Decimo Capodanno Lirico a Rimini

 

Violetta, di bianco vestita

Decima opera lirica di Rimini ad aprire il nuovo anno. Martedì 1 gennaio alle ore 17,30 e giovedì 3 gennaio alle ore 21,00 va in scena “La Traviata”, il più romantico dei melodrammi del Cigno di Busseto, nel bicentenario della nascita, per la regia di Paolo Panizza.

L’opera si svolgerà per la prima volta nella meravigliosa cornice della “sala della piazza” del Palacongressi di Rimini ed è sottotitolata.

È iniziata proprio con “La Traviata”, nel gennaio del 2004, una bella tradizione riminese: quella di aprire l’anno con l’opera in scena. Dopo La Traviata, Nabucco, Otello, Aida, Il Trovatore, La Boheme, Tosca, Carmen, L’Elisir d’Amore … la decima opera, che quest’anno festeggia il Capodanno di Rimini è di nuovo ‘lei’, la più amata dalle platee di tutti i tempi, di tutti i paesi del mondo, quella che narra la triste storia della Signora delle Camelie, sulle straordinarie note di Giuseppe Verdi: La Traviata.

Il Coro Lirico Amintore Galli in collaborazione con il Comune di Rimini, nel bicentenario della nascita di Giuseppe Verdi e per ricordare la prima delle Opere che venne proposta alla nostra città, da cui l’opera lirica mancava da oltre cinquant’anni, promuove e organizza La Traviata, melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo La dame aux camélias di Alexandre Dumas figlio, per la regia di Paolo Panizza, con il Coro Lirico città di Rimini ‘Amintore Galli’, l’Orchestra Lirica Emiliana, Dirige il Maestro Matteo Salvemini. La produzione è realizzata in collaborazione con Opera Futura.

“È un traguardo importante raggiunto dal Coro Lirico Amintore Galli, promotore dell’evento al fianco del Comune di Rimini che ha fortemente voluto l’opera lirica fra gli eventi del Capodanno. – dichiara il Presidente del Coro, Claudia Corbelli – E conferma che il progetto, lungo e impegnativo, che lo ha visto protagonista in questi anni, di ricostruire a Rimini un teatro – non come edificio, ma come anima e tradizione culturale – è finalmente realtà. Il Coro Galli, che dalla sua fondazione porta nel suo nome, insieme al nome della nostra città e del nostro teatro, un sogno, ha sempre inteso il ‘fare cultura per la propria città’, una missione, e, seppure con le difficoltà economiche attuali, anche quest’anno verrà presentato un lavoro significativo dal punto di vista artistico, un’opera che raccoglie in sé molte ragioni di scelta. Anzitutto la
sua popolarità: viene considerata l’opera più significativa e romantica di Verdi e fa parte della cosiddetta “trilogia popolare” insieme a “Il Trovatore” e “Rigoletto”; l’omaggio a Verdi nel bicentenario della nascita (10 ottobre 1813); il desiderio di riproporre il classico con il quale abbiamo esordito nell’ormai ‘lontano’ 2004 nella nuova lettura del Regista Paolo Panizza.”

Il Regista Paolo Panizza torna a Rimini (suo l’Elisir d’Amore dello scorso capodanno) proponendo una Traviata all’insegna della tradizione. Costumi ottocenteschi e ambientazioni suggestive, dove il bianco regna sovrano. L’allestimento scenografico è ispirato ad un lavoro analogo del regista realizzato per l’Arena di Verona “In questo allestimento ho desiderato puntare molto sulla chiarezza dell’intreccio, sui rapporti estremamente attuali dei personaggi, nel pieno rispetto del libretto e della musica. – dichiara Paolo Panizza – Non amo le stravaganze fine a se stesse e mi piace lavorare in armonia con il compositore per esaltare ciò che già la musica esprime a meraviglia. Un dramma borghese come Traviata mi piace leggerlo nei contrasti tragici e ironici che Verdi ha fatto coesistere nel libretto, nei parallelismi tra le feste e la morte, tra il Carnevale del corpo e l’Inferno dell’anima.” L’ambientazione classica ma monocromatica non è solo una scelta estetica. E’ una scelta decadente che esprime anche un senso di vuoto e di smarrimento che l’estetica da sola non può colmare. Anche i bellissimi costumi di Valerio Maggioni aiutano nel dare una linea a questa sfrenata ricerca dell’apparire propria di quella società. Ma Violetta, come sappiamo, non riuscirà ad indossare il suo ultimo abito, a tornare nel guscio falso e rassicurante di quella borghesia, perché ormai ha scoperto l’amore al prezzo della vita.

“Vorrei avvicinare ancor di più Violetta a noi, – conclude Panizza – senza tradire un libretto che parla ancora di calesse e duelli. La logica per me è importante, anche se il nostro lavoro è anche quello di nasconderla dietro le emozioni.”

In occasione delle due rappresentazioni di Traviata, sarà inoltre allestita presso il Palacongressi la seconda tappa della mostra “Aspettando il Teatro Galli”, un’esposizione itinerante dedicata alla vita musicale e alla ricostruzione del Teatro Galli che è stata inaugurata lo scorso 5 dicembre nel foyer del Teatro Novelli in occasione dello spettacolo di danza Traviata di Monica Casadei.

La mostra, composta da testimonianze fotografiche, materiali di archivio e da un’installazione multimediale, presenta tra l’altro il grande plastico del teatro ricostruito e l’orologio a pendolo originario rimesso in funzione per l’occasione. L’esposizione proseguirà in diversi spazi della città in occasione di altri importanti appuntamenti culturali, arricchendosi, tappa dopo tappa, di nuove testimonianze, in un ideale itinerario che accompagna i lavori di recupero del teatro polettiano.

La mostra sul Teatro Galli è realizzata da Istituzione Musica Teatro Eventi e Biblioteca Gambalunga e insieme all’opera Traviata è presentata grazie al cofinanziamento del progetto Por Fesr 2007-2013 “Il frattempo è il tempo del nostro tempo. Iniziative di promozione aspettando il Teatro Galli”.

Trama dell’opera:

La storia si svolge nella Parigi di metà Ottocento. Protagonista è Violetta Valéry, giovane cortigiana, famosa nella società mondana. Brillante e amante delle feste, sa, purtroppo, che la sua salute è gravemente minata. Ad una festa conosce Alfredo, del quale si innamora sinceramente suscitando la gelosia di Duphol, suo amante abituale. Mentre Violetta e Alfredo danzano, il giovane le dichiara tutto il suo amore e Violetta gli regala una camelia. Alfredo e Violetta abbandonano insieme la metropoli e vanno a vivere felici in campagna. Qui, un giorno che Alfredo è lontano, Violetta riceve la visita inattesa del padre di lui, Giorgio Germont. In una delle più belle pagine dell’opera, l’uomo le chiede di abbandonare Alfredo per bene della sua famiglia (Alfredo ha una sorella, che, a causa di questa relazione, rischia la reputazione) e Violetta, pur con grande dolore, fa quello che crede essere il bene del suo innamorato. Abbandona Alfredo e, affinché lui creda che non lo ama più, riappare a una festa nuovamente accompagnata da Duphol.

Alfredo si indigna, la tratta da prostituta. Intanto la salute di Violetta si è molto aggravata. La donna non può più alzarsi dal suo letto. Le giunge una lettera di Germont che ha deciso di spiegare tutto al figlio.

Alfredo, commosso, sta arrivando. Violetta è felice, ma per lei non c’è più nulla da fare; teme, anzi, di non sopravvivere fino al suo arrivo. La tisi uccide Violetta davanti a Alfredo e Giorgio, in un clima di acuto dolore, addolcito però dalla delicatezza e dalla purezza dei sentimenti.

Opera di Capodanno.

Il cast

È ufficiale: sarà Gladys Rossi a dar voce a Violetta Valery
Nella prima settimana di prevendita, la media dei biglietti venduti ha superato quelle di Aida, Nabucco e Carmen.

Sarà il titolo, “La Traviata”; sarà l’amore degli italiani per Verdi; sarà la curiosità di vedere l’Opera di Capodanno nel nuovo Palacongressi; sarà che i biglietti, quest’anno, costano cinque euro meno degli anni passati in ciascun settore (Settore A Euro 45,00 – Settore B Euro 35,00 Settore C Euro 25,00), fatto sta che, nella prima settimana di prevendita, la media dei biglietti venduti ha superato quelle delle Opere più seguite degli ultimi anni, quelle che hanno registrato il tutto esaurito: Aida, Nabucco e Carmen.

Ora è ufficiale anche il cast: con il soprano Gladys Rossi nel ruolo di Violetta Valery, una straordinaria primadonna ‘locale’ (è nata e vive a Bellaria) di statura internazionale. Gladys è reduce dal concerto che l’ha vista protagonista al teatro Orb di Tokyo al fianco di Josè Carreras ed in procinto di ripartire per il
Giappone, al termine de La Traviata riminese, sempre per una produzione di La Traviata. “La stima e la fiducia del grande Carreras, e la speranza che la musica lirica ritrovi quel posto di primo piano che aveva un tempo nel cuore del grande pubblico, sono le cose che porterò anche sul palcoscenico di Rimini. –
dichiara Gladys Rossi – Sono felice di aprire il nuovo anno ‘brindando’ all’Opera di Rimini, un evento che unisce prestigio e popolarità e che quindi rispecchia pienamente questa filosofia.” Al fianco di Gladys Rossi, a vestire i panni di Alfredo Germont è Paolo Lardizzone, giovane tenore anconetano originario di Militello in Val di Calabria, patria di noti artisti, fra i cui ultimi lavori si segnalano il Gala Opera presso la Filarmonica di Monaco di Baviera ed il Rigoletto allo Staatsoper di Worms nel ruolo del Duca di Mantova.

Andrea Zese, noto nel panorama artistico internazionale per aver dato voce, fra gli atri, ad Amonastro in Aida, ad Escamillo in Carmen, a Scarpia in Tosca, a Jago in Otello, a G. Germont in Traviata, anche a Rimini interpreterà il ruolo del padre del protagonista. Alice Molinari è Flora Bervoix; Paola Santucci,
Annina; Riccardo Palazzo è Gastone, visconte di Latorières; Roberto Falcinelli è il Barone Douphol; Graziano Dallavalle, il Marchese d’Obigny, Luca Gallo il Dottor Grenvil; Simone Baldazzi è Giuseppe e Marco Cevoli un commissionario. Questi i solisti che, nelle giornate dell’1 e 3 gennaio prossimi saliranno sul palco del nuovo pala congressi, insieme al Coro Lirico Amintore Galli, con l’Orchestra Lirica Emiliana, diretti dal concertatore e direttore d’orchestra Matteo Salvemini. Regia, scene e luci sono di Paolo Panizza.

Il Corpo di Ballo che eseguirà le coreografie dello spettacolo è quello della scuola riminese Balla con Noi dei maestri Paolo Semprini e Debora Cecchetti.

a: sett. A € 45,00 – sett. B € 35,00 – sett. C € 25,00 – sett. D / E € 35,00

Prevendita biglietti: piazza Cavour 31 presso uffici URP, Tel. 345.4072700 – 347.6779315

Per la disposizione dei posti in sala corogallirimini.it