Al dutåur di mât a Lugo, Reggio Emilia, Bologna e Faenza

STAGIONE ULTIMA GENERAZIONE 2011/2012

12 dicembre ore 20.30

Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna
Associazione Arte e Salute onlus

di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta

regia Nanni Garella

con Vito,

Marina Pitta

e con
Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Moreno Rimondi, Roberto Risi
con la partecipazione di Nanni Garella

scene Antonio Fiorentino luci Gigi Saccomandi
costumi Claudia Pernigotti regista assistente Gabriele Tesauri

Con Al dutåur di mât per la prima volta si sono incontrati il regista Nanni Garella, Vito e la compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute. Dopo aver utilizzato il dialetto nell’atto unico di Pinter Il Linguaggio della montagna, Garella ha deciso di allestire un’opera tutta recitata in bolognese, lavorando su Il medico dei pazzi, commedia scritta nel 1908 in napoletano da Eduardo Scarpetta – da cui è stato tratto anche il film girato 1954 con protagonista Totò per la regia di Mario Mattoli – e adattandola alla lingua
originaria dei suoi attori, anche grazie alla preziosa consulenza di Luigi Lepri. Sul palco ci sarà anche l’attrice Marina Pitta e, in una partecipazione straordinaria, lo stesso Nanni Garella.

Prosegue così la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia Arte e Salute all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale – Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, che ha riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu.

Gigén, giovane nullafacente, da anni vive a Bologna alle spalle dello zio Felice, il quale crede di pagare al nipote gli studi di medicina. Quando Felice di Torrinbocca da Marzabotto, luogo in cui vive, giunge a Bologna insieme alla moglie e alla figliastra, Gigén, insieme all’amico Giuanén, mette in scena un altro raggiro allo zio, millantando di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali, che altro non è che la Pensione Stella, dove i due ragazzi vivono a sbafo, e i presunti pazzi non sono altro che
gli eccentrici clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da Gigén quando lo zio Felice pretende di visitare la clinica.

«Il medico dei pazzi è un titolo che ben si attaglia ad Arte e Salute – afferma Garella –, il tema dell’inversione del punto di vista nel guardare il mondo della follia è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica e con sensibilità da grande scrittore». Permettendo, attraverso la commedia, di comprendere meglio il problema del disagio mentale per mezzo di «una serie di attori con problemi psichiatrici che interpretano personaggi normali che a loro volta vengono scambiati per matti».

Nel solco di una tradizione, tutta italiana, che va dalla Commedia dell’Arte a Goldoni, a Pirandello, a Eduardo, a Gadda, a Pasolini, l’uso del parlato dialettale affonda la lingua letteraria italiana nelle sue origini popolari e spesso restituisce un’immagine inconsueta del nostro paese, visto, per così dire, dal basso.

Per informazioni e prenotazioni: Teatro Rossini, Piazzale Cavour 17 – 48022 Lugo. Tel 0545-38542 info@teatrorossini.it

VITO, GLI ATTORI- PAZIENTI E IL “DUTAUR DI MAT”

Un’opera tutta in bolognese che mescola attori e veri e attori a scopo terapeutico del progetto “Arte e Salute”, diretti da Nanni Garella. Martedì 13 e mercoledì 14 dicembre, ore 20.30, al Teatro Ariosto

Con Al dutåur di mât, al Teatro Ariosto martedì 13 e mercoledì 14 dicembre, ore 20.30, per la prima volta si sono incontrati il regista Nanni Garella, l’attore bolognese Vito e la compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute. Dopo aver utilizzato il dialetto nell’atto unico di Pinter Il Linguaggio della montagna, Garella ha deciso di allestire un’opera tutta recitata in bolognese, lavorando su Il medico dei pazzi, commedia scritta nel 1908 in napoletano da Eduardo Scarpetta – da cui è stato tratto anche il film girato 1954 con protagonista Totò per la regia di Mario Mattoli – e adattandola alla lingua originaria dei suoi attori, anche grazie alla preziosa consulenza di Luigi Lepri. Sul palco ci sarà anche l’attrice Marina Pitta e, in una partecipazione straordinaria, lo stesso Nanni Garella.
Prosegue così la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia Arte e Salute all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale – Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, che ha riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu.

Gigén, giovane nullafacente, da anni vive a Bologna alle spalle dello zio Felice, il quale crede di pagare al nipote gli studi di medicina. Quando Felice di Torrinbocca da Marzabotto, luogo in cui vive, giunge a Bologna insieme alla moglie e alla figliastra, Gigén, insieme all’amico Giuanén, mette in scena un altro raggiro allo zio, millantando di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali, che altro non è che la Pensione Stella, dove i due ragazzi vivono a sbafo, e i presunti pazzi non sono altro che gli eccentrici clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da Gigén quando lo zio Felice pretende di visitare la clinica.
Il risultato è che in scena, si stenta a riconoscere chi recita da sempre per mestiere e chi l’ha fatto a scopo terapeutico, si innesca un singolare ribaltamento: il compito di rappresentare dei sani di mente che sembrano malati è affidato a dei malati di mente che sembrano sani…

Vito in scena con gli attori di Arte e Salute in Al dutåur di mât, regia di Nanni Garella
da il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta

Martedì 20 dicembre, alle ore 21, nella Sala Grande dell’Arena del Sole, Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna e Associazione Arte e Salute onlus presentano Al dutåur di mât, di Nanni Garella, da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta, regia di Nanni Garella, con Vito, Marina
Pitta, e con Giorgia Bolognini, Luca Formica, Pamela Giannasi, Maria Rosa Iattoni, Iole Mazzetti, Fabio Molinari, Mirco Nanni, Lucio Polazzi, Moreno Rimondi, Roberto Risi e con la partecipazione straordinaria di Nanni Garella.
Scene Antonio Fiorentino, luci Gigi Saccomandi, costumi Claudia Pernigotti, regista assistente Gabriele Tesauri.

REPLICHE FINO A DOMENICA 8 GENNAIO – ORE 21, DOMENICA E VENERDÌ 6 GENNAIO ORE 16

Sabato 31 dicembre ore 21.30: Grande Soirée di San Silvestro
BRINDISI DI CAPODANNO CON SPUMANTE CESARINI SFORZA BRUT RISERVA E PANETTONE GIAMPAOLI
si ringrazia CAMST PARTY RICEVIMENTI

LUNEDÌ RIPOSO – 24, 25 DICEMBRE E 1 GENNAIO RIPOSO

Vito torna sul palco della Sala Grande dell’Arena del Sole assieme agli attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute e sotto la direzione di Nanni Garella in una produzione del Teatro Stabile di Bologna e di Arte e Salute: Al dutåur di mât, tratto da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta. In scena anche l’attrice Marina Pitta e, in una partecipazione straordinaria, lo stesso Garella.
La divertente commedia, che ha debuttato lo scorso febbraio, ha già riscosso sia a Bologna che durante la tournée attualmente in corso una calorosa accoglienza da parte del pubblico a cui si è unito l’unanime giudizio positivo della critica. Alcune delle espressioni tratte dalle recensioni: “Una girandola di trovate”, “Tempi comici perfetti”, “Un’idea davvero folgorante di Nanni Garella”, “Interpretazione irresistibile di Vito, comico di razza”, “Un risultato toccante, stimolante e pieno di grazia che fa sorridere il cuore”.

L’idea di Nanni Garella di adattare in bolognese, anche grazie alla preziosa consulenza di Luigi Lepri, la commedia in napoletano scritta da Eduardo Scarpetta nel 1908 è nata dopo la recente messa in scena dell’atto unico di Harold Pinter Il linguaggio della montagna, dove gli attori di Arte e Salute sono stati chiamati a esprimersi nella propria lingua originaria.

Prosegue così la collaborazione tra il Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con il lavoro nel campo della salute mentale, nel quadro di “Arte e Salute nell’Arena del Sole”, progetto di residenza della compagnia Arte e Salute all’Arena del Sole realizzato in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna e il Servizio Sanitario Regionale – Azienda Unità Sanitaria Locale di Bologna, che ha riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu.
Ormai professionisti, dopo un lungo periodo di formazione e lavoro teatrale, e dopo aver affrontato, sotto la guida del regista Nanni Garella, opere di Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, gli attori di Arte e Salute, affiancati da due attori del calibro di Vito e Marina Pitta, già protagonisti di molte produzioni dell’Arena del Sole, affrontano Il medico dei pazzi – testo che ricordiamo anche per il film che ne fu tratto nel 1954 con protagonista Totò per la regia di Mario Mattoli – il cui autore Eduardo Scarpetta è, secondo Garella «un autore importante per il teatro italiano, non solo per quello napoletano, spesso ingiustamente considerato minore, limitato alla lingua napoletana».

La commedia. Gigén, giovane nullafacente, da anni vive a Bologna alle spalle dello zio Felice, il quale crede di pagare al nipote gli studi di medicina. Quando Felice di Torrinbocca da Marzabotto, luogo in cui vive, giunge a Bologna insieme alla moglie e alla figliastra, Gigén, insieme all’amico Giuanén, mette in scena un altro raggiro allo zio, millantando di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali, che altro non è altro che la Pensione Stella, dove i due ragazzi vivono a sbafo, e i presunti pazzi non sono altro che gli eccentrici clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da Gigén quando lo zio Felice pretende di visitare la clinica. In effetti, le stranezze e le manie di questi ignari inquilini (c’è l’attore che prova l’Otello, il musicista pronto a partire per nuovi e gloriosi concerti, l’ufficiale tutto d’un pezzo, la mamma apprensiva che cerca di accasare la timida figlia) appaiono al povero Felice, terrorizzato, come segni evidenti di pazzia.

«Il medico dei pazzi è un titolo che ben si attaglia ad Arte e Salute – afferma Garella –, il tema dell’inversione del punto di vista nel guardare il mondo della follia è trattato da Scarpetta con la leggerezza che gli è propria, ma con grande sapienza drammaturgica e con sensibilità da grande scrittore nell’uso del dialetto».
Permettendo, attraverso la commedia, di comprendere meglio il problema del disagio mentale per mezzo di «una serie di attori con problemi psichiatrici che interpretano personaggi normali che a loro volta vengono
scambiati per matti».

Nel solco di una tradizione, tutta italiana, che va dalla Commedia dell’Arte a Goldoni, a Pirandello, a Eduardo, a Gadda, a Pasolini, l’uso del parlato dialettale affonda la lingua letteraria italiana nelle sue origini popolari e spesso restituisce un’immagine inconsueta del nostro paese, visto, per così dire, dal basso.

«In questi anni c’è tanto bisogno di sane verità popolari – prosegue il regista – per guardare ai nostri difetti attraverso la risata della commedia, intravedendo, se possibile, qualche pregio del nostro essere italiani. Ho
chiesto a Vito di darci una mano in questa avventura “bolognese”. Ha accettato con entusiasmo e ci siamo divertiti molto».

«È stata un’esperienza fantastica – commenta Vito – di grande arricchimento dal punto di vista umano e professionale. Gli attori di Arte e Salute sono molto professionali, anzi vivono la scena in modo molto più concreto. D’altra parte anch’io sono matto, altrimenti non farei questo mestiere».

Prezzi da € 5,00 a € 20,00.

Informazioni, prenotazioni e vendita: Arena del Sole, Via Indipendenza 44, Bologna
Tel. 051.2910.910 • info e vendita on-line biglietti arenadelsole.it
ORARI BIGLIETTERIA: dal martedì al sabato ore 11.00-19.00 (festivi esclusi)
Chiusura biglietteria sabato 24 dicembre
Teleprenotazioni con carta di credito: tel. 051.648.63.87 (dal martedì al sabato ore 15.30 – 18.30)

Lunedì 16 Gennaio 2012 – Ore 21

Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna e Associazione Arte e Salute Onlus

VITO

Al dutåur di mât

di Nanni Garella da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta

con Vito, Marina Pitta e gli attori di Arte e Salute

e con la partecipazione straordinaria di Nanni Garella

regia di Nanni Garella

Nuovo appuntamento con la Stagione di Teatro Comico al Masini di Faenza. Lunedì 16 gennaio alle ore 21, l’amatissimo Vito sarà protagonista, insieme a Marina Pitta, gli attori di Arte e Salute e il regista Nanni Garella, di Al dutåur di mât, esilarante commedia tratta da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta.

Vito incontra il regista Nanni Garella e la compagnia di attori-pazienti psichiatrici di Arte e Salute: Al dutåur di mât, di Nanni Garella, da Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta. Sul palco c’è anche l’attrice Marina Pitta e, in una partecipazione straordinaria, lo stesso Nanni Garella.

Prosegue dunque la collaborazione tra il Arena del Sole – Nuova Scena – Teatro Stabile di Bologna e Arte e Salute onlus, associazione nata con lo scopo di coniugare il lavoro artistico con quello nel campo della salute mentale, che ha riscosso notevoli successi e riconoscimenti tra cui il Premio Ubu.

Gigén, giovane nullafacente, da anni vive a Bologna alle spalle dello zio Felice, il quale crede di pagare al nipote gli studi di medicina. Quando Felice di Torrinbocca da Marzabotto, luogo in cui vive, giunge a Bologna insieme alla moglie e alla figliastra, Gigén, insieme all’amico Giuanén, mette in scena un altro raggiro allo zio, millantando di essere diventato psichiatra e di dirigere una clinica per alienati mentali, che altro non è altro che la Pensione Stella, dove i due ragazzi vivono a sbafo, e i presunti pazzi non sono altro che gli eccentrici clienti della pensione, del tutto sani ma presentati come pazzi da Gigén quando lo zio Felice pretende di visitare la clinica. In effetti, le stranezze e le manie di questi ignari inquilini (c’è l’attore che prova l’Otello, il musicista pronto a partire per nuovi e gloriosi concerti, l’ufficiale tutto d’un pezzo, la mamma apprensiva che cerca di accasare la timida figlia) appaiono al povero Felice, terrorizzato, come segni evidenti di pazzia.

Ormai professionisti, dopo un lungo periodo di formazione e lavoro teatrale, e dopo aver affrontato, sotto la guida del regista Nanni Garella, opere di Pirandello, Pinter, Brecht, Pasolini, gli attori di Arte e Salute, affiancati da due attori del calibro di Vito e Marina Pitta, già protagonisti di molte produzioni dell’Arena del Sole, affrontano Il medico dei pazzi (testo che ricordiamo anche per il film che ne fu tratto nel 1954 con protagonista Totò per la regia di Mario Mattoli).

Info: 0546/21306 e accademiaperduta.it