All’Arena del Sole torna Morandi, Poli e Pinter

Al Teatro delle Moline ritorna Morandi, lo spettacolo omaggio a uno dei più grandi pittori del Novecento, con Marinella Manicardi, Alessandra Frabetti e Marina Pitta

Martedì 15 novembre, alle ore 21.15, al Teatro delle Moline, Arena del Sole – Nuova Scena -Teatro Stabile di Bologna presenta Morandi, testi Luigi Gozzi, drammaturgia di scena e regia Marinella Manicardi, con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta, scene e costumi Davide Amadei, musiche Antonia Gozzi, immagini muschi&licheni.

REPLICHE FINO A DOMENICA 27 NOVEMBRE – ORE 21.15 – DOMENICA ORE 17 – LUNEDÌ RIPOSO

In Sala Grande dal 17 al 20 novembre Paolo Poli in Il mare, dai racconti di Anna Maria Ortese.
In Sala InterAction fino al 27 novembre Il linguaggio della montagna – Il bicchiere della staffa – Party Time, tre atti unici di Harold Pinter, regia Nanni Garella, con gli attori di Arte e Salute.

Ritorna al Teatro delle Moline lo spettacolo omaggio a uno dei più grandi pittori del Novecento, Giorgio Morandi, la cui figura, opere ed essenza più intima della sua arte rivivono, in un connubio
di linguaggi scenici e visivi. Protagoniste Marinella Manicardi – anche regista – Alessandra Frabetti e Marina Pitta, Messo in scena per la prima volta nel 2008, Morandi è l’ultimo testo scritto da Luigi Gozzi, poco prima della sua morte. Autore e regista, fondatore del Teatro delle Moline, Gozzi era affascinato dai personaggi estremi e discussi come Freud, Mesmer, S. Teresa di Lisieux, ma anche Goldoni, colti in momenti di dubbio fecondo, di invenzione rischiosa. Raccontare Morandi era inevitabilmente anche rappresentare Bologna, città colta e popolare, curiosa e nascosta all’ombra
dei suoi portici.

Nello spettacolo il pittore Giorgio Morandi non c’è, almeno fisicamente sulla scena, è nella sua stanza/studio/cella a dipingere in maniera quasi ossessiva gli stessi oggetti, oppure è fuori con gli amici, a passeggio nella notte di Bologna. Tocca alle tre attrici/sorelle Anna, Dina e Maria Teresa il compito di ricostruire la sua biografia e di reinventare la memoria degli oggetti e delle
distanze all’interno di uno spazio completamente bianco nel quale ricevono i visitatori, accudiscono il fratello che dipinge, preparano le valigie per Grizzana, spiano il suo spiare la realtà, ritrovano e raccontano la vita in via Fondazza, a Bologna, dove hanno sempre vissuto.

L’intero palcoscenico, svuotato o invaso dalla luce, è lo sguardo del pittore, una sospensione del tempo e dello spazio che regala epifanie della percezione, non solo visiva e sulle cui pareti affiorano, attraverso videoproiezioni, le prove di colore, la ricerca delle forme, gli equilibri e le
esplosioni del lavoro di Morandi, che nella sua vita dipinse quasi esclusivamente nature morte composte da oggetti, la sola cosmogonia riconoscibile da tutti dopo aver detronizzato il sacro e l’umano nella rappresentazione della realtà. Oggetti scelti, disposti, spostati e truccati come un regista fa con gli attori, sul palcoscenico del suo studio/camera da letto.

Un artista che a lungo ha diviso la critica. «Chi lo ama – afferma Marinella Manicardi nelle sue note – lo considera il più grande pittore italiano del 900, lo ritiene indispensabile per l’apparizione dell’astratto, dell’informale, del pop, dell’arte povera. Lo ritiene ispiratore di architetti, di registi cinematografici, di fotografi, della grafica in ogni sua applicazione. Chi lo ama lo idolatra, ne fa un monaco schivo, gentile, riservato, un filosofo zen che scrive, con pennelli, inchiostri e acque colorate, trattati sulla percezione, che concentra su pochi oggetti quotidiani le infinite variazioni
della rappresentazione del mondo. Chi lo detesta lo descrive come ostile, furbo, scostante, triste e distruttivo, povero di fantasia e ancor più di sentimenti, ultimo figurativo reazionario in un mondo che sovvertiva tutti i canoni della pittura e dell’immaginario».

Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna

Tel. 051.2910.910 • vendita on-line biglietti arenadelsole.it

martedì – sabato ore 11.00-19.00 (chiusura il lunedì e i festivi)
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (feriali ore 15.30 – 18.30) Con Il mare il grande Paolo Poli torna a rendere omaggio alla letteratura italiana portando in scena i racconti della scrittrice Anna Maria Ortese

Giovedì 17 novembre, alle ore 21, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, è in scena Paolo Poli in Il mare, due tempi di Paolo Poli da Anna Maria Ortese, regia Paolo Poli, con Mauro Barbiero, Fabrizio Casagrande, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco, scene Emanuele Luzzati, costumi Santuzza Calì, consulenza musicale Jacqueline Perrotin, coreografie Claudia
Lawrence.

REPLICHE FINO A DOMENICA 20 NOVEMBRE – ORE 21, DOMENICA ORE 16

In Sala InterAction fino al 27 novembre Il linguaggio della montagna – Il bicchiere della staffa – Party Time, tre atti unici di Harold Pinter, regia Nanni Garella, con gli attori di Arte e Salute Al Teatro delle Moline fino al 27 nov. Morandi, con Alessandra Frabetti, Marinella Manicardi, Marina Pitta

Paolo Poli porta in scena i racconti della scrittrice Anna Maria Ortese, composti nel lungo arco di tempo e che ne hanno affiancato la produzione dei grandi romanzi, riflettendo la complessa personalità dell’autrice, tornando così, dopo il precedente Sillabari tratto da Goffredo Parise, a rendere omaggio alla letteratura italiana.

L’ottantaduenne attore ha scelto e adattato sei racconti, come Un paio di occhiali e Angelici dolori, fra quelli usciti sulle riviste letterarie fra gli anni 30 e gli anni 70, perché affascinato dalla Ortese, come lui stesso ha dichiarato «una Blixen o una Yourcenar italiana, una donna importante in un mondo di uomini, in un periodo in cui Mussolini diceva alle donne: andate a casa a fare la calza».

Attraverso le scene del grande Emanuele Luzzati, che enfatizzano la pittura novecentesca, e i costumi sorprendenti e fantasiosi di Santuzza Calì, si dipanano storie quasi senza storia che dipingono una realtà tragica come attraverso un sogno, spesso paragonate al fantastico viaggio dantesco nell’aldilà, dove, come ha dichiarato l’attore in una recente intervista, «dentro ci puoi scorgere la tenerezza del Tasso così come la cinematografica leggerezza dell’Ariosto. E poi, in ognuno di essi avverti, in modo prepotente, la grande ansia di mare che aveva l’Ortese. E sa una cosa? Io il mare preferisco vederlo così: attraverso gli occhi di una grande scrittrice. Del resto, lei ha mai visto dei monti più belli di quelli raccontati da Manzoni?».

Gli avvenimenti narrati sono visti attraverso il ricordo struggente: l’infanzia infelice ma luminosa, l’adolescenza insicura ma traboccante, l’amore sfiorato ma mai posseduto in cui il grande attore ritaglia figure e figurine di una Italietta, arrancante nella storia, dove le canzonette fanno la parte del leone.

Legato alla cultura grande e piccola dell’Italia fine secolo e di quella del Novecento tra le due guerre, Paolo Poli lancia i suoi strali affabilmente ma puntualmente satirici contro la retorica e l’ipocrisia di una società ancora connotata sostanzialmente da mentalità piccolo-borghesi ma lo fa a modo suo, coniugando alla satira di costume la parodia e il funambolismo, la malinconia e il guizzo farsesco, il travestitismo e il divertissement cabarettistico. Insomma una nuova produzione della premiata ditta Sorrisi e Veleni.

Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna
Tel. 051.2910.910 • vendita on-line biglietti arenadelsole.it

martedì – sabato ore 11.00-19.00 (chiusura il lunedì e i festivi)
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (feriali ore 15.30 – 18.30)