Balasso e Ferrini in attesa di Godot

NATALINO BALASSO E JURIJ FERRINI ASPETTANO GODOT
Prosa, al Teatro Ariosto 8 e 9 aprile i due attori interpretano il testo forse più noto di Samuel Beckett

Per la Stagione di Prosa della Fondazione I Teatri, martedì 8 e mercoledì 9 aprile (ore 20.30), sul palco del Teatro Ariosto, arrivano Vladimiro ed Estragone ad attendere, naturalmente invano, il solito Godot. I due personaggi principali, alle prese con il testo forse più noto di Samuel Beckett, sono Natalino Balasso e Jurij Ferrini, quest’ultimo impegnato anche nella regia.
“Questo progetto di messinscena di Aspettando Godot – racconta lo stesso regista – nasce dall’incontro con Natalino Balasso, durante le prove de I Rusteghi, uno spettacolo diretto da Gabriele Vacis e prodotto dal Teatro Stabile di Torino. Volevamo proseguire sia il lavoro che il fortunato incontro ed abbiamo cercato un testo che ci convincesse e che rispecchiasse la nostra attitudine alla comicità. Da subito è apparso chiaro che l’inossidabile potenza drammaturgica di Aspettando Godot, il più celebre capolavoro del genio di Samuel Beckett offriva il materiale che cercavamo”.
In Aspettando Godot, due uomini, clochard, clown, Vladimiro ed Estragone, (Didi e Gogo) si incontrano ogni giorno fino al calar della notte presso una strada di campagna, vicino ad un albero. Passano le loro giornate ad aspettare un certo Godot, con il quale sembrano avere un vago appuntamento. Nulla di sicuro, ma loro aspettano. E si aspettano una grande fortuna da questo incontro senza ricordare più esattamente quello che gli hanno chiesto e neppure chi sia di preciso questo signor Godot. Di lì passano altri due personaggi Pozzo e Lucky, il padrone e il servo, il primo tiene il secondo legato con una corda al collo e lo tratta senza alcuna umanità. Anche di loro non si sa nulla, da dove vengano e dove stiano andando.
La struttura stessa dell’opera, i mulinelli verbali dei protagonisti, i loro dialoghi surreali e la situazione dell’attesa, spostano con evidenza questa storia su un piano universale e fin dalle prime battute ci si ritrova immersi in un non–luogo, dove spazio e tempo sembrano sospesi. Appare chiaro fin da subito che Didi e Gogo, così come Pozzo e Lucky rappresentano tutta l’umanità, che da sempre segue un copione a struttura circolare ogni giorno. E l’umanità attende invano un cambiamento della propria condizione esistenziale.
Didi e Gogo non sanno più che cosa vogliono, quale cambiamento si aspettano dall’arrivo di Godot. Poco importa (e Beckett con grande ironia non lo svelerà mai) che sia effettivamente Godot, se sia Dio, una occasione del nostro destino oppure ancora un semplice uomo, ricco e potente, in grado di cambiare la nostra condizione esistenziale, così vuota e angosciosa proprio perché spesa ad attendere un futuro diverso.

Martedì 8, mercoledì 9 aprile 2014 ore 20.30
Teatro Ariosto 2014

Aspettando Godot

di Samuel Beckett copyright Editions de Minuit – Paris
traduzione di Carlo Fruttero regia Jurij Ferrini

con Natalino Balasso (Gogo), Jurij Ferrini (Didi), Angelo Tronca (Pozzo), Michele Schiano di Cola (Lucky)

scenografia di Samuel Backett costumi di Michela Pagano realizzazione scenografica laboratorio Ferrini & Minetti assistenti alla regia Ilaria Carmeli e Cecilia Zingaro
responsabile tecnico Paolo Paoletti – Diapason (PN) produzione esecutiva Wilma Sciutto

Prodotto da Progetto U.R.T. e Teatria srl in collaborazione con La Corte Ospitale Rubiera

INFO 0522458811

GENERAZIONE 2012/2013

VENERDI 9 NOVEMBRE 2012 ore 20.30

ASPETTANDO GODOT
di Samuel Beckett
regia di Jurij Ferrini

con Natalino Balasso e Jurij Ferrini

Si apre il 9 novembre la stagione del Teatro Rossini con la Rassegna di Ultima
Generazione e con lo spettacolo Aspettando Godot di Samuel Beckett. Quest’opera, la più celebre opera teatrale del drammaturgo irlandese, è uno dei testi più famosi e importanti del teatro del Novecento.
In Aspettando Godot, due uomini, clochard, clown, Vladimiro ed Estragone,
(Didi e Gogo) si incontrano ogni giorno fino al calar della notte presso una strada di campagna, vicino ad un albero. Passano le loro giornate ad aspettare un certo Godot, con il quale sembrano avere un vago appuntamento. Nulla di sicuro, ma loro aspettano. E si aspettano una grande fortuna da questo incontro senza ricordare più esattamente quello che gli hanno chiesto e neppure chi sia di preciso questo signor Godot. Di lì passano altri due personaggi Pozzo e Lucky, il padrone e il servo, il primo tiene il secondo
legato con una corda al collo e lo tratta senza alcuna umanità. Anche di loro non si sa nulla, da dove vengano e dove stiano andando.
Nella versione di Ferrini e Balasso, la struttura stessa dell’opera, i mulinelli verbali dei protagonisti, i loro dialoghi surreali e la situazione dell’attesa, spostano con evidenza questa storia su un piano universale e fin dalle prime battute ci si ritrova immersi in un non –luogo, dove spazio e tempo sembrano sospesi. Appare chiaro fin da subito che Didi e Gogo, così come Pozzo e Lucky rappresentano tutta l’umanità, che da sempre segue un copione a struttura circolare ogni giorno. E l’umanità, o meglio tutti gli uomini e le donne che la compongono, ognuno di noi, attende invano un cambiamento della propria condizione esistenziale, avendo completamente smarrito il senso del tempo, dell’azione per ottenere un determinato scopo o della semplice e concreta volontà. Didi e Gogo non sanno più che cosa vogliono, quale cambiamento si aspettano dall’arrivo di Godot. Poco importa (e Beckett con grande ironia non lo svelerà mai) che sia effettivamente Godot, se sia Dio, una occasione del nostro destino oppure ancora un semplice uomo, ricco e potente, in grado di cambiare la nostra condizione esistenziale, così vuota e angosciosa proprio perché spesa ad attendere un futuro diverso.
Lo spettacolo aprirà la stagione del Teatro Rossini venerdì 9 novembre alle 20.30.

Informazioni e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour 17-48022 Lugo (RA) Tel. 0545.38542 info@teatrorossini.it