Come lo cuciniamo il Principe di Macchiavelli ?
STAGIONE ULTIMA GENERAZIONE 2013/2014
MARTEDI 10 DICEMBRE ORE 20.30
IL PRINCIPE
di Niccolò Machiavelli
libera versione teatrale di Stefano Massini
Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali,
con
Massimo Salvianti, Lucia Socci
Elaborazione, scena e regia: Stefano Massini
Questa libera versione del “Principe” non si svolge fra velluti e troni, bensì fra tegami e ramaioli.
Ebbene sì. Siamo in una cucina, dove un agguerrito drappello di cuochi e sguattere dovrebbe
allestire un pranzo per il Principe, se non fosse che il loro “general-cuoco” si è dato alla macchia.
La truppa decapitata del suo luogotenente tenterà di darsi un ordine dal basso per portare comunque
il pranzo in tavola e servire l’ossequiato Duca. Ma ben presto si scoprirà, fra le maglie di un dialogo
pepato, che sono almeno due i Principi di cui si dibatte, dal momento che il capocuoco, assente, è a
tutti gli effetti il plenipotenziario della cucina e dei suoi colonnelli. Quale sarebbe il ritratto ideale
del buon “signore” dei fornelli? E che condotta dovrebbe tenere, per essere rispettato, il comandante
in capo tanto ambito tra spiedi e arrosti? Ci si accorge allora che le riflessioni di Machiavelli
calzano a puntino su ogni “figura” principesca, dettando regole assolutamente universali. Il grande
Niccolò scriveva di regnanti, certo. Ma una cucina non è a suo modo un regno in miniatura? Chissà.
Forse, cinquecento anni fa, Machiavelli aveva già in mente il vostro capoufficio.
Che cos’è – ancora – il “Principe” di Machiavelli? Cosa racconta al nostro odierno palato (e più
giù, al nostro volubile stomaco)? Ma soprattutto, è possibile farne nel 2013 – annus horribilis
dell’antipolitica – un punto di partenza per qualsiasi riflessione politica? Nel raccogliere la sfida
degli amici dell’Arca Azzurra per una riscrittura dell’opera, ho subito sentito di voler saltare in
pieno il rischio dell’attualizzazione. Semmai, questo sì, tentare la carta di scavare a fondo fra le
righe di Machiavelli, alla ricerca di un denominatore comune, di una chiave che stani il senso
più profondo di un’opera modernissima così com’è, senza bisogno alcuno di protesi attualizzanti.
Perché Machiavelli sta oltre il suo momento storico, parlandoci innanzitutto del Potere, antico
quanto l’uomo, privo d’epoca. Machiavelli dispone il Potere sul suo tavolo operatorio, e con bisturi
affilatissimo ne investiga le più sanguigne profondità. La sua analisi è talmente scientifica da
assomigliare più a uno specchio che a un argomentare, inappellabilmente spietata e per questo
lucida, dunque tuttora credibile. (Stefano Massini).
Informazioni e prenotazioni:
Piazzale Cavour 17 – 48022 LUGO (RA)
Teatro Rossini
Tel. 0545.38542
teatrorossini.it
info@teatrorossini.it