Peer Gynt

Nnuovo allestimento al Teatro Filarmonico

Debutta venerdì 4 marzo 2011 ore 20.30 al Teatro Filarmonico Peer Gynt, nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona firmato da Pier Paolo Pacini, che ne cura regia, scene, costumi e luci.

Lo spettacolo replica fino a sabato 12 marzo, dirige l’Orchestra areniana il M° Peter Tiboris, greco di origine e statunitense di adozione, alla sua prima collaborazione con la Fondazione Arena di Verona. In scena il Coro dell’Arena di Verona guidato dal M° Andrea Cristofolini.

Protagonisti saranno l’attrice Teresa Fallai (nel doppio ruolo di Aase e Solveig), gli attori Daniel Dwerryhouse (Peer Gynt) e Roberto Gioffrè (il Mago), accanto al soprano Elena Monti.

Peer Gynt in forma drammaturgica è alla sua prima rappresentazione sui palcoscenici veronesi.
Al Teatro Filarmonico risultano solo due esecuzioni della partitura di Grieg: la più recente è il balletto omonimo presentato nell’ambito della rassegna Autunno musicale veronese – Il grande Nord nel novembre 1994, con Orchestra e Corpo di ballo della Fondazione Arena di Verona; mentre la versione sinfonica risale al febbraio 1985, Musiche di scena per il Peer Gynt di Ibsen, eseguita dall’Orchestra areniana diretta dal M° Piero Bellugi.

Il poema drammatico originario del Peer Gynt è di Henrik Ibsen, scritto a trentanove anni fra il gennaio e l’ottobre del 1867 durante il suo soggiorno in Italia, iniziato a Roma e poi sviluppato ad Ischia e Sorrento. La partitura per l’adattamento teatrale -che ha visto la sua prima rappresentazione il 24 febbraio 1876 al Christiania Theater di Oslo- è del norvegese Edvard Grieg. La composizione musicale risulta insolitamente ampia, con 26 pezzi che coinvolgono due solisti di canto principali, orchestra e coro in strutture musicali agili, che si dipanano tra melologhi, cori, canzoni, danze, tra cui ricordiamo il celeberrimo Morgenstemning (Il Mattino).

“Se non potrò muovere le potenze del cielo, smuoverò quelle degli inferi”: Pier Paolo Pacini apre con una citazione freudiana le note di commento al suo adattamento in due atti del dramma di Ibsen. Il regista ne adotta una lettura volutamente parziale e sposta la vicenda da un piano realistico ad uno onirico-inconscio. Trasforma i luoghi del viaggio di Peer in rappresentazioni di diversi luoghi della mente. Il viaggio metaforico è “contenuto” tutto in un solo oggetto, un baule «in cui tutto il mondo dell’inconscio di Peer può essere racchiuso, in quanto privo di caratteristiche di realtà». Questa scelta giustifica anche l’introduzione di un personaggio nuovo, il Mago, che risulta essere la linea guida dello scorrere a volte incongruo e frammentato della storia, oltre che la rappresentazione del Super-Io di Peer.

È quindi un parallelismo ante litteram tra Ibsen e Freud, quello che Pacini coglie nell’opera: «la costruzione stessa del lavoro diviso in stadi della vita -giovinezza, maturità e vecchiaia-, la forte simbologia favolistico-onirica -i Troll, il Gran Curvo, il Viaggiatore, il Fonditore di Bottoni-, i vari riferimenti del protagonista ad un “io gyntiano” e soprattutto il finale del dramma dove Peer Gynt, ormai vecchio, si ricongiunge con l’unica donna della sua vita, con cui possiamo pensare non abbia voluto avere rapporti sessuali (“non ti insudicerò, con le braccia tese ti reggerò lontana da me” ha detto a Solveig poco prima di partire per il suo “viaggio”), riconoscendola come donna madre (“di questo fanciullo
immaginario tu sei la madre”), stimolano comunque una certa riflessione in questo senso». E questa lettura psicoanalitica giustifica anche la scelta del regista di riunire in un solo personaggio Solveig e Aase, rappresentazione dell’Es freudiano.

Ma la storia di Peer Gynt trascende anche l’Io del protagonista e si erge a metafora antropologica della vicenda umana, con l’ineluttabile trascorrere del tempo ed il senso della circolarità fatta di morte e rigenerazione.

venerdì 4 marzo, ore 20.30
domenica 6 marzo, ore 15.30
martedì 8 marzo, ore 20.30
giovedì 10 marzo, ore 20.30
sabato 12 marzo, ore 20.30

dal dramma di Henrik Ibsen
adattamento in due atti di Pier Paolo Pacini
musica di Edvard Grieg

Direttore Peter Tiboris
Regia, scene, costumi e luci Pier Paolo Pacini

Personaggi e interpreti
Aase/Solveig Teresa Fallai
Peer Gynt Daniel Dwerryhouse
Il Mago Roberto Gioffrè
Soprano Elena Monti

Orchestra, Coro e Tecnici dell’Arena di Verona

Nuovo allestimento della Fondazione Arena di Verona

Informazioni
Biglietteria del Teatro Filarmonico – via dei Mutilati 4/k, 37122 Verona
tel. 045 8002880 – fax 045 8013266
Call center 045 8005151 – arena.it

Orario di apertura della Biglietteria
dal lunedì al venerdì 9.00-12.00; 15.15–17.45; sabato 9.00–12.00; domenica chiuso.

Nei giorni di spettacolo: tutti i giorni dalle 9.00 alle 12.00; dalle 15.15 fino ad inizio spettacolo.
La domenica con spettacolo alle 15.30 l’apertura sarà alle 14.30.
I lunedì successivi agli spettacoli domenicali la biglietteria rimane chiusa.