La Morte di Virgilio è l’opera della Sagra Malatestiana 2011

PRIMA ASSOLUTA DE “LA MORTE DI VIRGILIO-CHANT APRÈS CHANT” DI JEAN BARRAQUE A RIMINI

CESARE RONCONI E TEATRO VALDOCA INCONTRANO IL COMPOSITORE AMATO DAL FILOSOFO MICHEL FOUCAULT

Alla Sagra Musicale Malatestiana di Rimini l’incontro tra la musica del più ignorato compositore francese del XX secolo ed il teatro di uno dei più importanti gruppi di ricerca italiani. Cesare Ronconi e il Teatro Valdoca mettono in scena in prima assoluta il lavoro musicale del compositore che fu intimo amico di Foucault. In prima italiana verrà eseguita anche la Sonata per violino di Barraqué.

La 62a Sagr a Musicale Malatestiana di Rimini ospita venerdì 2 settembr e, e in replica sabato 3 e domenica 4, il debutto nel teatro musicale del regista Cesare Ronconi e del Teatr o Valdoca. Alle ore 21.30 presso il Teatro degli Atti (via Cairoli 42) avrà luogo la prima esecuzione assoluta in forma scenica di La morte di Virgilio – Chant après chant, di Jean Barraquè.

Con il nuovo progetto dedicato al teatro musicale la Sagra Musicale Malatestiana ha sollecitato uno dei più importanti gruppi di r icer ca italiani, il Teatro Valdoca, a cimentarsi sul terreno di un inedito confronto dr ammaturgico. La musica di Jean Barraqué troverà un nuovo destino attraverso l’originale spettacolo immaginato da Cesare Ronconi, che firma regia, luci, costumi, scene e, anche in questa occasione, si avvarrà della collaborazione drammaturgica di Mariangela Gualtieri. Ad essere cosi esaltata da questa nuova collocazione, sarà proprio la musica del compositore francese, scritta nel 1966 per l’organico molto originale di sei percussionisti, voce di soprano e pianoforte. Prodotta dalla Sagra Musicale Malatestiana in collaborazione con il Teatro Valdoca, La morte di Virgilio – Chant après chant conterà sul pianista Francesco Libetta, anche direttore dell’Ensemble Pleiadi (Filippo Gianfriddo, Gionata Faralli, Emiliano Rossi, Roberto Pellegrini, Christian Hamouy, Pierpaolo Strinna) e sulla voce del soprano Sara Gamarro, impegnati nell’esecuzione della complessa e avvincente partitura musicale. Sulla scena si muoveranno gli attori Leonardo Delogu e Muna Mussie.

Lo spettacolo sarà preceduto da un incontro introduttivo dal titolo “L’opera al fuoco. Broch e Barraqué tra letteratura, sogno, musica e teatro” che avrà luogo venerdì 2 settembr e alle ore 17 pr esso l’Auditorium dell’Istituto Lettimi, in collaborazione con la Biblioteca Gambalunga. Il giornalista e critico musicale Alessandro Taverna converserà con il regista Cesare Ronconi e con il prof. Roberto Rizzo, docente di letteratura tedesca all’Università di Bologna e traduttore di opere di Hermann Broch. In prima italiana Silvia Mandolini eseguirà la Sonata per violino solo di Jean Barraqué.

Biglietti per lo spettacolo da 8 a 12 euro.
Per informazioni tel. 0541 24152 – 0541 793811 dalle ore 10 alle 14 dal lunedì al sabato.
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“Il più grande e il più misconosciuto dei compositori della sua generazione” è stato definito Jean Barraqué dal
filosofo Michel Foucault, confermando il genio solitario del musicista francese, scomparso prematuramente, a soli
quarantacinque anni dopo un’esistenza difficile e burrascosa. E’ stato proprio Foucault a suggerire al compositore,
a cui era legato da un’intima relazione, di leggere il romanzo La Morte di Virgilio, ultimo capolavoro di Hermann
Broch, l’autore austriaco considerato uno dei più grandi scrittori del ventesimo secolo. In oltre cinquecento pagine,
Broch ha raccontato le ultime diciotto ore di vita di Virgilio, giunto gravemente malato a Brindisi e deciso, prima di morire, a bruciare l’Eneide.

editi, tra gli altri, da Giulio Einaudi. Il film e il libro Paesaggio con fratello rotto – trilogia sono usciti nel febbraio
2008 per Luca Sossella Editore. Nel 2011 ha debuttato lo spettacolo Caino, ultima grande opera del Teatro Valdoca,
Il testo dello spettacolo scritto da Mariangela Gualtieri è stato pubblicato a gennaio 2011 nella Collezione di teatro
Einaudi (Caino, Torino 2011). Attualmente la Compagnia sta lavorando a un nuovo spettacolo, Per voce e ombra,
concerto in versi dal Caino in cui continua il sodalizio fra parola e musica dal vivo.

Francesco Libetta

La multiforme carriera di compositore, direttore e pianista ha portato Francesco Libetta a tenere concerti nelle sale
di tutto il mondo sempre ricevendo recensioni entusiastiche dei critici più esigenti del mondo, quali John Ardoin
(il quale dichiarò che, della nuova generazione di pianisti, Francesco Libetta è “il più ispirato e creativo”), Paolo
Isotta (che ha scritto sul Corriere della Sera di “un virtuosismo così miracoloso e un così delicato senso dell’eloquio
melodico, da indurci alla domanda: quale altro artista della sua generazione, non solo in Italia, può essergli
accostato?”, Matthew Gurewitsch (“aristocratico poeta della tastiera con il profilo e il portamento di un principe
rinascimentale” – New York Times). Harold Schönberg, ha scritto di lui: “maestro di ogni periodo o stile, Libetta è
il migliore rappresentante del gusto moderno (..) che considera il virtuosismo non come funambolismo, ma come un
mezzo, dove il significato musicale è più importante di un tecnica che lascia allibiti”. Francesco Maria Colombo gli
ha riconosciuto, sulle pagine del Corriere della Sera, “eleganza e charme […] uno smalto, uno spolvero di signorilità
e di frivolezza, che credevamo perduto negli archivi dell’interpretazione pianistica”. Francesco Libetta ha studiato in
Italia con Vittoria De Donno, Igino Ettorre e Gino Marinuzzi, in Francia con Jacques Castérède. A Parigi ha seguito
i corsi di Pierre Boulez, Tristan Murail e Pierre-Laurent Aimard presso l’IRCAM. A Mosca ha seguito lezioni di
direzione d’orchestra con Gennadi Roshdestvenskij. Ha fondato ed è direttore artistico del Piano Festival di Miami
in Lecce. E’ direttore artistico, dalla loro fondazione, delle manifestazioni annuali in Val di Rabbi in memoria di
Arturo Benedetti Michelangeli. Ha collaborato con numerosi esponenti del mondo musicale e del mondo dello
spettacolo. Il suo DVD realizzato a La Roque d’Anthéron da Bruno Monsaingeon è stato premiato con il Diapason
d’Or, e lo CHOC – Le Monde de la Musique. I suoi cd e dvd sono pubblicati dalla V.A.I. (Stati Uniti d’America). Ha fondato e dirige la casa discografica Nireo (nireo.it )

Ensemble Pleiadi

L’incontro tra i componenti dell’Ensemble di percussioni Pleiadi nasce dall’esigenza di sperimentare nuove
combinazioni sonore nell’ambito della musica da camera. Questa particolare formazione permette infatti di esplorare
un repertorio che conta moltissimi esempi nella cameristica del Novecento sino a molti giovani contemporanei. La
personalità dell’ensemble è arricchita dalle diverse esperienze professionali dei sei musicisti che già in passato si
sono confrontati tra loro in formazioni eterogenee.

Barraqué decide di consacrare a quattro parti del romanzo tutte le sue energie, cominciando a comporre una serie
di opere musicali che traggono diretta ispirazione dall’atmosfera notturna e delirante del romanzo di Broch. Il
risultato furono …au delà du hasard (1958-59), Chant après chant (1966) e Le temps restitué (1957-68), e altre
incompiute, tutte focalizzati sul testo di Broch, come fosse una fonte inesauribile di ispirazione. Sono tutti lavori
di vaste dimensioni, complessi e caratterizzati da una vocalità molto drammatica, spesso affannosa e mai lineare.
Il tessuto musicale è invece meno soggetto all’influenza dei contenuti tragici, più libero e terso, ricco di riverberi e lucentezze.
Per Chant après chant Jean Barraqué ha creato una partitura per sei percussionisti, un pianoforte e la voce di un
soprano, dove la musica trascorre dal più violento parossismo sonoro a oasi di silenzio. Decine di strumenti
a percussione costituiscono l’impressionante dispiegamento di forze musicali voluto dal compositore per
accompagnare la mente di Virgilio durante la sua ultima notte di vita.
Del suono, cui ha lavorato molto negli ultimi anni, il regista Cesare Ronconi dice: “La sua centralità è evidente.
Ma lo sguardo sugli attori e i musicisti può dilatare e rivelare qualcosa in più del suono stesso. Le percussioni mi
sembrano davvero vicinissime alle attuali necessità della scena”.
Chant apr ès chant è un’opera che contiene al tempo stesso elementi di sorprendente modernità e di sintesi
delle avanguardie musicali, che accosta toni e registi vicini a lontani, ombre e luce, veemenza e dolcezza. Come
Barraqué stesso affermò: “Penso che la tentazione di ogni vero creatore, non so se lo sono davvero, è di giungere
all’’incompiutezza senza fine”. Per Cesare Ronconi “qualche frammento di testo tratto tra Broch appare necessario
per arrestare il flusso autonomo del suono di Barraqué, ma contemporaneamente il suono dell’opera allarga il
senso a volte troppo denso del romanzo. Questo breve allestimento è un sogno dentro un sogno fatto di molti altri
sogni…Virgilio, Broch, Barraqué, noi. Il sogno è la religione della mente”.

La scoperta della Sonata per violino solo segna un importante acquisto nell’esiguo corpus musicale lasciato da
Jean Barraqué. Il pezzo, datato 1949, si colloca come una svolta tanto estetica quantoideologica nella vita del
compositore francese. Scoperta dal musicologo Laurent Feneyrou, la Sonata è stata eseguita per la prima volta
nel novembre 2009 a Parigi, dalla violinista Carolin Widmann.Per lungo tempo l’opera di Barraqué comprendeva
soltanto sette opere, incluse una Sonata per pianoforte, uno Etude per nastro magnetico, la Séquence per voce
e strumenti e un Concerto per clarinetto e vibrafono. Ma soprattutto Barraqué è stato il musicista della Morte
di Virgilio, ciclo di composizioni musicali ispirato al romanzo di Hermann Broch e cominciato nel 1956 e
interrotto dalla malattia e morte precoce dell’artista: “l’opera che non sarà mai completata e che desidero rimanga
incompiuta, che soltanto la morte potrà ultimare”. Basata sulla seconda parte del romanzo che Broch dedicò a
descrivere le ultime diciotto ore di vita di Virgilio. “Fuoco – La Discesa” sono le tre opere portate a termine: … au-
delà du hasard, Chant après chant e Le Temps restitué.

J ean Barraqué (Puteaux, 17 gennaio 1928 – Parigi, 17 agosto 1973) è un compositore francese che sviluppò una forma molto personale di serialismo, inquadrata nella sua piccola, ma appassionata, produzione di lavori molto complessi. Nel 1931 la famiglia si trasferì a Parigi, dove studiò con Jean Langlais e Olivier Messiaen, grazie al quale si avvicinò al serialismo. Dopo aver completato la sua Sonata per pianoforte nel 1952, distrusse le sue opere precedenti. Un libro pubblicato dal critico francese André Hodeir, intitolato: La Musique depuis Debussy (1961), creò delle polemiche intorno Barraqué, poiché sostenne che questo lavoro, era, con tutta probabilità, la più bella sonata per pianoforte da dopo Beethoven. Siccome questa sonata era ancora pressoché sconosciuta, e il compositore aveva all’attivo soltanto pochi lavori, le affermazioni contenute in quel libro furono ritenute “stravaganti” e accolte con un certo scetticismo. La musica di Barraqué è stata pubblicata a partire dal 1963, grazie all’imprenditore fiorentino Aldo Bruzichelli, che ha fornito l’assistenza materiale di cui aveva bisogno il compositore. Tuttavia, questa sua promozione non poté, di certo, competere con quella della più nota Universal Edition di Vienna che pubblicava, tra gli altri: Pierre Boulez, Luciano Berio e Karlheinz Stockhausen. In ogni caso, la musica di Barraqué non ottenne un facile accesso, rispetto ai compositori più noti, nei festival di musica contemporanea, se non anni dopo la sua morte. Nel 1964, fu coinvolto in un incidente stradale, mentre nel 1968 il suo appartamento fu distrutto da un incendio. Durante tutta la sua vita soffrì sempre di cattiva salute, ma la sua morte, a 45 anni, fu improvvisa e inaspettata; sembrava, infatti, avesse ripreso a lavorare seriamente su un ciclo di composizioni dedicate e intitolate alla Morte di Virgilio.

Cesar e Ronconi

Nasce a Cesena, in Romagna. Dopo la laurea in Architettura allo IUAV di Venezia, fonda nel 1983 a Cesena, insieme a Mariangela Gualtieri, la compagnia Teatro Valdoca. La sua scrittura registica ha due elementi fondanti: l’attore, inteso come corpo glorioso e fonte prima di ispirazione ed il verso poetico che egli affida fin dal principio a Mariangela Gualtieri, poeta e drammaturga. Il ruolo centrale dell’attore porta in primo piano il magistero pedagogico di Ronconi, che per ogni spettacolo forma gli interpreti, portando così a maturità professionale molti giovani esordienti. Memorabili in questo senso Ossicine (1994) e Fuoco Centrale (1995), spettacoli che cionvolgono una cinquantina di giovani interpreti, dopo un tempo di prove e di vita in comune. O Parsifal (1999), che vede insieme grandi attori e attori esordienti. Tra il 2002 e il 2005 Cesare Ronconi dirige due Corsi Europei di Alta Formazione per l’attore: Imparare è anche bruciare ed Ero bellissimo avevo le ali. Molti gli spettacoli da lui diretti: fra gli ultimi, nel 2004, Paesaggio con fratello rotto, opera teatrale di ampio respiro, affresco di tre paesaggi contemporanei. Tra il 2005 e il 2008 cura la regia di Misterioso Concerto Duo e Trio, Senza polvere senza peso, Paesaggio con voce sola, Lo spazio della quiete e Nel silenzio dei fiori. Nel 2008 allestisce diversi progetti speciali fra i quali vanni ricordati l’evento tenuto presso le Crete Senesi insieme a Danio Manfredini, Sacrificale – Notte Trasfigurata e il lavoro svolto alla Galleria Continua con Sabrina Mezzaqui, Con lievi mani. Nel 2008 Cesare Ronconi comincia la sua collaborazione con la Facoltà di Architettura Aldo Rossi di Cesena. Nel 2011 cura regia, luci e scene dello spettacolo Caino, grande opera corale che negli ultimi due anni è stata al centro della sua ricerca.
Attualmente sta lavorando alla Trilogia della gioia di cui il primo episodio debutterà a maggio 2012.

Teatro Valdoca

Il Teatro Valdoca nasce nel 1983 a Cesena, dal sodalizio fra il regista Cesare Ronconi e la drammaturga Mariangela
Gualtieri. Cresciuta con l’attenzione rivolta agli artisti più innovativi di quegli anni, la Valdoca, con i due spettacoli
Lo spazio della quiete (1983) e Le radici dell’amore (1984), è presente fin da principio sulla scena europea con una
cifra stilistica e poetica molto netta. Dai primi anni Novanta la Compagnia si dedica anche al lavoro pedagogico
dando vita ad una Scuola di Poesia che coinvolge i maggiori poeti italiani, si apre poi all’incontro con numerosi
giovani allievi attori, attraverso una vera e propria Scuola Nomade, esperienza che prosegue attraverso due Corsi
Europei di Alta Formazione nel 2002 e nel 2005. Il Teatro Valdoca persegue con rigore e raffinatezza una ricerca a
ridosso della parola poetica e del lavoro dell’attore, creando spettacoli corali, ma anche lavori concentrati su pochi
interpreti, in una scrittura scenica che fonde danza, arti visive e musica dal vivo. Fra le opere della Valdoca vanno
ricordate: Lo Spazio della Quiete (1983 e 2009), Ruvido Umano (1986), Antenata (1992), Ossicine (1994), Fuoco
Centrale (1995), Nei leoni e nei lupi (1997), Parsifal (1999) e la trilogia Paesaggio con fratello rotto (2004/2005), a