Le rane di Aristofane

STAGIONE DI PROSA 2014 15
Le rane di Aristofane messe in scena dal Teatro Due

Le rane, l’immortale capolavoro di Aristofane arriva al teatro Alighieri per la Stagione di Prosa l’11 e il 12 febbraio, nella sbalorditiva messa in scena del Teatro Due.

In un momento quanto mai difficile per il nostro Paese, il nucleo storico dell’Ensemble di attori di Teatro Due, storica formazione di Parma guidata da Gigi Dall’Aglio con quaranta anni di attività, affronta attraverso questo classico della commedia greca la cruciale questione del ruolo politico della cultura, dell’arte, della poesia e del teatro nella società civile. E lo fa con comicità e leggerezza, al ritmo di un sirtaki, lanciando frasi in un megafono, inscenando un duello poetico, affidando al voto del pubblico il responso.

Come si può salvare una città che non sa distinguere il bene dal male? Si chiede Aristofane e ci chiedono gli attori di Teatro Due. La risposta non è semplice, ma l’umorismo e l’ironia di questo antico ed attualissimo testo conducono il pubblico in un viaggio agli inferi surreale e sgangherato, alla ricerca delle verità a cui la politica, ieri come oggi, pare non credere. Un viaggio per la salvezza della polis, che Aristofane crede attuabile attraverso il teatro.

Le rane parla di noi, di una società in decadimento. Atene nel 405 a. C. è una città in mano alla corruzione: lentamente si sgretola quella che per secoli era stata considerata la radice della modernità e un prezioso caso di raffinatezza culturale. Aristofane dunque ingaggia Dioniso, Dio del teatro e della doppiezza, e lo manda nell’Ade alla ricerca degli antichi poeti-tragediografi che, resuscitando, possano restituire alla città i valori perduti.

L’Ensemble di Teatro Due attiva, e non attualizza questo classico della commedia greca, proponendolo a noi, figli di un pragmatismo miope e orfani di miti, in gran parte logori. Non si tratta di piegare Aristofane per parlare dell’oggi, ma al contrario, di utilizzare la nostra contemporaneità tutta, per cercare i nostri Eschilo e Euripide, e riscoprire Aristofane.

La rilettura de “Le Rane”, interpretata e diretta da Roberto Abbati, Paolo Bocelli, Cristina Cattellani, Laura Cleri, Gigi Dall’Aglio, Luca Nucera, Tania Rocchetta, Marcello Vazzoler, insomma tutti i capisaldi della compagnia parmense, pone l’accento, al ruolo sociale e politico della cultura, e principalmente del teatro nella società civile.

Gli attori si muovono su una scena spoglia (una circonferenza limitata da un segno rosso) che solo alla fine il teatro renderà meno nuda.

Il tono è divertito e divertente, dove sulle musiche di Alessandro Nidi fanno capolino la farsa, il circo e la rivista, con le rane che intonano il loro gracidare mescolandolo con “Maramao perchè sei morto”, ed il reality finale che corregge in modo immaginifico quello di Aristofane, con gli spettatori chiamati a scegliere fra il teatro di Eschilo e quello Euripide.

Dioniso (Gigi Dall’Aglio) sintetizza la diatriba facendo mettere in scena due frammenti di Agamennone e Fedra e spiegandone in modo non didascalico pregi, difetti e le caratteristiche precipue: la saggezza antica nel primo e la chiarezza moderna nel secondo.

Giovedì 12 febbraio alle 17.30 alla sala Corelli del teatro Alighieri si svolgerà l’incontro con la compagnia e con la docente di Storia del Teatro e della Drammaturgia Antica della Università IULM di Milano. Sarà un’occasione importante per riflettere sullo spettacolo e sull’attualità dei testi di Aristofane.

ravennateatro.com/prosa

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