L’Avaro in rosa

MOLIÈRE RIVIVE NEL NERISSIMO AVARO
DEL TEATRO DELLE ALBE

Da giovedì 3 a domenica 6 febbraio per la stagione di Prosa
sarà in scena il più celebre dei titoli del commediografo francese

La più celebre delle commedie di Molière nella graffiante versione di una delle compagnie più premiate del teatro italiano. Da giovedì 3 a domenica 6 febbraio il Teatro delle Albe presenta la sua nuova produzione dell’Avaro sul palco del Teatro Comunale di Ferrara, nell’ambito della stagione di Prosa 2010 2011. La storica compagnia ravennate riafferma un percorso in cui dalla lezione della tradizione teatrale scaturiscono stimoli sempre nuovi per un teatro che parla la lingua del presente. Emerge così l’anima più segreta dell’Avaro, non a caso definito da grandi uomini di teatro l’opera “più tragica” e “più misteriosa” di Molière.

La lezione del commediografo francese – che la compagnia affronta a partire dalla traduzione di Cesare Garboli – è quanto mai attuale, capace di penetrare il male in tutte le sue forme, sociali e psichiche. Ma la particolarità qui sta anche nel fatto che entra in gioco lo scardinamento tragicomico e visionario di cui sono capaci le Albe e che a interpretare Arpagone – antico avaro che si va trasformando in un moderno finanziere – è Ermanna Montanari (cui è stato consegnato nel 2009 il suo terzo premio Ubu come “miglior attrice”), che interpreta questo fantasma come un risibile angelo sterminatore e, insieme alla regia di Marco Martinelli (Premio Ubu “miglior regia ” nel 2007 per Sterminio) imprime al gioco scenico un ritmo vitale e travolgente. “Quando ho pensato ad Arpagone ho subito pensato a Ermanna, al suo sprofondare psichico nella creazione di una maschera, al suo dar vita a fantocci allucinati e fantastici”, spiega Martinelli. “Ecco dunque questo Avaro dal ritmo onirico e ridente, ecco Arpagone che se la gira sul palco come un vampiro da cabaret, fantasma-burattino di un perpetuo, ridicolo potere, impugnato da un’attrice come un’arma crudele e grottesca, attorniato da una galleria di larve impaurite e ipocrite e attraversate da scariche elettriche.” Prodotto dal Teatro delle Albe in collaborazione con Amat (Associazione Marchigiana Attività Teatrali) e Ert (Emilia Romagna Teatro Fondazione) – lo spettacolo vede in scena Loredana Antonelli, Alessandro Argnani, Luigi Dadina, Laura Dondoli, Luca Fagioli, Roberto Magnani, Michela Marangoni, Ermanna Montanari, Alice Protto, Massimiliano Rassu, Laura Redaelli. Le scene sono firmate da Edoardo Sanchi; musiche originali di Davide Sacco; luci di Francesco Catacchio e Enrico Isola; costumi di Paola Giorgi.

Il Teatro delle Albe nasce nel 1983 dall’unione d’intenti di Marco Martinelli, Ermanna Montanari, Luigi Dadina e Marcella Nonni. Nel 1988 la compagnia acquisisce al suo interno dei griots senegalesi, tra cui Mandiaye N’Diaye, da allora colonna della compagnia. La formazione diventa afro-romagnola, pratica un originale melange teatrale, esempio unico in Italia, che coniuga drammaturgia e danza, musica e dialetti, invenzioni e radici. Gli spettacoli delle Albe riscuotono un gran successo di critica e pubblico, grazie alla loro poetica rigorosa, raffinata ed emozionante, capace di restituire alla scena la sua antica e potente funzione narrativa. Nel 1991 Ravenna Teatro/Teatro delle Albe ha inventato la non scuola, attività di laboratori teatrali all’interno delle scuole superiori di Ravenna. Questo progetto è sfociato, nel 2006, in Arrevuoto programma triennale del Teatro Mercadante che ha visto protagonisti settanta ragazzi di differenti zone, disagiate e non, di Napoli. Nel 2006 ha vinto il premio Ubu come “progetto speciale” e nel 2008 ha dato vita a Punta Corsara, sempre sotto la direzione di Martinelli, con l’obiettivo, oggi raggiunto ma da difendere, di aprire un teatro “stabile” a Scampia.

Venerdì 4 febbraio, al termine della recita pomeridiana, il regista Marco Martinelli incontrerà il pubblico in teatro, in un appuntamento a cura del direttore artistico Marino Pedroni. L’ingresso è libero.

Lo spettacolo è in programma giovedì 3 febbraio alle 21, venerdì 4 febbraio alle 15, sabato 5 febbraio alle 21, domenica 6 febbraio alle 16. Prezzi da 8 a 28 euro. Per i giovani entro i 30 anni, sconto del 50% sul prezzo del biglietto intero. Prenotazioni telefoniche dalle 17 alle 19 al numero 0532 202675, teatrocomunaleferrara.it