Jesi, Genova e Trieste riesumano il Macbeth di Svoboda

“ Macbeth”
al Teatro Carlo Felice dal 19 gennaio 2013

Sabato 19 gennaio 2013, alle ore 20.30, il primo appuntamento del nuovo anno sarà con il Macbeth di Giuseppe Verdi, prima opera della trilogia verdiana che il Teatro Carlo Felice propone nel corso dell’anno per la ricorrenza del bicentenario della nascita del grande operista.
In questa occasione viene proposto il celebre allestimento ideato negli anni ’90 da Josef Svoboda, uno dei più grandi maestri della scenografia teatrale del secolo scorso, che, nel corso della sua vita, curò più di 700 allestimenti e collaborò con registi di fama mondiale, tra cui Henning Brockhaus, artefice di questa
messinscena.

Il celebre melodramma viene rappresentato in un allestimento dove tutto, dai colori ai costumi (storici e astratti al tempo stesso), dalla caratterizzazione dei personaggi alle immagini che spesso velano l’azione, assume un forte significato simbolico. Le ombre si sovrappongono alle ombre creando illusioni e allusioni: il fantastico mondo delle streghe, l’incubo del potere, le apparizioni regali, il corteo dei profughi scozzesi tra una rete informe di filo spinato, in un gioco di apparizioni, sparizioni e convivenze inquietanti.

L’originale scenografia di Svoboda debuttò con grandissimo successo nel 1995 all’Opera di Roma e fu poi allestita al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1998. Ritorna ora abilmente riprodotta da Benito Leonori, in una coproduzione tra due Enti lirici nazionali, la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e la
Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi. I costumi sono curati dalla pluripremiata Nanà Cecchi.

La direzione dell’orchestra del Teatro Carlo Felice è affidata ad Andrea Battistoni, una delle giovani bacchette emergenti del panorama concertistico internazionale, Primo Direttore Ospite del Teatro Regio di Parma. Di grande rilievo anche i nomi degli interpreti canori: George Gagnidze, nel ruolo di Macbeth, Roberto Scandiuzzi (Banco), Maria Guleghina (Lady Macbeth), Sara Cappellini Maggiore (Dama di Lady Macbeth), Rubens Pelizzari (Macduff), Vincenzo Costanzo (Malcolm) e Francesco Verna
(Medico).

Numerosi gli incontri collaterali che il Teatro Farlo Felice ha organizzato intorno all’evento:

Sabato 12 gennaio 2013 – ore 16.00, Auditorium E. Montale:
audizione discografica in collaborazione con l’Associazione Amici del Carlo Felice e del Conservatorio “N. Paganini”.
A cura di Lorenzo Costa

Martedì 15 gennaio 2013 – ore 18.00, Auditorium E. Montale:
conferenza illustrativa “La massima autorità nella conoscenza del cuore umano” – Il primo incontro di Verdi con Shakespeare.
A cura di Danilo Prefumo L’incontro sarà preceduto dal te-time offerto nel foyer dell’Auditorium E. Montale

Venerdì 18 gennaio 2013 – ore 17.30, Libreria Feltrinelli di Genova:
“Un pomeriggio all’Opera” – incontro con i protagonisti.
A cura di Massimo Pastorelli

MACBETH

Melodramma in quattro atti di Francesco Maria Piave e Andrea Maffei

Musica di Giuseppe Verdi

Direttore
Andrea Battistoni
Regia e Luci
Henning Brockhaus
Scene
Josef Svoboda
Costumi
Nanà Cecchi
Coreografia
Maria Cristina Madau
Regista assistente
Valentina Escobar

Personaggi e interpreti:
Macbeth
George Gagnidze (19, 22, 27/1)
Vittorio Vitellli
Banco
Roberto Scandiuzzi (19, 22, 27/1)
Andrea Mastroni
Lady Macbeth
Maria Guleghina (19, 22, 27/1)
Tiziana Caruso
Dama di Lady Macbeth
Sara Cappellini Maggiore
Macduff
Rubens Pelizzari
Malcom
Vincenzo Costanzo
Medico/Sicario
Francesco Verna

Orchestra del Teatro Carlo Felice
Coro del Teatro Carlo Felice
Maestro Patrizia Priarone

Repliche

Gennaio: Domenica 20 – ore 15.30, Martedì 22 – ore 20.30, Giovedì 24 ore 20.30, Sabato 26 – ore 15.30,
Domenica 27 – ore 15.30.

Il “Macbeth” di Verdi con la ricostruzione delle scene di Josef Svoboda e la regia di Henning Brockhaus, è il secondo titolo della 45esima Stagione Lirica di Tradizione del Teatro Pergolesi di Jesi, in scena da venerdì 9 novembre alle ore 21 (replica l’11 novembre ore 16 ) con la direzione di Giampaolo Maria Bisanti. L’allestimento scenografico è ricostruito da Benito Leonori, i costumi sono di Nanà Cecchi, i movimenti coreografici di Maria Cristina Madau. Notevole la compagnia di canto, con il debutto di Tiziana Caruso, Luca Salsi, Mirco Palazzi e Thomas Yun.

La Stagione Lirica, dedicata a Svoboda nel decimo anniversario dalla scomparsa, prosegue venerdì 23 novembre (replica il 25 novembre) con “Lucia di Lammermoor” di Donizetti, con la direzione di Matteo Beltrami e la regia di Henning Brockhaus.

In omaggio al grande scenografo ceco Josef Svoboda, cui la 45esima stagione lirica del Teatro Pergolesi di Jesi è dedicata nel decimo anniversario dalla sua scomparsa, la Fondazione Pergolesi Spontini prosegue il “Progetto Svoboda” iniziato nel 2009 a Jesi con la ricostruzione nei propri Laboratori Scenografici a Jesi dei più celebri allestimenti operistici realizzati in Italia dallo scenografo ceco. Dopo il successo dell’opera inaugurale della stagione lirica, “I Puritani” di Vincenzo Bellini, in cartellone saranno dunque “Macbeth” di Verdi il 9 e 11 novembre, e “Lucia di Lammermoor” di Donizetti il 23 e 25 novembre, entrambe ad opera di Henning Brockhaus per la parte registica e di Benito Leonori per la ricostruzione scenica. Tutte queste produzioni, ricostruite a Jesi con maestranze marchigiane, risultano una sintesi estrema del genio svobodiano: tradizione, interpretazione, magia della luce e vibrazione continua dello spazio scenico sulla drammaturgia musicale.

“Macbeth” di Giuseppe Verdi, in scena da venerdì 9 novembre alle ore 21 (replica domenica 11 novembre ore 16, anteprima giovani mercoledì 7 novembre ore 16) torna sul palcoscenico del Teatro Pergolesi dopo il 1990 ed il 2002, in un nuovo allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini in coproduzione con la Fondazione Teatro Lirico G. Verdi di Trieste e la Fondazione Teatro Carlo Felice di Genova.

La regia è di Henning Brockhaus, le scene di Josef Svoboda sono ricostruite da Benito Leonori, i costumi sono di Nanà Cecchi, le coreografie di Maria Cristina Madau. Sul podio della FORM Orchestra Filarmonica Marchigiana è il direttore milanese Giampaolo Maria Bisanti, considerato uno dei migliori direttori d’orchestra della sua generazione, capace di muoversi in un repertorio molto ampio, che abbraccia tutta la musica operistica e i grandi capolavori della sinfonica.

Nella compagnia di canto, protagonisti sono Luca Salsi (Macbeth),  Tiziana Caruso (Lady Macbeth), Mirco Palazzi (Banco) e Thomas Yun (Macduff), tutti al loro debutto nei rispettivi ruoli del capolavoro di Verdi. Completano il cast Dario Di Vietri (Malcolm), Miriam Artiaco (Dama di Lady Macbeth), Carlo Di Cristoforo (Medico) e Andrea Pistolesi (Domestico di Macbeth, Sicario e Araldo). Il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” è diretto da Pasquale Veleno.

“Macbeth” è la decima opera lirica di Giuseppe Verdi. Venne rappresentato per la prima volta il 14 marzo 1847 al teatro La Pergola di Firenze e andò in scena, parzialmente rivisto, nel 1865 a Parigi. Il 7 dicembre 1952 fu rappresentato al Teatro alla Scala di Milano con Maria Callas nei panni della protagonista femminile. Fu un trionfo e da allora l’opera è entrata stabilmente in repertorio.

Lo spettacolo con le scene di Svoboda debuttò con grandissimo successo nel 1995 all’Opera di Roma e fu poi allestita al Teatro Carlo Felice di Genova nel 1998, al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno nel 1999, al Bunka Kaikan di Tokyo nel 2000 e all’Opera di Budapest nel 2002. L’allestimento, andato perduto, ritorna in vita grazie alla Fondazione Pergolesi Spontini in una coproduzione con due enti lirici nazionali, Trieste e Genova, dove circuiterà nel 2013. Nello spettacolo, una straordinaria varietà di immagini prende vita da mezzi semplicissimi e tecnica sofisticata: otto teli di maglia plastica, uno specchio trasparente e mutevoli proiezioni. Le ombre si sovrappongono alle ombre creando illusioni e allusioni: il fantastico mondo delle streghe, l’incubo del potere, le apparizioni regali, il corteo dei profughi scozzesi tra una rete informe di filo spinato, in un gioco di apparizioni, sparizioni, convivenze inquietanti.

Al centro dell’azione, la sanguinaria coppia criminale costituita da Macbeth e da Lady Macbeth, che raggiunge il potere a mezzo di assassinii. “Macbeth – spiega il regista Henning Brockhaus – è l’opera più sorprendente che Verdi abbia mai scritto da un punto di vista musicale, canoro e drammaturgico. Purtroppo Verdi però non sviluppò più nelle opere successive questo recitar cantando con le sue relative indicazioni interpretative. I due protagonisti non hanno una sola nota di bel canto e anche per questo oggi è difficile mettere in scena quest’opera. Nessuna Lady Macbeth, nella maggior parte delle edizioni presentate al pubblico, ha il coraggio di “sporcare la voce”, per citare un termine del Maestro di Busseto, di cantare con una voce abbruttita, andando così contro la volontà di Verdi. Il compositore emiliano è del tutto rivoluzionario nell’affrontare gli abissi più profondi dell’essere umano, usa moltissimo la cromatica e arriva addirittura a scrivere ppppp in partitura; è stato il primo a farlo. È inoltre evidente un vitalissimo ritmo drammaturgico dato dal susseguirsi di numerose scene e la maggior parte di esse si svolge durante la notte che diventa metafora del lato oscuro del nostro essere, dell’umanità. Anche questo aspetto può rappresentare una difficoltà in più per la lettura di Macbeth e per il suo pubblico, ma al tempo stesso motivo di interesse. In quest’opera emergono tutte le contraddizioni interiori, la complessa sfera emotiva e i conseguenti atteggiamenti degli esseri umani. Per esempio Macbeth ha un solo motivo per uccidere Duncano: colmare un profondo senso di vuoto legato alla decadenza e all’affievolimento frustrante del rapporto erotico con Lady Macbeth. Entrambi i coniugi cercano dunque, da psicotici, una compensazione, un nuovo stimolo per la loro vita e la trovano sia nella corsa al potere sia nel compimento degli omicidi (da quello di Duncano ai successivi). Lady Macbeth diventa folle, prima omicida poi suicida e Macbeth cinico assiste alla sua morte. Un altro dei motivi per cui quest’opera è stata spesso sottovalutata è la mancanza di un protagonista tenore allontanandosi così ancora di più dalla tradizione lirica. Sono però convinto che Macbeth possa essere uno studio raro, interessante e analitico della psicopatia umana”.

Biglietti: da 15 a 66 euro.

La stagione lirica di Jesi, organizzata dalla Fondazione sotto la guida dell’Amministratore Delegato William Graziosi e del Direttore Artistico Gianni Tangucci, si avvale del sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dei Soci Fondatori (Regione Marche, Provincia di Ancona, Comune di Jesi, Comune di Maiolati Spontini), dei Partecipanti Aderenti (Comuni di Monsano, Montecarotto, Monte San Vito, San Marcello), del Partecipante Sostenitore (Camera di Commercio di Ancona), dei Fondatori Sostenitori (Art Venture: Gruppo Pieralisi, Leo Burnett, Moncaro, New Holland-Gruppo Fiat, Starcom Italia), del contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi. Sponsor principale è Banca Marche.

Informazioni: Fondazione Pergolesi Spontini tel. 0731.202944 fondazionepergolesispontini.com

Biglietteria Teatro Pergolesi tel. 0731-206888