Sinfonia d’autunno a Cattolica e Bologna

24 febbraio ore 21.15

SINFONIA D’AUTUNNO

di Ingmar Bergman

traduzione Chiara De Marchi

con Anna Maria Guarnieri,

Valeria Milillo, Danilo Nigrelli, Silvia Salvatori

regia Gabriele Lavia

scene Alessandro Camera

costumi Claudia Calvaresi

musiche Giordano Corapi

luci Simone De Angelis

Teatro Stabile dell’Umbria, Fondazione Brunello Cucinelli

Diretta da Gabriele Lavia, Anna Maria Guarnieri, una delle più intese e amate attrici italiane, vestirà i panni di Charlotte martedì 24 febbraio al Teatro della Regina di Cattolica nel celebre dramma famigliare di Bergman Sinfonia d’autunno.

Nota pianista di musica classica, Charlotte è la madre di Eva, interpretata da Valeria Milillo.

Nucleo centrale della rete di relazioni fra i personaggi in scena è proprio il conflitto fra Charlotte e Eva: Charlotte è completamente identificata con il suo lavoro e da sempre sente
come una pena insopportabile l’affetto delle persone che hanno bisogno di lei, come le figlie.

Eva, donna adulta che ha perduto poco tempo prima il figlio di quattro anni, ancora cerca
l’amore della madre ma continua a metterla di fronte alla sua impotenza affettiva, ricordandole tutte le sue fughe, che hanno ferito senza rimedio la sua infanzia e quella di
Helena, l’altra figlia ormai invalida, interpretata da Silvia Salvatori. Solo il marito di Eva,
Viktor, interpretato da Danilo Nigrelli, sa mantenere un suo equilibrio, fatto di disincanto e di accettazione degli altri. Non ci sarà soluzione al rancore e al senso di colpa di Eva e di
Charlotte come per Helena, condannata dalla sua infermità, né per Viktor, che si è inchiuso
nella sua solitudine imbelle. Sembra che ogni personaggio lasci prevalere l’indulgenza e ritrovi l’affetto per l’altro a condizione di restarne separato. Come se i sentimenti reciproci
potessero esistere solo fuori dalla realtà comune, nel teatro interiore di ognuno. Così Gabriele Lavia commenta il suo lavoro: «“Essere esclusi”: un sentimento che Bergman doveva conoscere molto bene. Un sentimento comune ai “teatranti”, anche ai “concertisti” … comune a quegli strani esseri umani che “si espongono”, che “sono” sul palcoscenico. Hanno una sola possibilità d’essere: “esporsi”. Non riescono a essere Padri o Madri. Mariti o Mogli. Non sono normali. Sono “strani” e sono condannati a quella che Bergman chiama la “Solitudine Assoluta”. Ma forse questa “esclusione” e questa “Solitudine Assoluta” è la maledizione comune della nostra epoca. L’epoca del Nichilismo compiuto.

La maledizione di Charlotte è il “pianoforte”. Per il “pianoforte” Charlotte è stata una pessima madre, una pessima moglie, una pessima amante. Per il pianoforte Charlotte ha rovinato la vita di tutti coloro che le sono stati vicino. E ha rovinato sé stessa. Tutta questa storia di “esclusioni”, di “privazioni” ruota intorno alla figura simbolica del pianoforte. E il pianoforte è il “demonio” che tradisce tutti, compresa lei la pianista. Colpita da un “dolore” (alla schiena) Charlotte non sarà più una grande pianista. E in arte, ma forse anche nella vita, non ci sono mezze possibilità. O “sei” grande o non “sei”. »

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