La donna senz’ombra alla Scala

Die Frau ohne Schatten

Di Richard Strauss

Libretto di Hugo von Hofmannsthal

Quarto appuntamento del ciclo

“Prima delle prime”

Stagione 2011/2012 – organizzato dagli Amici della Scala

TEATRO ALLA SCALA
RIDOTTO DEI PALCHI “A. TOSCANINI”
MERCOLEDI’ 29 FEBBRAIO 2012 ORE 18

Più di tre ore avvolti nella musica più splendente e variegata di Richard Strauss. Un filo chiaro, di parabola iniziatica, guida attraverso spazi e personaggi contrastanti: il mondo fantastico degli spiriti e il mondo umano
con la povera casa del tintore Barak e moglie. Ai margini, lassù, i giardini e boschi di caccia dell’Imperatore, uomo, che custodisce isolata la sposa, figlia del Re degli spiriti, catturata mentre fuggiva in forma di bianca
gazzella e trasformata per tocco in donna, ma degli umani non ha ancora l’ombra né la maternità. Immemori vivono notti d’amore, ma il tempo concesso per renderla umana sta per scadere: tre giorni o l’Imperatore
diventerà di pietra. Con la Nutrice, astuta di incantesimi, l’Imperatrice scende in terra per procurarsi l’ombra.
L’orchestra spettacolare diversifica i due mondi: per lo spazio soprannaturale suona imperiosa di mistero, trafiggente nella profezia ipnotica del falco parlante (e di ottavino, oboe e clarinetto piccolo), frusciante di timbri perlacei, ma anche turgida di clangori, si arricchisce di strumenti esotici o rari, gong, Glassharmonika, celesta. Semplificata per lo spazio umano, e subito pulsante di eccitazione, densa di colore. Diversificato il linguaggio delle coppie: alto, nobile, per l’Imperatore, tenore estatico di vocalità eroica, wagneriana, e per l’Imperatrice, soprano dal canto purissimo. Semplice, diretto nella coppia umana: Barak forte e paziente ha il canto largo del Lied popolare, la Donna giovane e insoddisfatta si esprime in un canto conversativo, nervoso e graffiante. Ma la discesa dell’Imperatrice nella casa di Barak, i sortilegi e tentazioni messi in atto dalla Nutrice svegliano le coscienze, muovono metamorfosi psicologiche e timbriche. L’Imperatrice rifiuta l’ombra perché la sua felicità causerebbe agli altri dolore; la Donna sul punto di accettare ricchezza e amore in cambio della maternità e dell’ombra scopre la bontà del suo sposo, e Barak, che non ha avuto forza di punirla, intona il canto caldo, irrefrenabile dell’amor coniugale. L’Imperatrice si presenta al giudizio senza ombra ma forte di sacrificio e d’amore; di fronte allo sposo già mutato in pietra il suo canto inaridisce in parlato, ma l’amore gli ridà vita e anche il canto di lui ora suona addolcito, attrae il Coro festante dei Bambini non nati che incornicia le due coppie, in quadro simbolico dell’umanità che si rinnova. Un brivido di Flauto magico aveva suggerito al
poeta l’idea; sette anni durò la composizione, complice anche lo scoppio della I guerra mondiale, e l’opera fu compiuta nel giugno 1917, rappresentata a Vienna il 10 ottobre 1919.

(F.C.)

Ne parlerà Giangiorgio Satragni, critico musicale, studioso dell’opera di Richard Strauss e docente di Storia della musica al Politecnico di Torino, nell’incontro “La vita dentro il simbolo della fiaba”, con ascolti e video.

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti

Supporto per l’ospitalità Brera Hotels

Supporto tecnico Meeting Project s.r.l. service audio-video Milano

DIE FRAU OHNE SCHATTEN

Opera in tre atti
Libretto di Hugo von Hofmannsthal

RICHARD STRAUSS

Musica di

(Copyright e Edizione: Fürstner/Schott, Mainz.
Rappresentante per l’Italia Casa Musicale Sonzogno di Piero Ostali, Milano)

Nuova produzione Teatro alla Scala
in coproduzione con Royal Opera House Covent Garden, Londra

Scene e costumi CHRISTIAN SCHMIDT

Luci OLAF WINTER

Video ANDI MÜLLER

Direttore MARC ALBRECHT

Regia CLAUS GUTH

Personaggi

Der Kaiser / L’imperatore
Die Kaiserin / L’imperatrice
Die Amme / La nutrice
Der Geisterbote / Il messo degli spiriti
Ein Hüter der Schwelle des Tempels / Un custode della soglia del tempio
Erscheinung eines Jünglings / Apparizione di un giovinetto
Die Stimme des Falken / La voce del falcone
Eine Stimme von oben / Una voce dall’alto
Barak, der Färber / Barak, il tintore
Die Färberin / Sua moglie [La donna]
Der Einäugige / L’orbo
Der Einarmige / Il monco
Der Bucklige / Il gobbo
Keikobad (danzatore)

e interpreti

Johan Botha
Emily Magee
Michaela Schuster
Samuel Youn
Mandy Fredrich
Peter Sonn
Talia Or
Maria Radner
Falk Struckmann
Elena Pankratova
Christian Miedl
Alexander Vassiliev
Roman Sadnik
Paul Lorenger

Orchestra e Coro del Teatro alla Scala

Maestro del Coro BRUNO CASONI

DIE FRAU OHNE SCHATTEN

(LA DONNA SENZ’OMBRA)

L’11 marzo debutta alla Scala una nuova produzione de La donna senz’ombra. Nei quasi cento anni che corrono dalla sua prima esecuzione, a Vienna nel 1919, Die Frau ohne Schatten si è conquistata un’aura a sé fra le sei nate dalla collaborazione tra Hofmannsthal e Strauss, per la straordinaria forza simbolica del libretto e la raffinatezza della scrittura musicale.

Alla Scala, Die Frau ohne Schatten è apparsa solo tre volte: nel gennaio 1940 con la direzione di Gino Marinuzzi e la regia di Mario Frigerio, presente Strauss; nel marzo-aprile 1986 con  l’allestimento storico di Jean-Pierre Ponnelle, direttore Wolfgang Sawallisch; nell’aprile-maggio 1999 con la direzione di Giuseppe Sinopoli.

Il nuovo allestimento è firmato da Claus Guth, regista  profondo e sensibile, stimato fra più interessanti oggi in Europa, che ha creato uno spettacolo di grande forza evocativa. Dirige Marc Albrecht,  fine conoscitore di Strauss, da poco nominato alla Nederlandse Opera di Amsterdam.

L’11 marzo ( prova generale giovedì 8 marzo ore 19 ) debutta alla Scala una nuova produzione de La donna senz’ombra, quarta opera di Richard Strauss su libretto di Hugo von Hofmannsthal. La regia è di Claus Guth, che allestirà anche il Lohengrin di Wagner del prossimo sette dicembre. Dirige Marc Albrecht.

Nei quasi cento anni che corrono dalla sua prima esecuzione, a Vienna nel 1919, Die Frau ohne Schatten si è conquistata un posto di riguardo fra le sei nate dalla collaborazione fra Hofmannsthal e Strauss, un’aura a sé.

Alla Scala, Die Frau ohne Schatten è consegnata a tre sole apparizioni: nel gennaio 1940 con la direzione di Gino Marinuzzi (in versione ritmica italiana) e la regia di Mario Frigerio; nel marzo-aprile 1986 con l’allestimento storico di Jean-Pierre Ponnelle, direttore Wolfgang
Sawallisch; nell’aprile-maggio 1999 con la direzione di Giuseppe Sinopoli e la ripresa dello spettacolo di Ponnelle.

Date:

domenica 11 marzo 2012 ore 19.30 – prima rappresentazione

mercoledì 14 marzo 2012 ore 19.30 – turno B

sabato 17 marzo 2012 ore 19.30 – turno E

martedì 20 marzo 2012 ore 19.30 – turno C

sabato 24 marzo 2012 ore 19.30 – turno D

martedì 27 marzo 2012 ore 19.30 – turno A

Prezzi: da 187 a 12 euro

Infotel 02 72 00 37 44

teatroallascala.org

Domenica 11 marzo l’opera sarà trasmessa in diretta stereofonica da RAI Radio Tre.

MARC ALBRECHT

Apprezzato per le sue interpretazioni di opere di Wagner e Strauss e per il suo impegno per la musica contemporanea, Marc Albrecht è oggi ospite delle più prestigiose orchestre e dei più importanti teatri d’opera.
Agli inizi della carriera ha lavorato molto nei Teatri di Amburgo e Dresda ed è stato assistente personale di Claudio Abbado con la Gustav Mahler Jugendorchester. Nel 1995 è stato nominato Direttore Musicale dello Staatstheater di Darmstadt, posizione che ha mantenuto per sei anni. Nel 2006 ha assunto il ruolo di Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica
di Strasburgo, collaborazione che ha prodotto alcuni notevoli cd e che si è conclusa con una straordinaria esecuzione dei Gurrelieder di Schoenberg a Strasburgo e Parigi.

Nel settembre 2011 Marc Albrecht è stato nominato Direttore stabile sia dell’Opera sia dell’Orchestra Filarmonica Olandese.

Ha diretto, fra le altre, l’Orchestra Filarmonica di Berlino, la Royal Concertgebouw, la City of Birmingham, l’Orchestra Sinfonica dell’Accademia di Santa Cecilia di Roma, la Chamber Orchestra of Europe, la Staatskapelle di Dresda, i Münchner Philharmoniker e i Wiener
Symphoniker. Nel 2006 ha debuttato ai Proms di Londra.
I più recenti successi lo hanno visto sul podio della Saint Louis Symphony Orchestra, della Hallé Orchestra, delle Orchestre di Oslo e Stoccolma, della Residentie Orkest dell’Aja e di nuovo a Vienna e Berlino, Stoccarda, Parigi e Firenze, poi a Göteborg, Bergen, Dallas.

In ambito operistico, ha diretto Der fliegende Holländer a Bayreuth (2003-2006), Le baccanti di Wellesz al Festival di Salisburgo (2003), Da una casa di morti di Janáček all’Opéra Bastille di Parigi (2005). Negli anni 2001-2004 è stato Primo direttore ospite della Deutsche Oper di Berlino, dove ha condotto al successo molte opere fra cui il St François d’Assise di
Messiaen. Ha mantenuto un rapporto costante con la Semperoper di Dresda dove ha diretto, fra l’altro, La damnation de Faust, Die Frau ohne Schatten e Elektra. Nella primavera del 2008 è tornato alla Staatsoper di Monaco di Baviera con una nuova produzione di Die Bassariden di Henze. Ha diretto inoltre Fidelio e Carmen ad Amsterdam, Der fliegende Holländer alla Royal Opera House di Londra, Der Prinz von Homburg di Henze al Theater an der Wien, Lulu a Ginevra e al Festival di Salisburgo (con i Wiener Philharmoniker). Fra i prossimi impegni operistici Tannhäuser e Die Soldaten a Zurigo, Elektra, La leggenda della città invisibile di Kitež e la prima mondiale di Oreste di Manfred Trojahn ad Amsterdam.

Marc Albrecht ha inciso numerosi dischi per Pentatone con l’Orchestra di Strasburgo: i Poemi di Strauss, i Concerti di Dvořak e Schumann con Martin Helmchen e un cd con opere di Dukas, Koechlin, Ravel nonché un cd con le musiche per orchestra di Berg.

CLAUS GUTH

Nato a Francoforte nel 1964, ha studiato a Monaco di Baviera: filosofia, germanistica e teatro alla Ludwig-Maximilians-Universität e regia teatrale e operistica alla Hochschule für Musik.
Sin dagli inizi della carriera si è dedicato con interesse a prime rappresentazioni assolute, quali Cronaca del luogo di Luciano Berio al Festival di Salisburgo (1999), Celan di Peter Ruzicka alla Semperoper di Dresda (2001), Schwarzerde di Klaus Huber a Basilea (2001), BlauWaldDorf di Helmut Oehring ad Acquisgrana (2002). Nel repertorio tradizionale la sua attività spazia da Gluck (Iphigénie en Tauride nel 2000 a Salisburgo e Zurigo) a Verdi e Wagner, passando per Mozart, Rossini, Lortzing, fino ai ‘classici’ moderni come The Rake’s Progress di Stravinskij. Ha lavorato spesso nei teatri d’opera di Zurigo e Basilea, solitamente insieme allo scenografo e costumista Christian Schmidt. A Zurigo ha curato la regia di
Fierrabras di Schubert, Radamisto di Händel, Ariane et Barbe-Bleue di Dukas e Ariadne auf Naxos di R. Strauss. Nel 2003 ha debuttato al Festival di Bayreuth con Der fliegende Holländer. Nel 2005 ha messo in scena a Vienna Lucio Silla di Mozart, il suo primo lavoro in collaborazione con Nikolaus Harnoncourt, con il quale ha poi realizzato nel 2006 Le nozze di
Figaro a Salisburgo. Ancora insieme a Christian Schmidt, più di recente è stato a Dresda (Die Meistersinger von Nürnberg), alla Bayerische Staatsoper di Monaco (Luisa Miller di Verdi), a Francoforte (Un ballo in maschera di Verdi, Trittico di Puccini) nonché ad Amburgo, dove dopo Simon Boccanegra di Verdi ha messo in scena Der Ring des Nibelungen. Tra i suoi ultimi lavori: Daphne di R. Strauss a Francoforte (che gli è valsa il “Faustpreis”), Tannhäuser a Vienna, Parsifal a Barcellona e a Zurigo, Orfeo di Monteverdi a Vienna.
A Claus Guth è affidata la regia della nuova produzione di Lohengrin che inaugurerà la Stagione 2012-2013 del Teatro alla Scala.