CAPPUCCETTO ROSSO

Libretto di Lia e Dario Del Corno

Musica di Carlo Boccadoro

Prima esecuzione assoluta

Teatro Comunale Luciano Pavarotti

Domenica 28 novembre ore 16 – Lunedì 29 novembre ore 10

Primo titolo della stagione MusicaSuMisura – la rassegna di teatro musicale che produce e presenta nuovi spettacoli creati “su misura” per il pubblico di domani – Cappuccetto Rosso è la nuova opera dedicata al pubblico dei giovani e delle famiglie, commissionata e prodotta dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena al compositore Carlo Boccadoro. Sarà in scena al Teatro Comunale Luciano Pavarotti in prima esecuzione assoluta domenica 28 novembre alle ore 16 nell’ambito di All’opera in famiglia, e in replica lunedì 29 alle ore 10 per la stagione di teatro ragazzi.

L’opera rientra in un progetto ormai affermato che fa del Teatro Comunale di Modena una realtà di primo piano nell’attenzione al nuovo teatro musicale e soprattutto al nuovo pubblico. Carlo Boccadoro è uno dei maggiori compositori della nuova generazione, autore di musica sinfonica e cameristica, che spazia dal romantico all’atonale alle musiche yiddish (collabora regolarmente con Moni Ovadia), seguendo i propri elettici gusti musicali. Dal 1990 la sua musica è eseguita in tutte le più importanti stagioni musicali italiane e internazionali.

Il libretto dell’opera è di Lia e Dario Del Corno. La regia e i costumi sono di Francesco Esposito, regista anche della Maria Stuarda che ha aperto la stagione lirica; le scene sono di Franco Armieri e le luci di Andrea Ricci.

Alice Borciani interpreta la protagonista dell’opera, Karina Oganjan i ruoli della Mamma, della Moglie del taglialegna e della Nonna mentre a Luca Gallo sono affidati i ruoli del Lupo, del Taglialegna e della Nonna mascherata.

Carlo Boccadoro dirige l’Ensemble da Camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena.

Cappuccetto Rosso è una tra le più note fiabe europee che, con il passare degli anni, ha avuto diverse varianti. La trascrizione di Charles Perrault (Le petit chaperon rouge del 1697) e quella dei fratelli Grimm (Rotkappchen, del 1812), così come molte altre, si rifanno alla tradizione orale diffusa in Francia già nel XIV secolo. In Italia, al momento della sua comparsa, divenne nota con il titolo La finta nonna.

Lo spettacolo in scena al Comunale è una rivisitazione in chiave moderna della fiaba che, pur rispecchiando nello sviluppo della trama la storica versione di Charles Perrault e dei fratelli Grimm, è il riflesso delle mode e dei cambiamenti del nostro tempo.

La protagonista ha poco a che fare con la bambina indifesa a cui eravamo abituati, ma si diletta a interpretare un ruolo, a giocare con la trama nella consapevolezza che tutto è finzione e che il lieto fine è indubbio come in tutte le fiabe che si rispettino.

“Ma non è possibile oggi rappresentare una fiaba popolare – dice la librettista Lia Del Corno – nota a tutti sino dalla più tenera infanzia, utilizzando immagini, parole e situazioni obsolete. Quanti bambini nati dopo l’anno 2000 conoscono il significato delle parole: rosolio, mussola, ciambelle; e sono in grado di descrivere oggetti come schioppo, cuffietta da notte, scaldino? Pochi, anzi pochissimi. Tutti però sono incantati dai videogiochi, da hi-pod, e persino dalla CocaCola. Quante nonne, invece, scuotono la testa quando sentono nominare dvd, youtube e internet? Pure, per portare avanti il racconto più noto e più ripetuto del vasto repertorio favolistico internazionale era necessario trovare una via che si adattasse a entrambe le generazioni. Si rendeva necessario in primo luogo trovare un comune denominatore che unisse nonne e nipoti. A quel punto… abbiamo scoperto il cellulare! Lo usano tutti esprimendosi e ascoltando formule fisse e parole essenziali. Il libretto e la musica si sono adeguati a queste tre regole 1) attualità, 2) chiarezza, 3) concisione; e il regista Francesco Esposito (ovviamente interpellato tramite cellulare) ha aderito proponendo una regia anticonvenzionale e pure perfettamente adeguata ai nostri giorni, mantenendo inalterati nel contempo tutti gli ingredienti e gli sviluppi della originaria fiaba medievale. Questa idea ha offerto lo spunto a una soluzione bizzarra e geniale che assume una portata più generale nel progetto di suddividere equamente antico e moderno. Cappuccetto Rosso si è così attualizzato per essere meglio capito, e spero pure amato, da tutti i bambini che verranno a vederlo, magari anche con i loro genitori e i loro nonni”.

“Quando il Maestro Sisillo – dice il regista Francesco Esposito – mi ha proposto di mettere in scena Cappuccetto rosso con Carlo, Lia e Dario (con i quali già ho collaborato per Racconto di natale), una coccola dal mio cuore è partita improvvisamente e tanti ricordi sono tornati alla mente. Con il mio amico e magico scenografo Frank (questo è il suo soprannome ma per l’anagrafe architetto e scultore Franco Armieri) ci siamo tuffati in questa avventura e ci è parso naturale che dovessero esistere un joystick, uno schermo e tanta tanta fantasia. Non siamo creatori di video giochi, amiamo ancora il monopoli ma ci è sembrato interessante immaginare parte della favola contemporanea all’interno di un videogioco, nessuna morale nessun attacco ai genitori troppo impegnati, ma la consapevolezza che forse il Lupo potesse essere lo schermo che stressa, inghiotte i bimbi in una realtà virtuale che alla fine credono vera e dalla quale si spera possano anche imparare qualcosa”.

Cappuccetto Rosso

Libretto di Lia e Dario Del Corno

Musica di Carlo Boccadoro

Edizioni Universal Music Publishing Ricordi s.r.l., Milano

Personaggi e interpreti

Cappuccetto Rosso Alice Borciani

La mamma, la moglie del taglialegna, la nonna Karina Oganjan

Il lupo, il taglialegna, la nonna mascherata Luca Gallo

Direttore Carlo Boccadoro

Regia e costumi Francesco Esposito

Scene Franco Armieri

Luci Andrea Ricci

Ensemble da Camera della Fondazione Teatro Comunale di Modena

Nuova opera commissionata e prodotta dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena