muller, dal 1989 fino al 2008,  ha impartito 22 laboratori-stages sul linguaggio furero con alunni di diverse discipline in diversi paesi.

Questa parte di insegnamento viene ampliata con conferenze in diverse università e lezioni sullo spazio scenico in centri multimediali come la Escola Elisava o l’Istituto Europeo di deseno.

La sua inclinazione per i supporti audiovisivi lo porta allo studio da autodidatta di diversi software di applicazione alle arti sceniche.

Nel 2000 dirige lo spettacolo OBS, spettacolo di linguaggio furero che debutta a Bruxells e compie un tour internazionale di due anni.

Nel 2002 realizza la direzione artistica di La Sinfonia fantastica di Berlioz che debutta al Festival di Verdura a Palermo e viene presentato in diverse città europee. Nel 2007 debutta al Teatro Perez Galdos de Las Palmas de Gran Canaria con la direzione artistica dell’opera contemporanea La Hija del Cielo.

Ha diretto vari progetti artistici per eventi di marche commerciali come Pepsi, Daimler-Benz, Peugeot, Telecom Italia o Cutty Shark.

Come direttore di marco-show si evidenziano nel 2002 ATA 25, spettacolo realizzato nel giacimento di Atapuerca a Burgos per commemorare il XXV Anniversario dei giacimenti, nel 2005 Al Mariyat Bayyana, spettacolo realizzato per la Cerimonia di Apertura dei Giochi Olimpici del Mediterraneo, celebrato nella città di Almeria, nel 2007 dirige lo spettacolo Ide, fuente de luz, per la Chiusura dell’Anno Lebaniego in Cantabria e nel 2009 la Chiusura del Festival Internazionale di Santiago a mil, a Santiago del Cile, dove si sono riuniti più di 200.00 spettatori e la Chiusura del Festival’eau di Noisy Le Grand (Paris).

Nel 2008 realizza la direzione artistica dell’installazione interattiva Adeu a la Tele, del UHF a la TDT al Palau Robert di Barcellona, una riflessione sulle televisione che è stata fatta e di quella che si vedrà in futuro.

Questo suo eclettismo e multifunzionalità sono il DNA acquisito da una compagnia come La Fura dels Baus che affronta, da 30 anni, nuove sfide in costante evoluzione.