A.H. apre la stagione delle Passioni a Modena

Teatro delle Passioni, Viale Carlo Sigonio 382 – Modena

22, 23, 24 ottobre ore 21.00

A. H.

drammaturgia Federico Bellini e Antonio Latella
regia ANTONIO LATELLA
con Francesco Manetti

elementi scenici e costumi Graziella Pepe
luci Simone De Angelis
assistente alla regia Francesca Giolivo

fonico Giuseppe Stellato
production Brunella Giolivo
management Michele Mele

stabilemobile compagnia Antonio Latella
in coproduzione con Centrale Fies
in collaborazione con KanterStrasse/Valdarno Culture
un ringraziamento speciale a Manetti Italia

Ad inaugurare la Stagione 2013/2014 del Teatro delle Passioni sarà il prossimo martedì 22 ottobre alle ore 21.00 il regista Antonio Latella che torna a Modena con stabilemobile, la compagnia da lui fondata. Il regista napoletano presenta qui uno dei suoi ultimi allestimenti A. H.: partendo dal concetto di menzogna, Latella compie con A. H. un percorso che indaga e ricerca le radici del male. Attraverso una drammaturgia – curata dallo stesso regista e da Federico Bellini – che spazia dalla Torah alla Bibbia, da Tolkien a Chaplin, da Lars von Trier a Antony and the Johnson, la performance giunge fino all’emblema del male del Novecento, Adolf Hitler.

In una scena spoglia, in cui compaiono solo un manichino da pittore, due secchi e un grande foglio da disegno, Francesco Manetti non imita, non interpreta, non recita il Führer, ma incarna lo stesso concetto di male. Collaboratore di lunga data della compagnia di cui ha curato il training a partire da Hamlet’s Portaits, Manetti utilizza la propria esperienza sul movimento come codice di partenza per una partitura drammaturgica sul corpo che diventa la toccante cifra della performance.

“E se invece di mettere i baffi alla Gioconda li togliessimo a Hitler?”.

Questa domanda non vuole essere una provocazione ma è, nella sua assurdità, il punto interrogativo da cui partiamo. Volgere lo sguardo da quel quadratino peloso, quella mosca sotto al naso, maschera dell’orrore di tutto il ‘900, a qualcosa di interiore, di terribilmente intimo, umano.

Non è nostra intenzione mettere in scena la figura di Adolf Hitler, non vogliamo cucire una divisa e farla indossare ad un attore per portarlo a recitare, a interpretare, a personificare o più probabilmente a scimmiottare Hitler. Sarebbe una pazzia e un fallimento di intenti, una mancanza di gusto e altro ancora.

Ci interessa, invece, intraprendere una riflessione sul male. Esiste il male? Certo, per esempio il cancro, un male terribile di cui tutti abbiamo paura perché uccide e non guarda in faccia a nessuno (ricco, povero, famoso, buono, cattivo, santo, peccatore, re, operaio, papa o laico…).

Di fronte a un simile male, la domanda non è solo “come sconfiggerlo?” ma soprattutto “perché nasce?”.

Partiamo da questo interrogativo per confrontarci con il cancro che ha colpito l’Europa, l’ha infettata, mutata, devastata, uccisa; è entrato nei cuori e nelle menti e si è trasformato in pensiero, in politica, si è mascherato da ragione, da bene ed ha sterminato senza nessuna pietà, come un angelo vendicatore. Poi un giorno, dopo anni di guerra, il male è stato sconfitto: il cancro e le sue metastasi sono state vinte, un coro di voci ha gridato alla vittoria e abbiamo ricominciato a vivere, a ricostruire e, anche, a dimenticare. Hitler è stato distrutto e sconfitto ma come tutti i grandi mali non è stato ucciso, si è ucciso per non morire, per custodire l’orrendo segreto della sua nascita. Come è stato possibile che il cancro Hitler sia entrato nel cuore di milioni di persone? Come è stato possibile che queste persone abbiano creduto in lui e si siano messe la mosca sotto al naso?

Antonio Latella

Ingresso € 12 / 8,50

BIGLIETTERIA TELEFONICA
059 2136021 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13
BIGLIETTERIA TEATRO STORCHI
Largo Garibaldi, 15 – tel. 0592136021
Orari: martedì dalle ore 10 alle 14 e dalle 16.30 alle 19.00; dal mercoledì al venerdì dalle ore 10.00 alle 14.00; sabato dalle ore 10.00 alle 13.00 e dalle ore 16.30 alle 19.00