La Zavalloni e Belli chiudono il L.O.F.

CRISTINA ZAVALLONI
DEBUTTA IN “VITE” DI FESTA-BARONCELLI

Mercoledì 16 maggio alle 20,30 al Teatro Rossini di Lugo
a chiusura del Lugo Opera Festival 2012, con la regia di Rosetta Cucchi

Sarà la straordinaria voce di Cristina Zavalloni a dar vita, assieme
all’attore Matteo Belli, al debutto nazionale mercoledì 16 maggio alle 20,30 al
Teatro Rossini di Lugo (RA) di Vite, dramma musicale del compositore Fabrizio
Festa, su libretto di Eugenio Baroncelli, con cui si chiuderà l’undicesima edizione
del “Lugo Opera Festival 2012”. La regia dello spettacolo è firmata dalla pesarese
Rosetta Cucchi.

Vite nasce dall’incontro tra lo scrittore ravennate Eugenio Baroncelli – l’autore dei
due fortunati Libro di candele e Mosche d’inverno (Premio Mondello 2011), entrambi
pubblicati da Sellerio e del recente Falene uscito sempre per Sellerio da pochi giorni
–, e l’eclettico compositore Fabrizio Festa (un passato da raffinato jazzista, poi
nella musica colta aderente alle più varie correnti, non esclusi il minimalismo e
l’elettronica).

L’idea di Vite è semplice: suggerire attraverso l’intersecarsi del canto e della
recitazione sull’ordito della musica le trame di storie vere o verosimili. Storie in
gran parte di musicisti – così ha immaginato Baroncelli alla sua prima esperienza
nell’ambito del teatro musicale – scritte in uno stile asciutto, ma acuto e penetrante.
Così le vite di Georges Bizet o di Chet Baker, di Janis Joplin o di Maurice Ravel
(solo per citare alcune tra le figure evocate da Baroncelli) finiscono per raccontare
un’unica vicenda biografica, che è proprio la musica a tessere in un unico mosaico
sonoro. Musica che sarà realizzata dal vivo dallo stesso Fabrizio Festa attraverso
computer e sintetizzatori e che troverà un suo riscontro visivo nelle immagini
realizzate da Roberto Recchia. La regia dello spettacolo, affidata a Rosetta Cucchi
con le scene di Alessia Colosso, dipana proprio questo tema dell’incrociarsi dei segni
(suoni, parole, musica e immagini sullo schermo) in quel naturale sovrapporsi di
esperienze che è la vita. La scena dello spettacolo sarà invasa da oltre 85mila buste:
lettere spedite e non spedite, ricevute, lette e mail lette, a corredo di un sottile gioco
fra testo e musica, continuamente sospeso fra due piani narrativi.

I testi dell’opera, tutti inediti, sono in parte contenuti nel nuovo libro di Eugenio
Baroncelli, in libreria dal 3 maggio scorso per l’editrice Sellerio, dal titolo Falene,
237 vite quasi perfette. «Le fulminanti biografie-in-una-pagina-sola (certe volte nemmeno quella) di personaggi noti, o meno ma sempre proverbiali, trovate da
Baroncelli – si legge nelle note dell’editore – condividono una cifra comune. Non
hanno nulla dei semplici e organizzati cataloghi di fatti e nemmeno sono esercizi di
interpretazione o di critica. La tipicità è un’altra: si leggono come esempi o come
svolgimenti a tema di massime appartenenti a una filosofia di vita (che verrebbe da
dire vicina allo stoicismo). Si tratta quindi di biografie molto metafisiche e molto
poco storiche».

Lo spettacolo che chiude il Lugo Opera Festival 2012 si avvale della presenza
magnetica della cantante e attrice bolognese Cristina Zavalloni, che è ormai
considerata una regina internazionale della vocalità (da molti considerata l’erede
naturale di Cathy Berberian), i cui primi passi sono stati però nel mondo del jazz,
dopo rigorosi studi del belcanto, della composizione e della danza. La Zavalloni,
che nel 2006 conobbe un personale trionfo proprio al Rossini di Lugo con la sua
memorabile interpretazione di Pierrot Lunaire di Arnold Schönberg, in questa
nuova produzione di Vite avrà al suo fianco il noto attore bolognese Matteo Belli,
grande virtuoso della recitazione drammatica e voce inconfondibile del teatro
contemporaneo.
Biglietti a 10, 16, 20 euro. Informazioni e prenotazioni presso la Fondazione
Teatro Rossini, piazzale Cavour 17, Lugo (RA), tel 0545 38542, fax 0545 38482,
sito web teatrorossini.it, e-mail: info@teatrorossini.it. Biglietteria online:
vivaticket.it.

FABRIZIO FESTA

Dopo una lunga attività professionale come pianista, in particolare in ambito
jazzistico, il suo impegno si è incentrato sulla composizione e sulla direzione
d’orchestra. I suoi lavori, sia cameristici sia sinfonici, sono stati eseguiti negli Stati
Uniti (dove tra l’altro è stato ospite della Juilliard School of Music e del Brooklyn
College of Music, e suoi brani sono stati eseguiti alle Carnegie Hall ed in altre
importanti sale concertistiche statunitensi), in Canada, Cile, Argentina, Brasile, Perù,
Russia, Gran Bretagna, Olanda, Germania, Francia, Svezia, Belgio, Repubblica
Ceca, Svizzera, Lituania, Grecia, Turchia, Cina, Azerbajan e Libano, oltre che in
Italia. Alcuni tra i più importanti teatri italiani (Opera di Roma, Massimo di Palermo,
Comunale di Bologna, Valli di Reggio Emilia, ecc.) gli hanno commissionato pagine
sia sinfoniche, sia operistiche, sia per il balletto. Si esibisce regolarmente con
diversi ensemble, con i quali ha compiuto tour in Sud America, ed Europa, ospite,
tra l’altro, del Teatro Colòn di Buenos Aires nell’ambito del Festival “Encuentros”,
del Museo Guggenheim di Bilbao per il BBK Festival e in Messico del Festival
Cervantino. In ambito jazzistico segnaliamo la collaborazione con il chitarrista e
compositore Al Di Meola, con il quale ha registrato il CD “The Grande Passion”
(Telarc, 2000) in veste di orchestratore e direttore d’orchestra, veste con la quale
si è esibito anche in alcune tournee. Molto attivo come studioso e divulgatore, ha
pubblicato i saggi “Musica: usi e consumi” (Pendragon, Bologna, 2008) e “Musica.
Suoni, segnali, emozioni” (Editrice Compositori, Bologna, 2009). È direttore
artistico del Concorso Internazionale di Composizione “2 Agosto” e collabora
con la Fondazione Musica Insieme. Docente di Conservatorio, insegna tra l’altro
Composizione Elettroacustica presso il Conservatorio di Matera, dov’è referente del
Dipartimento di Nuovi Linguaggi, e Elementi di Composizione e Orchestrazione per
la Musica Applicata nell’ambito del Biennio di specializzazione in Musica Applicata
al Conservatorio di Ferrara, biennio del quale è coordinatore.

EUGENIO BARONCELLI

Eugenio Baroncelli (1944) vive a Ravenna. Tra le sue opere “Outfolio. Storiette
scivolate dal quaderno durante un trasloco”, Manni, 2005. Con Sellerio ha
pubblicato “Libro di candele. 267 vite in due o tre pose” (2008), “Mosche d’inverno.
271 morti in due o tre pose” (2011, Premio Mondello) e “Falene. 237 vite quasi
perfette” (2012).

CRISTINA ZAVALLONI

Nasce a Bologna. Di formazione jazzistica, intraprende a diciotto anni lo studio del
belcanto e della composizione presso il Conservatorio della sua città. Per molti anni
si dedica alla pratica della danza classica e contemporanea.
La sua attività concertistica la porta a esibirsi sia in festival jazz (Montreux Jazz
Festival, North Sea Jazz Festival, Free Music Jazz Festival di Anversa, Moers Music,
Bimhuis di Amsterdam, Umbria Jazz, Rumori Mediterranei di Roccella Jonica,
London Jazz Festival, Suoni delle Dolomiti, Nouveau Theatre di Besançon, Sala
Scarlatti di Napoli, Novara Jazz Festival, Sant’Elpidio Jazz Festival, Klara Festival di Bruxelles, International Jazz Festival di Rotterdam, Concertgebouw di Bruges,
Metastasio Jazz di Prato, Blue Note di Milano, Casa del Jazz di Roma, Banlieues
Bleues di Parigi, Other Minds Festival di San Francisco) sia in stagioni classiche
(Lincoln Center di New York, Carnegie Hall di New York, Concertgebouw di
Amsterdam, Teatro alla Scala di Milano, Palau de la Musica di Barcellona, Barbican
Center di Londra, New Palace of Arts di Budapest, Auditorium Parco della Musica
di Roma, Walt Disney Hall di Los Angeles, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro
Comunale di Bologna, Teatro Comunale di Bolzano).
Si è esibita con orchestre quali la London Sinfonietta, BBC Symphony Orchestra,
Schoenberg Ensemble, Sentieri Selvaggi, Musik Fabrik, Orkest De Volharding,
Orchestra della Rai Torino, Los Angeles Philarmonic, ORT, Orchestra Toscanini,
diretta da Martyn Brabbins, Stefan Asbury, Reinbert De Leeuw, Oliver Knussen,
David Robertson, Jurjen Hempel, Georges-Elie Octor, Andrea Molino.
Collabora con il compositore olandese Louis Andriessen, che ha scritto per lei
alcuni dei suoi più recenti capolavori tra cui “Passeggiata in tram per l’America e
ritorno”, “La Passione”, “Inanna”, “Letter from Cathy”, “Racconto dall’Inferno”, la
parte di Dante ne “La Commedia”, con cui la Zavalloni ha debuttato alla Carnegie
Hall di New York nel 2010, e la parte di Anais nel monodramma “Anais Nin”
(2010), in tournée tra 2011 e 2012 (Olanda, Germania, Inghilterra, Stati Uniti). È
interprete di prime esecuzioni di Carlo Boccadoro, Luca Mosca, Emanuele Casale
e interprete designata di composizioni di James McMillan (di cui ha interpretato la
prima statunitense di “Raising Sparks”, al Carnegie Hall di New York nel 2011),
William Parker (prima mondiale live di “Alphaville Suite” – Bologna 2010).
Sperimenta il repertorio barocco (“Incoronazione di Poppea”, “Combattimento di
Tancredi e Clorinda”, avvia una collaborazione con Alain Platel e Fabrizo Cassol
(“VSPRS” e “Pitié!”), e coltiva la sua passione per la Musica Popolare Brasiliana, in
duo, con il mandolinista brasiliano Hamilton de Holanda e, in quartetto, con Guinga,
Gabriele Mirabassi, Roberto Taufic.
Nel 2011 si esibisce, in prima mondiale, in duo con il pianista Jason Moran al Teatro
Ariosto di Reggio Emilia (REC). Debutta inoltre al Teatro Filarmonico di Verona,
con l’Orchestra dell’Arena di Verona, in un programma di “folk song” per voce
e orchestra (Berio, Stravinsky, De Falla). Il 2012 si apre con la partecipazione, in
veste di special guest, al Premio Django Reinhardt indetto dall’Académie du Jazz
de France, cui seguono il debutto al Grande Auditório della Fundação Gulbenkian
di Lisbona con la prima portoghese di “Per Caso Aznavour”, in quartetto con il
gruppo IDEA, la ripresa del “Pierrot Lunaire” di Schoenberg al Teatro Nazionale di
Roma (19 febbraio), la prima statunitense di “Anais Nin” di Louis Andriessen, alla
Walt Disney Hall di Los Angeles (28 febbraio), la prima mondiale in duo assieme al
pianista francese Benoit Delbecq, alla Cantina Bentivoglio di Bologna (18 marzo).
Altri attesi il debutto con la formazione IDEA al Teatro Municipale di Tunisi (22
aprile) e al Movimentos Festvial di Wolsburg (5 maggio) nel progetto “Per Caso
Aznavour”, il debutto nel dramma musicale “Vite” di Fabrizio Festa al Lugo Opera
Festival (Teatro Rossini di Lugo, 16 maggio), il debutto a Pechino, al Beijing
Concert Hall, con il “Racconto dall’Inferno” di Louis Andriessen (20 maggio), il debutto in veste di special guest nel progetto “Strange Fruit” di Fabrizio Cassol, al
KVS e Theatre National di Bruxelles (31 maggio e 1 giugno), il debutto al Ulriksdals
Slottsteater Confidencen di Stockholma, con la sua prima di “Round M” assieme
all’ensemble La Venexiana (11 giugno), e il ritorno al West Cork Chamber Music
Festival (Irlanda) a fine giugno 2012, con il debutto nella “Phaedra” di B. Britten. Il
27 maggio sarà ospite di Luca del Fra nel ciclo di conferenze “Il secolo lungo – Sei
conversazioni sul Novecento”, assieme a Michael Daugherty (Camera di San Paolo
di Parma / Fondazione Arturo Toscanini). Cristina Zavalloni è docente nell’ambito
dei Corsi di Alto Perfezionamento dell’Accademia Musicale Pescarese (dir. Ivan
Fedele).
Cristina Zavalloni collabora con l’etichetta EGEA, che ha pubblicato i suoi ultimi tre
cd: IDEA (2006) e TILIM-BOM (2008), in duo con Andrea Rebaudengo, e
SOLIDAGO (2009), in quartetto. Ha inciso per Winter&Winter, Felmay, Ishtar,
Cantaloupe, MN Records, Deutsche Grammophon. Il programma del suo nuovo
album jazz per EGEA, “La donna di cristallo” è stato eseguito in anteprima al
Roccella Jazz Festival il 18 agosto 2011. L’album, in uscita in maggio, sarà
presentato ufficialmente a partire dal 10 maggio, live dal Salone del Libro di Torino,
in diretta su Radiotre Rai, e il 15 giugno al festival Jazz in’it di Vignola.

MATTEO BELLI

Laureato in Lettere Moderne, presso l’Università di Bologna, con una tesi in
Letteratura Italiana sulle “‘Rime giullaresche e popolari d’Italia’ di Vincenzo De
Bartholomaeis”, dopo anni di studi classici e musicali, dal 1989 lavora in teatro come
mimo-fantasista ed attore, realizzando spettacoli come regista, autore e attore,
confrontandosi con testi classici e con autori contemporanei. Tra i progetti che lo
hanno visto autore e interprete vi sono: “Genti, intendete questo sermone”
(monologhi giullareschi medioevali e moderni) (2000), “Ora X: Inferno di Dante”
(2001) e “Marzabotto” (2008), scritto assieme a Carlo Lucarelli. Come mimo-
giullare, ha partecipato alla rassegna “Kleines fest im großen garten” ad Hannover
(1994) e ha rappresentato l’Italia in occasione del 1° Festival europeo della
comicità “United Slapstick” di Francoforte (1993). Per diversi anni (dal 1998) ha
lavorato, come attore, autore e insegnante per il Festival “Un puente, dos culturas”,
svoltosi in Argentina ed Uruguay, di cui è stato anche codirettore artistico; ha
presentato all’Università di Toronto il progetto “La parola rappresentativa. Il lavoro
dell’attore sulla poesia medioevale italiana” (2000); su analogo tema ha lavorato
anche in Spagna e Brasile (dal 2004). Il felice connubio che vede sul palco attori e
musicisti, ampiamente sperimentato da Matteo Belli, lo induce a ricercare, anche
come autore, testi in cui il tessuto letterario s’intrecci e si completi nell’esecuzione
musicale dal vivo, come in “Del mondo ho cercato – Poesia e musica medioevale
italiana” con il Trio di musica antica “Giocolari del Micrologus” (1999) e “Concerto
dal VI libro dell’Eneide” (2000), con le musiche di P. Vivaldi, da cui è stato tratto un
CD (2001); questo autore lo accompagna anche nello spettacolo “Le maschere di
dentro”, omaggio a Italo Calvino (2001). Dal 2003 ha più volte portato in
scena “Nuove parole per le Stagioni”, su “Le Quattro Stagioni” di Antonio Vivaldi, assieme all’Ensemble Respighi, di cui è stato realizzato un CD (2005). È stato ospite
di numerose trasmissioni televisive in Italia e all’estero. Dal 2005 conduce, assieme
al foniatra prof. Franco Fussi, una ricerca sulle qualità risonatorie della voce
attoriale, presentata nel corso di alcuni convegni internazionali. È tra i fondatori e
Presidente dell’Associazione culturale Ca’ Rossa/Centro Teatrale per l’Oralità con cui
realizza, come direttore artistico, le rassegne “Ci sarà una volta… Radici antiche e
nuovi orizzonti del Teatro d’Arte Popolare”, “Parola d’attore” e “Verba volant”,
rassegna di letture e spettacoli per piccolo palcoscenico, oltre a numerosi seminari,
produzioni teatrali e videoteatrali.

ROSETTA CUCCHI

Nata a Pesaro, Rosetta Cucchi si diploma in pianoforte a pieni voti presso il
Conservatorio della sua città, perfezionandosi in seguito sotto la guida di musicisti
quali Jörg Demus, Sergio Fiorentino e Michele Marvulli. Dal 1991 al 1994 entra a far
parte dell’Orchestra Sinfonica della Rai di Roma come primo pianoforte in orchestra,
suonando in concerti diretti, tra gli altri, da Gary Bertini, Eduardo Mata e Georges
Prêtre. Negli stessi anni lavora stabilmente con un gruppo teatrale romano in qualità
di pianista del gruppo e di attrice. Dal 1995 collabora in qualità di coordinatrice della
preparazione musicale con il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Wexford Opera
Festival in Irlanda e con numerose altre istituzioni in Italia e all’estero.
Nel 1999 debutta al Teatro alla Scala in un recital con Mariella Devia, dando
avvio ad una carriera di pianista che continua a vederla accanto ad alcuni tra i più
accreditati interpreti del repertorio belcantistico italiano nei più prestigiosi teatri del
mondo: da New York a Bruxelles, da Tokio a Madrid, a Londra. Nello stesso anno
inizia a intraprendere parallelamente una nuova attività come regista iniziando con
produzioni liriche al pianoforte quali Traviata, Rigoletto, Falstaff, Elisir d’amore,
nelle quali cura contemporaneamente la parte musicale e la messa in scena. Debutta
in questa nuova veste in Italia al Teatro Rossini di Lugo nel 2001 con uno spettacolo
su Carlos Gardel, Il passo dell’anima, suoi testo e regia, interpretato dall’attrice Lella
Costa, dal baritono Andrea Concetti accompagnato dall’ensemble musicale della
Filarmonica Marchigiana. Lo stesso spettacolo è stato rieseguito nel 2005 al Teatro
Bellini di Catania. Nella stagione 2001-2002 lavora in qualità di Direttore musicale
di palcoscenico al Teatro Comunale di Bologna. Nel 2003 mette in scena La Scala di
Seta di Rossini al Teatro della Maestranza di Siviglia riportando ottime critiche e un
gran successo di pubblico.
Nel 2004 cura la regia dell’opera Prinzessin Brambilla di Walter Braunfels al
Wexford Opera Festival, spettacolo del quale Opera News ha scritto “The most
successful of the three Wexford stagings this year was the work of Rosetta Cucchi,
best known hitherto as a pianist and coach but beginning to make her way as
a director. With a busy plotline and many people onstage, she showed skill in
marshalling forces and keeping things clear and visually direct” (George Hall),
mentre l’Indipendent: “Star billing goes to Rosetta Cucchi’s debut as director in
the main house: her commedia dell’arte Princess Brambilla, although cluttered,
was endlessly inventive” (Roderic Dunnett). Firma inoltre regia, scene e costumi de Gli astrologi immaginari di Giovanni Paisiello al Festival Paisiello di Taranto.
Nell’agosto 2005 debutta con successo come regista al Rossini Opera Festival di
Pesaro nell’opera di Carlo Coccia Arrighetto, ripresa poi in apertura di stagione nel
Teatro Coccia di Novara. Nel Settembre 2005 firma la regia di Otello di Giuseppe
Verdi al Teatro Colón di Bogotà, dove è invitata per la stagione 2007 a dirigere una
nuova produzione di Traviata. Il 2006 la vede impegnata in un nuovo allestimento
del Barbiere di Siviglia di Paisiello per il Festival Tarantino. Nella primavera 2006
firma la regia di un nuovo spettacolo, Menù rossiniani, su musiche di Rossini, di cui
crea anche i testi, con la partecipazione di quattro tra i nuovi e più affermati interpreti
del repertorio rossiniano: Antonino Siragusa, Roberto De Candia, Laura Polverelli ed
Elizaveta Martirosyan. Grande successo riscuote la ripresa dello spettacolo Il passo
dell’anima con Lella Costa nella stagione del Teatro Sociale di Como, al Teatro
Due di Parma e al Teatro Municipale di Piacenza. Il suo più recente successo come
pianista sono stati il recital con Mariella Devia al Teatro alla Scala e all’Accademia di
Santa Cecilia, trasmesso integralmente quest’ultimo da Rai Radiotre.
In questi ultimi anni ha realizzato la regia la regia dell’opera Tutti in maschera di
Carlo Pedrotti andata in scena lo scorso ottobre a Savona, Piacenza e Rovigo con
grande successo di pubblico e critica, Il viaggio a Reims in scena al Municipale di
Piacenza, Cenerentola nel circuito As.Li.Co, L’Elisir d’amore al Teatro Comunale di
Bologna, La Traviata al Teatro Comunale Luciano Pavarotti a Modena e a Bolzano.
Collabora con il Wexford Opera Festival in Irlanda come Segretario Artistico e
regista di numerose produzioni. Dal 2001 è Direttore artistico del Lugo Opera
Festival, dal 2008 è Direttore Artistico della Fondazione Arturo Toscanini di Parma.